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SNESferatu

Circolo degli Antichi
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  1. Dai, i Giff ci saranno uguale.
  2. Il conflitto degli halfling e degli gnomi è che non hanno conflitti. Come? Perché? Scopritelo su "Mordenkainen's Tome of Foes!". No, davvero. Comunque il mio conflitto è sempre con il design degli halfling in questa edizione. A volte mi ci trovo benissimo; a volte c'è quel nonno con la pipa che è solo testa. Ugh.
  3. Paul continua a frugarsi nelle tasche. "Ah, ah! Eccolo!" Ti porge un pezzetto di carta che ha visto giorni migliori. Continuando a indicare il biglietto che tieni in mano ti dice: "I nostri contatti mortali che sono stati qui sono stati quasi tutti male. Non ai livelli della piaga, ma può essere un punto di partenza. Non abbiamo ancora indagato sul cibo, sulla sua provenienza, se qualche cibo dà più problemi di altri... insomma, puoi fare quello che ti pare perché non sappiamo nulla." E ti regala un sorriso dei suoi. Di quelli che farebbero cagare sotto un mortale, ma tu sei immune perché vedi ogni giorno di peggio allo specchio quando non ti fai la barba. Si regge il mento mentre cammina su e giù per la tua spoglia cucina. Tac, tac, tac. Non te n'eri ancora accorto, ma indossa degli stivali in pelle, forse di rettile, che fanno un terribile casino. "Per la pestilenza... finora s'è manifestata solo con macchie rosso scuro rilevate. Non dolorose. Principalmente sulle gambe. In teoria non dovrebbe essere contagioso... ma al momento una ventina di persone ne sono state colpite, ma chissà. Tre ne sono già morte. Sangue dalla bocca." Ti gratti la testa mentre ti descrive questa malattia. Lui non ne sa molto evidentemente, ma tu forse l'hai mai sentita prima, magari per il tuo lavoro? "Per ora è quasi tutta confinata nella zona del Cerwick Park, non lontano da qui. Non so se ce l'hai presente... è un parchetto in cui i bambini giocano, gli anziani ammazzano le papere di pane, e le coppiette fanno bambini. È tecnicamente ancora zona della mia congrega, quindi ogni vampiro in zona è roba nostra." Alla menzione del Circolo ti guarda con un enorme punto interogativo puntato in testa. "Un contatto del Circolo della Megera? Per quale motivo vorresti qualcosa del genere? Oddio, posso fartelo avere, ho qualche parente anche in quel cesso di posto, ma, dai. Sono poco più di inchiappettatori di capre... l'unico motivo per cui non sono spariti è che il Principe è troppo gentile." Si gratta il mento. "E la loro magia. La loro magia non scherza." "Mentre, per quanto riguarda noi. Il pagamento. In teoria, possiamo darti una piccola zona. Finiresti sotto la nostra protezione, senza altri pagamenti ovvio, e nessun vampiro potrebbe nutrirsi qui. È già qualcosa, fidati. Non possiamo impedire ai vampiri di circolare in una zona, capisci. Per quello, dovresti crearti una nomea da solo." E ti fa un bel sorrisetto, questa volta strategico. Ti sta facendo capire che se ti mettessi a uccidere vampiri a destra e a manca, be', ovviamente i vampiri starebbero alla larga da te. Non sai se ti conviene metterti contro la specie sovrannaturale più comune della città. "Parlando un po' più direttamente: questa è la mia zona. Nessun problema a darti uno spazio, ma io qui ci vivo, e mi nutro come mi pare. Se ti va bene, posso convincere le alte sfere a fare un bel contrattino con te... sarebbe una condivisione di territorio. Avresti una zona più grande di quella che avresti altrimenti, ma ne condividiamo i benefici. Ma non mi devi rispondere ora. Pensaci." Ah, è sempre bello quando i vampiri fanno capire davvero cosa vogliono.
