Descrizione di Friedrich Von Schicksal
Friedrich non può decisamente essere definito uomo. Non che sia mostruoso o orrendo, ma niente di lui rientra nei classici schemi delle creature che siamo abituate a conoscere. Da lontano potrebbe essere scambiato per un albino con tratti peculiari, ma appena ci si ritrova assieme a lui in una stanza, si capisce evidentemente che ben poco di lui appartiene a questo mondo. I capelli rossi come il fuoco dei Nove Inferi fanno contrasto con la pelle cerea, di un pallore quasi mortale. E credetemi, la precedente metafora non è per niente frutto del mio spirito poetico. Quante persone hanno delle piccole fiamme tra i propri capelli, fiamme che si accendono e si affievoliscono in concomitanza con il proprio umore? E come se non bastasse neanche gli occhi di Friedrich sono immuni dall'aura sovrannaturale che sembra abitarlo. Uno blu, come il ghiaccio delle calotte polari, e l'altro arancio, come il sole al tramonto, sembrano due globi pronti a deflagrare in terribili incubi dei rispettivi elementi. I tratti del volto sono perfetti, fin troppo. Non una ruga, un neo o una imperfezione pare essere presente sul volto di Friedrich, come se chiunque l'abbia creato non potesse ritenere concepibile il concetto di difetto.
Ovviamente ti starai chiedendo se almeno i vestiti del ragazzo-anche qui il termine è impreciso, la sua età rimane un mistero insolvibile per molti- possono sembrare normali. E ti stupirò, amico mio. Sono vesti nobiliari, eleganti e elaborate, che su qualunque uomo starebbero alquanto bene. Ma, stranamente, su Friedrich non fanno altro che accentuare quell'aria di essere maledetto che sembra emanare. Porta sempre un guanto sulla mano sinistra, anche se, detto sinceramente, ti sconsiglio caldamente di parlargliene. Ricordo ancora l'unica volta che mi ha mostrato la sua mano. Proprio al centro si trova uno spaventosa figura ammantata di nero, senza volto, con una falce scheletrica. Sì, è Zyphus, il dio delle tragedie.
Descrizione di William Oakenshield
William, un vostro coetaneo canadese con palese retaggio celestiale e norvegese: alto 1,75, carnagione molto chiara, capelli rossi e lunghi tenuti sciolti ma ben pettinati, le orecchie leggermente a punta degli eredi degli azata e dicromo: un occhio blu come il mare del Nord ed uno che passa dall'arancione al rosso con sfumature bluastre che appaiono e scompaiono in continuazione. Indossa una lunga giacca verde scuro elegante con mantella, completamente ricamata in oro, i cui bottoni sono decorati con il tema della quercia, guanti di cuoio neri, dei pantaloni marrone scuro eleganti come la giacca ed un paio di stivali in un cuoio strano, che non riconoscete, nero.
Alla cintura ha numerose fialette, ed impugna un bastone di quercia nera con l'impugnatura sagomata a testa d'aquila per vezzo e non per utilità.
Mi pare quasi inutile dire che, come il più degli aasimar, è di una bellezza sconvolgente. Anche se lui, a dirla tutta, è bello anche per gli standard aasimar.
mmmmmh qui gatta ci cova
@Tarkus @Ian Morgenvelt