AlexITA81

Mara corre sopra i tetti mentre fulmini di potere le conferiscono un'agilità ed una forza sovrumana. Quando arriva al bordo più vicino non si ferma, ma anzi spicca un nuovo balzo diretta contro il nemico! Atterra nella piazza dove si sta svolgendo la battaglia sollevando una coltre di neve. Tra le volute, mentre la neve si deposita nuovamente al suolo, la spadaccina si rimette in piedi e punta la spada verso Kaltro. Bastardo cosa hai detto? Prova pure ad uccidermi se ci riesci. E' da quando ti ho incontrato che fremo dal desiderio di confrontarmi con un simile avversario. E poi devo farti rimangiare di avermi dato del "cane da guerra". Un sorriso spavaldo si stampa sul giovane volto di Mara mentre assume la sua posa di guardia. Lottare, sanguinare, lottare ancora e cercare di superarsi in ogni combattimento per raggiungere una Gloria Leggendaria. Questo è il suo sogno. Accumulando il potere del giuramento nella lama, la spadaccina scatta in avanti e si scaglia contro Kaltro. La neve che si deposita sulla lama evapora e l'aria viene sferzata da fulmini cremisi! E nel momento in cui la spada colpisce, un boato di tuono si propaga per tutta piazza.

Resto ad osservare la polvere nella mia mano che scorre tra le dita. In fondo Yeenoghu aveva previsto un possibile esito, ma questo non significa che avesse ragione. Getto via la polvere ed alzo lo sguardo verso Ghed. I miei occhi freddi come i suoi non lasciano trasparire emozioni umane. E dopo il sangue e la carneficina di oggi ne sono ancora più convinto. Io non provo più alcuna emozione, solo il desiderio di potere e di esistere. Lentamente mi raddrizzo e poso una mano sulla spalla di Ghed. Bene, amico mio. Il momento del cambiamento è ora, un singolo istante nella storia del Cosmo che muterà tutto. Ed io ne sono l'artefice. Io. Ora torniamo a casa. La forma spettrale di Ghed si smaterializza per formarsi immediatamente nella solida forma di Armagheddon. Ho avuto la sensazione che stesse sorridendo, un sorriso vero. Me lo sono immaginato? E così sollevo La Spada Distruttrice sopra la mia testa ed urlo con quanto fiato ho in corpo. Ora risorgi Egorath! Torna in questo mondo tramite me e scrivi un nuovo ordine! Poi calo Armagheddon che si conficca di punta nel terreno con una facilità assoluta. La terra si spacca sotto il colpo mentre linee di potere verdastro si espandono come una ragnatela tutt'intorno. Ed io resto fermo in quella posizione lasciando che il potere si accumuli. Non pensando, non desiderando, non odiando né amando nessuno. Il mio destino si compie ora perché così ho scelto.

Menzogne, mezze verità, realtà assolute. Quanto di questo è vero? Giusto o sbagliato? Persino Yeenoghu si è schierato in questa eterna guerra di potenze cosmiche. Ed io chi sono? Non lo ricordo più. Forse perché non sono mai stato nessuno prima, o perché non posso ricordare chi ero finché non unirò tutte le altre schegge. D'altronde l'unico amico che mi resta è una Spada senziente votata alla Distruzione. Sorrido mentre mi porto la mano sul volto reclinando indietro la testa. Poi il sorriso diventa una risata, un misto di soddisfazione, isteria, rabbia e gioia tutte mescolate. Sai Ghed, tutte queste lotte Cosmiche al momento sono ben al di là della mia comprensione. Per quanto Scheggia, resto ancora parzialmente mortale. E limitato. Mi osservo attorno cercando con lo sguardo le luci della ribellione. Grail è libera. Io l'ho resa tale. Ho dato io inizio a qualcosa oppure era già disegnato? In fondo il Governatore ti temeva e nessuna scheggia prima di me ti aveva impugnato. Nessuna. Io sto cercando di ricordare, mi sforzo al punto che la mente mi duole ma nulla. Prima di incontrarti in quella grotta è solo un vuoto assoluto. Ma riesco a ricordare i sapori, gli odori, i sentimenti, i nomi delle cose, quello ancora sì. Come se fossi solo un Eco. Mi volto ad osservare Ghed nella sua forma spettrale e di scheletro. Ah il potere che mi prometti, quanto lo agogno però. Lo percepisco come un fuoco che mi brucia nel profondo. In vero cosa posso dire di me stesso? Dovrei conoscermi eppure sono solo un'ombra senza dettagli. Allungo la mano verso Ghed richiamando la sua forma di arma. Armagheddon. Una sola cosa, di me, la so per certa. Tutto ruota attorno alla mia persona. Allora scelgo di gran lunga la grandezza e intendo dare vita ad una nuova Epoca. Egorath, che risorga dalle sue ceneri se è necessario! Io alla fine dei Tempi siederò sul trono che mi spetta e finalmente comprenderò. E sarò in pace.

