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SNESferatu

Circolo degli Antichi
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  1. Prima ancora che chiunque possa reagire, alle parole dell'uomo che ti ha fermato estrai la tua pistola in un baleno, quella pistola, la pistola di tuo padre. La punti contro il suo coetaneo e spari, senza parlare. Lo colpisci nella spalla destra. Senti solo un "Ugh!". L'impatto è tale che cade nella terra della palma, con un tonfo, e una nuvola di polvere. È ancora vivo, ma se la vedrà brutta. Il biondo che ti ha parlato guarda prima te, poi il suo collega caduto, e quindi la tua pistola. Alza le mani in segno di resa, e balbetta qualcosa. Gocce di sudore gli solcano le tempie. "C-cosa, non scherziamo... non abbiamo fatto niente di m-male... chi ti manda?". Retrocede di qualche passo, con lo sguardo fisso su di te. Il quindicenne non se lo fa ripetere due volte, salta dal muretto e inizia a correre il più veloce possibile. Dietro di te senti Alyssa ridacchiare. "What the fuck. Abbiamo altro da fare, dai."
  2. "Non posso prendere più sangue di così. Non sono pienissima, ma quello che gli è rimasto non è sufficiente. Ma... ok. Ok. Basta perdere tempo." Fa cadere Nick con un tonfo a terra, e gli si getta addosso. Apre le fauci, i canini accuminati scattano in avanti. Uno, due, tre tagli sul collo a coprire le tracce del pasto originale, e quel poco che si muoveva di Nick non c'è più. È morto, definitivamente. "Così sembrerà ancora di più colpa di una bestia. Basterà." Si pulisce di striscio la bocca con il dorso della mano, sporca di altro sangue. Riprende Nick per le spalle, come prima. "Se mi dai una mano, faremo molto prima."
  3. Convincere con l'inganno Ascendente + Sotterfugio + Status + Tana (Atavismo) = 6 dadi. 2 successi. Successo. Sam Lyndon non si aspetta che tu stia cercando di mentirgli, e infatti pende dalle tue labbra. Sam si sistema la giacca, e ti guarda con un sorriso quasi paterno. "Stavo per andare via, ma pare un'ottima occasione per farmi gli affari di Michael. Continua a chiedermi delucidazioni sulle intelligenze artificiali, e poi non mi fa vedere niente. Non è educato, non crede?" Guarda il cellulare per controllare l'ora. "Ma sì, posso concederle un'oretta. Magari possiamo fare una capatina nel suo studio. Michael lavora sempre da solo, ma sono sicuro che dando un'occhiata al suo lavoro potrei aiutarla". Quindi alza le mani in segno di scuse. "Non sto cercando di rubare la sua ricerca, giuro! È pura curiosità... al massimo posso far finta di sapere più di lui la prossima volta, vendicarmi in modo bonario del modo in cui mi sta trattando". Sogghigna sotto i baffi.
  4. Sì, ti ho velocizzato i tempi, all clear. - Visto che @Fog è di nuovo in combattimento, ne approfitto per annunciarvi che ho aggiornato il file delle regole. Ci sono alcune mosse in più disponibili per il combattimento, la traduzione di tutti i poteri che almeno uno di voi ha scelto, e ho integrato e condizioni alla fine del file. Avrei voluto aggiungervi anche esempi e cose varie, ma ero stanchino, olè. - @Slamurai2 è improbabile che tu riesca a fare tutte quelle azioni. Il tuo pregio Sparalesto ti permette solo di avere l'arma sempre disponibile all'inizio di un combattimento, non di sparare velocissimo ignorando le azioni altrui. Insomma: sei ufficialmente in combattimento anche tu.
