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AlexITA81

Circolo degli Antichi
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  1. L'anello brilla e brucia la carne di Zork che stringe i denti. Ary gli prende l'altra mano per dargli forza ed i nani si stringono tutti spalla contro spalla. Quee annuisce guardando Sahid. E' stato un onore combattere al tuo fianco, guerriero delle sabbie. Avrei voluto andarmene in modo diverso ma sono convinto che Moradin ci riserverà comunque un posto nella sua dimora eterna. Tutto si sgretola, l'alabastro va in frantumi ed il piano extra-dimensionale semplicemente cessa di esistere. [...] Il ritorno al mondo materiale, alle Torri di Kolat non è di certo piacevole. Un turbinio abbagliante di colori, una discesa infinita fino a ruzzolare letteralmente sul pavimento dell'ultimo piano della torre. Contusi e frastornati Sahid e Zork si rendono conto di essere ancora vivi così come Ary ed i quattro nani mercenari. Il cerchio di potere da cui sono stati espulsi brilla ancora ma le scritte in una lingua incomprensibile iniziano a svanire in una voluta di fumo. La "M" incisa sull'anello indossato da Zork semplicemente si cancella ed il metallo torna freddo. Poi un'ombra sovrasta tutti attirando l'attenzione. Il beholder guardiano è ancora li. Eddalx ora è libero, esatto! Può desiderare uno schiavo ed averlo. Può essere magnanimo con chi si inchina di fronte alla sua perfetta ed invidiabile forma. Oppure può perpetrare morte e distruzione alle inutili, inferiori ed orripilanti creature che strisciano sul suolo. Voi, patetiche creature che seguite "Sahid, Figlio della Furia, Sahid Due Ombre", cosa pensate di Eddalx? Eddalx vuole saperlo! Azioni
  2. Zork balza, attraversa il vuoto ed arriva sull'ultima pedata con una capriola. Ary allora si fa coraggio e si lancia un attimo prima che tutta la pedana su cui si trova vada in pezzi. La mezz'elfa vola nel vuoto per diversi metri, ma il salto è corto e sgrana gli occhi vedendo l'infinità del vuoto sotto di sé. Sahid! Ma il guerriero di Calim è pronto, si sporge ed allungando il braccio la afferra e la tira sulla pedana. Lei sorride. Grazie. I tre nani invece lanciano una corda e prima che il loro fratello finisca alla deriva riescono a riportarlo sulla pedana. Manshoon, solitario sull'ultima pedana che si allontana, di colpo sparisce assieme e tutto il resto. Vuoto. Resta solamente la pedana con il cerchio di potere su cui si trovano Sahid, Zork, Ary ed i quattro nani mercenari. Ma la pedana di alabastro inizia a creparsi come gli altri elementi del Sanctum. I bordi si frammentano, si disfano, spariscono nel vuoto sempre di più. Ary indica la tasca dove Zork ha messo l'anello e da cui ora si emana un bagliore bluastro. Guarda Zork sta brillando! Azioni
  3. Le parole di Zork risuonano nell'ambiente e poi si disperdono nel vuoto. Nessuno risponde, nessun aiuto giunge né tantomeno l'anello attiva qualche sortilegio. Ciò che sente è il calore che continua a morderlo, a bruciargli la carne sempre di più! E' solo con la più ferrea volontà che Zork non getta via l'anello nonostante il dolore. Ary annuisce a Sahid, si avvicina al bordo e guarda preoccupata il vuoto infinito. N-non riuscirò mai a saltare dall'altra parte, ho troppa paura! Una nuova scossa rischia quasi di far cadere tutti a terra. La pedana con il cerchio di rune si allontana mentre sia il soffitto che il pavimento della stanza con il simbolo degli Zentharim si aprono rivelando il vuoto. Manshoon si ritrova a fluttuare solitario su una parte del pavimento, mentre altre parti si allontanano verso l'oblio. Le porte di acciaio si staccano ed iniziano a sparire ed in breve tempo di tutto il magnifico Sanctum restano solamente delle macerie nel vuoto e due piattaforme di bianco alabastro: quella su cui si trovano Zork, Sahid, Ary ed i nani e quella su cui si trova la loro salvezza. Il cerchio di rune. I nani allora si allacciano le asce dietro la schiena. Quee guarda la giovane e bella mezz'elfa. O salti o muori ragazzina. Quindi lui ed i suoi fratelli e compagni prendono la rincorsa e si danno uno slancio incredibile! Quee e Plick saltano senza problema dall'altra parte, mentre Whick sbatte con l'addome sulla pedana, resta con le gambe penzoloni e poi si issa di forza. Il povero Snick invece prende male la rincorsa ed effettua una salto troppo breve ... la pedana si allontana ed il nano non arriva dai fratelli restando nel vuoto e sbracciandosi. Con occhi sgranati di terrore urla: Una corda fratelli presto! Ambiente @Green Wolf @Madlefty