Kaltro muove la spada come uno spadaccino, alla pari di Mara supera le difese del Goliath. Ma nell'istante in cui la lama di ghiaccio lo sta per trafiggere, Vimak fa appello alla resistenza insita nel suo corpo. Le fibre muscolari si induriscono divenendo come pietra e la lama ci rimbalza sopra lasciando solo un graffio sulla pelle. Perché odio? Tu lotta spinto da ingiustizia. Tu non può uccidere me. Occhi splendenti, vento che inizia a vorticare attorno al corpo enorme del Goliath e parole di potere pronunciate con tanta forza da sembra boati di tuono. Tutto il potere poi esplode dai palmi portati in avanti come un'onda d'urto! E lo stesso vento di tempesta permette a Vimak di fluttuare in aria spostandosi dai fendenti della spada di ghiaccio per trovare una posizione migliore da cui difendersi. Mara intanto balza via dalla torre lanciandosi su un tetto vicino. Atterra frantumando diverse tegole e poi inizia a correre spinta dal proprio voto, dall'idea della Gloriosa battaglia che la attende. Stiamo arrivando bestione, non farti ammazzare.

Osservo il corpo del Governatore crollare a terra privo di vita, privo di anima. Mi sento finalmente libero da un fardello. Eppure ora guardo Armagheddon nella mia mano e ne sento il desiderio. Perché ora? Era lui il tuo scoglio? Amico mio, Ghed, la mia volontà si è realizzata ed ho donato la libertà a Grail. Ora posso prendere il posto che mi spetta e cercare le risposte che tanto agogno e che tormentano i miei pensieri. Faccio per rinfoderare Armagheddon, o meglio farla sparire nel Velo, mentre osservo le fiamme della libertà che purificano la città dalla tirannia. Dall'alto è una visione stupefacente. Se Egorath ti vuole indietro o intende riprendersi il potere che mi ha donato e che, forse, mi anima, basta che tu me lo chieda. Ed io ti riporterò da lui. Ma non intendo uccidere innocenti senza motivo. In fondo tutti questi stolti non hanno assolutamente idea delle trame di entità ultraterrene, non sanno di Egorath o di Yeenoghu ed hanno solo seguito il Governatore per paura. Sorrido mentre mi appoggio alla balaustra. Paura. Quanto si può fare con questo sentimento. Sai magari loro sarebbero anche disposti a credere in Egorath. Chissà.

