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Arglist

Circolo degli Antichi
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  1. Ciao ragazzi. La discussione di oggi nasce per sentire le opinioni di tutti coloro che si sono cimentati nella creazione di una propria ambientazione. Oggi, riguardando la mappa della mia, personalissima ambientazione, l'ho trovata un po' spoglia di città. Nelle vostre ambientazioni avete preferito mettere molte città e/o insediamenti, o lasciare spazio alla natura selvaggia? Quali sono, secondo voi, i pregi di un ambientazione ricca di città, e quali sono quelli di un'ambientazione che ne è spoglia? Grazie in anticipo per le risposte!
  2. Salve a tutti! Sto cercando di costruire una squadra di Esorcisti appartenenti ad una Chiesa abbastanza xenofoba e decisamente contro la magia. La squadra di esorcisti in questione servirebbe come una squadra di rastrellamento e purga di incantatori presenti nelle zone esterne, ed è formata da quattrosacerdoti esperti. Le mie idee Il problema è che non sono un master dedito alla creazione né alle regole, ed è da due settimane che sto cercando una soluzione, almeno a livello di manuali, ma nulla. Buio totale. Il livello dei personaggi in questione sarà 8, e non è importante che siano davvero chierici; in realtà vanno bene tutte le classi... Mi va bene qualsiasi aiuto, da spunti, a progressione, a indizi e consigli. Qualsiasi aiuto sarà ben accetto e sentitamente gradito. Grazie in anticipo!
  3. Non posso che quotare @Silentwolf sulla questione "utilizzare le giuste parole per i giusti intenti aiuta a creare le giuste sensazioni". Per quanto riguarda il "perché A dice che B fa schifo" conosco un Dungeon Master acclamato nella mia zona che gioca con D&D 4.0. Partecipai anche io a due sessioni in veste di osservatore e non potei fare a meno di notare che la maggior parte delle sue sessioni si basarono su degli scontri. Non so se fu per volere del master o per "friendly affinity" dell'edizione, fatto sta che il suo gruppo, nonostante tutto, lo ama tutt'ora perdutamente, enunciandolo come il miglior master di sempre. Io, che mi ritengo un narrativista e che alla vista di uno scontro casuale quasi svengo, lo ritengo un master bravo. Ma non giocherei con il suo gruppo, visto che ho necessità, in gioco, ben diverse. Morale della favola: non importa a che edizione giochi, dai ai tuoi giocatori quello che vogliono e loro ti loderanno come dio in terra. Questo perché i giocatori (e gli umani in generale) mancano di senso e spirito di osservazione oggettiva, vedendo tutto ciò che li fa divertire come corretto e tutto ciò che non li fa divertire come sbagliato.
  4. L'argomento è decisamente scottante, sebbene sia già giunta un ulteriore edizione. Questo perché, ahimè, il fine ultimo di ogni giocatore è assicurarsi sempre il meglio e, quando così non è, disprezzare tutto ciò che non ha, o non utilizza. Le critiche più vendute, se così vogliamo dire sono: 3.5 : edizione troppo complessa, ottimizzazione necessaria 4.0 : edizione troppo semplice, piattezza delle classi Questo il sunto di ciò che ho sentito in tutta la mia vita. Ripeto che NON condivido alcuna di queste opinioni.
  5. Grazie mille per le risposta, mi hai aiutato mica poco. Piuttosto, anche negli altri forum mi hanno dato parecchi consigli (tendo ad aprire più di una discussione in modo di avere più punti di vista ed esporre quindi il tutto ad un pubblico più eterogeneo). In alcuni casi ho visto che il tutto si va ad unire ad un unico, grande fine. Tutto collegato, in sostanza. Non c'è il rischio, facendo ciò, di uccidere un po' il tutto, e far sembrare il tutto molto meno sandbox di quanto non fosse realmente? Altre domande esistenziali: creare un'avventura sandbox che finisca è un utopia, quindi?
  6. Ciao ragazzi! Mi trovo nella spiacevole condizione di dover creare un avventura ed essere rimasto senza spunto. La mia ambientazione, low magic che sfiora il no-magic, è già generata, ma mi servirebbe una mano nel creare una serie di avventure che ruotano intorno ad una città chiamata Sihir. Nozioni su Sihir Per ora i giocatori hanno incontrato semplicemente una sorta di "strega" che ha inciso, dopo un rituale abbastanza lungo e un combattimento con dei pelleverde della zona, un simbolo sulla schiena dell'incantatore del gruppo, per poi sparire. Ai giocatori ho semplicemente detto che il simbolo sembra essere non molto diverso da quello di uno dei vecchi arcidemoni, ma non ho osato dire di più per evitare di tarparmi le ali da solo. Il gruppo è composto da un druido senza incantesimi, un warlock con pochissime invocazioni, uno stregone particolare (lo trovate in laboratorio), un ranger ed un guerriero. Il druido ha sempre vissuto in un bosco vicino, ed è stato allontanato da questo in seguito all'incursione dei pelleverde. Il warlock era vicino alla strega, anche se la conosceva appena. Lo stregone è un girovago pezzente, o quasi. Il ranger e il guerriero fanno parte della guardia cittadina. Beh...non so che altro aggiungere, se non : datemi una mano Grazie in anticipo!