  4. Le ombre che avevi intravisto intorno alla figura della ragazza spariscono molto rapidamente... e non hai fatto in tempo a capire che razza di creatura sia. Forse l'esserti spuntata così alle spalle ti ha shockato, rendendo più difficile il tuo studio. Con la pistola addosso, ti aspetteresti che almeno il volto tradisca un minimo di apprensione. Di paura. Qualcosa. E invece no. La sua maschera di serietà sparice, e la ragazza sbrotta a ridere. "Non si sorprende cosí la gente, a meno che non si abbiano cattive intenzioni", ti ridice di rimando, con una vocetta che cerca di imitare la tua. Sì, puntarle la pistola addosso non ha migliorato affatto la situazione. "Fai questa cosa con ogni ragazza che vedi, o sono speciale? Pensavi mi sarei spaventata? Ho visto molto di peggio. Ok che siamo in America e che sei bianca, ma portare le pistole in così bella vista è chiamarsi un proiettile nell'occhio, sister." Le scappa un'altra risatina, che però blocca quasi sul nascere. Alza le mani e ruota gli occhi in tono canzonatorio. "Mi chiamo Alyssa. Ti stringerei la mano, ma come puoi vedere... una persona mi sta puntando la pistola addosso". E nel dirlo accenna un finto broncio. "Avevo solo notato che anche tu avevi notato quella donna. Camminare nell'ombra è solo nella mia natura. Ma se non uccido quella donna in fretta... peste e follia imperverseranno per la stazione. Dio, quando odio i Beshilu." Sospira profondamente. "E ovviamente l'abbiamo persa. Fuck, chi li sente quei rompipalle del mio branco ora..."
  5. San Castillo, St. Jude Conservatory. 27 Marzo 2017, 8:50 AM. Il Conservatorio di St. Jude in cui insegni è una delle più prestigiose scuole di musica della città. Non ci vuole molto, aggiungi spesso quando qualcuno ti fa notare questo fatto, ma è per sempre la tua scuola. Qui ti rispettano, anche se non di rado senti sussurri riguardanti il tuo stato mentale. Ti considerano un genio, ma allo stesso tempo poco stabile, ed estremamente irascibile. Le persone con cui te la prendi di solito se lo meritano, ma questo non cambia lo stato delle cose: ti sei fatto ben pochi amici, e l'unico motivo per cui ti trovi nella tua posizione d'insegnamento è che sei dannatamente bravo. In realtà un amico in conservatorio ce l'hai, ed è lì ad aspettarti appena varchi le bianche mura dell'ingresso. È Thomas Knuckleson, un tuo collega, ma più dedito allo strumento della voce che del violino. Oddio, in realtà di strumenti capisce relativamente poco rispetto a te, ma di teoria musicale è un esperto, e la sua voce è celestiale. E non si direbbe dal suo corpo: Thomas è acondroplasico, e deve sempre lavorare il doppio per ottenere la metà degli altri. Le malelingue colpiscono anche lui, solo che ha meno modi di difendersi rispetto a te. "Ueeh, Adam!" ti corre incontro per darti una leggera pacca sul fianco. Insieme formate l'articolo "il" più estremo che si sia mai visto. "Se arrivato quasi in ritardo, non ci speravo neanche di incontrarti prima della lezione di oggi." Nel salutarvi vi dirigete lentamente verso le scale che portano alle vostre rispettive aule. La sala d'ingresso del conservatorio è un'enorme bagno di luce. Finestre su tre lati, marmo bianco estremamente lucido come pavimento, mura bianche con contorni di stucco. Sembra uscita da uno di quei pessimi period drama settecenteschi che ora vanno per la maggiore tra i giovani della città. "Mi tocca sostituire il Prof. Hutchin per la lezione di canto delle nuove leve. Una sparata alle palle. Tu quando inizi? Ci vediamo dopo per un caffettino?" Sempre estremamente gioviale. Hai sempre definito Thomas come 50% testardaggine e 80% spirito di vita. I vostri spettacoli insieme sono qualcosa di unico.