  5. Annabelle non riesce a parlare, boccheggia e basta indicando verso l'alto, con gli occhi sbarrati. Elise e Mark scattano per la porta. Rebecca li segue, ma con molta più calma. Una volta sull'uscio estrae una piccola telecamera dalla borsetta (rosa) e inizia a registrare. Nel mentre, le luci finalmente smettono di sfarfallare. Si spengono, per trenta lunghi secondi. Puoi solo sentire Annabelle ansimare. Quindi si riaccendono, al massimo della loro potenza. Esattamente sopra il lettore in cui hai messo il CD, iniziano a farsi più chiari i contorni di una figura evanescente, al momento di schiena rispetto a te. Penzola dal soffitto, come se la sua gravità fosse al contrario rispetto la tua. Quindi si gira. È un uomo, senza braccia e senza gambe, che sono state tagliate alla bell'e meglio sotto le ginocchia e i gomiti. È completamente nudo, ma è difficile capire i dettagli, visti i numerosi lividi e le ancora più numerose ferite da taglio su tutto il suo corpo. Il suo volto è una maschera di sangue, e sul cranio rimangono solo ciuffi di capelli, mentre il resto è stato probabilmente strappato a mani nude. Inizia a urlare, unendosi in coro ad Annabelle. Uno stridio ti riempie le orecchie, ma non deriva direttamente da questa creatura. Lentamente, cammina con i suoi monconi sul soffitto, e quindi sul muro del camerino. Il cranio ruota in modo innaturale, mantenendo quello che resta delle sue orbite, ormai vuote, fisse su di te. Il volto si contrae in un ghigno. Una voce sembra provenire da tutte le direzioni. "Revenge... on the powerful..." Urla nella tua direzione.
  6. Lasci Tyrone all'attenzione dei suoi guardiani, e in fretta e furia ti fai dire da Laura Mads come e dove prendere gli effetti personali del tuo assistito. Ti indica di andare nell'area "Intake and Release", in modo molto sbrigativo. Nella I&R un agente molto solerte, dopo aver controllato le tue credenziali, ti conduce al magazzino da cui estrae due buste. "Solo le chiavi, giusto?". Annuisci. Il mazzo di chiavi di Tyrone è molto pesante, ci saranno almeno sei chiavi diverse, ma almeno non sembrerai una comune ladra nel caso di eventuali "sopralluoghi" a casa del tuo assistito. Lasci quindi il penitenziario per prendere la tua macchina e dirigerti verso il distretto di polizia in cui lavorava Richard prima della malattia. Si trova nel tuo quartiere, e questa vicinanza è stata molto utile a te e a tuo marito durante le prime fasi della malattia... Richard aveva fatto il possibile per continuare a lavorare. Ma le sue terminazioni nervose alla fine l'hanno avuta vinta. Appena varcata la soglia, ti senti in un ambiente quasi di casa. Questi agenti fanno turni massacranti, anche quelli che sono sempre alle postazioni del computer, e sono tutti una grande famiglia. Per un po' lo sei stata anche tu, e non pochi di loro ti credono ancora parte della famiglia. Richard era importante per loro, e questo non cambierà mai. Non di rado qualcuno viene a trovarlo, anche solo per salutarlo... sembra poco, ma per Richard è molto, molto importante. Non fai tempo a fare due passi che un poliziotto pieno di scartoffie incrocia il tuo sguardo e, scartoffie ancora in braccio, ti si avvicina quasi correndo. È il tenente Aaron Jackson, l'agente che per un periodo è stato partner di Richard alle volanti. "Eeeehi, Mrs Matheson! Qual buon vento la porta da noi? Richard come sta?"