  7. Se posso ancora rispondere senza andare in Necroposting (ma non credo) devo accodarmi all'idea comune, e discostarmici allo stesso tempo. Sebbene non abbia alcun diploma né laurea in lettere, filologia e storia, letteratura e arte, compio da diversi anni, per "hobby" (quindi non retribuito) il mestiere di redattore, lavorando per una nota rivista on-line che, saltuariamente, si occupa di recensire anche manoscritti di autori emergenti. Questa è la mia esperienza personale. Molto spesso gli autori emergenti non sono umili e non sanno accettare le critiche, che provengano dal mio direttore o da me o da chiunque giudichi il loro manoscritto come mal costruito, mal scritto o mal strutturato. Il più delle volte mi capita di avere tra le mani vere e proprie oscenità, complesse da leggere e al limite dell'originalità, con plagi più o meno palesi. Per ragioni più o meno corrette non glisserò su nulla, essendo questo un forum pubblico di discussione e confronto e, anzi, vi invito a leggere i romanzi in questione per tastare con mano il tutto. Altrettanto spesso si affidano a case editrici di scarsissima qualità, probabilmente più affacciate al vero guadagno più che al creare un prodotto di qualità. Insomma, i soldi comprano qualunque cosa, può essere robaccia ma te la pubblichiamo comunque, per intenderci. Sempre più spesso vengono da panorami completamente comuni. C'è chi ha fatto il Dungeon Master e pretende di scrivere il libro della vita, c'è chi ha letto fantasy fin dalla tenera età e pensa di diventare la nuova Robin Hobb. Questa gente vende libri e, molto probabilmente, un po' anche ci campa. Certo, non quanto un operaio in fabbrica fa del suo lavoro, ma probabilmente arrotondano. Il successo di queste persone è dato soprattutto, a mio modesto parere, dalla mancanza di senso critico generale e dal silenzio forzato che avvolge la nostra società, dal P.C (politicamente corretto) all'omertà generale. X E' stato il primo libro che ho trattato e ammetto di essermi trovato davanti ad un prodotto interessante; certo non sfavillante ma decisamente interessante e, a mio parere, ben scritto. Y è stato una lettura faticosa, con una buona idea iniziale ma poi sviluppata malissimo. E' scritto discretamente, ma l'ho trovato troppo franoso nel finale. Dopo aver inviato l'esito della recensione ho ricevuto, di rimando, una lettera da parte della direttrice della casa editrice. Riassumendo, nella lettera v'era scritto quanto insignificante fosse il mio lavoro, quanto inutile fosse il mio giudizio e varie ipotesi di denuncia per diffamazione. Z In questo libro ho letto una palese ispirazione ai vari Final Fantasy con nomi e personaggi, oltre che una banalità di base di questi, una trama scontata, un evoluzione pessima e così via. Leggendo le premesse ho poi scoperto che l'autore in questione proveniva da un ambiente gidierristico fantasy, probabilmente a contatto con titoli e videogiochi, e aveva deciso di fare della sua campagna un libro. Il suddetto libro, per l'appunto. Per evitare sceneggiate decisi di contattarlo per esporgli la mia recensione. Come al solito, "io che non so fare il mio lavoro e non so fare critiche costruttive" e, per ovvi motivi, non pubblicai la mia recensione. Di tre autori, solo uno passò il "mio test". Il tutto non servì a fare altro che rendermi completamente insofferente verso i vari autori emergenti. Ho poi capito, successivamente, che mai e poi mai avrei scritto un libro fantasy. So di non esserne degno, né di aver le facoltà di poterlo fare, e non voglio unirmi alla marmaglia che son stato costretto a leggere.
  8. Pensodia un messaggio molto importante per l'industria videoludica in generale. Ho amici che, ai tempi, l'avevano acquistato ad uno sproposito (60 €, se non erro) e hanno smesso ben presto di comprarlo proprio a causa del fatto che la modalità, i DLC e anche la tipologia di gioco l'avevano reso, ben presto, un gioco scadente e creato per fare solo del moneygrabbing. Se non ricordo male, ancor prima di far uscire il gioco avevano annunciato di aver già pronto un DLC. Il senso di tutto ciò, ancora, non lo trovo. Potrei fare l'ennesimo paragone con il genere Total War, che ormai va avanti a DLC (non compro un titolo total war a prezzo pieno dal lontano Empire, per farti un esempio) e potrei tirare in ballo la serietà di altre case produttrici (si, tiro di nuovo in ballo il sempre amato The Witcher 3, con Blood and Wine). Insomma, è un segno che di case realmente interessate alla loro utenza ce ne sono poche. Una di queste è sicuramente la CD Red Project (penso si chiami così, ho scritto un articolo tempo fa sul nuovo gioco futuristico al quale stanno lavorando). IMHO anche la From meriterebbe, se non fosse per quell'abbaglio con DS2 Scholar of the First Sin. Sicuramente la Turtle Rock merita di affossarsi.
  9. Arglist

    Sessualità a Corte

    Premesse Quando cominciai a giocare a Dungeons and Dragon (perché, come tanti, partii proprio da lì) il sesso, nei fantasy, era qualcosa di fumoso quanto sconosciuto. L'amore veniva espresso spalla contro spalla sul campo di battaglia, non con lunghe passeggiate nei giardini in fiore, né con viaggi a cavallo nella propria residenza in villeggiatura. Solo con il tempo e con la narrazione sono riuscito a dare una parvenza molto più concreta di ciò che è l'amore nel gioco di ruolo, e voglio parlarne qua per dare un consiglio, dire la mia e informare un po' tutte le persone su come io tratto queste cose, nonché sentire la vostra opinione al riguardo. Una veloce panoramica sull'Amore L'amore, diversamente che nella vita reale, si può comandare, almeno nel gioco di ruolo. Siamo noi a decidere ciò che fanno i nostri personaggi, cercando di muoverli nel modo più logico possibile (almeno, spero). È quindi per questo che scegliere un partner al nostro personaggio può sembrare un'impresa semplice, benché nasconda molte, moltissime cose dietro. Cose che, molto spesso, possono passare inosservate e generare non poche sofferenze, sia al Narratore che al Giocatore. Ma...perché far nascere una storia d'amore? Il