  4. Sahid si lancia contro la porta oltre la quale si trova l'uscita. Sferra un fendente, due e Dainsleif trapassa l'acciaio come burro aprendo una breccia e restando quasi incastrata. Poi i nani seguono a ruota il guerriero di Calim e si lanciano contro l'acciaio di peso menando fendenti col le asce. In un attimo la porta cede completamente! Ma dall'altra parte la stanza ha già iniziato a disfarsi. Le pareti di vetro non ci sono più, solamente il vuoto del semipiano. Il pavimento di puro alabastro con inscritto il circolo di rune magiche inizia lentamente a staccarsi, un passo, due, andando alla deriva verso il vuoto. Anche nella stanza dove si trovano Sahid e Zork, le pareti iniziano a sfaldarsi. Da un'apertura si vede il resto del Sanctum fatto di molte stanze e tutte iniziano a dissolversi come neve al Sole. Ary si avvicina a Zork e prende la sua mano per osservare l'anello. Le sue mani tremano dalla paura e dall'apprensione e continua a scuotere la testa. Deve essere semplice, in fondo siamo entrati senza pronunciare formule, giusto Zork? Nei suoi occhi si vede il terrore. Il terrore di morire così in un luogo senza tempo. Ma dopo pochi secondi che Zork tiene l'anello al dito, il metallo incandescente inizia a bruciargli la carne! La figura di Manshoon resta immobile al centro della stanza. Il mio Sanctum sarà la vostra tomba eterna. Rallegratevi per ciò che mi avete fatto sprecare. Ambiente
  5. Sahid scaglia via l'anello e questo rimbalza sul pavimento di alabastro tintinnando fino a fermarsi. La lega che lo compone è diventata incandescente e maneggiarlo senza cura significa bruciarsi inevitabilmente. Ary si rimette in piedi e si appoggia ad una parete. Un altro scossone, ma stavolta nessuno crolla a terra. No Sahid, mi spiace ... io ... noi siamo in un luogo remoto, nemmeno la mia Maestra può trovarci qui dentro! L'unico accesso è quel cerchio magico. Ed è anche la nostra unica uscita, immagino ... l'anello ci serve Sahid! I quattro nani sguainano le asce e seguono l'idea di Zork disponendosi distanti tra loro e cercando di coprire ogni zona cieca della stanza. Poi d'improvviso un uomo appare in mezzo a tutti. Al centro del simbolo degli Zentharim. Un giovane uomo dal bel volto con lunghi capelli neri ma l'espressione grave di chi ha sulle spalle un peso opprimente. Sahid e Zork lo riconoscono, sono sicuri che sia lo stesso uomo che hanno ucciso nella stanza del trono. Manshoon. Ma stavolta l'uomo è vestito di una pregiata veste nera con cappuccio, lunga fino a terra e decorata di glifi dorati e rune mistiche. L'abito gli da una parvenza solenne ed in mano regge un bastone di metallo nero ricoperto di rune arcane e con la sommità che termina in tre rombi sovrapposti. Sul palmo della mano metallica l'uomo tiene una Pietra verde, forse fatta di purissima giada, di forma ovale e con tre occhi scolpiti sulla sommità. La voce dell'uomo giunge profonda, autoritaria eppure viene udita come se fosse lontana. Cercavate questa Pietra vero? Sappiate che il vostro agire insensato mi ha causato non poco disturbo. Vi rendo merito di aver rallentato il mio piano, ma avete solo ritardato l'inevitabile. Ciò che avete distrutto lo ricostruirò. Un'altra scossa. Linee verticali ed orizzontali di potere si manifestano sulle pareti d'alabastro della stanza. In breve alcune sezioni iniziano a staccarsi, rivelando l'infinito vuoto esterno e si allontanano sparendo tra i bagliori. Un pezzo alla volta tutto inizia a sfaldarsi. Le scosse diventano più ravvicinate. Sto chiudendo questo spazio extra-dimensionale e ammesso che non comprendiate le mie parole, significa per voi solamente una cosa: resterete bloccati nel vuoto fino a che non morirete di stenti. Questo è quindi il mio addio. Ambiente @Green Wolf
  6. Il gruppo opta così per tornare all'ingresso ed attendere l'Ordine dei Maghi e dei Magistri di Waterdeep. I nani borbottano, cantano tra loro, sghignazzano e sembrano comunque soddisfatti del lavoro e contenti di uscire da quel luogo pervaso di magia. Ma quando il gruppo mette piede nella grossa sala d'ingresso con lo stemma degli Zentharim sul pavimento, tutto trema. E' come essere capovolti a testa in giù ed essere rimessi in piedi in un instante. Tutti quanti perdono l'equilibrio e rovinano a terra inevitabilmente. Ary si guarda attorno spaesata ed intontita. I nani mettono mano alle asce e smettono di ridere. Tutte le porte della stanza si chiudono di colpo isolando il gruppo. Porte pesanti di ferro che Sahid sa bene quanto siano resistenti. Poi il guerriero di Calim sente un bruciore alla mano, guarda l'anello di ottone con la "M" stilizzata e vede che sta diventando incandescente, come il ferro quando viene battuto, il dolore diventa addirittura insopportabile ... Sahid Stanza