  7. Alyssa fa un cenno con le labbra, come a dirti "Non avevo altra intenzione". A passo deciso ti dirigi verso l'ingresso per la malandata stazione dei treni, noncurante dei tre che, una volta che vi hanno viste, si sono zittiti completamente. A questo punto vi guardano intensamente, non spostandosi dal muretto che circonda il terriccio della palma. Avranno intorno ai 20 anni, ma uno di loro non credi superi i 15. I due ventenni sono bianchi, il più giovane è ispanico, tutti e tre in jeans e giubbotto. Uno dei due ventenni, uno sbarbato con i capelli biondi gellati di lato, butta la sua cicca nel terriccio della palma e scende con un balzo dal muretto. Cammina con fare sfrontato e mani in tasca. A circa due metri da te si ferma, e vi squadra dall'alto in basso: sarà almeno uno e ottanta. Vi sorride, cercando di non sembrare intimidante. "Ehi, ragazze. Buonasera... vi interessa qualcosa? Erba... coca...?" Non sembra notare che hai una pistola, e che pistola, con te. Il suo sguardo si posa su quello di Alyssa. "Meth?"
  8. Inserisci il CD nel lettore e schiacci play. Per i primi ventidue secondi, potete sentire solo spostamenti di fogli, e colpi leggeri di prova con le dita sull'equipaggiamento. "Per la registrazione, sono William Hildebrand, e sto preparandomi a iniziare l'invocazione che, spero, mi permetterà di contattare l'entità che pare stia infestando questo luogo..." Seguono un paio di minuti di canti e nenie. Si sente unicamente la voce di tale William Hildebrand, molto calda e baritonale. Non c'è nessun altro in questa seduta oltre lui. Quindi venti secondi di silenzio. "Sto avendo problemi a capirti. Ti prego, se sei qui, dammi un segno: muovi un oggetto, batti sui tubi, parlami. Dammi qualcosa per farmi capire che sei qui. Non ho intenzione di farti alcun male." Segue una pausa, senza rumore. "Mi sto per mettere le cuffie, e cercare di ascoltare tue comunicazioni lì. Se hai qualcosa da dirmi, per favore fallo, e vedrò se riesco ad ascoltarti tramite questo mezzo..." Ancora un'altra pausa. "Per favore, mi stai spaventando. So che vuoi parlarmi. Percepisco che stai provando dolore. Che tu- oh no, Dio, no, per favore". Silenzio. "No." Ancora silenzio. "Per favore." E ancora. "I-io... non posso. Per favore, non..." Quindi William urla, urla a squarciagola, per oltre trentuno secondi. Senza prendere fiato. "C-chiedo scusa. Non volevo... non per me. Non per me". Un'altra pausa, la voce di William si fa un sussurro. "Non voglio vedere. Per favore, ti prego. Non voglio vedere, non di nuovo." Riprende a urlare. "Io n-" Si mette a piangere. "N-non di nuovo. Non più...". C'è una pausa, quindi ancora urla di William, alternate a singhiozzi per oltre due minuti e tredici secondi. Quando mancano dodici secondi alla fine della registrazione, silenzio. Allo scoccare dei nove secondi rimanenti, solo il rumore di carne che viene strappata, ossa rotte e altre, ormai soffocate, urla. La registrazione finisce a 15:36 minuti. Passano uno, due, tre secondi. Elise ridacchia ed esclama: "Millecinquecento dollari per questa robaccia? Per 5 euro mio cugino con Audacity lo faceva meglio. Mi è stato promessa una voce dall'oblio, ma c'è solo la voce di William! Rebecca!" e muove lo sguardo furente sulla ragazza in rosa. Rebecca fa spallucce. "Non ne ho idea. Avevo sentito che le copie della Registrazione non sono il massimo, ma mi era stato promesso quanto di più vicino all'originale ci potesse essere." Mark scuote la testa, e fa già per andarsene quando le luci si spengono. E si riaccendono. E si rispengono, in un ciclo continuo a frequenza irregolare. Annabelle urla, e punta il dito verso il soffitto. Vi girate tutti insieme di colpo nella direzione indicata, ma non vedete nulla. Annabelle continua ad urlare.
  9. @Mezzanotte vai dritto alla polizia, o ti fermi a prendere le chiavi di tyrone, che sono in prigione? In quanto suo avvocato ne hai diritto.