Il possente goliath vestito solo di semplici abiti tribali nonostante il gelo dell'esterno resta a fissare l'uomo davanti a sé per lunghi interminabili istanti. Poi scuote lentamente la testa. Tu crede ciò che non è. Tuo potere come pugnale di ghiaccio, un momento forte, un attimo dopo cessato. Io rispetto tutti Dei del Pantheon compresa Auril. Io sempre vissuto nel freddo infinito della Valle che chiamo mia casa. Pregato Auril in molte occasioni, sentito sua presenza molte volte. Vimak sposta un piede scalzo nella neve e si gira per affrontare Kaltro di petto, senza mostrare paura. E lei mai detto me di uccidere in suo nome. Giusto pregare Auril, rivolgere lei pensieri ma non uccidere per lei. Tu ancora in tempo per comprendere e smettere. Mara intanto si alza in piedi e raggiunge il parapetto di pietra della torre. Vede Narod sbracciarsi ed indicare così si volta notando appena Vimak e Kaltro nella penombra. Annuisce a Narod per mostrare che ha compreso. Quindi poggia lo stivale sul bordo e sorride con arroganza mentre sguaina Vento del Deserto in un sibilo metallico. Bene Jil, preparati! Tra poco quell'infame vorrà versare sangue e gli daremo il ben servito. Stavolta troverà dei Lupi con le zanne snudate invece di inermi cittadini. Attorno al corpo della spadaccina iniziano a materializzarsi fulmini cremisi di potere mentre il voto di Gloria spinge magicamente il corpo oltre i limiti.

Sento il freddo del potente incantesimo mentre viene scagliato contro di me e ne comprendo gli effetti. Ma io non sono uno gnoll, la mia volontà è molto più forte. Così stringo i denti. E nelle mie mani sento Armagheddon fremere mentre emana una protezione ad avvolgermi, abbastanza da evitare il peggio. Alle mie spalle il cono di ghiaccio ha congelato completamente il pavimento e la ringhiera. Con la mano mi tolgo via dall'armatura parte del ghiaccio che già inizia a sciogliersi. Notevole, la tua magia è potente quanto la mia, Governatore. Però mi domando, senza di essa TU cosa sei? Sposto l'arma leggendaria in una guardia d'attacco, muovendola praticamente con la sola volontà, come fosse un fuscello nelle mie mani. Sicuramente non sarà la nostra conoscenza delle Arti Arcane a decidere l'esito di questo duello. Sarà solo la volontà di sopravvivere ad ogni costo, di voler assecondare il proprio Destino. E da quello che vedo, tu sei solamente un vecchio stanco. E così mi scaglio in avanti sfumando in una nuvola di tenebra per poi apparire al fianco del Governatore e calare la spada contro di lui con tutta la forza possibile dell'impatto. Il primo colpo cala ma il Governatore emana uno scudo dorato di potere! La lama viene deviata ed impatta il pavimento spaccando le piastrelle. Come pensavo ha delle difese magiche. Ma non esiste limite per te, vero Armagheddon? Cogliendo l'attimo giusto che intercorre tra due battiti di cuore, tra le parole arcane del Governatore, muovo la spada con tale maestria, tanto è forte il legame con essa, da portare un colpo diretto al torace. Lo scudo dorato va in frantumi trafitto dalla lama ed Armagheddon affonda per intero nel cuore del Governatore. Così io pongo fine al tuo regno, Ashmashan, ora abbraccia la fine.

Vimak si volta a fissare in volto Kaltro. Entrambi hanno occhi bianchi come il ghiaccio, puri e allo stesso tempo freddi. Auril elargisce doni. O maledizioni a chi sopporta. Io sento che potere segue scopo più grande, in notti di solitudine avuto modo di comprendere ruota del cosmo. Sai cosa io appreso? Il goliath resta in sospeso un istante prima di continuare. Se lui sapere forse non necessario combattere. Posso evitare altro sangue, altra vita sacrificata vanamente. Compreso che motivo di Doni segue solo scopi che Auril si è prefissa. Scopi a noi incomprensibili. Eppure suo potere ora scema, cala, inizia a dissolversi come neve al Sole. Questo tu può sentire se ascolta con attenzione. Forse Auril già raggiunto suo scopo.