principale punto a favore della storia d'amore, all'interno di una sezione di gioco di ruolo (sezione intesa come esperienza) è che crea spazio intorno al personaggio sul quale lavorare. La storia d'amore, assieme a tutto ciò che vi ruota intorno (gli appuntamenti, l'amante, le sensazioni, il tempo e, infine, il compimento) apporta una grande quantità di materiale al bagaglio caratteriale del personaggio, approfondendone quindi le sfumature e delineando un carattere più preciso. Il giocatore, se competente, si sentirà legato all'amante del proprio personaggio arrivando a fare scelte, a sua volta, molto importanti ed emergendo con la propria storia in mezzo al gruppo. Che si tratti di un Nano di Dungeons and Dragon, un Ventrue appena abbracciato o una Supereroina alle prese con il nazismo, il loro amore, quando in pericolo, sarà una chiamata impossibile da ignorare. Approfondimento, caratterizzazione ed una cicatrice indelebile, quindi, sul giocatore e sul personaggio. Ma a quale costo? Esatto, se pensavate che si trattasse di una passeggiata sbagliavate: per creare una storia d'amore non basta la semplice volontà. I principali punti a sfavore dell'inserimento di una storia romantica sono difatti il tempo e la preparazione necessari al Narratore per fare in modo che la storia risulti davvero concreta, oltre che l'immedesimazione nell'amante / amato, per molti un ostacolo fin troppo concreto per essere affrontato. E' richiesta, inoltre, una maturità proporzionale alla profondità della quale si vuole permeare la storia: cercare di rendere l'amore quel sentimento forte qual'è con un branco bambocciante di balbettanti babbuini è praticamente un suicidio. Per non parlare del contesto, che deve favorire la storia ed essere più "maturo" possibile. Insomma...sembra essere davvero un impresa. Da dove cominciare, quindi? Relazioni con i PNG : Io trovo sia utile presentare una ventina di png ai giocatori, per poi vedere con quali ci si trovano meglio. Costruisco ogni png con la stessa cura con la quale creo un pg, cosa che porta via molto tempo sì, ma lascia molti png ben strutturati alla campagna. Cerco di costruirli mettendo in risalto i loro difetti più che i loro pregi perché questo aiuta a farli entrare velocemente nella mente dei giocatori. Il feedback ci mostrerà i gusti del personaggio e avremo una pista da seguire, poi, con la nostra romance. Questo è il sentiero più complesso da seguire per un dungeon master sia per la quantità di dettagli necessari per dare profondità ai png, sia perché relazionarsi con i propri giocatori può risultare imbarazzante. Parlerò in seguito dei miei metodi per rendere il tutto meno imbarazzante. Relazioni tra i PG : Una romance tra i giocatori può essere tanto un bene quanto un male. Celebre è l'idea che due giocatori fidanzati nella vita reale debbano avere pg fidanzati tra loro, per amore della convivenza. Sebbene questa sia una strada che non ho mai intrapreso, trovo sia una via pericolosa da percorrere: la vicinanza delle emozioni tra i giocatori e i personaggi può portare ad un comportamento da metagaming che, sebbene agli occhi esterni possa apparire normale, potrebbe risultare complicato o illogico nel gioco. D'altra parte, la relazione di personaggi tra giocatori sconosciuti potrà apparire piatta se non approfondita. Personalmente, parlare fuori dal gioco dei propri personaggi può dare una mano non indifferente, oltre che passare del tempo in sessioni DM + giocatori dei personaggi innamorati. Gestire l'Amore e il Resto E...questa è la parte più orribile e interessante. Sì, sapevate tutti ci sarei arrivato. "Ok, ho due personaggi che si amano e arrivano al dunque: come faccio?" Effettivamente, la questione del Sesso, sia in quanto a descrizioni sia per quanto riguarda il gioco a tavolo, è complessa. Può essere imbarazzante portare la scena tra le lenzuola, soprattutto quando i due (o più) personaggi sono anche giocatori al tavolo. Se avete inserito il contesto in un gruppo corretto, maturo e abbastanza rispettoso, i problemi saranno perlopiù vostri e dei giocatori in questione. Il primo consiglio che mi sento di darvi è quello di mettervi d'accordo con i giocatori. Se questi sono timidi o comunque non apprezzano le parti più...calde, ecco, andate di schermo nero. Avete presente la dissolvenza nei pochi attimi prima che succeda il tutto? Ecco, quella. Vi leverete dall'impiccio di mettere in imbarazzo due giocatori che non se la sentono. Se i giocatori non hanno problemi di sorta nel trattare queste cose, il mio secondo consiglio è quello di farli giocare a parte, in sessioni in singolo. So che può portare via molto tempo ma portare l'atto privato in pubblico ne ucciderebbe l'intimità ed il sentimento. Un conto, difatti, è dire "bacio X appena la rivedo, dopo la lunga battaglia) e un altro è "mi denudo e le salto addosso facendo X, Y e Z). Insomma, non sta bene. Terzo, ed ultimo punto: lasciate che siano i giocatori a decidere il quando ed il perché. Se potete, lasciateli fare. Date giusto l'imprinting, poi vedete come il giocatore tende a portare la relazione. Ha intenzione di farla evolvere, di bloccarla ad un corteggiamento, di creare una famiglia? Spetta a lui deciderlo, alla fine. Voi, d'altronde, siete uno spettatore ed un narratore: potete muovere il contorno ma, alla fin fine, il fulcro sarà sempre ed esclusivamente lui. Personalmente, trovo che lo sviluppo puramente narrativo di queste questioni sia il migliore: evitate di inserire punteggi, regole e quant'altro. A meno che voi non utilizziate sistemi specifici incentrati nelle relazioni e negli atti posteriori, evitate ogni manuale. La narrazione, in quest caso, è di gran lunga preferibile ad un tiro di dado. E voi, avete avuto, come Narratori e Giocatori, esperienze in questo genere? Raccontatelo qua sotto!
  10. Di solito facciamo sessione il lunedì, il martedì ed il mercoledì. Per ora abbiamo trovato già abbastanza giocatori, quindi per evitare il sovrappopolamento abbiamo inserito lo "stop entry". Nel qual caso si liberi un posto, in ogni caso, posso contattarti. Che dici?