  10. L'espressione ti Tyrone si scioglie quando sente che Kimiko sta bene. Gli torna il sorriso sul volto, quello che aveva quando sei entrata nella stanza. "Voi avvocati siete sempre così ligi con la legge. Può trovare le mie chiavi nei miei effetti personali depositati da qualche parte in prigione. Le avevo con me quando sono stato portato qui, e non credo le abbiano buttate via. Altrimenti, Kimiko ne ha una copia, ma faccia il possibile per non farla andare a casa. Non mi fido a lasciarla sola, specie perché stare quella casa vorrebbe dire stare con me, e diventerebbe un bersaglio". Fa per porgerti la mano, nonostante siano ancora bloccate dalle manette. "Lo so che non sono stato facile, ma mi creda che le sono grato per il suo lavoro. Dal profondo del cuore."
  11. Dopo aver acceso tutte le luci il tuo camerino è insopportabile alla vista. L'hai adattato ben bene alle tue necessità. Tutti i presenti, tranne te, socchiudono gli occhi, se li coprono con un braccio. A te invece non cambia assolutamente nulla, e passeggi come se fosse una tranquilla giornata di nuvolo, ma senza pioggia. Ti senti a casa. Anzi, è più corretto dire che ti senti nella Tana, perché è questo quello che sta succedendo. Quel camerino è un luogo in cui tempo fa ti sei nutrito in maniera eccezionale, e da allora è parte di te, e del tuo Orrore. Infatti puoi sentirlo ridacchiare contento dentro la tua testa, nonostante sia ancora rintronato dal pasto di questa mattina. Alla tua richiesta, Elise fruga nella borsa, e ne estrae una busta trasparente. Dentro la busta c'è un semplice CD. Non ha copertina, se non per l'etichetta con su scritto a penna (ma puoi notare che in realtà è una stampa) "Hildebrand - 12/14/03". Il jewel case è blu scuro trasparente, mentre il CD stesso è dorato, senza segni particolari, nè scritte. Come un qualsiasi CD masterizzato. Mentre Elise ti porge la Registrazione, Mark dice: "Mi scusi Adam, ma... vuole ascoltare una seduta spiritica forse maledetta con tutta questa luce? Non potremmo spegnerne qualcuna?"
  12. "Gliel'ho già detto, e non credo di poter mentire al suo potere. Non so chi potrebbe essere. Io ho avuto tanti nemici, mentre Kimiko ha avuto solo nemici... a proposito, come l'ha vista? È scossa? L'ha lasciata in buone mani?" Si tiene la testa con entrambe le mani. "Non vorrei aver peggiorato la sua situazione, solo per poter avere l'illusione di una vita normale." Pare che la ragazzina sia l'unica cosa che riesce a scuotere Tyrone nel profondo.
  13. Per la prima volta da quando è vampira, forse Rachel si sente davvero compresa. "Sì, hai ragione. Anche se sopravvivesse, chissà come vivrebbe d'ora in poi." Si china per sfiorare la guancia di Nick con le dita sporche del suo stesso sangue, e sospira. Si rialza e batte un pugno sul petto per farsi coraggio. "Il lago è troppo lontano da qui, ci noterebbero di sicuro. E non intendo gli umani... i vampiri hanno un sesto senso per il sangue, che non puoi neanche immaginarti. Sono segugi. Ho perso una preda a metà, una volta." "Le fogne potrebbero essere una buona idea. Potrebbe sembrare un incidente, magari gli animali faranno il resto. Mi daresti una mano?" Prima ancora che tu possa acconsentire prende le spalle di Nick, cercando di sollevarlo. Ti guarda come un cane bastonato.