Il raggio di potere mi sfiora facendo fluttuare il mio abito nero e distruggendo parte del parapetto. Stacco una mano da Armageddon e lo impongo in avanti raccogliendo potere magico. Nero potere emerge dal mio torace e vortica materializzando la corona spirituale che porta la maledizione di Egorath. Notevole. Si addice ad un Governatore far combattere i propri seguaci. Ma non sei il solo. Evoco formule mistiche che arrivano dal profondo della mia mente contorta, parlando una lingua magica incomprensibile. Sul pavimento della terrazza appare il disegno luminoso di un pentacolo attorniato da rune di invocazione in lingua abissale. Nel culmine dell'evocazione scaglio una boccetta con il sangue di gnoll al centro del pentacolo! Il sangue scorre magicamente seguendo le linee disegnate ed al centro appare un portale verso gli inferi. Io ti chiamo a me, Demone di Primo Grado, Principe Tanar'ri del Dolore e della Carneficina, viene a me Vrock! La forma gigante di un immondo varca la soglia che separa i piani rispondendo al mio richiamo e giungendo nel nostro mondo. Alto più di tre metri con larghe ali piumate ed una testa simile ad un rapace. Mi fissa col suo sguardo pieno di male, un essere il cui morale è già deciso dal cosmo e non può essere mutato. Gli indico il mostro evocato dal governatore. Ubbidiscimi ed uccidi quell'aberrazione!

Gli angoli della bocca si piegano in sorriso compiaciuto. Sembra che continui a sottovalutarmi, Governatore. Ma non sei l'unico ad aver preparato una sorpresa per il nostro incontro. Ho preso tutto il tempo che mi serviva e la mezzanotte è scoccata dettando l'inizio di una nuova Era! Allargo le braccia platealmente mentre ammiro i fuochi della rivolta che iniziano a propagarsi a Grail. Senti queste voci, senti la loro passione perché essa ti travolgerà e di te non resterà nulla. A quel punto afferro saldamente l'elsa di Armagheddon che si materializza nel Piano Materiale. E ripeto. NULLA! Quasi in un impeto di febbrile eccitazione per ciò che sta per accadere. Sono io ora a comandare il mio destino? Sono i miei ricordi oppure i miei sogni? O sono ancora una marionetta che danza e parla su un teatro immaginario su cui sta per calare il sipario? Raccolto tutta la mia essenza preparandomi allo scontro col Governatore. Armageddon ora avrò bisogno di tutto il tuo potere. Vedi di non limitarti, amico.

Vimak resta ad osservare la casa cercando di comprendere la sensazione di gelo che ha sentito. No. Solo strano. Sentito come freddo, strano. Mai sentito freddo in mia vita. Il goliath si volta leggermente verso Renn per osservarlo con i suoi occhi azzurro ghiaccio. Auril benedice Kaltro e questo rende lui pericoloso. Spero Narod attento.

Chiudo gli occhi un attimo e sorrido. Divertente. Quando li riapro in essi brilla un fuoco di determinazione. Quindi in sostanza ti sei eletto da solo come Guardiano di chissà quale ordine cosmico. La verità è che sono gli Dei a decidere per cui sarà ben lieto di alleggerire il tuo fardello. Lentamente porto la mano verso l'elsa di Armagheddon che sento fremere. Manca pochissimo a mezzanotte e tra poco tutta Grail insorgerà. Il popolo si riprenderà la libertà ed i Tiranni saranno schiacciati. Tutto il resto è relativo. E comunque bel tentativo, Governatore, ma non credo ad una sola parola. Grail troverà un nuovo futuro senza la tua presenza. Ti faccio il favore di chiederti di arrenderti, di sottometterti e di lasciare la città. Sorrido ancora con arroganza. Ma in fondo spero che tu non raccolga la mia cortesia.

Mara annuisce al giovane Narod e gli da una sonora manata sulla schiena in segno di approvazione. Ben detto ragazzino, il tuo giovane volto passerà inosservato. Io e la Principessa intanto aspetteremo sopra quella torre. Vimak ragiona su quanto detto. In fondo lui non è conosciuto da Kaltro ma l'assassino potrebbe comunque essere a conoscenza di chi compone i Lupi del Caer, data anche la canzone di Jil alla locanda. Forse lui conosce tutti noi. Poesia di Jil dato fama a Lupi in poco tempo. Poi il goliath sposta gli occhi di un azzurro così chiaro da essere bianchi verso il ranger. Puoi mettere trappola su via di fuga tra case? Se scappa noi spingiamo in quella direzione e tu cattura.