  7. Così Sahid, i due nani ed Ary raggiungono Zork e gli altri. Ary vede il libro e resta stupita. Quali conoscenze vi avrà scritto Manshoon? Ammesso che sia suo in effetti. Potrebbe anche essere pericoloso solamente da leggere, per quanto ne sappiamo. Ma quando Sahid entra nella stanza vede che il libro non sta semplicemente fluttuando sopra un piedistallo. Il mantello magico che indossa gli permette di vedere che il libro é stretto tra le mani di una figura corazzata alta due metri. Dalle fessure dell'elmo chiuso e dalle giunture della pregiata armata si emana un'aura rossa crepitante di puro potere magico. L'essere é immobile, statuario, non batte ciglio, non si volta a guardare. Resta assorto in quello che sembra il suo sacro compito. Sulla schiena ha agganciato un pesante scudo ed al fianco porta una spada. Entrambi di fattura eccellente. Sahid
  8. Sahid indossa la maschera ed osserva attraverso lo specchio ma ciò che vede con cambia ed è costretto subito a distogliere lo sguardo per non restare accecato. In pochi minuti recupera il cadavere di un halfling e - sempre stando attento a non fissare il velo - lo scaglia con forza contro. Un lampo di luce prorompe nella stanza ed un olezzo di carne bruciata si diffonde ed arriva alle narici di tutti. Ary si porta la mano alla bocca e si allontana in tutta fretta per non inalarlo ulteriormente. Del corpo dell'halfling non resta nulla, vaporizzato in un istante mentre a terra cadono solamente gli abiti che indossava. Quee e Plick si guardano tra loro. Beh comunque la carne di halfling suppongo che abbia un brutto sapore anche da cotta. Il compagno risponde. Già, meglio non provare. [...] Zork nel frattempo, accompagnato da Whick e Snick, scende ancora le scale. Si ritrova in una sorta di studio illuminato da una tenue luce color lavanda. Il pavimento è ricoperto interamente di un soffice tappeto dello stesso colore. Il mobilio è composto da una scrivania con cassetti accompagnata da una coppia di morbide poltrone imbottite. In un angolo della stanza su un piedistallo si trova il teschio di un essere sconosciuto a Zork ed anche ai nani mentre nel lato opposto si trova una pregiata armatura completa decorativa con tanto di spada e scudo. Su una parete della stanza è affissa una mappa di tutta la Costa della Spada. Ma ciò che più attira l'attenzione è un leggio di marmo nero sopra cui fluttua magicamente un grosso tomo aperto su una pagina. La copertina del tomo sembra ricavata dalla pelle di una qualche creatura, anche se Zork non riesce a capire a cosa appartenga, ma deve essere sicuramente molto pregiata. La stanza finisce qui, non ci sono altre scale o porte. Sahid Zork Mappa studio
  9. Sahid guarda attraverso lo specchio, vedendo la stessa stanza ma speculare. Il velo multicolore è sempre li a dividerla in due, per cui è costretto a schermarsi ancora gli occhi ed a spostare lo sguardo. Ary, con gli occhi praticamente quasi chiusi, osserva con volto critico. Mi spiace ma non ho mai visto una cosa simile, esula completamente da tutto ciò che ho studiato. Sahid allora prende un giavellotto e lo scaglia con forza verso il velo! *TUNK!* L'arma rimbalza come se avesse colpito un muro materiale, volteggia in aria un paio di volte quindi cade a terra a qualche passo da Sahid. La punta di ferro scotta come se fosse stata sul fuoco vivo per diversi minuti. I nani restano esterrefatti. Poi Quee sbotta: Io quella roba non la tocco. Ci sono delle scale per scendere, ai nani piace sempre quando c'è da scendere. I suoi fratelli e compagni annuiscono ben felici di non avere a che fare con strani sortilegi per loro assolutamente incomprensibili. Sahid
  10. Ary prende una delle lettere ed inizia a leggerla. Arrossisce ed imbarazzata le lascia su un letto. Di sicuro quel musico sapeva come toccare il cuore di una donna. Ma non erano per me le lettere, le lascerò qui. Quindi Ary sorride guardando la bambolina e le tocca la pancia con l'indice. Che carinaaaa, gli halfling che lavorano alla tua locanda saranno contenti. I nani brontolano qualcosa, Sahid mette il pendente ed una pozione nella borsa ed il gruppo scende le scale. Arrivano ad un'altra stanza grande quanto la precedente. La sala è divisa in due da una sorta di velo semi-opaco di colori cangianti che forma una parete divisoria: un momento è rosso, un attimo dopo giallo per poi diventare verde, sfumare nell'arancio, cambiare in blu, passare all'indaco e mutare in violetto. Un ciclo infinito. Il velo è tanto brillante da indurre tutti a schermarsi gli occhi con la mano. La luce è troppo intensa per riuscire a scorgere quello che si trova oltre. Dalla parte delle scale, invece, c'è un mobiletto in legno pregiato con le gambe lavorate a foggia di serpenti alati. Sopra il tavolo è riposta una maschera d'argento dall'espressione intimidatoria, tirannica. E nell'angolo vicino alle scale si trova un grande specchio a persona con pregiate rifiniture. Le scale proseguono ancora verso il basso. Mappa Velo