  6. I riferimenti a Marty non vengono completamente inascoltati e incompresi. Se è stata nel sistema come dice, e non hai motivo di credere altrimenti, Kimiko ha visto molte cose a cui una ragazza "normale" si abitua più tardi. Il suo volto ti fa capire che ha capito, ma la ragazza non aggiunge altro in merito. "Non... ci ho pensato. Ero solo così stanca, avevo finalmente trovato una casa, e il sistema me la toglierà di nuovo. E finirò di nuovo in una group home." Nello sguardo vacuo di Kimiko leggi che farebbe qualsiasi cosa per evitare quel destino. Ha 14 anni, e gliene mancano solo quattro per essere libera dal sistema, ma quelli dell'adolescenza sono certamente i peggiori se sei una ward of the state. "La mia responsabile si chiama Priscilla McAdams. Questo è il suo numero." Ti detta il numero di cellulare della sua responsabile, con voce spenta. Avrebbe davvero preferito restare fuggiasca.
  7. Le orecchie del vampiro si rizzano. Un altro artefatto dell'epoca mortale. "Uh, ci sei molto vicino! Ovviamente non basta risalire all'origine di questa pestilenza. Quello lo potrebbe fare anche un Ventrue o un Mekhet che puzza ancora di placenta." Abbassa la voce tutto a un tratto, come se qualcuno potesse sentirlo. "Non che non siano utili. Ho molti amici Ventrue o Mekhet. Non sono clannista, ma, capiscimi...hanno una vita molto semplice rispetto a quella di noialtri." Il sorriso gli torna al volo sul volto. "Insomma, dicevo, dovresti anche risolvere il problema. Se è qualcosa di sovrannaturale, cacciarla dalla nostra area, o... ci siamo capiti. Carta bianca." Paul è un grande fan del dire-non dire, questo è ovvio. "Magari potresti buttare questa patata bollente sulle cosce di quei trombaioli sfegatati del Circolo. A loro queste cose piacciono". Sogghigna. Ti sta dicendo decisamente troppo, ma allo stesso tempo non ti sta spiegando nulla. Inizia a essere frustrante. "Guarda che in ogni caso dopo questa cosa di lasceremmo in pace. Ma se vuoi qualcosa in cambio... noi siamo grandi fan dell'essere in debito con gli altri." Ti ammicca, ma con la mandibola semi aperta non gli viene benissimo. Pare un tic nervoso. "Fammi trovare quel pezzo di carta su cui mi ero scritto il nome del negozio... " Inizia a rovistare vigorosamente nelle tasche dei pantaloni, ma capisci che è tutta scena. Si sta divertendo da morire. "Sempre se hai intenzione di accettare, ovviamente."
  8. "Non ho attuali tutori. Sono scappata via, il mio responsabile non sa niente..." Kimiko sprofonda nella sedia. È, ovviamente, molto provata da questa situazione, ma quello che noti è la rabbia. C'è solo tanta rabbia in questa ragazza, nascosta profondamente sotto strati di timidezza e rassegnazione. "Ok, resterò qui. Marty è come te?" E anche strati di poco chiara curiosità.
