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SNESferatu

Circolo degli Antichi
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  1. Tempo una decina di minuti, e senti citofonare. La polizia è stata molto solerte, non per niente ti chiami Serault: difficile pensare altrimenti. Di fronte a te, alla porta di casa tua, si trova un poliziotto che non avrà più di trent'anni. Ha lo sguardo serio, professionale. "Tenente Aaron Jackson, piacere." Tira fuori un blocchetto note dal taschino con una mano, e ti mostra il distintivo con l'altra. "Immagino di avere il piacere di parlare con Mr Serault. Mi è stato comunicato che è stato vittima di un assalto. Può dirmi di più...?"
  2. San Castillo, Casa di nonna. 27 Marzo 2017, 11:00 AM. Casa di tua nonna, e anche casa tua a fin dei conti, si trova proprio poco prima della periferia di San Castillo est, quasi all'estremo nord. Non è una delle zone migliori della città, ma tua nonna ci vive da una vita e dopo la morte di tua padre è il tuo secondo rifugio. Dove la tua casa piena di trappole è la tua dimora bestiale, casa di nonna rappresenta la te umana, quella che eri prima che succedesse quello che ti è successo. Una volta entrata in casa, ti accoglie un profumo conosciuto. I biscotti di nonna. Nonostante i tuoi passi felpati, dal rumore improvviso di pentole capisci che qualcuno si è accorto di te. "Ruby di nonna, ti sembra questa l'ora di tornare?" La presenza di tua nonna si articola più nella voce che nel resto della sua figura. Sei solo all'ingresso, ma ti senti quasi in trappola. Per fortuna non è una Bestia.
  3. Janice "Sinceramente non credo che le mie umane potrebbero essermi utili in questo momento." "No, sto parlando di cose al di là della mortale immaginazione. Ho dei contatti... diciamo ultraterreni, sì." Sospiro. So che in questo modo mi sto esponendo, non so a che congrega appartengano ma in ogni caso siamo tutti nella stessa cacca. "Tecnicamente, quello di cui mi occupo a Roma è leeeeggermente illegale. Avete due possibilità: non farmi domande, e accettare quello che scoprirò come se vi piovesse dal cielo, oppure accettare l'illegalità di tutta la mia "procedura", conoscerne le conseguenze, e far finta che le vostre congreghe o chi per loro potrebbero essere d'accordo con i miei mezzi." "Anche perché non so chi siate affiliati davvero. Potrei tirare a indovinare, ma non credo sia il caso".
  4. Paul spalanca le braccia, le poggia con veemenza sulle ginocchia, e si alza di scatto. "Ma sì, hai ragione. Mi posso fidare di te. Ci hai già dato tanto, non posso negarlo. Sai come contattarmi." Detto questo, se ne va. In teoria, non sai come contattarlo. Non ti ha ancora dato il suo numero.
  5. San Castillo, Pierrot Theater. 27 Marzo 2017, 6:45 PM. All'interno del cinema, tu e tua figlia state consultando la scelta di film in proiezione. Robin in questo è abbastanza tradizionalista: il classico Disney dell'anno le dovrebbe bastare. L'ingresso è abbastanza gremito di gente, questo è l'orario migliore per le serate delle famiglie. Eppure qualcosa non va. Ti senti osservato, nonostante la piccola folla. Ti giri, e a debita distanza c'è l'uomo che hai visto con Linda prima. Per quanto tu possa sospettare che sia un essere sovrannaturale, è ancora troppo lontano per "attivare" i tuoi sensi di Bestia. Non fa neanche finta di non averti puntato. È lì, fisso, a guardare te. Specificatamente te: di tua figlia non si sta affatto preoccupando.
  6. "... io qui ci dormo. Lo scassone che hai visto davanti è la mia casa di mattina, questa è la mia casa di sera. A quella donna, ma anche a molti altri, non piace che io possa vivere una vita normale." "Non posso fidarmi di loro. Già in te... qualcosa è diverso. Non so. Qualcosa di famigliare. In parte è anche Carl che continua a gironzolarti intorno. Se ti tollera un fantasma, non puoi essere così malaccio. E stai lavorando per lui, che è sempre un punto a favore per me." "Comunque, ci sono parecchie persone che possono legare fantasmi a oggetti. Cioè, i fantasmi possono benissimo farlo da soli, ma visto Carl... probabilmente è uno di quegli zozzi necromanti. Roba putrida, alcuni di loro sono persino convinti di essere dei "risvegliati". Non sanno con cosa stanno giocando."