  11. Così Zork e Sahid rovistano tra gli scrigni mentre i nani fanno la guardia. Nessuno dei due vede trappole evidenti per cui aprono i coperchi uno dopo l'altro. Ary guarda con attenzione gli oggetti da sopra la spalla dei due. Gli averi dei seguaci di Manshoon consistono in un amuleto dorato con un cristallo rosso molto pregiato, tre pozioni che dall'odore sembrano pozioni di guarigione, diverse lettere d'amore scritte con vena poetica, un pendente di puro platino, un pettine d'oro dalla forma stilizzata di un drago con piccoli rubini al posto degli occhi e la bambola di pezza di un halfling. Un piccolo tesoro. Manshoon di sicuro pagava bene. Sbotta Quee guardando i monili preziosi e tirando su rumorosamente col naso. Trappole
  12. Fai strada guerriero dal magico mantello. Quee fa cenno a Whick ed i due seguono Sahid. Il guerriero di Calim arriva alla porta oltre il trono e la trova la aperta. L'anta scivola senza rumore sui cardini e dall'altra parte Sahid vede una piccola stanza con sei letti di legno addossati alle pareti. Ai piedi di ogni letto c'è uno scrigno di legno. Oltre ai letti ed agli scrigni, una scala porta ad un livello inferiore. Magiche lanterne appese alle pareti illuminano tutta la stanza di una tenue luce soffusa. Mappa
  13. Ary si asciuga le lacrime ed annuisce a Zork. Sono solo felice che non sia morto nessuno di noi. Quindi porge l'elmo a Sahid. I nani si aggirano per il mucchio di neve. Plick si china e tasta con la mano. Neve sì. E' vero, Sahid, dovrebbe sciogliersi e lo farà a breve. Il tuo mago si è sfatto in un mucchio di neve candida quando Zork lo ha trafitto alla gola con la sua lama. Per Moradin che stramaledette stregonerie! Il nano sputa a terra con gesto scaramantico e si rimette in piedi. Quee. il portavoce del quartetto, si avvicina a Sahid e gli porge il braccio per scambiarsi la stretta del guerriero. Hai la scorza più dura di un Drago, Sahid. Come hai fatto a combattere da solo contro questo mostro? A momenti ci ammazza tutti con uno solo dei suoi sortilegi. Ora che si fa? Quella dannata Pietra l'avete trovata? La stanza del trono, eccetto per i cadaveri, il trono, gli arazzi, il tavolo e le poltrone è vuota. Vi è una porta a singola anta dopo un breve corridoio oltre il trono ed una porta a sud della stanza, da cui sono usciti i vassoi con le pietanze mossi dalla magia dell'Arcimago. Mappa
  14. La corsa di Zork è fluida, i suoi movimenti rapidi e calcolati. Quando affianca i nani nella battaglia questi sorridono. Ma Dyrwyn colpisce solamente l'immagine illusoria facendola tremolare e sparire. Manshoon si sposta di lato e richiama nella mano il potere magico, le saette che si intrecciano tra le dita della mano aperta. Hai commesso il tuo ultimo err ... *Zack!*. La lama nella mano sinistra del mezz'orco incontra invece in pieno il suo bersaglio ed affonda nel collo dell'uomo fino all'elsa, sbucando da dietro. Un farfuglio sconnesso esce dalla bocca del potente Arcimago mentre si riempie di sangue ... fallito ... pad-drone ... Sul corpo di Manshoon appare subito un reticolo di fratture come sulla pietra spezzata. Un braccio si frantuma e cade a terra. Un instante dopo l'intero corpo dell'Arcimago collassa sul pavimento diventando solamente una motta di neve. Anche il sangue versato, gli abiti, l'arto meccanico, tutto si tramuta istantaneamente in fredda neve. [...] Il dolore è tale che tutto il corpo di Sahid trema dalla sofferenza. Finché non perde i sensi. Buio, freddo, poi un'emozione forse un ricordo. Caldo. Sahid si ritrova in un infinito e bruciante deserto, attorno a lui migliaia e migliaia di morti. I corvi banchettano con i cadaveri, il vento caldo soffia le dune e ricopre le tracce dello scontro. Oltre l'infinito deserto una Piramide Bianca si erge sopra tutto, fiera e splendida, riflettendo la luce del Sole. Sahid! Una voce famigliare. Il guerriero di Calim vorrebbe raggiungere la Piramide ma la dolce voce è come una corda che gli impedisce di proseguire, di fare anche solo un altro passo. Così cade in ginocchio e sprofonda nella sabbia sempre più, scivolando ancora nell'oscurità. [...] Quando apre gli occhi, si ritrova con la testa in grembo ad Ary. La mezz'elfa ha le guance rigate di lacrime ed ha sfilato l'elmo del guerriero di Calim ponendolo a terra sul pavimento di alabastro. Sahid sei vivo! Sulla pelle bruciata del collo, Ary ha spalmato un'unguento da una barattolo di vetro che tiene stretta al petto come fosse oro. Sahid sposta lo sguardo per la stanza e vede che due nani sono chini su di lui e stanno sorridendo. Gli altri due sono in mezzo alla stanza e stanno pestando della neve fresca sul pavimento come se cercassero qualcosa. Neve che un attimo fa non c'era. E tra loro si trova Zork, con entrambe le spade sguainante. Di Manshoon non c'è nessuna traccia. Azioni