  9. Paul ti ascolta intensamente. "Vuoi essere lasciato in pace, giusto. E chi non lo vorrebbe? Sai cosa voglio io? Una birra. E tu non ne hai." Chiude la porta del frigo con uno *slam*. "Ascolta. Questa piaga non riguarda noi vampiri. Ci può riguardare molto alla lontana... nel senso che se ci nutriamo di persone malate, a noi non cambia nulla." Fa esagerate spallucce. "Ma, ecco, se le persone muoiono... capisci cosa intendo? Kkkh" Si fa un segno come di coltello alla gola. "Non credo che questo ti convenga, no? Vuoi continuare a mangiare in pace, no?" "I mortali di San Castillo, in questa zona, stanno morendo. Che è la cosa che gli riesce meglio, ma non come piace a noi. Sospettiamo c'entri qualcosa di anomalo, e che si stia proprio usando il cibo per questo. Per ora è tutto insabbiato, ma sai che succede quando un gruppo di mortali muore in modo sospetto in un'area ristretta? Prima arriva la polizia, che non capisce niente. Poi arrivano le armi pesanti. I cacciatori. Quelli non vanno mai per il sottile, non fanno domande. Vedono qualcuno che potrebbe essere minimamente responsabile? BLAM! Ciao, ciao." "E non vorrei essere io. Vuoi essere tu? Pensi di poter sopravvivere a un gruppo di cacciatori?" Tira un profondo respiro. "Lo pensano sempre tutti. E poi la tua casa va a fuoco con te dentro. È successo a un mio compagno di coterie, quando ero solo un neonato. E solo perché aveva reso ghoul il fratello di una cacciatrice."
  10. Con il terrore negli occhi, l'ormai sconfitto omuncolo con la barba è perfetto per un tuo pasto. Senti il tuo Orrore demoniaco avvolgerti con le sue angeliche ali. In questo momento siete quanto più vicini potreste mai essere nel mondo fisico senza fondervi nella Tana. Il tuo povero sfidante non può saperlo, è stato solo un'inutile preda. Ma tu sì. Il potere ti scorre nelle vene, e i rari brontolii di stomaco del tuo Orrore sono ora completamente sopiti. Ti senti meglio, ti senti un dio, ma allo stesso tempo ti senti come se avessi mangiato troppo. Il tuo Orrore è rallentato, e in parte lo sei anche tu, come se dovessi fare un pisolino dopo un'abbuffata. Una delle persone che stavano facendo da spettatori alla brevissima lotta accorre a cercare aiuto per quella mezza calzetta che hai dovuto combattere. Una ragazza di neanche vent'anni ti guarda mentre te ne vai come se avesse di fronte il David di Michelangelo, con le mani alla bocca. Non te ne curi, e ti dirigi direttamente allo spogliatoio per darti una sana rinfrescata. Alla fin fine quel tizio non ti ha fatto perdere tanto tempo, al massimo una decina di minuti. Non sei in ritardo per il lavoro, e questo è l'importante.
  11. San Castillo, nei pressi della Casimir Pulaski Train Station. 27 Marzo 2017, 2:20 AM. Non sarebbe dovuta finire così. Saresti dovuta diventare qualcuno di importante, magari in polizia come avrebbe tanto voluto tuo padre. In fondo, non ti aveva cresciuto proprio per essere pronta a ogni situazione di emergenza? Battute di caccia, intense giornate a esercitarti con la pistola... sei stata praticamente forgiata per diventare un'arma a tua volta. In teoria saresti dovuta diventare parte dell'arma, e non letteralmente un'arma. Ma il destino è meschino. È la tua terza ora di appostamento alla stazione. C'è sempre qualcuno nella zona della stazione dei treni di Pulaski che merita di fare una brutta fine. Non certo i poveri senzatetto, che affollano di notte l'esterno della stazione, e che stanno diventando negli anni sempre di più. Tu vuoi criminali, dagli scippatori, agli assassini: prediligi gli spacciatori. La famiglia mafiosa che ti ha strappato la tua famiglia è specializzata in quello. Coca, eroina, meth. Ogni classe sociale ha la sua "dieta", ma è proprio l'eroina che ti infastidisce di più. Liquid injectable shit. Percepisci che il tuo Orrore è d'accordo. In realtà per questo genere di cose è sempre d'accordo: siete davvero un'ottima coppia. Tu hai una vendetta, lui si nutre di vendetta. L'ultimo tuo pasto è stato esaltante per entrambi: stavi davvero morendo di fame, e quello spacciatore ha fatto proprio al caso tuo. Chissà se ne hanno trovato i pezzi. Chissà se era riconoscibile. A un tratto, noti in lontananza una strana figura nella via che costeggia l'ingresso opposto a quello principale della stazione. È coperta da capo a piedi da stracci, e un lungo e lercio giaccone fa da ciliegina sulla torta a questo bel vestiario. È troppo lontana per vederla in volto, non sai neanche se sia uomo o donna. Ti puzza di qualcosa di oltre la normalità, ma non puoi ancora dirlo. Sai che potrebbe essere un buon pasto. Ti nascondi dietro l'angolo di uno dei vicoletti della stazione, per dare inizio alla tua caccia. Magari puoi prenderlo alla sprovvista. Passa un minuto. Ne passano cinque. Ma niente. Nessuno cammina per quel vicolo. Eppure era l'unica strada percorribile da quella persona. All'improvviso, una mano sulla tua spalla. "Vedo che ci è sfuggita la stessa preda oggi..." Davanti a te appare una ragazza minuta e dall'espressione severa. Hai paura di averla interrotta in qualcosa di molto importante... e noti con la coda nell'occhio che le ombre le si coagulano intorno. È come se la rendessero più massiccia di quanto sia in realtà. Come te, anche lei è una creatura del sovrannaturale. Un gran bel party alla stazione stasera!
