Green Wolf

Narod La mia raffica di pugni e calci continua senza sosta, fino a quando non sento una fitta al torace e sono costretto a fermarmi, la mano sul fianco. Sono allo stremo. È allora che il drago sembra prendere energia. Qualcosa cambia, lo sento nell'aria e nelle ossa, sento un calore innalzarsi all'improvviso. Non è possibile, dovrebbe essere sul punto di cedere! Capisco con un attimo di anticipo cosa sta per succedere e la scena mi scorre negli occhi come un incubo della Terra dei Sogni: case distrutte, terra bruciata, uomini in cenere. I soldati arsi nelle loro armature. La desolazione che cade nella città. Scatto d'istinto, senza pensare che io stesso finirò in cenere come loro. Allargo le braccia e colpisco due dei soldati vicini, spingendoli con forza alla mia sinistra e scagliandoli il più lontano possibile per toglierli dal raggio d'azione. Via, via! urlo agli altri. Quindi mi piego per balzare lontano, come ho sempre fatto. Ma le gambe stavolta mi tradiscono, i muscoli si bloccano. La gamba destra cede. Un'onda di dolore mi investe come un fiume di lava. E poi tutto si fa buio.

Narod Il colpo di Mara è devastante, persino da dove mi trovo ho sentito la sua spada cozzare sull'armatura. Difficile dire quanta energia è rimasta al drago, l'unico modo per scoprirlo è di continuare a colpirlo. Ci sono, signora Mara! ansimo. Mi piego sulle gambe e sento il dolore ai muscoli per lo sforzo che ho fatto finora. Non adesso, non potete cedere adesso! Stringo i denti e ignoro la fitta, quindi scatto come una molla e mi abbatto sulla testa del drago, martellando di calci e di pugni con furia, lasciando che il ki innondi ogni colpo ricevuto.

Jilowyn Dal basso vedo Mara sollevare un braccio, pronta a dare l'ordine. Dall'altra parte Narod si accuccia, fa un rapido cenno a Mara d'intesa e poi torna a fissare il drago. Entrambi se ne stanno lì, aspettando che il drago piombi loro addosso. Abbiamo solo un'occasione. Mi tendo sul posto come un pezzo di legno e mi mordo le unghie di una mano, nervosa.

Jilowyn È il momento di concentrare gli attacchi, ma non so cosa fare. Sono fatta per la diplomazia, non certo per l'attacco. Guardo in fretta i miei compagni. Narod si sta dimostrando stranamente più energico del solito. Lo vedo ricoperto di sudore, con i denti stretti e i pugni serrati. So che è il desiderio di aiutare la gente a spingerlo oltre il limite, cosa che probabilmente io non riuscirei mai a fare. Non ho mai visto nessuno muoversi così veloce... Sta consumando tutta la sua energia interna, di questo passo non riuscirà più a muoversi. Deve ritirarsi! Vimak è stato sbalzato via. Ha preso un colpo violento, ma è potente come una roccia e si è rialzato come se niente fosse. Mara invece sembra più in difficoltà. È troppo concentrata nel raggiungere la vittoria. Teme di fare brutta figura con se stessa, di non essere all'altezza, e così non dà il massimo. Così le urlo: Mara, sei troppo agitata! Puoi dare molto più di così e lo sai, lo sappiamo tutti. Devi solo calmarti! Narod ha bisogno di te! Continuo a parlarle, facendo leva sul suo orgoglio e sulla sua determinazione. Spero ardentemente che Narod si allontani, ed è proprio quello che fa. Piega le ginocchia e si dà lo slancio sui muscoli già provati. La distanza del suo salto è innaturale e, anche se l'ho già visto farlo, mi lascia un po' stranita. Narod atterra su un punto elevato, a poca distanza dalla seconda balista. Poi si mette in posizione difensiva e fissa il drago, aspettandolo.

Narod Mara è nei guai, devo aiutarla. Mi giro con l'intenzione di soccorrerla, poi noto Jil che estrae una sfera dalle vesti e la lancia nel punto in cui si trova Mara, urlando: Spostatevi di lì! Mara, ti do copertura, non restare immobile! Una densa nuvola grigio si sparge all'improvviso dalla sfera rotta, oscurando la vista nella zona dove Mara era appena caduta. Ottima idea, signorina Jil. Allora devo distrarlo, devo dare al tempo alla signora Mara di spostarsi. Metto due dita in bocca e lancio un fischio acuto, sperando che il drago se la prenda con me. Gli spezzerò l'ala, non possiamo lasciare che fugga! Corro rapido verso il suo fianco, balzo su una roccia e mi do così la spinta per raggiungere il suo braccio alato. A quel punto, afferro la zampa con le braccia, appoggio una gamba e faccio esplodere il ki per darmi la spinta. Roteo a mezz'aria facendo un intero giro su me stesso, torcendo la sua zampa e cercando di spezzargliela.