  7. La donna fa un profondo inchino. "Vi ringrazio, vi ringrazio. Questo posto è tutto quello che mi rimane... non voglio andare lì. Nessuno di noi vuole andare lì". Nessuno di voi ha dubbi: il "lì" sta per "l'Oltretomba". La signora Grajeda, e molto probabilmente gli altri fantasmi del centro, se ci sono, sono fantasmi giovani, ancora ricordati dai loro cari. Le loro Ancore li mantengono ancora fissi sulla terra, sul mondo dei vivi. "Non saprei come sdebitarmi. Non ho nulla. Questo pilastro è il mio giaciglio." Accarezza, come se fosse fisico, il pilastro da cui l'avete vista spuntare. "Se serve, tornate da me."
  8. Karen Questa atmosfera troppo libera un po' mi disturba. Sono abituata a ben altro ordine, e questo caos non fa per me. Credo che Geduld la pensi come me, e probabilmente pensa sia un altro scarafaggio anarchico, quindi va benone. Scarafaggio mi va benissimo. Ma abbiamo un Tremere tra noi... e dalla faccia non mi sembra uno di quelli stabili. Amanti dell'ordine. Mansueti. Fissati con la gerarchia. Possono esistere Tremere anarchici? O è un'altra spina nel fianco di Los Angeles? Preferisco non farmi notare, per il momento. E non solo perché, da nuova, non ho in effetti molto da dire. Tengo sott'occhio quel vampiro che ho notato prima lamentarsi: voglio scambairci quattro chiacchere una volta fuori di qui.
  9. Janice Preferisco non dare nell'occhio, non ribellarmi, non muovermi più del possibile durante il nostro viaggio di ritorno. Siamo stati dei privilegiati, il Barone ci ha sì incastrato in una delle sue missioni, ma siamo ancora qui. Possiamo parlarne. Tiro un fintissimo sospiro di sollievo. "Ok, sbrighiamo velocemente questa faccenda e torniamo nel nostro caro anonimato. Ho una mezza idea su come trovare qualche informazioni ma... non credo vi piacerà. Non piacerà di certo al nostro caro Principe, ma non abbiamo grandi scelte, no?"
  10. Appena pronunci quelle parole, senti improvvisamente un sapore impastato di fango in bocca. Di tomba, più che di fango e, sorprendentemente, di lacrime. Nessuno si sta prendendo gioco di te, non sono illusion provenienti da quest'uomo, è il Sogno Primordiale che si sta facendo sentire. Hai di fronte uno dei Mangia Peccati, creature un tempo umane che, dopo essere morte, hanno stretto un patto con una creatura dell'oltretomba per tornare in vita. Creatura che al momento non puoi vedere, come non puoi normalmente vedere Casper. Ma evidentemente, quell'uomo può vedere entrambi. E non è contento di quello che gli stai dicendo. "La... Madsen ha detto questo? E tu le hai creduto? Quella donna è una babbana, ma ha conoscenze in altissimi posti. Io in teoria so fare quello che ti ha raccontato." "Ma mi sono rifiutato. Non mi occupo di quelle cose, c'è bisogno di rispetto in questo e nell'altro mondo. E quindi mi ha ucciso." "Potrebbe tecnicamente uccidermi tante altre volte, quiiiindi è meglio non avere nulla a che fare con lei. Sei qui per uccidermi? Facciamola veloce, che ho sonno."
  11. San Castillo, Stazione di Polizia. 28 Marzo 2017, 8:00 PM. Dopo aver "preparato" Takumi e Tyrone, ti rechi all'appuntamento all'orario pattuito con Olivia. La trovi fuori, sulle scale della stazione, con una sigaretta tra le dita. Ti sembra calma per la prima volta da quando è iniziata questa faccenda. "Siamo pronti. Ho qui il nostro ricevitore" si indica in tasca "ho la mia squadra" si indica alle spalle "e ho qualcuno di cui mi fido" e indica te. "Quando vuoi, possiamo partire. Vediamo di fare un po' di casino."
