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Balseraf

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Punti Esperienza

  1. Ciao, non è un software ma un'immagine in alta risoluzione della Sword Coast. La puoi scaricare qui: http://dnd.wizards.com/articles/features/map-faerün
  2. Aggiungo Campaign Cartographer, a pagamento ma non troppo caro. E infine GIMP, alternativa open source a Photoshop. La maggior parte dei capolavori che trovi su http://www.cartographersguild.com/ sono fatti con Photoshop o GIMP. Per esperienza personale ti devi sbattere di più rispetto a tool specifici, ma acquisisci competenze nell'utilizzo di un software molto potente, che puoi spendere in mille altri ambiti. Nel mio piccolo ho realizzato questa.
  3. Premetto che non conosco l'ambientazione, ma con la distruzione del primo artefatto i PG dovrebbero essere diventati abbastanza forti e conosciuti. A quel punto la campagna potrebbe vertere sulla distruzione di un ulteriore artefatto (quello più protetto, con la sfida più epica e diversa dalla prima) mentre contemporaneamente con una serie di avventure sociali e strategiche devono organizzare dei PNG che sotto la loro egida affrontano i tre Terrori rimanenti. Addirittura potrebbero giocare delle brevi one-shot utilizzando i loro protetti come personaggi per la fase culmine di ciascun fronte (per spezzare la campagna lunga e giocare brevemente un altro personaggio).
  4. Balseraf

    Creazione di PNG

    Creare un PNG come se fosse un PG per poi calcolarne il CR è lungo e faticoso, e poco utile. Io ti consiglio il procedimento inverso. Parti dai PNG presenti nel Monster Manual (o dai mostri in generale). Se bastano delle piccole modifiche, applicale e ricalcola il CR. Se non c'è nulla che ti soddisfi, decidi la difficoltà e quanti XP hai per l'incontro, scegli il numero di PNG e i CR, e infine calcola HP, AC e attacchi/danni da tabella. Il resto è tutto semplice reskin. Se da tabella ottieni che attacca con +3 e fa 15 danni al round, che il PNG usi una spada lunga, un arco o un cantrip non cambia nulla.
  5. Molto bello, complimenti a tutti!
  6. Ciao, anche io sono estremamente a favore di personaggi pre-generati, possibilmente in numero maggiore dei partecipanti. Più che a favore, è un obbligo, altrimenti va via metà serata anche con i sistemi più semplici. La caratteristica più importante di una one-shot è che deve concludersi! Non deve interrompersi a metà e lasciare tutti con l'amaro in bocca. Prevedi diverse tipologie di situazioni (scontri, interazioni sociali, ecc.) però tieni d'occhio il tempo è contemporaneamente interrompi ogni punto morto o di stallo, movimentando il gioco, e taglia o risolvi automaticamente le situazioni se siete troppo indietro.
  7. @fenna Grazie mille, i chiarimenti sulla difficoltà sono stati utili, diciamo che erano quello che mi frullava un po' in testa con la frase "Quindi in pratica trasformo una difficoltà maggiore in maggiori rischi, però non ho strumenti per rendergli questa azione più difficile in termini probabilistici" ma che esprimevo male. Riguardo la difficoltà opzionale l'ho trovata a pag. 353, capitolo "Changing the Basics". Guadagni la mia stima per la citazione di Quelo Grazie anche a @SilentWolf e @greymatter (ho letto tutto il materiale consigliato). Le mie considerazioni finali: FATE Ho letto e ascoltato qualche Actual Play. Trovo solo esempi di gioco in cui sembra che si parli virgolettando tutto, quello che temevo. Cercherò di organizzare una one-shot solo per provarlo, ma le premesse sono negative. DUNGEON WORLD Ha degli spunti molto interessanti. E' certamente un sistema che spinge master e giocatori ad un stile di gioco più incentrato sulla scena. Ha degli elementi e dei suggerimenti che sicuramente implementerò in D&D e che mi renderanno un master migliore. Lo proverò senza dubbio, anche se intravedo la necessità di alcune varianti per adattarlo all'ambientazione (last breath e altre cose). I concetti che preferisco: Un tiro fallito diventa solo un'occasione per arricchire l'avventura. Potrebbe non essere sempre una cosa positiva, ma devo provarla in gioco per vedere come va. Combattimenti con meno tiri. Non che non si possano fare combattimenti divertenti e spettacolari anche in D&D, però molti round e tanti tiri vuol dire dover pensare troppo spesso a descrizioni avvincenti, e alla lunga ci si stanca. Questo porta a tirare molti dadi e descrivere solo il colpo conclusivo, o cose del genere. Vediamo come va anteponendo la descrizione! Prevedo qualche post di actual play in cui vi chiederò pareri e consigli