Narod Rivolgo un'occhiata veloce al compagno. D'accordo, signor Vimak, proviamoci. Questo drago non può volare con un'ala spezzata, dovremo puntare a romperne una.

Narod Faccio appena in tempo ad atterrare, che il drago reagisce subito. Sono rapido ad allontanarmi, eppure le ali creano un vuoto così potente che sento il soffio di un uragano sbattermi addosso. Mentre i soldati volano come foglie, cerco di muovermi nel senso contrario del turbine per contrastarlo.

Narod È il momento, Vimak mi ha appena offerto un'opportunità. Arrivo in corsa al fianco del drago e balzo sul ginocchio della zampa più vicina per darmi slancio. Piegato com'è per il colpo di Vimak, arrivo a portata del suo muso. Lì, a mezz'aria, faccio esplodere il ki e il mio corpo si trasforma in un turbine. I miei pugni serrati, i calci e le gomitate calano a decine in pochi secondi, cercando di affondare tra la corazza del sauro. Il drago si dimena, ma sono troppo rapido per i suoi movimenti, che mi scorrono davanti come al rallentatore. Ho aperto tutte le Cinque Porte che conosco e il mio ki mi avvolge come le fiamme di un rogo.

Jilowyn La rivelazione di Mara cambia di colpo le carte in tavola. Non attacca in modo indiscriminato, non vuole abbattere la città: vuole uccidere. Appena avrà finito con noi, i rifugiati nella foresta non avranno scampo. Dobbiamo attirarli in un punto, a portata delle baliste! Generale, ci serve che i soldati si radunino in gruppi e si spostino verso le baliste! Narod è ancora in corsa, la sua risposta arriva lontana. Signora Mara, attacchiamolo insieme. Se ci vede come un pericolo, possiamo attirarlo dove vogliamo.

Jilowyn Gli uomini stanno cedendo, davanti alla furia distruttiva è inevitabile, e chi è ancora saldo presto cederà. Lo so, perché ho lo stesso istinto di fuggire. Non possiamo indietreggiare o abbiamo fatto tutto per niente. Nonostante la paura, raccolgo tutta la determinazione che ho in corpo e comincio a muovermi tra i soldati, urlando: Non cedete, attaccatelo da diverse direzioni! Preparate le balestre, seguite gli ordini di Mara! Il futuro delle Dieci Città è nelle vostre mani, non potete cedere adesso! ---------------------------- Narod Il terrore mi entra nella pelle, scende nei muscoli e nelle ossa. Se c'è una cosa che ho imparato a ignorare, è proprio la paura di essere ucciso. Scatto in avanti, alla velocità massima possibile, e corro direttamente incontro al drago. Apertura della quinta porta, Porta dell'Orgoglio! Lascio esplodere il Ki e adesso l'aura di energia attorno a me è visibile, quasi come un fuoco acceso all'improvviso. L'energia spettrale mi avvolge le braccia. Serro i pugni e continuo a correre contro il drago, superando i soldati che mi sembrano sin troppo lenti rispetto a me.

Narod Poco lontano da me, Jilowyn si erge e allunga una mano in direzione del drago. Pronuncia alcune parole, poi vedo l'aria contorcersi come se un'ondata calda la stesse attraversando. L'onda di pura forza si propaga nel vuoto, fino a impattare sulla spessa corazza del drago. Io traggo tre profondi respiri, isolandomi per qualche secondo dalla materia che mi circonda e concentrandomi su me stesso. Apro la Porta della Forza e il ki si sparge al di fuori del mio corpo, circondandomi come un'armatura. Sono pronto. Scatto in avanti e punto direttamente contro il drago.

Jilowyn Niente può preparare alla vista di una creatura tanto grande, feroce e implacabile. Anche se mi ero aspettata qualcosa di straordinario e terribile, sento i brividi percorrermi la schiena. Quando il suo alito incendia le case, lascio andare un ansito. E così ha inizio. Non si torna più indietro, dico a voce alta. Narod, poco lontano da me, sembra fastidiosamente tranquillo. Sta aprendo e chiudendo i pugni con lentezza, tenendo lo sguardo fisso sul drago in lontananza. Poi si gira con la stessa tranquillità verso la compagna e dice: Signora Mara, forse è il momento di dare l'ordine per prepararci. Io valuto la traiettoria e prendo posto per anticiparlo.

