
Tutti i contenuti pubblicati da piri
-
Insomnia Channel
Speravo nella seconda visto che per ora vado cenando con quelle. ma temo che prima o poi dovrò cedere nuovamente al brutto vizio del cibo...
-
Insomnia Channel
Già. Il mio problema non è tanto il fatto che non dormo (perchè fosse per me dormirei anche)...è che mi partono i ritmi circadiani dell'australiano che mi abita e mi prende sonno dopo che ha già albeggiato, non parecchio prima come dovrebbe. Conseguentemente a questo, visto che non posso diventare vam-piri a tutti gli effetti (sveglio di notte, dormiente di giorno), dormo meno del dovuto ed entro in una spirale che mi porta verso l'esaurimento nervoso. Stasera, visto che non sono stato in farmacia a prendere la melatonina, provo con la FORST...ne ho 7 bocce da 66, voglio vedere quale mi stende...
-
Jimihendrìx
No, cioè, ti rendi conto? Orfano di madre. Draghessa mi hanno detto. Sticazzi dico io. Cioè, questa mi sputa fuori no? mi molla in braccio a papà no? E se ne và. Cioè, fuori di testa! Da morir dal ridere. Cioè, io e Hlal (la mia Dea preferita) ce la spassiamo da matti. Fin da piccolo il babbo mi ha insegnato a volergli bene a questa Dea no? Perché le piacciono le risate no? E anche a me piacciono le risate, quindi, perfetto mi son detto! (quarzo, ho fato la rima!). Insomma, il babbo è il capo di questa comunità, no? Che c’ha un sacco di adepti no? E son tutti persi in questa storia dell’Ammore Cosmico e della Pace Universale, no? Cioè, scopano come matti a prescindere dalla razza e si fumano delle gran canne all’insegna della comunità e delle Esperienze Extracorporee, no? E oh, io e la mia Dea preferita Hlal ci sganasciamo dal ridere. Cioè, io son diventato adepto del suo culto no? Subito dopo aver intrapreso la carriera di agricoltore di erba pipa, ma l’erba pipa che dico io, non so se mi spiego. Cioè ho creato negli anni dell’erba sempre più potente. Ci sono stati alcuni raccolti devastanti. E io così per provare a vedere se era buona ho provato a mischiarla un po’ a quella che fumano di solito i vecchi no? Oh, ho creato dei mostri. Sono stati a ridere tre giorni di fila, qualsiasi cosa succedesse. Cioè, c’era il Nano, il Prof. di Ammore, che si arrampicava sugli alberi dicendo che era un orango, il babbo, che già all’epoca aveva una certa età, correva nudo con l’alzabandiera gridando “C’ho l’organo gonfio d’amore, prendete e assaggiatene tutti!” i miei amici della scuola di Hlal erano un groviglio unico di risate a crepapelle. L’unico che è rimasto uguale e sembrava non capire cosa stava succedendo era il figlio del Nano, Pisenlov, che è già sufficientemente cotto di suo. Quello è stato l’apice. Cioè non sono mai riuscito ad ottenere un raccolto come quello. Quindi c’ho qui la mia bella scorta, no? Che mi porto dietro per i momenti di grama, no? Più ce ne ho un po’ da vendere in giro perché non si sa mai, capisci? Eh si, perché ad un certo punto ho deciso che non era redditizio né troppo divertente restare in quella comunità. Cioè, ci si divertiva eh, ma ero convinto che nel mondo là fuori ci si divertisse molto di più. Cioè, il babbo di Pisenlov ci raccontava degli aneddoti divertentissimi sulle scorribande che faceva no? E quindi quando suo figlio ha deciso di andare in giro per il mondo a portare il suo Messaggio, ho scelto di seguirlo, no? Cioè, sempre fedele alla mia Dea, no? Ma per ridere di più se ne devono vedere di più mi son sempre detto. E quindi abbiamo girato un po’ per il mondo, no? Per fare delle Esperienze direbbero li a Frick’ton, no? Beh, adesso, quarzo se siamo esperti!