  8. Ti ringrazio, è perfetto. Quindi le abilità di D&D di conoscenza sono riassumibili in "Spout Lore", giustificandolo con la storia del background. Eventuali abusi vengono gestiti con il buonsenso. Ok ci sono, era quello che intendevo ma effettivamente il semplice ruzzolare e far cadere l'ascia non è qualcosa che apre a nuove possibilità, quindi meglio scegliere mosse migliori. Questo apre un altro dubbio, anche in base alle letture che mi hai consigliato. In DW il dialogo puro e semplice tra GM e giocatori che impersonano rispettivamente un PNG e i PG esiste? Sto capendo che il GM non può dire quello che vuole quando vuole, deve rispettare le mosse a sua disposizione nei tempi previsti, però d'altro canto mi sembra anche che a ben cercare qualsiasi cosa si può inquadrare in una mossa. E' sbagliato smettere di categorizzare mentalmente ogni cosa in una mossa e semplicemente rispondere e dialogare fino a che non c'è una situazione che comporta un certo rischio, e a quel punto scatta nella testa "questa è una mossa"? Esempio: dialogo con un PNG, che viene impersonato dal GM. Botta e risposta con i personaggi, liberamente, fino a che non c'è qualcosa che si traduce in Parlamentare o Sfidare il pericolo. Va bene? Nemmeno il manuale di D&D non parla mai di quanta probabilità ha un PG di riuscire a fare una cosa, eppure è il succo del discorso. Stessa cosa per DW, la probabilità esiste (anche se nel manuale la frase non è "per colpire devi tirare") ed è per questo che si tirano i dadi e si cerca di usare le statistiche migliori, anche se trasformo tutto in fiction. Tu stai scrivendo come va considerato e inserito il problema di una porta che blocca qualcosa, e indubbiamente mi aiuti ad entrare nella mentalità del gioco, però la mia domanda era puramente e semplicemente meccanica. Ho trovato la risposta altrove, e no, non esiste una difficoltà diversa per i tiri. Esisteva in Apocalypse World e in DW forse è stata opzionale, ma sconsigliata. Tralasciamo la parte della minaccia, del pericolo, del perché, tutte queste cose ci sono, le abbiamo, il PG sta cercando di compiere un'azione potenzialmente pericolosa. Come simulo una maggiore difficoltà, ma non impossibilità? Qualcosa del tipo: Spiega le conseguenze o il prezzo da pagare e chiedi di nuovo: "il baratro è veramente ampio, se fallisci muori sicuramente" Consuma le loro risorse: "Devi lasciare il tuo equipaggiamento per avere una speranza di riuscire" Ecc. Nell'esempio che mi hai fatto tu, è meglio che sia il GM a suggerire la possibilità che la porta chiusa venga aperta svitando i cardini o che sia il giocatore a chiedere se è possibile? Grazie comunque per le risposte ed il tempo che mi state dedicando
  9. Intanto grazie a @greymatter e @fenna per le risposte. Ok Premetto che devo finire di leggere tutti i preziosi link che hai indicato. Riguardo le abilità, cercherò di fare degli esempi migliori, partendo da D&D 5e che stiamo usando ora. Ladro medico Il ladro ha inaspettatamente scelto la competenza doppia in Medicina. Ogni volta che ci sono dubbi su malattie, su diagnosi, ecc. interviene lui. Druido suonatore Il druido sa suonare il flauto. Non riesco a riassumere tutte le volte in cui si è messo a suonare producendo risultati sociali inaspettatamente utili o disastrosi. Monaco occultista Il monaco ha competenza in Arcano, e va a finire che è spesso lui a fare le ricerche in biblioteca, a studiare tomi occulti, e a dire l'ultima parola sui poteri