  12. Vedi un accenno di sorriso sul volto di Kimiko. Una speranza, quasi. "Il nonno si chiama Tyrone, Tyrone Grace. L'hanno portato a... alla Goldwater City Jail. La conosce per caso?" La conosci, la conosci. La Goldwater City Jail è uno dei quattro centri di detenzione della città, ed è quello meno dislocato rispetto agli altri. Ha un livello di sicurezza relativamente basso, ed è usato per rinchiudere gli imputati in custodia cautelare. La popolazione di San Castillo odia quell'edificio che come un nero monolite distrugge l'armonia del centro della città. O forse è perché, con grande ironia del sindaco che lo fece costruire, si trova proprio nel mezzo del quartiere finanziario della città, l'omonimo Goldwater. Una Stanza della tua Tana proviene da lì. Una stanza per le interrogazioni in cui una volta hai avuto un pranzetto che dire succulento è fargli un dispetto. "Se non le dispiace, preferirei venire con lei. Vedere il nonno... ho paura di non vederlo mai più". Kimiko si rabbuia di colpo. "Non se se posso venire però..."
  13. Te l'avrei detto C'è tempo per espandere la Tana.
  14. Un punto. Ma non puoi espanderla perché non hai raggiunto alcun prerequisito. Li trovi sia sul file di Regole che di sintesi, ma praticamente deve essere un posto con un tuo tratto di tana (anche se non ce l'hai applicato tu), più altre varie condizioni possibili.
  15. Si può spendere per: Atavismi, Incubi, curare i danni più in fretta (ma solo nella Tana), per espandere la Tana, per riarrangiare le Stanze della Tana (cosa che non puoi fare perché hai solo due stanze). E ovviamente la perdi col tempo.
  16. Con un fallimento drammatico perdi 1 Sazietà, e devi nutrirti entro un giorno o perderne un altro punto. In realtà sei fortunato: l'unico modo che hai per arrivare a Sazietà 10 è tirare più di 5 successi. Ma se tiri 5 successi avresti un successo eccezionale, che in questo caso ti para il sedere dalla temibile Sazietà 10.
  17. Ok, praticamente: hai controllato la scena in modo da metterti in una condizione di potere contro Tizio. Gli stai sopra, è debole, è inerme. Però lo hai reso debole in modo non premeditato, è stato qualcosa di veloce. Quindi il tuo pasto parte da un potenziale di 1 (può essere anche 3 o 5 in casi estremi). A questo 1 si possono sommare dei modificatori in base alla tua situazione (cito dalla tabella): Il pasto risolve un’Aspirazione della Bestia (+2), Corrisponde alla modalità preferita della tua Bestia (+1, Umiliare, meglio se di fronte a un pubblico), Il pasto si collega a un’Aspirazione (+1). Con il potenziale iniziale fa 5. Se il tuo potenziale di sazietà totale (5) è superiore/uguale alla tua sazietà (5), puoi tirare tanti dadi quanto è il tuo potenziale (5). In parole povere, stai nutrendo l'Orrore e ogni successo ti dà una Sazietà in più. Ovviamente puoi sempre rischiare di fallire, e se fallisci puoi trasformare quel fallimento in fallimento drammatico... Non puoi aggiungere Volontà a questo tiro. Non è esplicito su manuale, ma mi sembra abbastanza ovvio.