Jilowyn Prendo il polso robusto del goliath, che non riesco neanche a circondare con la mano, e lo faccio alzare. Sì, parlare con qualcuno fa sempre bene, non devo tenermi tutto dentro. Sei un buon amico, Vimak. Tiro un respiro e riprendo la mia solita giovialità. Batto le mani, dandomi forza e poi aggiungo: Bene, torniamo dagli altri! Abbiamo un drago da abbattere e Mara avrà bisogno del supporto di tutti noi. O almeno qualcuno le dovrà dire di non esagerare, scommetto che sta già pensando di saltare da un tetto contro il drago in volo! E detto così, mi dirigo a passo deciso verso i soldati, sollevata dalle parole di Vimak.

Jilowyn Rivolgo a Vimak un sorriso di circostanza, con l'idea di dirgli che non c'è niente di cui preoccuparsi. Poi rifletto che sarebbe meglio parlarne con qualcuno e Vimak è l'unico che forse può capirmi. Guardo gli altri due compagni, che sono impegnati con i soldati, e quindi gli parlo a bassa voce. Gli spiriti si fanno più insistenti, Vimak. Vogliono sempre qualcosa da me e io non posso accontentarli. Il drago sta creando una disperazione orribile tra la gente, mi perseguitano a miglia di distanza da dove sono morti... Dobbiamo abbattere quel drago o temo che non mi lasceranno più in pace. Poi aggrotto la fronte e fisso il goliath negli occhi. E non dire più che vuoi sacrificare la tua vita per salvare quella degli altri! Non voglio avere anche il tuo spirito che mi perseguita... I Lupi sono quello che sono perché lottiamo insieme, ogni perdita ci toglie forza. Persino con Darrox è stato così e io lo detestavo. Oggi nessuno di noi morirà, se ci troveremo in difficoltà dovremo semplicemente ritirarci.

Jilowyn Adesso che siamo arrivati a destinazione, sento il cuore rombarmi in petto come l'urlo di un guerriero morente. La paura mi attanaglia, non posso negarlo: non ho il coraggio di Mara, né il senso di distacco che Narod ha coltivato nei suoi pochi anni di vita. Ho solo me stessa, forgiata in un passato di agiatezze e di nobili tradizioni. Una donna che ha trascorso quasi tutta l'esistenza al sicuro, servita, preoccupata solo di fare buona impressione. Niente di quello che ho fatto mi ha preparato a questo momento. Il vento mi congela l'alito, la pelle mi fa male per il gelo, gli occhi mi bruciano per l'aria secca. E il terrore mi blocca. Fai bene a tremare. Il drago ti ucciderà. Sei debole, non puoi riuscire dove noi abbiamo fallito. La voce mi arriva così violenta all'orecchio da farmi sussultare. Giro la testa, guardandomi attorno, cercando colui che ha parlato. È stata una voce ancora più gelida dell'aria, pungente, simile a un sussurro. Poi nell'aria vedo delle sagome tremolanti, forme annebbiate di uomini, di donne e bambini. Le loro facce sono fumose, ma tutti sembrano fissarmi. Spalanco ancora di più gli occhi. Sono spiriti, ma non ne ho mai visti così tanti! Uno di loro mi punta un dito bruciato, quasi scheletrico, e sibila di nuovo: Dovevi chiederci. Dovevi parlare con noi. Hai visto i nostri corpi a Dougan's Hole e non hai nemmeno pregato per noi! Che tu sia dannata, Jilowyn Altaterra. Nessuno di noi ti aiuterà con il drago, non ti diremo come ci ha ucciso. Lo scoprirai da sola, morendo come abbiamo fatto noi! Poi, così come sono apparsi, gli spettri scompaiono nel nulla, lasciandomi sola a chiedermi se li avessi visti davvero. Il dolore al petto aumenta e non è più solo per la paura del drago. È vergogna. Gli uomini uccisi a Dougan's Hole avevano bisogno di comunicare e io non mi sono nemmeno fermata per contattarli. Che cosa volete da me? sussurro, spaventata. Ma nessuno risponde. Mi alzo il cappuccio sulla testa e torno silenziosa, sperando che nessuno dei miei compagni mi abbia sentito.