  11. Forse perché avresti dovuto cercare "Dalawnd dragonlenc", come specifica l'utente qua sopra...
  12. Ciao a tutti. Causa abbandono di una giocatrice, mi trovo alla ricerca di un giocatore esperto ma non troppo di Dungeons and Dragon 3.5, roleplayer. La campagna, seppur sia già avviata, è ancora all'inizio e si fa ancora in tempo ad inserire un giocatore. Sparse, sebbene rimanga disponibile per chiarimenti vari, le regole generali. Vi ringrazio in anticipo anche solo per la visita a questo topic! - l'ambientazione è homemade, mia. Ho tonnellate di materiale da far leggere agli eventuali interessati ma, visto che la maggior parte delle persone tende a saltare questa parte, è giusto un appunto e non una cosa obbligatoria. L'ambientazione è no magic, basso livello di potere. Questo significa che, almeno per un po', sentirete parlare di cose che non conoscete o che, impegno e voglia permettendo, avrete letto su numerosi file word. - Il sesso del personaggio dovrà essere femminile per esigenze di trama. Il giocatore può essere maschio o femmina, non mi interessa, ma dovrebbe saper fare una femmina in modo decente e non travisare il tutto in uno stereotipo. La campagna ha toni seri, che si rispecchiano nei personaggi in gioco. - La razza del personaggio dovrà essere mezzo-drago di Zaffiro. Si partirà da livello 10. Il livello elevato è l'unica cosa che mi spinge a richiedere giocatori un minimo esperti di meccaniche di D&D. - E' previsto un arco di tempo reale nel quale valuterò eventuali interessati. Questo sia perché la trama è complessa e lunga, sia perché i giocatori che vi giocano sono interessati e attaccati ai propri personaggi. Capirete anche voi che, vista la mia particolare esigenza e vista la trama complessa, non potrò far entrare Raffaele il Novizio né Asdrubale Il Powerplayer. - Le sessioni avverranno su Skype, via voce. Siamo tutta gente per bene, massimo massimo ci scappa una parolaccia ogni tanto. Alle volte anche un Porco Pelor. Come detto prima rimango disponibilissimo per chiarimenti, domande, dubbi e altro. Grazie ancora, a presto!
  13. Ma in realtà la mia era proprio una domanda alla "cosa fareste voi nella mia situazione". So bene che ogni personaggio è del proprio giocatore ma, visto il recente appunto del Master (a lui interesserebbe vedere un paladino più deciso, piuttosto che un paladino come il mio) mi chiedevo proprio quale fosse la vostra idea comportamentale di paladino. In sostanza, visto che io il buono lo interpreto come la bontà, e l'esser legale lo interpreto così, mi chiedevo come lo interpretaste voi per fare una via di mezzo e mostrare al mio DM il paladino che mi ha richiesto fare. Non so ancora come e se mi piacerà, ma bisogna pur sempre provarle le cose, prima di giudicarle.
  14. Salve a tutti. Mentre sull'altro Topic espongo i miei problemi come giocatore, in questo topic voglio esporre i miei problemi come Master. Sono abbastanza navigato (sebbene, sempre più spesso, mi rendo conto di quanto questa frase non significhi praticamente nulla all'interno dell'ambito del gioco di ruolo) e ho già gestito, con feedback altalenante da parte dei giocatori, quattro campagne della durata di anni (uno o più) con giocatori più o meno soddisfatti. Ora mi ritrovo nella spiacevole condizione di ricominciare una campagna con due giocatori già conosciuti (giocatore e giocatrice) e due nuove giocatrici. Colgo anche l'occasione per annunciare che mi servirebbe una giocatrice femmina, o un maschio che sappia interpretare una femmina, ma ne parliamo, semmai, in privato. Ho alcuni dubbi e problemi rispetto, lo ammetto, un po' tutti i giocatori e vorrei chiedere a voi master come gestireste la situazione. Sebbene giochiamo in 3.5 la discussione verte sulla narrazione ed in secondo luogo sulle regole, quindi ho trovato fosse più giusto postarla qua. Cenni all'Ambientazione Giocatore Vecchio N°1 Giocatrice Vecchia N°2 E questi sono i due personaggi derivanti dalla vecchia campagna, idem per i giocatori. Con loro vado abbastanza sul tranquillo, si tratta comunque di persone che conosco e con le quali posso parlare liberamente. Le nuove giocatrici sono leggermente più complesse, in quanto: A] non conoscono l'ambientazione, quindi anche alcuni riferimenti alle vecchie campagne risulta per loro complesso da ricevere e da cogliere. Non si genera astio né delusione da questo e, per ovviare al tutto, avrei intenzione di far fare ad ognuna di loro parecchio sessioni di Approfondimento nelle quali mi focalizzerò sul loro personaggio e sulla storia che si portano dietro. B] Non conoscono i loro personaggi. Trattandosi di personaggi di livello 10 ho comunque voluto dare un insieme di PNG di contorno per fare in modo che si sentissero meno "buttate lì". Purtroppo questa mia idea si è rivelata fallace, in quanto il più delle volte hanno difficoltà nell'approcciarsi con i vari png, non so se per loro timidezza o perché suddetti PNG non piacciono. In alcuni casi ho richiesto loro che mi inviassero PNG creati da loro da inserire nella campagna. C] Il più delle volte sono spesso in contrasto, e faccio ancora molta fatica a inquadrarle. Avete presente quando al tavolo si presentano quattro sconosciuti, e in poco meno di quindici minuti avete già capito chi è la primadonna, chi è il powerplayer, chi è quel giocatore che avrà sempre il pg con la famiglia uccisa dagli orchi che esige vendetta e chi è l'attore? Bene, loro sono insondabili. Ci gioco da cinque mesi e ancora non ho capito cose piace davvero loro: se sfondare porte, se approfondirsi sul legame con i PNG, se focalizzarsi sulla storia, se viaggiare; nulla. O mi sono scese le cataratte, o ci ho perso la mano. Questo insieme di problemi si somma ai problemi dei singoli, presentati qua sotto. Nuova Giocatrice N°1 Nuova Giocatrice N°2 Ultima cosa: scusate il Wall of Text. Grazie in anticipo a chiunque leggerà il tutto!