-
Pisenlov
Pisenlov, mi chiamo così e pratico il Verbo dell’Amore Cosmico. Sono cresciuto a Wiidstick, nella comunità degli elfi di Frik’ton circonfuso di Amore e di Pace. Le amorevoli cure degli elfi hanno fatto si che io crescessi sano e robusto, grazie ad una dieta completamente priva dei vizi della carne e degli alcolici e a tanto esercizio fisico. Allenamenti tutti i giorni e pasti vegetariani. Un toccasana. Ovviamente anche l’esercizio spirituale non è mancato. Ho un compito da svolgere, io. Devo redimere la figura di mio padre ed espiare il male che ha fatto. Perché lui è un barbaro e ammazza le persone. O meglio, era. Per capire la mia storia devo raccontarvi quella di mio padre, perché sono strettamente legate tra loro. Lui è un nano delle montagne rocciose di Vath Ehl Ap’ Pesk e fin da ragazzo fu instradato verso il Male e la Devastazione da quella gente malvagia e potatrice di morte che lo ha addestrato ad uccidere. Si facevano chiamare i Sinunmori Taccid’Ih ed erano conosciuti come la più feroce banda di mercenari del sud. Per entrare nella banda si doveva superare un violento rituale di ammissione, portando al capo le teste di tre individui indicati da lui. A quel punto potevi essere ammesso nelle fila del gruppo. Una volta arruolato ti affiancavano ad un membro più alto in grado che ti avrebbe accompagnato per tutta la vita, dell’uno o dell’altro. In quella banda infatti si moriva abbastanza alla svelta. Ma non mio padre e Donvit, il suo compare. In poco tempo furono infatti l’unica coppia che riuscì a restare unita per più di sei mesi. Diventarono i preferiti del Capo che li elesse suoi Pich’Oth’, le guardie del corpo personali. Tra mio padre e Donvit si creò quel legame di profonda amicizia che unisce due persone che se la sono vista brutta e che si sono salvati vicendevolmente la vita una quantità innumerevole di volte. Erano più che fratelli. Se non che, un giorno che mio padre si radeva le sopracciglia (come era uso della banda, per aumentare la loro espressione di cattiveria) e Donvit gli reggeva lo specchio, a mio padre scivolò di mano il rasoio che colpì in pieno collo il suo amico, uccidendolo tra atroci sofferenze in una lunga agonia da dissanguamento. Mio padre ebbe una profonda crisi di coscienza nonostante i ripetuti tentativi di Jennahr Cor Leho’n, il capo, di convincerlo che si trattava solo di un errore. Fuggì dalla banda e vagò senza meta per anni, finché non fu accolto nella comune che mi ha allevato. Venne curato dalle ferite che si era procurato nel suo vagabondare, nutrito e spiritualmente risollevato. Gli furono insegnate le giuste dottrine della Pace e dell’Amore e, soprattutto della seconda, si fece portatore. Addirittura divenne un insegnante per le giovani reclute e il fatto che fosse un nano lo rendeva assai attraente agli occhi delle giovani elfe che frequentavano il suo corso. Tra di esse c’era anche mia madre che fece proprie le parole di mio padre sull’Amore ed iniziò a professare la retta fede dell’Amore Libero proprio con lui. Dalla loro unione nacqui io. Vissi allevato da mia madre e da tutti gli elfi della comunità come se fossi figlio di tutti. Ognuno di loro aveva per me le amorevoli cure di un genitore e i più anziani mi elargivano dolci consigli da nonni. Crescevo robusto, forte e nella piena Luce della Pace e dell’Amore. Avevo sei anni quando mio padre mi raccontò la sua storia e all’epoca mi parve di notare in lui un barlume di nostalgia nei suoi occhi. Infatti mi instradò subito all’arte della guerra, per farmi capire cosa