  14. San Castillo, St. Jude Conservatory. 27 Marzo 2017, 9:29 PM. Come sempre, hai spaccato l'attimo e sei arrivato in perfetto orario davanti l'ingresso del conservatorio. Davanti le mura ci sono già quattro persone ad aspettarti. Una è Annabelle, le altre ti sono completamente sconosciute. Come annunciato da Annabelle, sono due donne e un uomo. L'uomo è sui 25 anni, con i capelli lunghi fino alle spalle e leggermente unticci. È magro e alto, ma non quanto te, e per rendersi ancora più magro indossa una maglietta nera con su scritto "Sarcofago" in caratteri tipografici caratteristici di un gruppo metal. Le sue spalle curve tradiscono una scarsa autostima. Una delle due donne è sempre intorno ai 25 anni, indossa solo colori rosa pastello, quasi come contrasto al ragazzo, e ha un'aria vispa e intelligente non differente da quella di Annabelle. Ha capelli castani raccolti in una treccia, e penetranti occhi verdi. L'altra donna avrà da poco superato i 30 anni. Ha i capelli biondi a caschetto, e porta occhiali da sole con lenti rotonde, anche se è notte. Per il resto, sembra una stereotipica ragazza goth anni 80-90. Vestiti scuri, gonna lunga fino ai piedi, trucco pesante nero. Con il suo giubbotto azzurro intenso, Annabelle quasi spicca tra questi colori scuri o tenui. Appena ti vede alza un braccio per farti un saluto, poi si ricorda della tua "importanza", si fa seria in volto e fa un cenno con la testa, ma sempre sorridendo. "Buonasera, Professor Ambrose. Come vede, non l'abbiamo fatta aspettare. Questi sono..." indica la ragazza in rosa "Rebecca," poi il ragazzo "Mark," e infine la ragazza in nero "Elise".
  15. San Castillo, Interno della Casimir Pulaski Train Station. 27 Marzo 2017, 2:20 AM. Conosci bene la struttura della stazione. Al piano terra, quello in cui ti trovi, ci sono i negozi e ristoranti, che rendono la stazione simile a un piccolo centro commerciale. In fondo è una delle prime cose che vede chi arriva a San Castillo con gli autobus, e i rari treni, quindi si è cercato di renderla un minimo più moderna. Sempre su questo piano, ma ai lati opposti della stazione, si trovano la fermata degli autobus e quel che resta dell'originaria stazione dei treni, di cui ormai sono attive poche linee. Alcune carrozze sono letteralmente state abbandonate sulle rotaie. Più in profondità è invece possibile accedere alla metro, che normalmente è sempre affollata a qualsiasi ora del giorno, fino a chiusura. Dentro la stazione c'è praticamente il deserto, ma non ti aspetti altro da questa giornatina di marzo. In fondo, le metro smettono di circolare intorno all'una, e i negozi sono tutti chiusi. I tuoi passi e quelli di Alyssa quasi rimbombano per i corridoi della stazione. Sei convinta che davvero non ci sia nessun altro oltre te, finché non arrivi alla piazzetta centrale della stazione. Sotto la grande palma dove normalmente si trovano turisti spaesati e viaggatori stanchi, c'è un gruppetto di tre uomini. Al momento sembrano indaffarati a fumare e parlottare tra di loro, ma sei troppo lontana per capire cosa stiano dicendo. Per raggiungere i treni sei costretta ad attraversare questo incrocio, oppure puoi fare tutto il giro della stazione perdendo tempo. Al momento non vi hanno visto.
  16. Ti aggiri quasi a caso, ma con passo deciso, per il piano terra. Alcuni dei laboratori a quest'ora sono già chiusi nonostante lo stakanovismo dei ricercatori, in altri sono tutti indaffarati in questo o quel progetto. Dopo un cinque minuti di cerca, noti un un tuo dipendente ormai senza uniforme, con un giaccone elegante sotto cui puoi notare un maglione sformato e una camicia tutta stropicciata che ne esce in modo disordinato. I vostri sguardi si incrociano, il suo volto non nasconde un velo di sorpresa e ti fa un cenno. "Signor Serault, qual buon vento! Buonasera, è molto strana vederla qui... c'è qualche progetto che sta facendo più boom boom del solito?" Nel parlarti mima un'esplosione, con un sorriso stampato in faccia. Il tuo interlocutore avrà quasi settant'anni, e i suoi capelli e la sua barba lo rendono esplicito, nonostante non sembri poi così vecchio. Sarà l'espressione di gioia infantile che non sembra mai allontanarsi da lui. È il Dott. Sam Lyndon, responsabile di tutta la sezione di informatica e cybersecurity.