  15. Aggiorno questo topic per sottoporre alla giuria eventuali problemi. Lo spoiler contiente un dubbio e il resoconto di come si è risolta la questione. Anzi...numerosi dubbi. Passano alcuni giorni dal momento X, risoltosi, come mi ha confermato anche il master, "nel peggior modo possibile". Rimangono molte domande ma, in ogni caso, il mio paladino continua ad aiutare la sorella dell'esploratore e l'esploratore stesso, provenienti da un'altro piano, a tornare a casa. Non sono nativi di Ravenloft quindi, per forza di cosa, vogliono tornare alla propria dimora. Cerco informazioni in giro e, secondo alcune leggende, dovrebbe esserci un oggetto, una piuma di un celestiale, capace di rendere i desideri dei due realtà (di riportarli, quindi, sul loro piano). Decido quindi di mettermi in viaggio, seguito da un bardo-cantastorie che sembra conoscere l'ubicazione di questo tumulo. Durante il mio viaggio incontro entrambi gli altri giocatori, con i nuovi personaggi, interessati come me alla tomba per i più disparati motivi. In realtà il mio Paladino non si è unito formalmente a loro (tant'è che rimane tutt'ora per le sue, senza condividere troppo con nessuno) però ufficiosamente sarebbe il nuovo gruppo. In base a quanto mi piacerà la loro giocata vedrò di mandarli a quel paese o meno, a seconda di come si giochino la cosa, anche perché...sono perplesso. Primo Giocatore Secondo Giocatore Arriviamo dunque alla tomba che esploriamo quanto basta, per poi riparare su un villaggio vicino. Qui alloggiamo in un fienile, facendo presto conoscenza con un paio di eventi strani: il fatto che la città sia molto guardinga nei nostri confronti ci fa subito stare all'erta, tant'è che il mio paladino si offre più di una volta come aiuto per qualsiasi problema affligga la città. Dopo tanto girovagare e tanto richiedere, con mezzi gentili, il perché di tutto questo incupimento scopro che il piccolo villaggio (fluviale) è stato assoggettato al volere di una strega che, prontamente, faccio fuori. Riporto la testa della strega (e anche qua, vorrei parlarne, ma rischio davvero di farmi un dubbio per ogni cosa) al villaggio; alcuni cittadini rimangono così colpiti da adularmi. Un ragazzo in particolare, figlio del contadino che ci ospitò nel suo fienile, parte senza colpo ferire verso la Chiesa di Ezra. Ed io sono assillato dai dubbi: inseguire il ragazzo e riportarlo da suo padre, che lo vorrebbe contadino come lui, o farlo proseguire verso la chiesa da solo? Ancora peggio, accompagnarlo e mettere da parte, per il momento, l'attuale obiettivo, ovvero ricercare la piuma di celestiale per riportare l'esploratore al suo piano? Sono assillato dai dubbi
  16. L'ufficiale non fa parte dell'Ordine dei Paladini di Ezra (e, almeno per ora, non sembra nemmeno esserci questo ordine ) bensì fa parte di una guardia armata, personale, di Malocchio, Signore Oscuro (forse) di Invidia. Il mio paladino, essendo volontario all'interno della milizia locale, lo vede come un superiore, anche se in realtà fanno parte di due rami ben distinti. Per quanto riguarda il mio fare il paladino, ammetto che con il senno di poi del master e mio avrei evitato di impelagarmi in certe situazioni. Certo, all'inizio della campagna si è parlato delle classi, purtroppo non c'è stata la lungimiranza da parte del giocatore dell'Orog, o forse da parte mia, di fare un passo indietro. Per quanto riguarda quest'ultimo, dubito che un conflitto armato possa portare ad una soluzione; attenderò quindi che sia lui a gettarsi nelle mischie più impossibili, finché non verrà eliminato da mostri a loro volta malvagi. Questa, e la soluzione di antepormi ai suoi colpi indirizzati verso i malvagi, sono le uniche soluzioni che mi vengono in mente. Per quanto riguarda l'ufficiale, il vero problema, qua, sono le sue conoscenze in alto: processare, a Ravenloft, un comandante/capitano della guardia armata del tuo signore è la via più veloce per la fossa; nonostante tutto lo farò, sperando nel beneplacido dei cittadini, sperando in una risoluzione legalmente accettabile. Questo potrebbe, tra l'altro, far evolvere in modo piacevole la situazione anche grazie al punto X, sotto citato. Per quanto riguarda il necromante, invece, sono abbastanza convinto sul fatto che sia possibile redimerlo, anche se ha dato più e più volte dimostrazione di essere malvagio: la sua psiche, difatti, è lasciata a sé e, anche a livello descrittivo, il personaggio non sembra una vera e propria cima (il fatto che il giocatori gareggi con il necromante stesso a punteggi di INT è un discorso a parte). Gli toglierò il grimorio (anche se lo custodirò, senza bruciarlo) e cercherò di portarlo sulla via delle redenzione. In caso contrario, l'impiccagione in pubblica piazza per delitti reiterati giungerà da sola. Il Punto X Alla luce degli avvenimenti qui proposti il Master ed Io (che sembriamo, nondimeno, Camillo e Peppone) abbiamo deciso in un cambio dei personaggi, utilizzando un climax (roba segreta che solo il master conosce) che porterà un cambio di massa dei personaggi, per meglio adattarli alla campagna. Passerà anche del tempo e, come ho già deciso, il mio paladino diventerà un guerriero. Qualche idea sul motivo e/o tono da dare al personaggio? Per ora avevo in mente solo ed esclusivamente un vecchio barbone da osteria, tormentato dal suo passato, ma mi sembra tanto di sfociare nel cliché.
  17. In realtà il mio ragionamento era una risposta a ciò che ho visto al recente Play di Modena, ovvero un insieme di ambientazioni ben fatte con un sistema troppo semplice, a mio modesto parere, per l'ambientazione in questione. In ogni caso sì, ci sto lavorando ormai da una decina di anni, e mi serviva sapere da chi era un po' più navigato di me cosa combinare: se creare un sistema da zero (anche se mi baserei, comunque, sul d20 System, gabbato da tutti) oppure se creare un ambientazione e stop.