  15. Sahid sente un cantico famigliare da oltre lo squarcio che ha aperto sulla porta. Ed una voce amica, quella di Zork. I nani continuano a calare colpi in successione, uno dopo l'altro, come un ingranaggio ben oliato. Quando il primo cala l'ascia il secondo è già pronto. Uno, due, tre, i colpi sono tali che stavolta scavano nel metallo ferito dalla magica Dainsleif e dopo poco la porta cede completamente ed un'anta spezzata si stacca dai cardini rovinando a terra con un tonfo sordo. I nani irrompono nella stanza come un fiume in piena e si mettono attorno a Sahid per dargli supporto nella battaglia. Tozzi, corazzati, sporchi, con sguardi severi e di combattenti esperti. Le splendide asce strette in pugno. Volevi tenerti tutto il divertimento per te, vero Sahid? Sbotta Quee, il loro capo. Allora questo sarebbe Manshoon. Lo pensavo più alto.Manshoon, dall'altra parte della stanza, resta impassibile. Poi sbotta in una risata che riverbera in tutta la stanza. AH AH AH. Davvero Sahid? Se speravi nell'aiuto di quattro nani allora mi hai deluso più di quanto immagini. Vi ucciderò tutti con un solo incantesimo. Cantilena, traccia simboli nell'aria, esegue gesti intricati con le dita e tra le mani si forma un altro globo di energia che emette fulmini. L'Arcimago imbriglia la forza grezza tra le mani, la modella, ci imprime tutta l'energia magica che può quindi la rilascia in un lampo che vola verso il gruppo ad una velocità di molte volte superiore al battito di ciglia. I nani si puntellano, alzano gli scudi, fanno muro e cercano di resistere con la tenacia alla scarica di energia che li sta investendo. Dopo il tremendo *CRAAAAAAAAAAAACK!* i nani sono ancora in piedi. Malconci, le armature fumanti, la pelle in diversi punti ustionata, ma ancora vivi e con il fuoco che arde negli occhi. Sahid, noi lo distraiamo, tu ammazzalo. Tu ed il tuo amico Zork siete gli unici che lo possono fare. Plick e Snick si staccano dalla formazione, caricano il mago a testa bassa e cercano di impegnarlo, di distrarlo, dando il tempo a Sahid e Zork di preparare un colpo mortale. Ary annuisce a Zork e resta indietro. Aiuta Sahid ti prego Zork! Non deve morire nessuno. Le lacrime le rigano le guance giovani. Azioni Turno
  16. Quanto ti sbagli, Sahid Due Ombre. Con oggi inizia il mio nuovo dominio. Quando sarà il Re-Stregone di Waterdeep stringerò tra le mani un potere impareggiabile. Nessuno si potrà oppure a me, nemmeno Silverymoon, nemmeno Neverwinter. Waterdeep è già mia! Manshoon recita nuovamente le parole del suo incantesimo. Tra le mani si forma un nuovo globo fatto completamente di elettricità che l'Arcimago trattiene a stento. Un'ultima parola e la saetta di puro potere fende l'aria diretta al bersaglio. Ma stavolta Sahid è pronto, ha una strategia, e richiama la probabilità al momento propizio, sostituendo sé stesso con l'echo e viceversa. L'echo, attraversata dal fulmine, svanisce dall'esistenza. Manshoon si ferma. Lentamente si volta per guardare dove prima si trovava l'echo e dove ora si trova Sahid. Astuto. Non immaginavo che potessi farlo così velocemente. Dunamis è incredibile ma la tua conoscenza del suo potere è grezza, non ti servirà per molto contro di me. Le doppie porte di colpo tremano ma reggono. Dall'altra parte si sentono voci concitate, poi si odono le armi che cozzano contro il metallo della porta. Una due, dieci volte. Un torrente continuo di colpi, ordini sbraitati, un cantico di guerra che riverbera nella stanza. I nani sono arrivati. [...] Quee si gira verso Zork mentre si dirige alle porte. Lady Blackstaff è già qui, sta dando ordini ai Maghi della Gilda. Ed ha portato anche un paio di membri della Forza Grigia. Ary allora scuote la testa in risposta alla richiesta di Zork. No! abbiamo iniziato assieme e finiremo assieme! I nani arrivano alla doppia porta di acciaio rinforzato che li separa dal duello tra Manshoon e Sahid. Con una spallata tutti insieme provano a sfondarla ma la porta non si muove. Usiamo le asce fratelli! Non esiste ferro o pietra che fermi un nano! Tutti e quattro afferrano le asce da guerra decorate da motivi elaborati ed iniziano a colpire ripetutamente un'anta della grossa porta. Un colpo dopo l'altro con una sinergia tipica del loro popolo. Azioni Turno