dovevo combattere, diceva lui. Via via che crescevo iniziavo ad accorgermi però anche delle cose che stanno dietro il comune essere dei corpi terreni. Mia madre continuava la libera professione del suo Libero Amore, mio padre iniziava a mostrare quegli aspetti che successivamente mi dissero essere manifestazioni di Gelosia, insana abitudine di chi non conosce il Verbo. Ebbene, decisi che mai in vita mia sarei stato geloso perché quel sentimento malvagio costrinse mio padre ad un’azione ignobile. Uccise mia madre in uno scatto d’ira provocato dal suo professare il Libero Amore col vecchio druido a capo della comune. Per questo abominio fu allontanato per sempre da quel luogo di Pace e Amore e, come supplizio aggiuntivo, mi impedirono di andare con lui, cosa che lui avrebbe voluto con tutte le sue forze. Io crebbi con l’idea continua di dover rimediare agli errori di mio padre, così forgiai il mio fisico secondo i suoi insegnamenti per sopravvivere alle avversità del mondo esterno, studicchiai i rudimenti per professare il Verbo per il mondo e partii dalla comune con lo scopo preciso di portare Pace e Amore ovunque andassi e, ove possibile, rimediare agli errori che mio padre commise in gioventù.
-
Drunken del Klan Drinkill
Zono Drunken del Klan Drinkill. Oricinario tel Pikkho Mozzo zulla Katena delle Montaghne tell’Alba. Il mio prezticiozo nome è ztato prima ti mio nonno, prima ankhora tel nonno ti mio nonno e prima aknhora tel nonno tel nonno ti mio nonno. Noi nani ziamo ekonomisti e kon un nome ci facciamo intere cenerazioni. Fin ta kwando ero uno frucoletto zono ztato portato nelle miniere ti famiglia kon uno pikkhone in mano. Ho spakkato pietre tanto ta saperle rikhonoscere tall’otore e dal zapore. Mi piaze il zapore ti pietra. Ya Ya. Ho assacciato frizzanti graniti, marmi speziati, dolci basalti, solforose piriti…ma kwelle ke mi zono piaziute ti più zono ztate le pietre delle kave t’oro. Atoro l’oro. È tenero, pesante, duttile, malleabile, di colore giallo, lo zi trofa in pepite o disciolto nell’akwa e per ti più è uno metallo ti transizione! L’oro ha uno zapore fantaztico. Tutte mie papille guztatife fremono ti cioia kwando assaccio l’oro. Ya Ya. Per l’oro zarei kapace di tutto. Ya Ya. Nelle miniere ti caza mia ce n’è zempre ztato poko. Zono kwinti antato nel monto in zerka ti oro. E ho zkhoperto ke in molte monete c’è l’oro. E ho zkhoperto ankhe ke ad ammazzare cente in ciro zi kuatagnano molte monete. Ya Ya. Zono tifentato avventuriero per kwezto. Nel mio antare ferzo zud, ke zulle mappe zta zempre a ziniztra in bazzo e tofe mi hanno tetto ke c’è un zacco t’oro, ho uccizo molti goblin, molti orchi, e kwalke elfo inzitiozo. Zempre zotto lauto kompenzo. Ya Ya. Grazie ai zaporitizzimi zoldi cozì gwatagnati ho mighliorato il mio armamentario et la mia esperienza nell’arte tell’uccitere. Ya Ya. Mi piaze menare le mani, ma non mi piaze far zoffrire i nemizi. Ankhe perkè i nemizi ke non muoiono zubito pozzono ankhora tifenderzi. E non zerfe a niente preparare imbozkate tanto komplikate. Bazta nazconterzi pene in un punto e azpettare ke la vittima zi faccia a portata ti ascia. A kwel punto il zioko è fatto. Ya Ya. E non zo kome ho imparato ad otiare mio nemiko. Kwando foglio tifento una beztia. Zono cariko, zono forte, zono grozzo. E ammazzo il nemiko. Ya Ya. Da kwando zono scezo talle montaghne per finire ficino al lako Tirulag non faccio altro ke zentire ke ferzo Mulsantir z’è kwalkuno ke zerka kwalkun altro per affenture. Ya Ya. Zto antanto ti perzona a zincerarmene. Ya Ya.