  18. Salve a tutti, carissimi! Visto l'affluire di vari giochi di ruolo, ormai provenienti da tutte le parti, ha ancora senso creare un'ambientazione per la 3.5 (o la 5.0, o la 4.0, insomma, legata a D&d e Path) oppure vale la pena, piuttosto, di costruire un gioco di ruolo a sé stante? Qualcuno di voi ha avuto modo di provare entrambe le strade?
  19. Comprendo perfettamente, ma è un paladino che rifiuta in parte l'utilizzo della violenza come metodo per risolvere eventuali divergenze, e ritiene che la morte sia il fine ultimo di situazioni davvero al limite. Sarebbe quindi alquanto un peccato eliminarlo così, e mi chiedevo come fare, senza utilizzare la violenza, ad eliminare il problema. Questione ufficiale: il fatto che l'ufficiale sia legale è ancora da vedere, potrebbe aver commesso crimini e atrocità anche secondo il suo istinto anziché seguendo degli ordini. Resta il fatto che nemmeno lui è un esterno malvagio, e pertanto può essere portato a redenzione, anche se con enormi rischi. Anche in questo caso, le precauzioni sarebbero le stesse: prigionia, amputazione di arti, robe così, cosa al quale il mio paladino preferirebbe non appellarsi sia perché si tratta di incarcerare un suo superiore, sia perché se realmente questo superiore avesse compiuto tali gesti sotto ordine di qualcuno dall'alto, la sua prigionia sarebbe alquanto breve. Per quanto riguarda l'Orog, vi aggiornerò quanto prima, anche perché sì, il consiglio è davvero utile. Proverò la via della diplomazia, sperando di incontrare un minimo di dialogo. Il problema dell'Orog emergerebbe solo nel qual caso ci fosse uno scontro vero e proprio di tipo fisico, cosa che l'Orog utilizza sempre e volentieri per appianare divergenze. Il vero problema è proprio questo. Per quanto riguarda il Punire, è comunque utilizzo di violenza, cosa che vorrei evitare visto i miei precedenti, ed ora più che mai visto il fatto che mi ha "salvato" la vita ed ha ricambiato il favore. Per rispondere alla tua domanda: in Ravenloft l'immunità alla paura del paladino si trasforma in un +4 ai TS contro paura, nient'altro. Avendo fatto 4 sul tiro di dado, ne sono comunque stato colpito, seppur marginalmente, e le conseguenze hanno portato all'attuale situazione. In realtà non so nemmeno io quanto il giocatore sia portato a cambiare il proprio atteggiamento, dato che sia l'Orog sia il Giocatore stesso tendono ad essere molto testardi su alcuni piani e discorsi. Senza volerne, gli voglio bene, ma molto spesso alcuni discorsi anche banali (tra pg) si prolungano sul Paladino che cerca di far cambiare idea all'Orog in mille modi, e l'Orog che semplicemente non ascolta. Proverò di nuovo la via della diplomazia oppure, visti i suoi crimini ripetuti, lo consegnerò alle guardie accusandolo di violenza, lasciando che sia la Legge della città a bandirlo o, ancora meglio, riportarlo sul suo piano d'esistenza. Thorn ha già espresso la sua consapevolezza nell'aver sbagliato a dare troppa libertà ai giocatori, cosa che ha causato questa situazione, ma alla fin fine se il mio Personaggio morisse ci si potrebbe concentrare meglio su questi personaggi, che alla fine nascono solo per frapporsi al Paladino (ovvero al mio personaggio) o non so bene per quali altri motivi. Problema: senza il paladino a fare da controparte si perderebbe molto colore, almeno penso, e questa è una situazione che Thorn non vuole accada, anche perché sta venendo fuori una bella storia. Vi aggiornerò. Se avete domande/proposte, fino a domenica sono tutt'orecchi (la prossima, s'intende).
  20. Il problema è che anche solo "eliminare" fisicamente le persone, per me, risulta un atto brusco e, diciamocelo, malvagio. Ho sempre causato danni non letali, anche in combattimento con altri esseri. E si, diciamo che la composizione del party non aiuta per niente, ma lì non posso farci nulla io come giocatore, dovrebbe intervenire il master. I dubbi sono, in sostanza, sulla bontà di determinate azioni. L'esempio più palese è l'eliminazione, come voi la chiamate, del suddetto necromante. Non è un esterno malvagio (quindi creatura composta di pura malvagità, non redimibile, E' una persona normale (anche se questo termine è molto sottovalutato e non è propriamente corretto, almeno in questo caso) quindi si potrebbe portare, forse a rendimento. Ma anche qua, certezze non ce ne sono. La legge invidiana imporrebbe la morte al rogo ma, anche in questo, sono contrario, perché esiste sempre un'alternativa alla morte. In sostanza, sono il buono per eccellenza, che fa male solo quando è necessario e non lo ritiene quasi mai necessario. Per quanto riguarda l'ufficiale, so bene che ai piani alti sono tutti dei gran corrotti, e farlo processare porterebbe ad una sua assoluzione in ogni caso (o almeno, questo è quello che temo) e, alla fine, alla mia capitolazione, avendo toccato uno degli ufficiali più vicini al regnante. In sostanza, non è un paese per il mio personaggio, ne sono consapevole, ma posso farci poco. L'Orog è un'altra storia. Ho visto del buono in lui, alla fine gli ideali di fedeltà e onore ci sono, sono semplicemente da veicolare. Il problema è il rispetto e, fuori gioco, la sua ottimizzazione, che mi rende complicato ottenere il sopracitato rispetto se non con uno scontro sleale, che sarebbe completamente sbagliato per il mio pg. Ho provato anche a pensare di sfidarlo, magari, quando è debole o comunque debilitato, ma sarebbe poco giusto e, quindi, decisamente sbagliato. In sostanza mi trovo davanti a tanti vicoli ciechi, e non vedo la soluzione se non cambiare personaggio (cosa di cui si dispiacerebbe pure il Dungeon Master) e prendere a mano un personaggio...malvagio. Forse.