sovrannaturali incontrati. Quindi con delle semplici abilità il personaggio risulta molto caratterizzato. Valore in combattimento? Nullo! Fuori dal combattimento? Divertente e molto utile, i ruoli spesso risultano invertiti. @fenna La meccanica l'avevo capita, ma continuo a non capire come considerare le difficoltà. Torno all'esempio pratico, così mi indichi dove sbaglio. Il barbaro vuole sfondare una porta per raggiungere i suoi compagni che stanno combattendo nella stanza accanto. Si profila come una mossa "sfidare il pericolo". Caso A: porta in legno leggero da interni. Il barbaro la sfonda senza che il giocatore debba tirare il dado. Caso B: porta in legno massiccio. Tira, con 6- uso una mossa da GM per far rimbalzare il barbaro che ruzzola a terra lasciando cadere l'ascia. Caso C: porta in legno massiccio con borchie e chiodi. Tira, con 6- il barbaro si ferisce. Quindi in pratica trasformo una difficoltà maggiore in maggiori rischi, però non ho strumenti per rendergli questa azione più difficile in termini probabilistici. Altro esempio: un dirupo o si può saltare o non si può saltare. Se decidiamo che si può saltare, la probabilità è la stessa sia che sia di 2 metri che di 5 metri. Nota bene: non sono ironico. Ho riletto quanto scritto e temo possa essere interpretata come una critica ad un eventuale realismo. NO! Sto solo cercando di capire se sono sulla via giusta nel capire come applicare le regole.
  10. Ciao a tutti, vorrei provare questi due sistemi, magari in avventure one-shot all'interno della campagna fantasy D&D 5e che prosegue da una paio di anni. (Mi sarebbe anche comodo per capire se sono adatti a due ipotetiche future campagne, una basata su In Nomine e Gurps Cabal, e una sui viaggi nel tempo) Dato che comprendere a fondo e bene un sistema di gioco non è immediato, vorrei risolvere alcuni dubbi. Se invece i miei dubbi si rivelano fondati, allora i sistemi di gioco menzionati non fanno per noi e non perdo tempo a studiarli, spiegarli e a preparare la sessione. Le mie esperienze di sistemi di gioco come master e giocatore sono GURPS, D&D tutte le edizioni, Call Of Chtulhu, GUMSHOE, Vampire The Masquerade. Le nostre esigenze: I personaggi non sono straordinari, non sono al centro del mondo, non salvano il mondo, non vincono sempre, se rompono le scatole alla guardia cittadina ricevono un sacco di botte e vengono messi in prigione. I giocatori non vogliono né possono intervenire massicciamente nell'introdurre elementi a sua scelta nel mondo. Il tuo personaggio è un monaco? Perfetto, raccontami del tuo monastero, inventati pure quello che vuoi, stile, posizione, storia. Però non puoi creare una nazione, o una razza, o una religione che sia diffusa, ecc. Premetto che ho letto (velocemente) i manuali Fate Accelerate e Dungeon World, e ho cercato qualche esempio di gioco. I miei dubbi su FATE Temo che l'introduzione degli aspetti non aiuti il giocatore ad immedesimarsi nel gioco. In pratica, le parole acquistano un ruolo (aspetto "Sbilanciato"), diventano "oggetti" con un valore, la narrazione non è più discorsiva ma diventa meccanica. A tutti viene continuamente ricordato che è un gioco. Temo che l'importanza di avere i +2 porti ad un voler utilizzare gli aspetti a tutti i costi, sommandoli il più possibile. Questo potrebbe portare a giocatori molto fantasiosi che prevalgono perché riescono sempre ad uscire con qualcosa. Infine avere sempre e solo +2 mi sembra appiattisca un po' le cose. Come gestire la magia. Non ho ancora letto l'eventuale parte inerente, ma non vorrei che tutto fosse riconducibile al poter sommare mille aspetti e fare quello che si vuole. Ad esempio: come gestire un druido? I miei dubbi su Dungeon World Temo che sia difficile rendere un livello di potere che non sia eroico, ma più da avventurieri che cercano di barcamenarsi e di uscirne vivi, e che cercano di non pestare i piedi a persone pericolose. Se non ho capito male non ci sono diverse difficoltà. O una cosa è banale e si fa senza tiro, o c'è il tiro 7-9 o 10+. Poco importa