  17. Annabelle incrocia le braccia al petto. "Certo. Chiarissimo, la ringrazio. E non si preoccupi... dirò al gruppo che lei è stato una sorta di benefattore, che dall'alto della sua esperienza ci aiuterà con la Registrazione, e che ho avuto una sorta di segno promonitore. Non è così lontano dalla verità, in fondo, no?" Prende il cellulare in mano, e si sbatte la fronte con il palmo dell'altra. "Uh, guarda che ora s'è fatta! La ringrazio dal profondo del cuore, ma ora devo proprio scappare a lezione." Si allontana di corsa verso la porta, ma prima di uscire ti rivolge un ultimo sguardo. "A stasera allora, e grazie ancora!"
  18. Questa volta Tyrone non si controlla, e sbotta praticamente a riderti in faccia. "Mi sta dicendo che tutto questo era un piano congegnato non per uccidermi, ma per impedirmi l'accesso alle mie risorse, alle mie conoscenze, e a Kimiko? Ne sono sorpreso, è qualcosa di completamente inaspettato. Non ci avevo pensato." Ti fa un cenno con il palmo della mano per zittirti prima che tu possa interromperlo. "Immagino che anche il sarcasmo abbia effetto sul suo radar delle menzogne. Mi scusi, non è da me. Questa situazione non è facile." "Non credo mi vogliano morto. Vogliono vedermi soffrire, sicuro. Probabilmente questo è solo il mio inizio, ma di me ormai non mi interessa niente. Penso solo al bene di Kimiko." Quindi si ferma di colpo. "Se fossero stati demoni, ogni nostro ragionare sul perché delle loro azioni sarebbe inutile. We are nothing but playthings to them. Compiono azioni che da fuori sembrano estremamente stupide, ma che nella loro testa si collegano in non si sa quale puzzle... si credono molto intelligenti, invece. Comunque credo che quelle persone fossero umane. Mai viste prima, non so se erano sventurati come me, delle vittime sacrificali, dei cultisti o chissà che cosa."
  19. Nonostante la tua delusione, la ragazza saltella sul posto dalla gioia. "Grazie, grazie mille! Solo una cosa..." La vedi titubante. "Potrebbe venire anche il resto del mio gruppo? Sono tre persone, due donne e un uomo, estremamente private... in fondo sono loro che hanno la registrazione. Non ce l'ho io, e non sono sicura mi concederebbero di ascoltarla senza di loro. Hanno pagato per averla, io ho contribuito poco visto che sono solo una studentessa." "Comunque... mi chiamo Annabelle. Annabelle Ewing."
  20. La ragazza senza nome lancia un ultimo sconsolato sguardo al corpo di Nick, ormai davvero prossimo alla morte. "Sì, capisco." Fa un profondo sospiro, retaggio della sua recente dipartita. "Va bene. Allora, questo parco è generalmente tranquillo, specie di notte, e l'ho scelto proprio per questo motivo, non c'è quasi mai nessuno. L'ho scelto anche perché è molto facilmente raggiungibile, le fogne passano proprio di qui. Entri, ed esci." "E per la mia fame... ho sempre fame. Cioè, dopo che bevo per una notte sto generalmente a posto... ma appena mi sveglio..." Alcune lacrime di sangue le solcano di nuovo il viso. Le sposta via di fretta con la manica. "Appena mi sveglio tutto il sangue che ho bevuto il giorno prima esce fuori, da ogni poro. Mi sveglio, e sudo sangue, e mi ritrovo così." Alza le braccia, per farti vedere in che stato sono ridotte le sue vesti. È un abito lungo, nero, e largo, con le maniche che le arrivano quasi oltre le dita. Sospetti sia nero, visto che è quasi tutto marroncino per il sangue incrostato.Ha solo una scarpa. " Non so come facciano gli altri vampiri a fare una vita simile, ogni giorno devo fare tutto da capo, tutto da capo." Trattiene altre lacrime, ma è evidente che il suo stato, e parlare del suo stato, non è facile. Si pulisce una mano alla bell'e meglio, e ti porge la mano destra. Si pulisce un'altra lacrima con la manica, ormai quasi inzuppata, dell'altra mano. Accenna un sorriso. "Comunque, sono Rachel. Non devi dirmi il tuo nome, ormai immagino come sia in questo mondo. Ma sono stanca di non essere nessuno."