  21. Salve a tutti. Giochiamo a Ravenloft, 3.5. @Thorn Firestorm ha già parlato del suo gruppo composto da Paladino Umano Legale Buono, Orog Guerriero/Stregone Caotico Neutrale e Elfo Esploratore Neutrale Caotico. Sono il Paladino della situazione, e mi trovo in una situazione un po' particolare, dovrei valutare come agire e mi trovo, forse per la prima volta nella mia vita, ad un trivio. Ho sempre giocato il Paladino e, solitamente, non ho mai avuto problemi con il codice di condotta. Ora, forse per l'ambientazione, forse per il gruppo stesso, mi ritrovo con grossi problemi. Descrizione sommaria del Paladino Primo problema: L'Orog Ho in gruppo un Orog proveniente dall'esterno. E' una creatura nata in una cultura violenta e tribale, che non esita ad eliminare il più debole. L'ho conosciuto in una foresta dopo che quest'ultimo ha fatto strage di Ribelli, anche se questi fuggivano spaventati alla sua presenza. Onde evitare creasse disagi, Il paladino (cioè io) lo ha preso "in custodia", promettendogli di trovare un modo per rispedirlo indietro. Ho deciso di non affrontarlo perché si è dimostrato molto più forte di me, e avrebbe sicuramente fatto molto male ai miei compagni d'arme (che si trovavano, con me, nella foresta alla ricerca dei suddetti banditi per ordini dall'alto). Da allora il mio paladino ha cercato di "civilizzarlo", sebbene durante i combattimenti prenda sempre il sopravvento la sua parte malvagia e non stenti ad uccidere chiunque, anche indifesi o arresi. Il problema, qua, è che non so come fermarlo. Parlarci è complicato, visto che può ricorrere alla forza bruta per farmi tacere, e vorrei evitare di fargli del male. Tutto condurrebbe ad uno scontro fisico tra i due e, visto che (fuori gioco) lui sta ottimizzando abbastanza, mentre io ho un paladino con 14-14-16 in intelligenza, saggezza e carisma, temo non ne uscirò mai vincitore. Durante l'ultimo scontro ha caricato a testa bassa un ufficiale corrotto e, sebbene quest'ultimo si sia decisamente meritato una buona parte di odio, è comunque un attacco ad un ufficiale senza passare dalla diplomazia. Ha inoltre disubbidito ai miei ordini più di una volta. Come comportarsi? Secondo problema: L'ufficiale Questo Calibano (cioè un mezz'orco, o quasi) ha rapito, sotto ordini dall'alto, parecchie donne, uomini e bambini, praticando (non sappiamo ancora se direttamente o indirettamente) su di loro una sorta di rituale che li rende delle bambole di pezza (platonicamente parlando). Individui, quindi, non più in grado di provare sentimenti. Ha dato prova di essere malvagio, questo è certo, ma ha sempre eseguito ordini provenienti da Malocchio, presumibilmente, e rimane un ufficiale di rango più alto del mio Paladino. L'idea sarebbe quella di cercare di redimerlo, anche se i mezzi sono ancora da decidere. Anche qua, il rischio inchiappettata è alto, trattandosi di un png con alcuni livelli sopra il mio personaggio. Terzo problema: il Necromante Proprio quando pensavo di averne abbastanza, ecco che giunge da Ravenloft un necromante con una maschera, fusa nella sua faccia, di un medico della peste. L'ho incontrato per le vie della città e l'ho, ovviamente, posto sotto interrogatorio. Quest'ultimo ha dimostrato di essere una creatura deviata e leggermente folle e, alla richiesta da parte mia di palesare le sue intenzioni, ha risposto con frasi tipo "sono il mostro sotto il letto" o "la vita umana è insignificante" oppure "Ho molto potere e non penso tu possa fermarmi". A questo punto il mio paladino ha richiesto una dimostrazione del suo "immane potere" e il necromante, di tutta risposta, ha lanciato un "incuti paura". Il mio paladino, sgomento per la visione, è uscito dalla stanza dell'interrogatorio e ha afferrato la sua arma, poggiandola quindi davanti a se in modo intimidatorio ma senza utilizzarla, chiedendo quindi al necromante di collaborare e nel rinunciare ai suoi poteri fino a nuovo ordine. Il necromante ha negato e si è rifiutato, asserendo che probabilmente avrebbe fatto del male anche ai cittadini della città stessa. Ho quindi scostato il tavolo e ciò ha causato rumore, che ha causato l'entrata dell'Orog che ha aggredito, vista la situazione pesante, il necromante, che è stato portato in prigione. Il giorno dopo si è svolto un processo per direttissima e, vista la natura xenofoba e decisamente contraria alla magia della regione, il Necromante è stato ritenuto colpevole ed è stato incarcerato per due giorni. Cosa che, però, non è avvenuta, visto che il Necromante ha corrotto una guardia ed è fuggito. Ci ha raggiunti durante lo scontro con questo ufficiale e, durante lo scontro stesso, ha utilizzato la magia necromantica in suo possesso per fare, letteralmente, esplodere quattro seguaci dell'ufficiale. Il paladino ha visto il tutto, per poi venir colpito quasi a morte, per poi rinvenire a combattimento praticamente terminato. Anche l'Orog è caduto a terra morente, e sono rimasti in piedi solo l'esploratore e il necromante. Questi due si sono detsreggiati nel combattimento e ne sono usciti vincitori, salvando prima l'Orog che ha, di conseguenza, salvato me. Io sono rinvenuto a combattimento terminato. Anche qui, grandi dubbi. Linea di azione generale. Eliminerei seduta stante il Necromante, anche vista la sua reticenza a scontare la pena e al non utilizzare energie oscure. Non so se lo renderei incapace di lanciare magie (magari infondendo in lui abbastanza energia positiva da rendergli impossibile l'utilizzo di quella negativa, che da ruolo si potrebbe anche fare, a mio avviso, o lo concederei) oppure agendo dal lato fisico (rubando il suo libro, anche se sarebbe una scelta temporanea, oppure in forme più truculente, come tagliandogli le mani, o la lingua, anche se lo trovo un modo molto estremo e non in linea con il personaggio). Per quanto riguarda l'Orog, temo di non riuscire ad effettuare su di lui un controllo maggiore, e sono attualmente sguarnito di idee. Non posso sfidarli fisicamente parlando, o almeno potrei ma non ne uscirei vincitore, e questo è uno dei pochi metodi che ho per garantirmi il suo rispetto (che comunque è differente dall'avere la sua ubbidienza). Inizialmente potevo contare sul fatto che gli avevo salvato la vita ma ora, avendo salvato lui la mia durante lo scontro con l'ufficiale, mi trovo sguarnito di punti di forza. Non posso nemmeno negargli il mio aiuto, visto che fondamentalmente servirebbe a rispedirlo nel piano il più velocemente possibile. L'ufficiale, invece, non so come trattarlo. E' malvagio, segue gli ordini di un malvagio sopra di lui probabilmente più per sfizio che per fedeltà (anche se di questo non sono certo) ma, essendo una creatura umana e non un esterno nativo, è possibile redimerlo. Potrei farlo, ma non appena è in forze questo qua mi pesta come uno straccio, essendo diversi livelli sopra di me. In sostanza, l'inchiappettata è quasi certa. Non posso nemmeno conferire con le autorità superiori, essendo loro le mandanti esecutive delle azioni dello stesso ufficiale. Consigli?