  17. Plick prende dalla borsa un barattolo di vetro e ne apre il coperchio. Si diffonde nell'aria un aroma dolce ed il nano prende una ditata di quella che sembra una pomata. Si avvicina a Zork. Fatti dare una sistemata, non so nemmeno come fai a reggerti in piedi. Intanto i nani si guardano tra loro un attimo poi Quee riprende a parlare. Certo mezzosangue, il tuo amico sarà anche fatto di un'altra pasta ma immagino che la sua sia una battaglia al limite dell'impossibile, visto come ne siete usciti voi due. Io ed i miei ragazzi andremo ad aiutarlo. Negli occhi di Ary brilla per un attimo un fuoco di determinazione e fa per girarsi e seguire i nani. Ma una mano tozza e forte si solleva e la trattiene. Tu no ragazzina, resta qui. Plick porge la pomata alla ragazza. Datti un pò di questo unguento, ti lenirà subito le ferite. I quattro nani iniziano quindi a preparare l'equipaggiamento per raggiungere Sahid. Ma arriveranno in tempo? [...] I colpi di Sahid stavolta sono carichi di determinazione. Nemmeno la magia difensiva di Manshoon è sufficiente a resistere ed in breve lo scudo magico innalzato va in frantumi e due squarci si aprono sul corpo del mago. Il colpo scagliato dall'Echo, che lo coglie alla spalle, quasi lo fa barcollare. Manshoon indietreggia di qualche passo mentre porta una mano alle ferite, il sangue cola tra le dita della mano fino al pavimento. Il suo volto assume una smorfia di dolore. Questo dolore è allora la tua risposta, capisco. Mi servirai anche da morto, riprodurrò il tuo corpo all'infinito e ne farò esperimenti finché non avrò appreso tutto di Dunamis. E questo significa che soffrirai molto e per lungo tempo perché ogni mia creazione avrà tutti i tuoi ricordi. Ed allora rimpiangerai la tua scelta. Manshoon recita una formula, avvicina le mani atteggiate ad artiglio ed un globo di lucente elettricità di forma tra i palmi. Quindi, dopo l'ultima parola di potere, lo scaglia in avanti ed una saetta di pura magica, un fulmine, fende l'aria con un *CRAAAACK* saettando per la stanza diretto verso Sahid ... Il mago riprende fiato, ora si regge più dritto e toglie la mano dalla ferita che sembra un sanguinare più come prima. Azioni Turno
  18. Manshoon blocca ancora Dainsleif con il braccio metallico. La spada resta a mezz'aria emanando scintille mentre l'acciaio graffia con l'acciaio. Sembra che le tue parole dicano una cosa, mentre il tuo corpo ne abbia decisa un'altra. Sahid di Calimport perché non accetti il destino? Il tuo stesso braccio non ha più la volontà di uccidermi, sei forse cieco? Non vedo altre probabilità ora se non la tua alleanza con me. L'Arcimago a capo degli Zentharim solleva la mano verso la porta e quindi la stringe a pugno. Le pesanti porte metalliche si serrano di colpo solo per volontà, sbarrando la via di fuga a Sahid. Intrappolandolo con il terribile mago. Rinfodera la spada. [...] Zork continua a correre per il corridoio tenendo Ary per il braccio fino a quando arriva all'imboccatura della stanza con il simbolo degli Zentharim sul pavimento. Una giovane donna dalla veste rossa fa capolino dalla porta, sorride e solleva una mano verso Zork ed Ary. Poi un rivolo di sangue le cola dalla bocca e crolla a terra riversa. Dalla schiena sporge un'ascia da guerra di fattura nanica. Dal fondo della stanza si fanno avanti i quattro nani mercenari: Snick, Plick, Whick ed il loro capo Quee. Sono tutti lordi di sangue, hanno le armature danneggiate, diverse escoriazioni ed ustioni sul corpo robusto. Ma sono vivi. Snick zoppica, Plick ha un braccio completamente insanguinato. Quee prende la parola tenendo uno sguardo arcigno. Ci stavate mettendo troppo, mezzosangue. Allora io ed i miei fratelli abbiamo improvvisato. Solleva il palmo e mostra a Zork ed Ary un altro anello d'argento col simbolo della "M" inciso. Fuori da qui è il caos, la Gilda dei Maghi di Waterdeep è arrivata al gran completo! E' bastato pronunciare il nome di Manshoon e sono arrivati qui come avvoltoi su un cadavere. Dovessi vedere che stregonerie hanno usato! La difesa della torre, *poff!* sconfitta. Ed i pochi stolti Zentharim che si sono opposti sono finiti arrosto. Intanto noi siamo venuti prendervi. Whick si fa avanti per aiutare Ary a stare in piedi. Voi come state, che è successo? Dov'è Sahid? Azioni Turno
  19. Ary, col volto stanco e teso guarda Zork. Ha gli occhi velati di lacrime. Annuisce e si lascia trascinare fuori dalla stanza, lontano dalla sofferenza, lontano da quel demone con il bel volto da uomo, lontano dalla morte. Ma si volta verso il compagno e amico Sahid. Sahid andiamo! Basta sangue, per gli Dei la nostra vita è preziosa! E quello ... quello non è umano, Sahid, non possiamo batterlo! Scappiamo, mettiamoci in salvo! Zork corre fuori dalla stanza attraversando la doppia porta di metallo e correndo per il corridoio di bianco e lucido alabastro diretto verso l'uscita. Verso la salvezza. Ha lasciato indietro Sahid. Ed Ary singhiozza di dolore. Manshoon rimane stoico, nonostante tenga la mano umana compressa sulla ferita di Dainsleif. La ferita maledetta che continua a sanguinare, che non guarisce e che consuma la vita dell'uomo attimo dopo attimo. Un sorriso gli piega gli angoli della bocca sottile. Sembra che i tuoi compagni