Narod Mi guardo le braccia, esili e abbronzate dal sole. Gli altri ci vedono forza, ma io vedo solo la determinazione che scorre attraverso il mio ki. Era così che doveva andare nel Mondo dei Sogni. Comincia a capire come trasportare l'irrealtà nel reale. Non sono mai stato di molte parole, ma un sorriso compiaciuto mi compare d'istinto sulla faccia. Non sapevo che sapessi volare, signor Vimak. Questo potrebbe esserci molto utile contro il drago. Jil non si è nemmeno mossa dal suo posto. Si limita a fissarci da lontano. Forse si sente un po' messa da parte, perché tra tutti è quella con una capacità fisica inferiore. Stavolta, comunque, non incita nemmeno gli uomini con i suoi soliti discorsi: sembra che le parole di Mara le bastino, gli animi dei soldati si sono a un tratto riaccesi. Qualche volta un evento negativo si trasforma in una grande opportunità.

Narod Sto facendo... il possibile... Le parole mi escono stentate nello sforzo. Di certo Vimak o Mara avrebbero una forza più grande della mia, ma mi sono mosso d'istinto e adesso tocca a me puntellare dal basso. Quanto pesa... ... no, non è così. Pesa soltanto se io voglio che sia pesante. È la mia mente a farmelo credere. Devo usare il ki, non i muscoli. Devo andare oltre i limiti! Gonfio il petto e stringo i denti, determinato. Le braccia sembrano diventare distaccate, come se fossero parte di un altro corpo, e il dolore svanisce.

Jilowyn L'orrore mi fa sbarrare gli occhi, mentre emetto una nuvola di alito che congela con il freddo del lago. La mia testa comincia a pensare a cosa fare, passa in rassegna le abilità del mio gruppo cercando di combinarle... Poi sento un movimento d'aria improvviso alla mia destra, che mi fa sbattere i capelli in faccia. Mi giro d'istinto, ma Narod è già scomparso. Dove un attimo prima camminava al mio fianco, adesso c'è solo il ghiaccio. Poi un'ombra mi cattura lo sguardo: un'ombra sta quasi volteggiando nell'aria, rapida come il vento, emanando un'aura di calore dietro di lui. Mentre ancora cerco di capire cosa sia successo, Narod atterra nel retro della balista. In un istante afferra il retro e tende i muscoli, cercando di sollevarla. Datemi una mano, svelti! Se si inclina, la perderemo! urla ai soldati vicini, la faccia testa nello sforzo.

Jilowyn Il piano di Mara è pieno di rischi, ma dopotutto non c'è un piano sicuro e il suo ragionamento è sensato. Mi stupisce invece che la Harpell si voglia impegnare: da quello che Dzaan ci aveva spiegato, dovrebbe essere egoista e crudele. A me sembra un buon piano. Un buon compromesso tra la sicurezza, le perdite e l'attacco, e ci dà anche la possibilità di ripiegare in caso di fallimento.

Punto il dito sulla mappa. C'è una foresta prima di Termalaine, lì possono rifugiarsi chi non deve combattere. Come dice Vimak, la priorità è salvare più vite possibili. Il drago non sembra essere dotato di intelligenza è solo... uno strumento di distruzione, vuole radere al suolo le Dieci Città. Non credo nemmeno che si interessi delle vittime. Penso alle alternative. Troppe strade da poter percorrere, troppe incertezze. Non resta che tentare la sorte. Mara ha ragione, dobbiamo radunare in un unico luogo il più grande esercito che riuscite a creare in così poco tempo. Se non riusciamo ad abbattere il drago in battaglia, sarà comunque costretto a scendere e allora potremmo imprigionarlo in qualche modo. Con reti, per esempio. Non sono esperta in battaglia, dovete pensare voi a un sistema di blocco. Ma possiamo farcela, per Ilmater! Ne sono sicura. Rivolgo una rapida occhiata ai miei compagni. Mara è già carica all'idea di combattere, su Vimak so già di poter contare. Mi fisso più a lungo su Narod, che ultimamente è stato piuttosto scosso da quello che ha scoperto lungo il viaggio. Lo vedo annuire appena verso di me, l'espressione rilassata come al solito. Torno a guardare i pezzi grossi, più determinata. Sì, ce la faremo senz'altro. Le Dieci Città mostreranno di che tempra sono fatte e nessun altro oserà attaccarle per i prossimi cento anni.

Jilowyn Poco prima di incontrarli, mi liscio il vestito in fretta e mi ravvio i capelli. So di essere un disastro rispetto al mio standard, il viaggio è stato lungo e non ho avuto né il tempo di lavarmi né di riposare, per cui dovrò metterci più impegno per convincerli che so il fatto mio e che non sono soltanto una dei tanti avventurieri. Piacere di conoscervi, signori. Non c'è molto tempo per l'etichetta, per cui presenterò soltanto il gruppo. Siamo i Lupi del Caer, forse avete sentito parlare di noi. Proveniamo da Sublight, da dove è uscito il drago, e l'unica informazione che possiamo darvi su di lui è che sembra composto di metallo. Sarà quindi più resistenti di altri draghi, immagino.