  12. Su tua figlia il sorriso non sparisce, anzi, si allarga. Film? McDonald? Sei praticamente il classico padre separato che fa il possibile per ingraziarsi la figlia dopo una separazione. "Sì! Sì! McDonald! McDonald!"
  13. La donna appare confusa alle parole di Ralph. "Non capisco, mi sembrava molto propositivo. Mi sembrate tutti propositivi e sicuri di voi." "Non so se è perché siete ancora vivi, e forse questa minaccia non vi tocca? Non conosco di vittime mortali, solo di fantasmi spariti." "Purtroppo, non so molto. Non ho visto nulla. Non credo siano più di uno, in realtà... mi sarei accorta se ci fosse un gruppetto di persone! Invece credo sia uno. Solo uno." Indica il soffitto. "Ai piani alti."
  14. Segui il percorso di scatoloni, anche facendo qualche giro, forse tornando più volte nello stesso punto, fino ad arrivare a un piccolo cerchio, del diametro di più o meno sei metri, completamente libero da scatolame e ciarpame vario. Quei volti che hai visto prima si trovano ovunque sul soffitto, ovunque tu possa puntare la torcia. Girando quell'arma luminosa a caso non puoi fare a meno di illuminare anche un viso. Che si copre gli occhi e si retrae al tuo arrivo. "Ehi, ehi, attento a dove punti quella cosa!" È... molto meno imponente di quanto potessi pensare. È un uomo esile, dai capelli biondicci, dall'aspetto debole e leggermente emaciato. Indossa una bella giacca, ma sembra anche essere la sua unica giacca. "Cosa vuoi da me, allora?" Quindi i suoi occhi si focalizzano dietro di te. "Ah. Capisco." "Dimmi di più."
  15. Alyssa ti guarda con... approvazione, in realtà. Molta approvazione. "Non ingegnoso, non originale, ma di certo funzionale." ti indica con un dito "il territorio è tutto. Se questo posto è tuo, devi difenderlo con i denti. Vedo che capisci quali sono le priorità in questo mondo. Ci vediamo, bella!" Con il tuo numero nel cellulare, ti fa un cenno attraverso il finestrino, che vedi perfettamente nonostante la notte fonda, e porti quel che resta della Beshilu nel tuo rifugio. Hai tutto il tempo per pulirlo, nascondere le tracce del tuo passaggio, di curarti e finalmente di riposarti. È stata una lunghissima notte. Sai già che al tuo risveglio non ricorderai alcun sogno, alcun incubo. Il tuo Orrore se li è pappati insieme al resto della tua anima. Ti senti come rigenerata. Magari un po' affamata, il tuo Orrore è sempre affamato, ma qualcosa in te è più calmo, rilassato. Ti senti a tuo agio nel tuo giaciglio, oltre che al sicuro.
  16. Karen Entro nel raduno con un leggero ritardo. Mi sono svegliata, mi sono guardata allo specchio e... e ho perso il conto dei minuti. O ore. Nel terminal riconosco qualche volto, più da descrizioni che mi sono state fatte di recente che altro. Spero di essere abbastanza anonima, sinceramente. Steve, ovviamente, non è dei nostri. E vedendo quello che immagino sia Geduld, capisco perché. Vedo anche un volto, ecco, magari non "amico", ma la cosa più vicina che ci possa essere al momento. In perfetto stile Ventrue, tra gli anarchici: un genio, oserei dire. Giusto per non dare nell'occhio, diciamo. Incrocio il suo sguardo, ma non lo saluto, nel caso sia in qualche modo sotto copertura. L'importante è che sappia che io sono lì. Nel mentre, altri anarchici iniziano a farsi sentire. Prendo noto di questo Dasher. Un vampiro che sparisce nel nulla è abbastanza normale, ma potrebbe rivelare una falla nel sistema losangelino.