infine ti abbiano lasciato solo, Sahid di Calimport. Meglio così, troveranno la morte per la mano della mia apprendista. Riguardo a te invece, ascoltami! Abbassa la spada, smetti di combattermi. In fondo dovresti capire il potere, tu sei nato nel Calim, la terra dove i ricchi mercanti dominano su tutti. Non hai forse combattuto al servizio di qualche Pashà? E come credi che abbiano ottenuto il potere? Io, ai tuoi occhi, dovrei essere come un Pashà. Ora quindi ti propongo nuovamente di unirti alla mia forza. Tu combatti per il gusto di farlo e per il sangue, io ti posso mettere su un sentiero lordo di sangue, dove potrai combattere senza fine. Tu sei unico, con Dunamis puoi arrivare ad un forza senza pari sotto la mia guida. Ti farò mio generale, guiderai la mia grande armata quando si abbatterà sulle restanti città del Nord e le unirà sotto un unico grande regno di cui io sarò Alto Re. Manshoon tace un attimo lasciando che le parole facciano presa sulla mente di Sahid. Pensa a te stesso, non è quella la vita che aneli? Essere su un campo di battaglia? Dimentica quella stupida Pietra, dimentica Blackstaff, loro non ti possono offrire quello che io ti dono. Unisciti a me. Azioni Turno
  20. Grazie agli anni trascorsi a combattere, Sahid riesce ad intuire la vera posizione di Manshoon. Così Dainsleif lacera la veste sul fianco e morde la carne del potente mago. Un taglio però solo superficiale. Un sorriso si allarga sul volto del mago. Vedi Sahid di Calimport, la conoscenza è potere. E meno i miei nemici conoscono o comprendono e più io sono potente. E la tua Dunamis non farà che rendermi ancora più potente. Quella e la Pietra di Golorr mi daranno finalmente la possibilità di spodestare Laeral dal suo seggio e di impadronirmi di Waterdeep. Così esisterà un solo Lord e sarà tutto ordinato. Manshoon, rimasto con una sola immagine illusoria, si libera infine della presa di Sahid. Quindi sposta lo sguardo verso Zork quando lo sente parlare e solleva una mano verso di lui tenendo le dita rigide. Davvero Zork Duedenti? Veramente pretendi di minacciarmi in casa mia? Ora basta, per voi due mi bastano le mie formule più semplici. Manshoon recita una breve formula e scaglia dalla mano un dardo di fuoco che volta dritto verso Zork! Il dardo colpisce il petto del mezz'orco, esplode in una fiammata e lo scaglia a terra dove resta immobile. Volute di fumo si sollevano dal suo corpo ustionato. Ary osserva la scena con le lacrime agli occhi. Zork! No zork ... Con le ultime energie si aggrappa al tavolo e si solleva in piedi. Quindi cantilena una formula e compie lo stesso gesto di Manshoon. Un dardo di fuoco volta verso Manshoon, ma il potere che sprigiona è così flebile che si smorza contro il braccio metallico dell'Arcimago senza causare ferite. Azioni Azioni
  21. Quando Agorn cade in ginocchio volta la testa verso il corpo spezzato di Vevette. Gli occhi già diventano vitrei mentre il sangue sgorga copioso dallo squarcio al fianco. Non doveva finire così, c'è poca poesia ... Se non altro ti rivedrò, amore mio. Detto questo si accascia a terra sul fianco e li rimane mentre sotto di lui si allarga la pozza di sangue. Azioni Turno
  22. La maschera di argento vola a terra e tintinna sul pavimento di alabastro. Nascondeva un volto giovane e piacevole con lunghi capelli neri e curati, occhi azzurri come il cielo e labbra sottili. Ma l'espressione è severa e grave tipica di chi è carico di pensieri. D'un tratto la ferita sulla spalla sprizza sangue e Manshoon dolorante vi poggia sopra la mano trattenendo a stento una smorfia. La magia di Dainsleif continua a mordere la sua carne. E così l'enorme mano magica di pura forza sparisce e Ary abbassa le braccia. Manshoon pianta gli occhi su Sahid, cercandone lo sguardo sotto la celata in adamantio della sua prodigiosa corazza. Allora Sahid di Calimport, come giudichi ciò che vedi sotto la maschera? E' quello che ti aspettavi? Devo dire di aver sottovalutato quella spada e chi la brandisce. Sei cocciuto, determinato. Significa solo che soffrirai molto di più quando lavorerò per strappare Dunamis dal tuo stesso essere. Con la mano metallica afferra la lama incantata di Dainsleif e recita una formula carica di potere. Fulmini scaturiscono dalla mano e si trasmettono attraverso la spada e l'armatura in tutto il corpo di Sahid, lacerandolo e bruciandolo ovunque! Ary allora invoca una nuova formula e tre raggi di fuoco coprono la distanza che la separa dal mago, fendendo l'aria, trapassando un lembo della veste di Manshoon e bucando un'immagine illusoria che svanisce immediatamente. Quindi la mezz'elfa crolla nuovamente carponi con il sudore sulla fronte ed il fiato corto. Sembra che la sua riserva di magia sia al limite. Io ... n-non ce la faccio più ... Agorn avanza verso Zork. La cetra intesse note che sibilano in aria come lance mentre le parole dell'uomo frustano la mente di Zork mettendone alla prova i nervi. Sei solo un buffone, un giullare, un ignobile figlio di cagna che ha avuto l'ardire di essere uguale agli altri. Miserabile mezzo sangue! Ma il tuo destino sono io, sarò la tua bilancia, sarò il tuo giudice ed il tuo boia. Azioni Turno