  21. Il suo sguardo cade a terra. "Non ho bisogno di qualcosa che mi distingua dagli altri... anche le mie passioni, servono a darmi qualcosa da fare. A pensare ad altro, a occupare il tempo. A darmi uno scopo. Come tutti, no?" Sfodera un sorriso, ma è più forzato. L'incontro non sta andando proprio come aveva programmato. "Comunque, oltre i corsi di teoria, suono pianoforte, principalmente. Sono anche nel coro."
  22. Cose che Adam Ambrose ha chiesto a questa povera ragazza: da dove viene, a chi sei figlio, il codice fiscale Cose che non ha chiesto: il nome
  23. La ragazza fa uno, due, tre passi indietro, con le braccia avanti a mo' di difesa, allontanandosi dalla tua mole imponente. È ancora più rossa di prima. "No, no, no. Io... io sono umana, completamente umana. Come potrei essere altro?". Si mette una mano in tasca, fa cenno di no continuamente con l'altra. La sua voce si è fatta più acuta. "Questo è un altro dei suoi trucchetti! Al massimo sono in grado di capire le persone a fondo. Mi viene facile capire ciò che davvero intendono, e ho uno spiccato sesto senso. Ma pff... nulla di questo è sovrannaturale!". Più che da questo terzo grado, ti pare infastidita più dal fumo.
  24. San Castillo, Sede delle Industrie Serault. 26 Marzo 2017, 7:30 PM. Non ti ci vuole molto in macchina ad arrivare dal porto all'Azienda. Questa si trova nel quartiere industriale, non molto lontano dal porto, ma ancora lontana dagli uffici del centro. È un edificio bianco, ricco di vetrate e contornato da giardini tagliati alla inglese. Il quartiere industriale è generalmente un posto lugubre, ma la Serault, e tutte le aziende del settore della tecnologia, sono la modernità, il treno inarrestabile del progresso: in quanto tali, devono trasmettere un'immagine diversa della classica fabbrica. Sono luminose, in poche parole. Questo edificio, negli anni soggetto a numerose ristrutturazioni, è dove il "nuovo" nome dei Serault ha iniziato a diffondersi, prima di fondersi con questa e quella compagnia. Al giorno d'oggi è dove si svolge il grosso della ricerca, e dove si trova l'ufficio/laboratorio/molto spesso anche casa del dott. Iordanou. È molto raro avere accesso al suo ufficio, considerato quanto tiene alla privacy il tuo omonimo. Adora parlare delle sue ricerche, e molto spesso l'hai sentito farlo, ma vedere e toccare i frutti di queste ricerche prima che siano completati, be', quello è un altro contro. All'ora a cui arrivi alle Industrie la maggior parte degli impiegati semplici se ne sono già andati. I ricercatori invece hanno degli orari tutti loro, presi come sono dai loro studi. All'ingresso i vigilanti ti accolgono con un sorriso e un leggero inchino con la testa. Qui sei il re. La stanza di Iordanou si trova al terzo piano. Al piano terra, oltre al vasto ingresso, corredato da uno scivolo che fa molto industria moderna, ci sono la mensa, l'aula ricreativa, il bar e alcuni laboratori. Dal primo piano in su ci sono solo laboratori e uffici.
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