Le parole di Ashamash mi confondono, sono pronunciate da un vecchio stanco. Possibile che abbia ucciso tutte le altre schegge di Egorath? Possiede veramente un simile potere? Ecco quindi tu hai stretto un accordo con Yeenoghu, ecco perché ti concede i suoi gnolls. Mi volto e osservo il Governatore nei suoi occhi bestiali ma saggi. Sembra che parlare con te in fondo mi abbia giovato. In effetti possiedi informazioni che altri non mi avrebbero fornito. Ma se Egorath si trova sotto Grail significa che è tutto pianificato perché succeda, ci sono forze in gioco più grandi di me e di te. Quindi, ti chiedo, cosa ti ha spinto al ruolo di Guardiano? Te lo chiedo perché sembra che ora qualcosa sia cambiato, visto che ho la spada.

Mara osserva la mappa stilizzata disegna da Renn. Dopo aver annuito un paio di volte punta il dito guantato sulla torretta. Da questa avremo un'ottima visuale su tutte le strade sotto. Hai detto che è abbandonata no? Anche il goliath ascolta con interesse le informazioni dettagliate descritte dal ranger. Se non in casa aspettare. Ma qualcuno deve vedere. E poi noi bloccare ogni via di accesso a casa, finestre, porte. Non facile.

Cammino lentamente fino alla ringhiera su cui mi appoggio con le braccia piegate. Il vento della sera smuove il vestito elaborato ed i miei capelli argentei. Un tempo avrei probabilmente apprezzato una vista simile, ma i miei sentimenti ora sono effimeri e grigi come il fumo della periferia. Grail dall'alto è comunque diversa. La verità? La verità è complessa. Io provengo da molto lontano, ben più lontano di quanto credi. E nella mia ricerca di risposte ho trovato una città condannata, violentata e gettata nel caos. Il mio pensiero successivo è stato quello di rimettere ordine. Mi volto per osservare il Governatore negli occhi. E sembra che a gestire tutto questo schifo sia tu. O sei forse una pedina ignara della situazione?

Mara sbuffa alla proposta di Jil ed incrocia le braccia al petto voltandosi di lato. Poi la guarda in tralice. Non ci penso nemmeno ad entrare come un ratto e per di più nascosta da un sortilegio. Io non ho bisogno di prove, a me basta sfidarlo direttamente. Gli chiederò se ci prova gusto ad uccidere per Auril o se esegue solo degli ordini come un fantoccio. E poi mi divertirò ad osservare la sua reazione. Un sorriso spavaldo e divertito appare sul viso di Mara. Io e Narod la pensiamo uguale, quell'uomo va semplicemente eliminato. Abbiamo aspettato troppo senza ottenere nulla. Vimak ascolta l'idea di Jil ed anche lui non sembra molto convinto stavolta. Pericoloso Jil. Se lui scopre? Separarsi è pericoloso e lui forse fuggire.

Mara e Vimak restano ad ascoltare con interesse il nuovo arrivato che si presenta come Ren. La spadaccina in particolare lo squadra da cima a piedi per inquadrarlo e sorride osservando la spada appesa alla cintura. Hlin Rovinatroll aveva una scarsa opinione dei Lupi del Caer a crederci morti per così poco. Ma sono davvero entusiasta all'idea di smentirla rapidamente. Il goliath si presenta. Piacere io Vimak. Come dice Jil noi già capito dove Keltro colpirà ma non chi. In attesa noi deciso di intraprendere altre strade per aiuto gente. Mara allora interviene nel discorso per rispondere direttamente a Jil. La Baita Nera o Keltro per me non fa alcuna differenza, in ogni caso sarà un'impresa Gloriosa. Ma se davvero ci tieni a fare fuori Keltro, ora, beh allora dobbiamo soffermarci a pensare a come farlo. E' furbo, lo hai capito anche tu quando lo abbiamo incontrato a Caer-Dineval. E ci conosce, noi due quantomeno. La spadaccina, sebbene leggermente ebbra dalla birra, decide di dare comunque fondo al boccale con un'altra sorsata. Potremmo trovarlo e sistemarlo ma senza prove verrà considerato omicidio in città. A meno che Renn, dato che lo sta cercando, non sia in possesso di informazioni che noi non abbiamo.