  17. Janice Mi stropiccio la faccia con una mano. "Quindi... conviene con noi che la cosa migliore da fare è cercare informazioni nell'ombra? Non smuovere troppo la barca, non far capire che sappiamo tutti i giri di potere dietro questo assassinio..." "Anche se effettivamente non sappiamo il movente dell'assassinio, ovvio." "E immagino che la nota quattro sia: noi tre siamo il miglior filo con Ecaterina, che sia lei colpevole o meno. Ci cercherà, immagino. Per togliersi di dosso ogni legame possibile. E poi toccherà al nostro Manson, se esiste davvero." Cosa che con un po' di tempo, non mi sarà difficile scoprire.
  18. San Castillo, Interno della Matheson & Associati. 28 Marzo 2017, 7:30 PM. Sei sola nel tuo studio, aspettando la fatidica chiamata. Persino il tuo fidato schiavetto Marty è andato a casa. Inizi a pensare che qualcosa sia andato storto, che qualcuno abbia messo i bastoni nelle ruote di Olivia, quando finalmente ti suona il cellulare. È lei. "L'operazione è iniziata. Pare abbia abboccato. Se vuoi, possiamo vederci in stazione e seguirlo da lì". La sua voce è allo stremo, ma ci noti un barlume di energia sopito... probabilmente tutto quello che le permette di rimanere in piedi.
  19. Nel silenzio generale, i mucchi di scatole iniziano pian piano a spostarsi, creando quasi una sorta di labirintico percorso all'interno dell', ancora buio, capannone. Volti ebeti continuano ad apparire ai lati di queste scatole. Non è una Tana, ma in quanto a estetica almeno il tuo strano interlocutore si sta impegnando. "Segui la mia voce!" dice, prima di restare completamente muto. Un vero simpaticone.
  20. Karen Non credo esistano vampiri sirene ma... se esistessero? Steve Booth. Re delle acque, e incantatore con la sola voce, bello come il sole... non posso immaginare quanto la Dannazione gli pesi davvero. In ogni caso, lo nasconde bene. Questo semplice incontro ha cambiato leggermente le carte in tavola, ma per prendere una decisione su cosa raccontare a Duncan devo prima sentire cosa Jeremy ha da raccontare. Sperando che non si parli di spie che si sono intrufolate in città, ovviamente.
  21. Janice Non mi sembra il caso di mentire. Non davanti al Barone. "A quanto ci ha detto? I membri della sua coterie volevano incastrarlo, nonostante fossero tutti colpevoli di bracconaggio. Lui escluso, pare. Il nostro compito era solo di proteggerlo, solo di proteggerlo. Probabilmente voleva spifferare tutto alle nostre forze dell'ordine, ma... le cose sono finite come sono finite." "E lui è scappato, cosa che non aiuta lui, e men che meno noi, devo ammetterlo."
  22. In proposito, nonsisaquando dovrebbe uscire un manuale che favorisce il crossover, almeno nelle tematiche e negli antagonisti, visto che nelle meccaniche esiste già. Per il mondo di tenebra classico ci vuole un po' più di lavoro, oppure bisogna avere a che fare con un gruppo di personaggi che fanno parte dei vari gruppi affiliati a nessuno (per i vampiri i Caitiff, per i maghi gli orfani, e via dicendo).
  23. Io purtroppo devo saltare, ho troppa carne in pentola. Ma sai già che ti osserverò dall'alto, dandoti le giuste direttive d'ambientazione (o come fare come cavolo ti pare, perché tanto se l'ambientazione te la giostri tu, sono "cavolituoi").
  24. A prima vista, non ti sembra il volto di una bambina vittima di bullismo. Ride, nonostante la rovinosa caduta a terra. È la classica Robin di sempre, tua figlia, turbata ma al contempo sopravvissuta allo shock della separazione. Almeno all'apparenza. "Come va, pà? Cosa facciamo di bello oggi?"
  25. Alyssa alza le mani. "Ha completamente senso. Il territorio di un licantropo è sacro, immagino sia lo stesso per... qualsiasi cosa tu sia." "Vuoi rimanere in contatto in qualche modo? O preferisci dimenticarti completamente di me?" Ti fa un occhiolino. Magari le cose non sono iniziate nel migliore dei modi ed è una donna abbastanza "spigolosa", ma pare che almeno riesca a tollerarti. Non sai quanto questo sia dovuto a te, o alla naturale affinità che le Bestie hanno con il resto delle creature del mondo di tenebra. In fondo, le hai salvato il deretano, stasera.
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