  18. @Fog, visto che ti ho visto un po' titubante sulle regole ho deciso di buttarti in combattimento il prima possibile. Spero sia stato chiaro (... nonostante il mio errore sull'andare proni). Ovviamente questo tizio barbuto è stato uno scontro facile, quindi non aspettarti che tutti i combattimenti siano così rapidi. Innanzitutto aveva Forza elevata ma solo un pallino in Lotta... e aveva pessimo Autocontrollo. Insomma, hai vinto contro un babbano, seppur con metodi da babbano. Non hai mai pensato a usare Incubi o Atavismi, sei una Bestia che ama il fair play ;D In teoria anche gli NPC possono usare la Volontà come hai fatto tu, ma questo vale per NPC importanti. Uno che dopo 5 post si chiama ancora "Tizio" non è importante... almeno al momento. PS: Hai vagonate di dadi per il combattimento, ma hai una sfiga terribile diomio.
  19. Il volto del perdente cambia completamente... quello sputo deve avergli davvero prosciugato tutte le sue ultime forze. Sembra perso, gli occhi spenti. Sangue continua lentamente a fluire dal naso. I suoi capelli sono impastati di sudore. Parte del suo sputo gli incrosta la barba. Deglutisce: non vuole davvero ammettere la sconfitta. Ma a questo punto, è troppo tardi. "S-s-scusami. Non accadrà più". Quindi non senti più alcuna resistenza nelle sue membra. L'uomo si è dato per vinto, tirando un lungo sospiro.
  20. Il tizio è ormai completamente alla fine delle sue forze. Ansima, tossisce perché il sangue gli sta andando su per il naso, altri liquidi si stanno mischiando al sangue. Potrebbe essere sudore, potrebbe essere moccio, o le lacrime che tanto speravi di vedere. In sintesi, non ce la fa più, e il suo volto mostra solo pentimento per essersi alzato dal letto stamattina. Ma non si arrenderà senza provare a insultarti ancora. E ti sputa in faccia. "Ops... scusa." Con gli occhi quasi completamente chiusi, il naso in condizioni pietose e sangue dalla bocca, sorride.
  21. Il tizio è preso alla sprovvista. Annaspa. Il suo volto è una maschera di rabbia e rassegnazione. "Non... è la mia ragazza." Poi gli arriva la ginocchiata sul volto. Sangue gli riempie il viso: per un po' di giorni il suo naso non sarà più lo stesso. "Non è la mia ragazza. È... mia... sorella". Cerca di districarsi dalla tua presa, ma nulla. Grugnisce. Niente. Fa per alzare un braccio, come se volesse arrendersi, ma anche in quello ha difficoltà. Forse oggi si sarebbe dovuto dedicare al giardinaggio. Con la coda nell'occhio noti che quelle due, tre persone che vi hanno seguito sono entusiaste da questo combattimento, per quanto estremamente veloce.