se si tenta di sfondare un muro di cemento a capocciate o abbattere una porta, a meno che io come GM decida che è impossibile. E' corretto? Con queste soglie (7-9 o 10+) e contando i bonus, in pratica i personaggi non riescono quasi sempre a fare quello che vogliono? Ho trovato un vecchio thread di The Stroy che lamenta dei problemi con il druido. Ne emerge che da regole il druido se si trasforma in pietra e cade uccide senza problemi chiunque. A parte quel potere particolare, esistono strumenti per il GM per evitare che un'unica mossa elimini velocemente qualcosa che possiamo semplicisticamente indicare come "Boss di fine livello"? Tutte le risposte che trovo sono "pazienza se muore in un colpo, succederà qualcos'altro". Se è così, non lo trovo divertente per i giocatori. Se un'intera avventura o campagna è stata giocata per arrivare di fronte al Boss, mi aspetto uno scontro epico e divertente, che non finisce in un colpo, ma sudato e appagante. Mi sembra che il GM sia abbastanza legato in questo, o ha libertà per introdurre elementi per prolungare lo scontro? La mancanza delle abilità non è limitante? Ho sempre trovato che un numero (non elevato) di abilità aiutasse molto a rendere il personaggio unico, anche all'interno del gruppo. Un druido che sa suonare bene il flauto, il ladro medico, ecc. come vengono resi? Grazie e scusate se ho scritto sciocchezze.
  11. Qualsiasi abilità che non è realistica o comunque ai limiti del realismo, o senza un fondamento genetico. In ogni caso, decidiamo assieme ai giocatori. Esempio di come la proporrei io: Non sovrannaturale - Ira del barbaro, attacchi furtivi, raffica di colpi del monaco. Sovrannaturale - Forma selvatica, Incanalare divinità, Palmo tremante, Divine Smite.
  12. Avviso 1: Per i giocatori della mia campagna AEIDON, non proseguite oltre. Avviso 2: Questo post tocca temi religiosi. Non è mia intenzione offendere nessuno, questo è un gioco. Chi non si sente a proprio agio è meglio se salta a piè pari il topic.
  13. Balseraf

    Pericoli del fuoco

    Modifica: non avevo visto che la risposta era già stata data, sorry. Lascio comunque le tabelle, magari sono utili. In caso trovi anche informazioni a pag. DMG249. Ne riporto la traduzione di Editori Folli. Improvvisare Danni Un mostro o un effetto di solito specifica l’ammontare di danni che infligge. In alcuni casi, tuttavia, avrete bisogno di determinare i danni al volo. La tabella Improvvisare Danni vi fornisce suggerimenti per quando vi trovate in queste situazioni. Tabella improvvisare danni 1d10 Bruciato da carboni ardenti, colpito da una libreria, punto da un ago avvelenato. 2d10 Colpito da un fulmine, caduto in un pozzo infuocato. 4d10 Colpito dalle macerie in un tunnel che crolla, caduto in una vasca di acido. 10d10 Stritolato da pareti di compattazione, colpito da lame rotanti, attraverso un fiume di lava. 18d10 Sommerso nella lava, colpito da una fortezza volante in caduta. 24d10 Scivolato in un vortice di fuoco del Piano Elementale del Fuoco, stritolato tra le fauci di una creatura divina o un mostro delle dimensioni di una luna. La tabella Gravità e Livello del Danno è una guida a quanto letali siano questi valori di danno per i personaggi di livello diverso. Incrociate il livello del personaggio con i danni inflitti per determinare la gravità del danno. Tabella Gravità e Livello del Danno Livello PG Contrattempo Pericoloso Mortale 1°-4° 1d10 2d10 4d10 5°-10° 2d10 4d10 1d10 11°-16° 4d10 1d10 18d10 17°-20° 1d10 18d10 24d10
  14. Oro! Ogni tanto perdo il focus...
  15. Grazie mille dei suggerimenti. Mi hai fatto ragionare sul fatto che schivare trascina lo scontro, però potrebbe proprio questo lo scopo. Mi immagino che l'emissario voglia poter prolungare lo scontro e coinvolgere degli esseri evocati, per permettergli di fuggire. Lavorerò sulle difese in questo senso. Grazie, se hai qualche altro suggerimento ben venga! Qualcosa a cui proprio non ho pensato e che non sia difese+esseri evocati.
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