Ascolto i pensieri del Governatore ed in qualche modo le sue parole mi stupiscono. Davvero pensa così di loro? E allora cosa nasconde? Faccio un sorriso studiato all'indirizzo della creatura dal volto solenne, seppure bestiale. Ho dato per scontato che un po' di mistero non avrebbe fatto altro che stimolare la curiosità di tutti i nobili, Governatore. Di modo da avere la loro attenzione. Allungo il braccio in un gesto ampio per indicare al Governatore la scala per raggiungere i piani superiori. Sarà un vero piacere discutere con voi Lord Ashmashan. In vero fremevo dall'idea di poterlo fare. Dopo di voi.

Mara sorride tronfia sentendo come le sue azioni vengono rese ancora più gloriose dalle dolci e raffinate parole di Jil. Rivolge uno sguardo complice al goliath seduto a bere birra assieme a lei. Tsk, sulla capacità di ammaliare di Jil avevi proprio ragione. Allora la spadaccina afferra un boccale pieno appena poggiato sul tavolo dalla cameriera e si alza in piedi. Brindo ai Lupi del Caer, compagni fidati che non cedono nemmeno di fronte a un Drago! Brindo alla Gloria delle imprese degne di essere narrate, brindo all'abilità con la spada e brindo ai nomi scolpiti nella Leggenda. Io sono Mara Brightwood e vi dico che il mio nome sarà ricordato per secoli, finché anche solo una bianca scaglia del Maestoso Arveiaturace risplenderà al Sole nelle Lande di Ghiaccio! Con l'altra mano la spadaccina incita gli avventori vicini ad unirsi al suo brindisi in un urlo di trionfo. Anche Vimak dal canto suo alza il boccale e poi ne passa uno pieno a Narod. Brindare, Narod. Tuo "ki" non comprendo, è sorta di magia? Anche se io bevo mia magia non effetto. Forse tu uguale. Nel mezzo dei festeggiamenti Jil torna da Mara a ricordarle la scommessa. Allora la spadaccina la fissa seria. Io mantengo sempre la parola, Jilowyn Altaterra. Ma riguardo quella faccenda dei corteggiatori dubito che qualcuno abbia voglia di assaggiare il filo della mia spada. Quindi la spadaccina torna a brindare ebbra del plauso della folla. E' questo che lei brama, la Gloria del momento manifesta tramite la sue azioni e rispecchiata negli occhi della gente. Io devo diventare importante.

Sorrido quando Lord Durandal mi parla. Ma la mia attenzione è oramai tutta rivolta a lui. Le voci dei presenti diventano solo un brusio di sottofondo, così come le note degli strumenti musicali dalla dolce melodia. Le figure quasi evanescenti e grigie mentre quella del Governatore brilla di tutto il suo potere. Mio caro Lord Durandal, so bene di essere io il centro di questo Ricevimento. Ho lavorato molto perché fosse così. Detto questo inizio a camminare ed ogni passo è leggero e pesante al tempo stesso. Sento il peso del Destino e la liberazione dalle mia catene. Un sapore ugualmente dolce e amaro. Mentre i miei poteri sondano le menti di tutti i presenti arrivo a pochi metri dal Governatore e li mi fermo. Le voci su di voi non vi rendono giustizia, Governatore Ashmashan. Finalmente vi incontro personalmente. Sento Armagheddon legata magicamente alla mia schiena fremere di potere. La sua lama spettrale invisibile agli occhi di tutti i presenti ma immagino non a quelli del Governatore. Tranquillo Ghed, amico mio e fidato compagno. Tra poco - nel bene o nel male - la mia vicenda avrà fine e troverò pace.