Jilowyn Allungo una mano con un'espressione cordiale e aspetto che me la stringa prima di parlare, mentre riporto alla mente alcune nozioni che ho imparato nell biblioteca degli Altaterra. "Sii cordiale, ma deciso. Dimostra che sei amico, ma che hai il controllo. Complimentati con lui, ma fa intendere che hai idee migliori delle sue", libro dell'Alta Diplomazia di Neverwinter, capitolo 3. Il piacere è nostro, generale Arghan. Conoscerete senz'altro il nome di Mara. È un po' brusca, ma vi assicuro che le voci che parlano di lei le rendono giustizia solo in parte: Mara è una stratega persino migliore di quanto i bardi raccontano e si preoccupa sempre per il popolo. Infatti, è corsa qui per portarvi consiglio. Noi tutti siamo qua per dare una mano. Faccio scorrere lo sguardo sulla frenesia della città. Vedo che siete ancora in mezzo ai preparativi. Non sono un'esperta, ma direi che state facendo un ottimo lavoro, soprattutto per accogliere i rifugiati. Tuttavia, temo che una sola città non riuscirà a fermare il drago. Il tempo è tiranno, ci occorrono aiuti esterni, le città unite e in fretta. Ci serve un piano per spostare la popolazione nel luogo più sicuro in modo ordinato. Avete già inviato dei messaggeri? Vi hanno risposto? Intanto cammino in fianco al generale, sperando che ci porti il più presto possibile dal governatore... e che il governatore abbia spina dorsale. Un comando debole in questo momento sarebbe la cosa peggiore che ci possa capitare.

Jilowyn La folla che accalca la città è una massa caotica, un nugolo di persone disperate. Mentre le guardo, immobile come una statua, comincio ad ansimare, ricordando il giorno in cui i barbari hanno assaltato i domini degli Altaterra. Fuoco, sangue, urla... la storia si ripete. L'idea di portarli al sicuro nella nostra fortezza scompare subito dalla mia testa. Con il respiro corto, scendo anch'io dalla slitta e mormoro: Sono troppi e siamo troppo lontani, il drago è troppo veloce. Non riusciremo a farli riparare nella nostra fortezza. Mi alzo il cappuccio, ignorando il vento gelido, e mi tiro indietro i capelli raccogliendoli in una coda. Un gesto qualsiasi per liberarmi della stasi. Poi deglutisco e riprendo il controllo. Con voce più dura del solito, ostentando una determinazione che non ho, dico ai miei compagni: Andiamo, non c'è tempo da perdere. Dobbiamo oltrepassare la folla anche di forza, se necessario, e parlare subito con il governatore. Deve raccogliere le guardie, metterle in formazione per una strategia... e deve coordinarsi con le guardie delle altre città. Mara, ci servirà la tua forza d'animo, non devi cedere nemmeno un millimetro nel ricordargli cosa accadrà se non ci darà ascolto!

Jilowyn L'idea di affrontare direttamente un drago, anche se di metallo, non mi fa impazzire. È in momenti come questi che servirebbero più guerrieri, mentre l'unica che davvero sappia combattere tra noi è Mara. Darrox si sarebbe fiondato subito sul drago, penso. Ormai il ricordo delle azioni orribili del nano si è fatto lontano e questo mi provoca un moto di rabbia: non dovrei dimenticare cos'hanno fatto alla mia casata. Eppure, tutto quello che è successo ci ha portati a qui, ora, ed è solo grazie alla rovina del mio passato se oggi ho l'opportunità di salvare molte vite. Un'opportunità che non possiamo sprecare. Capisco quello che provi, Vimak, ma non puoi ritenerti responsabile delle morti. Certe cose semplicemente accadono e sono al di sopra delle nostre possibilità. Se affrontassimo il drago, è probabile che saremmo sconfitti: perderemmo la vita e l'opportunità di avvisare le genti, che così non potrebbero organizzarsi. Allargo le braccia. Ma siamo un gruppo e si decide in gruppo. Io voto per andare a Bryn. Voi? Narod, che era rimasto indeciso fino a quel momento, solleva con calma una mano. Le tue argomentazioni sono ragionevoli, signorina Jil. Non ho ancora la forza per affrontare un essere come quel drago. andiamo a Bryn Shander.