  22. Salve a tutti, miei carissimi colleghi. Ho da poco tempo ricominciato a giocare con una mia ex, nonché bravissima, giocatrice, una druida, più precisamente. La scorsa campagna, causa anche miei problemi personali, si è interrotta bruscamente. Non sto a riassumervi il tutto ma, in sostanza, il suo personaggio è andato in stasi per quasi settant'anni. Giochiamo in 3.5 Con il riprendersi della campagna l'ho fatta risvegliare da questa stasi, senza alcun punteggio negativo né altro. In sostanza, è come se avesse compiuto una lunga dormita, suo malgrado indotta dal suo status precedente (era stata premiata con lo status "arborea" da una divinità, prima di bloccare la campagna). Ora, ad alcuni giorni dal suo risveglio, il suo personaggio (ed anche la giocatrice stessa) comincia a farsi delle domande, la principale delle quali è: dov'è finito il mio compagno animale? Ed è qui che, colto alla sprovvista, mi son visto costretto a mettere da parte l'argomento, pur non fornendo una risposta adeguata. Da una parte sia io che un'altra giocatrice riteniamo che i compagni animali siano, fondamentalmente, animali, quindi vivano quanto gli animali stessi e sia pertanto normale che il compagno animale sia perito nel corso del tempo per vecchiaia. Dall'altra, la giocatrice druida ed un'altra giocatrice ritengono, invece, che il compagno animale del druido è da considerarsi bestia magica, pertanto non soggetta (forse, anche qua c'è una domanda bella grossa da farsi) alle normali regole dell'invecchiamento e, pertanto, possano rimanere al fianco del druido per lunghissimi periodi di tempo. Domande sparse - Il compagno del druido, alla fin fine, che è? Un animale, una bestia magica? Invecchia, muore, oppure vive in eterno? Semmai dovesse morire, il druido subirebbe la penalità ai punti esperienza, o una qualche conseguenza legata alla morte del compagno animale, seppur di vecchiaia? - Un compagno animale può staccarsi volontariamente dal druido, sebbene questo non sia morto? Se sì, perché? Torna ad essere un animale qualsiasi? - Ricordo che l'Incantesimo Alba, o Awake in inglese (credo) dovrebbe far diventare un animale una bestia magica, aumentandogli dei punteggi (anche qua, vado a ricordo) ma, in quanto bestia magica, questa non può essere presa dal druido. Questa condizione esclude quindi l'ipotesi che il compagno animale del druido sia una bestia magica? Oltre che un punto di vista regolistico (fornito di fonti, se possibile, e dove posso trovare ciò di cui mi parlate, così da esser mostrato anche ai miei giocatori) gradirei anche un vostro, personale, punto di vista, o una vostra motivazione, per motivare l'assenza (temporanea) del compagno animale del sopracitato druido. Grazie in anticipo!
  23. L'Idea del Kopesh è interessante, penso la adotterò, magari trasformandola in una Falchion o, ancora meglio, in uno spadone. Per i livelli da dare alle Mummie...uhm....ci sto pensando. Il vero problema è che non vorrei rendere lo scontro troppo logorante, ma uno sfondo leggermente debilitante da rendere i personaggi meno potenti di quanto sono già. Aggiungere livelli da guerriero potrebbe essere una buona cosa, ma non voglio rischiare di perdere i personaggi prima del grande finale, dove senza pietà mieterò chiunque faccia o compia mosse troppo avventate.
  24. Il chierico di livello 10 creatura mummificata + 6 mummie, su El Calculator, mi danno che la sfida è di livello 14, quindi difficile per un gruppo di tre personaggi di livello 14. Premetto, poi, di trovare la meccanica del Save or Die abbastanza...ecco...orribile. Non la userei mai e poi mai, né come Master né come Narratore, soprattutto perché mi piace affidare la vita dei giocatori alla loro interpretazione più che ad un tiro di dado che, se fallito, può portare alla morte un personaggio con molte, molte pagine di background. Ultimo ma non ultimo, è il braccio destro del boss finale, non un boss vero e proprio, quindi servirà ad indebolire i personaggi, più che ad ucciderli
  25. Grazie per i consigli, molto utili. Forse lo Scarabeo che va di Save or Die è molto oltre, d'altronde sono solo dei livelli 14...però vedo di dare un'altro effetto, anche prendendo in considerazione film della Mummia e affini. L'incantatrice, essendo chierico, sarà focalizzata sul lanciare alcuni incantesimi di potenziamento per poi entrare in mischia, complice anche l'elevato punteggio di forza e la capacità di potenziarsi con Potere Divino, Favore Divino e robe così. Nella stanza ci saranno anche altre mummie, che potenzierà con tentativi di scacciare, Aumento Profano e così via. In sostanza, il solito chierico.
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