  22. La ragazzina ti strappa il biglietto di Mr. Longlegs dalle mani, senza neanche una parola e un sorriso. Conosce evidentemente il valore che può avere il solo fatto di conoscere Mr. Longlegs. Ti segue quindi con estrema titubanza nel tuo studio, con lo sguardo a terra. Il giochetto che le hai tirato prima l'ha probabilmente frastornata. E l'aspetto della stanza... be', quello non aiuta proprio. Prende una sedia, e si accomoda. Tiene entrambe le mani in tasca, ma riesci a notare che sono chiuse in pugni. "Mi chiamo Kimiko Jones, e sono qui da lei per mio nonno. Cioè, non è davvero davvero mio nonno. Faccio parte del sistema." Hai una buona idea di cosa stia indicando con quel sistema. Kimiko si sta riferendo al Foster Care System, quella gargantuesca burocrazia in cui sono cacciati i minori di 18 anni che non hanno madre nè padre per accudirli. Alcuni di questi genitori sono morti, ma molti, molti altri hanno perso la patria potestà per abuso di alcool e droghe. È una realtà triste, ma straordinariamente comune, specie in California. Quella ragazzina sarà stata sbattuta da un foster parent all'altro per anni, priva di stabilità economica e genitoriale. O peggio, in una group home. "Mio nonno mi segue da un paio di anni. È la persona più buona che abbia mai incontrato. Non farebbe mai quello di cui è stato accusato." Gli occhi le si fanno lucidi, ma si riprende subito. "I poliziotti dicono che sia un assassino, che ha bruciato delle persone a morte. Non ci credo, non ci credo". Prende finalmente una delle pizze che le hai offerto. Saranno fredde, saranno state offerte da una persona di cui si fida a malapena (ma di cui ha bisogno), ma è pur sempre cibo. Ne addenta una con vigore. Una spicy pepperoni pizza di Domino, una cagata, ma quando lavori fino a tardi... "Prima di essere portato dentro mio nonno mi ha dato quel biglietto. Mi ha detto che Mr. Longlegs gli doveva un favore, ed eccomi qui. Ah, Mr. Longlegs mi ha chiesto di salutarti. È tanto che non vi vedete?" Pizza finita in un baleno.
  23. Appena spenta la luce, vedi Paul Gonzaga che tira un sospiro di sollievo, un altro segno che non è morto da così tanti anni. "Anche a te piace stare al buio, eh? In fondo le nostre specie non sono poi così diverse. Ora inizio a capire perché molti di voi cianciano continuamente di famiglia di qui, famiglia di là, Mamme Oscure e Papà... ehi, avete dei padri?". Spalanca la bocca in quello che intravedi come un sorriso, almeno nelle intenzioni. "No, non devi rispondermi. Sai, ho una bocca larga. Avessi fatto parte di un altro clan, avrei avuto una vita molto difficile. Il mio non è tra quelli che definirei tra i più... sottili." Si muove con disinvoltura anche al buio, che non pare gli crei molti più problemi rispetto a te. I suoi occhi gialli quasi sbrilluccicano nell'oscurità. Si risiede con un tonfo sul tuo divano. "Capisco perfettamente che, ehi, un vampiro che t'entra dentro casa senza chiedere permesso non sia molto..." fa uno schiocco di lingua "... ortodosso, diciamo. Ma queste sono bullshit da serpe Daeva. Dai, forse con il termine alleanza ho esagerato. Diciamo... mutuale assistenza?". Si risistema la giacca, e ti guarda fisso negli occhi. Senti ancora quel sibilo. "Sappiamo perfettamente che sei essere abbastanza accorto coi mortali. Hai proprio tirato un bello scherzo con quella cuoca, geniale! Ma i miei capi necessitano di un pegno. Insomma, qualcosa che ci faccia capire che sei uno di cui fidarsi. In cambio... c'è qualcosa che vuoi? Donne, uomini, soldi... non ti posso offrire vita eterna, ma solo perché non credo che le nostre specie siano compatibili." Si rialza di colpo e si dirige al tuo frigo e lo apre senza farti domande. Non sa proprio stare fermo. "Hai qualcosa da bere? Posso ancora ubriacarmi se mi sforzo un po'." Mentre ti parla continua a rovistare nel frigo. Quindi accosta leggermente il portello e si fa un po' più serio. "Come pensi diventerebbe questa zona se si scoprisse che c'è qualcuno che sta diffondendo una piaga, mmh? Non credi che sarebbe utile per entrambi se facessimo qualcosa? E per facessimo intendo te?"
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