Finalmente una città, e Bryn Shander ha davvero tutto di una vera città, alla pari degli insediamenti sotto il confine della Spina Dorsale del Mondo. Ancora nessuno conosce i Lupi del Caer per cui Mara non si aspetta di essere riconosciuta. Vimak d'altro canto è curioso di osservare la civiltà in questa grande città. Seduti al tavolo a rammentare le precedenti imprese e soprattutto l'incontro con l'antico e terribile drago, Mara e Vimak si scambiano pareri e frecciatine mentre si rifocillano con un pasto caldo e dell'ottima birra. Narod però non accetta di bere - qualcosa di molto strano - e la spadaccina ha un moto di stizza. Ehi ragazzino come sarebbe niente birra? Non sai cosa ti perdi, Darrox avrebbe apprezzato. Ed il pensiero della spadaccina torna per un istante ad un compagno perduto nella loro impresa. [...] Poi arriva Jil. [...] Mara solleva un sopracciglio mentre ascolta la proposta di Jil. Finisce di trangugiare la birra e si pulisce rudemente la bocca con la manica ancora sporca di sangue. Ma davvero? La tua scommessa mi sembra allettante, ma bada bene. Non ti azzardare a mettere in giro voci false sul mio conto! Io intendo vantarmi di una Gloria reale che mi sono guadagnata sul campo di battaglia con il mio sudore e la mia spada. Sbatte il boccale vuoto sul tavolo fragorosamente. Anche gli occhi del Goliath sembrano interessati alla proposta di Jil. D'altronde per i Goliath le sfide sono una faccenda davvero seria, una sorta di legame tra i membri della tribù che permette loro di trovare il proprio posto. Ma mio posto dove? Io lasciato casa per mio potere, per non fare male. Forse ora questo mio vero posto. Con una voce profonda Vimak si rivolge a Mara. Parole di Jil potenti come lama, lei usare bene. Forse incontro con Arveiaturace dato lei scintilla. Quindi Vimak sposta lo sguardo su Jil per sentire cosa abbia in mente ...

Il Drago si allontana sparendo nelle Lande Ghiacciate e lasciando dietro di se solamente il vento freddo. La mano di Mara smette di tremare ed allora un sorriso di trionfo appare sul suo giovane viso. Bastardo, e come può conoscere le nostre imprese se vive isolato e divora chiunque incontri? Vimak resta ad osservare il volo maestoso del possente e antico Drago finché la sua sagoma non é più visibile all'orizzonte. Poi si rivolge a Jil. Tue parole sincere fatto lui capire. Lupi del Caer può vivere ancora per altra impresa. Grazie Jil. Baita Nera attende. E fare attenzione a parole di Drago: strana magia.

Alzo lo sguardo verso le scale e lo vedo. Finalmente. Il Governatore si palesa davanti a tutti nella sua magnificenza. Devo ammettere che il suo essere emana potere. Ora capisco perché i nobili lo seguano come segugi fedeli. Ma non mi hai ancora mostrato il tuo segreto. Celati Ghed, se riesci, ma dubito che a questo punto faccia davvero differenza. Quando la presa di Ghed mi lascia torno a vedere tutto con la stessa intensità di prima. I colori accesi, i suoni distinti e gli odori del banchetto. Lascio allora che i miei poteri mentali si espandano per toccare la mente dei presenti, solamente come un ragazzino che osserva da una finestra, senza sfiorare nulla. Devo capire che cosa abbia in mente il Governatore. Resto in fondo alle scale, accanto a Lord Durandal, in attesa che il Governatore si unisca ai nobili. Mi noterà? Capirà chi sono? Cosa sono? Anche questo determinerà quanto sia il suo vero potere. Un sorriso arrogante mi appare sul volto e sento il sangue ribollire nelle vene come se il mio Destino fosse proprio qui, proprio adesso. Io non chino la testa. Lord Durandal, immagino che non sia troppo chiedervi del Governatore.