  23. Con una movenza ritmica, Zork affonda un colpo preciso ed impietoso. Nonostante una mezza volta di lato, Agorn riceve comunque una grave ferita sul braccio nudo. Il sangue cola fino alla cetra e poi gocciola sul pavimento. La parte alta della spalla è annerita dalle fiamme laceranti di Dyrwyn. Agorn stringe i denti per il dolore ma non urla, si calma e prepara a suonare ancora la sua cetra intessendola di potere. Taci farabutto! Raggiungerò la mia amata quando gli Dei lo vorranno, non tu. Ma in fondo sembra che per entrambi, il nostro prossimo scambio sarà l'ultimo. Affonderà la tua lama nelle mie carni o sarà la mia Arte a dilaniare la tua mente fino alla morte? Un duello simile merita delle note adeguate. E la melodia che esce dalla cetra diventa un ritmo lento, come un canto lamentoso e di tormento, un attimo di tensione prima della fine. Sahid, grazie al magico mantello, ora vede che il corpo di Manshoon è protetto da una barriera di pura forza. Basteranno Dainsleinf e la forza del suo braccio ad abbatterla? Azioni Turno
  24. La lama di Dainsleif si abbatte su Manshoon, ma la figura illusoria vibra e sparisce. Il secondo fendente lacera l'abito del mago poco sopra la spalla, ferendo appena la pelle. Il terzo fendente invece viene bloccato a mezz'aria dal braccio metallico sollevato. La lama stride sull'acciaio ed affonda nello schienale del trono fino ad arrivare quasi alla spalla di Manshoon, dove si ferma. Sahid sente già la magia della lama cercare di strappare la vita del mago. Una vitalità potente, che la spada fatica ad afferrare. Mi è piuttosto cara, sì. Ma non nel modo che intendi tu. Quella che brandisci è una lama davvero prodigiosa, ho sentito parlare di simili creazioni. Spade maledette desiderose di sangue. E le ferite che causano non guariscono nemmeno con la più potente magia. Ho sentito anche di tragiche storie dei loro possessori, arroganti fino al punto di perdere la vita in una battaglia che non potevano vincere. Manshoon pronuncia parole Arcane cariche di potere quindi solleva la mano sana in aria e la stringe come se afferrasse qualcosa. D'improvviso grido di Ary irrompe nella stanza AAAAAAAAAAAH! e quando Sahid e Zork si voltano per guardarla, vedono che un'enorme mano traslucida fatta di pura forza si è materializzata attorno al suo corpo con l'intenzione di stringerla. La mezz'elfa ha spalancato le braccia e sta cercando di resistere, ma è evidente che sia assolutamente in difficoltà. Sahid uccidilo! Non pensare a me! Con uno sguardo determinato anche lei pronuncia una formula di potere! Una serie di dardi di luce vola all'indirizzo di Manshoon, evitando ogni ostacolo ed aggirando Sahid, ma si infrange contro una barriera invisibile che si innalza ad una parola di Manshoon senza sfiorarne il corpo. Manshoon non fa una piega, non si scompone. Patetica ragazzina. Allora Sahid di Calimport, getta la spada oppure stritolerò la tua fragile amica finché tutto il suo sangue non sarà sul pavimento. Resisterai alle sue urla di agonia? Poi ucciderò il tuo amico che a stento si regge in piedi. La tua Dunamis sarà mia in ogni caso, cosa decidi? Agorn Fuoco pizzica ancora le corde della cetra, ora che il sangue non gronda più dallo squarcio lasciato da Dainsleif. La melodia diventa ritmica, audace, baldanzosa. L'uomo si erge più ritto ora, il sorriso torna ai lati della bocca e sembra aver sconfitto anche la paura per la spada maledetta. Maestro, mi occuperò io di questo vile. Lo farà impazzire dal dolore, suonerò note che gli torceranno il cervello, morirà senza onore non per una spada. E vendicherò la mia amata ... Azioni Descrizione Turno
  25. L'halfling stramazza a terra morto sul colpo quando Zork disincaglia la spada dal suo corpo. Ary sposta lo sguardo sul mezz'orco, che si regge in piedi a stento, ed annuisce riconoscente. G-grazie. Ma Manshoon resta impassibile sul proprio trono. I burattini sono sostituibili, Zork Duedenti. Le vostre vite invece, per voi stessi non hanno forse valore? La splendida stanza in bianco alabastro è ora imbrattata del sangue dei nemici caduti. Cade un dolce silenzio per qualche attimo ora che anche Agorn ha smesso di pizzicare le corde della cetra. Il Sanctum è effettivamente un luogo fuori dal mondo dove nulla esiste se non per volontà dello stesso Arcimago che ne è padrone. Azioni Turno
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