-
La reputazione. Siamo sicuri abbia un senso?
E chi meglio di qualche burlone con una snocciolata di diamantini sotto al nick (senza nulla togliere alla preparazione e alla simpatia di chi magari può averne anche uno solo, ma si limitano a postare in topic relativi alle regole) ti scaraventano l'utente non assiduo frequentatore, magari venuto per trovare due talenti da appioppare al proprio ogre barbaro, al di fuori del mero disquisire di D&D facendolo diventare frequentatore abituale? Io parlo per la mia personalissima esperienza. Su DL mi hai portato tu, un anno e mezzo fa. Il primo post che mi desse rank l'ho scritto dopo una settimana che girellavo (e prendevo confidenza) col forum. Ma se mi fossi fermato ad apprendere e applicare i consigli relativi all'evoluzione di Pisenlov, probabilmente oggi non sarei socio DL, ma me ne starei a guardare il forum del fantacalcio. E se mi son fatto socio DL è anche (anzi, forse soprattutto) [oltre che a te] grazie a quegli utenti che hanno alta reputazione ma che non mi hanno mai dato mezza dritta sulla costruzione di PG o su dubbi regolistici. Con questo (voglio essere chiaro) continuo a sostenere che dovrebbero avere molta più reputazione ANCHE quelli che danno preziosi consigli regolistici, ma concordo con Strike quando dice che toglierla (pur non essendo una tragedia) sarebbe un passo indietro per la community.
-
Scrivere Bene
Questo andrebbe ripostato anche in Poesie e Racconti...
-
Musica, ironia, demenzialità...
Ho votato Elio, perchè alla fine è il gruppo che conosco meglio e che spesso e volentieri fa della signora musica. Come Wolf non sono un amante del demenziale a gogo (tant'è che dei Gem Boy, ad esempio, non reggo una canzone intera nonostante li abbia sentiti live lo scorso ferragosto - con Cristina D'Avena che cantava - e anche loro non mi siano parsi pessimi tecnicamente). Al secondo posto forse metto Gli Atroci, proposti da Sethis, ma olo perchè non conosco se non di nome i Latte e i suoi derivati...
-
Insomnia Channel
Perchè tutte le volte che ti capita ti dici che vabbeh, tanto sei abituato, che tutto sommato non è un grandissimo problema finchè te lo fa per una notte e basta e che insomma, hai trent'anni ti potrai pure permettere di fare tardi una sera! E invece ti frega costantemente, ti rosicchia i nervi, piano piano ti corrode lo stomaco e ti fa venire un'alito da stendere un drago, altera la percezione che hai di te. Perchè ti fa credere che ce la puoi fare a farla in bianco, 'sta nottata passata a far nulla, rimbalzando tra un sito e l'altro, facendo finta di interessarti. Ti fai pure un paio di solitari perchè tanto sei sveglio e cerebralmente attivo, riesci anche a concentrarti. È al quarto solitario perso di fila però che ti viene il dubbio che forse così fresco come credevi di essere non lo sei. E quando rileggi per la terza volta lo stesso rigo di un racconto che ti viene quasi lo scrupolo di dirti che vabbeh, magari ti butti nel letto un paio d'ore, recuperi e poi ti ripigli. Ma lo sai che non funziona così. Sai che se ti metti adesso a letto prima di mezzogiorno non ne scendi, e butti una mattinata nel cesso. Il fatto che poi passi il pomeriggio senza stancarti non ti aiuta, tantè che la notte dopo sei punto e a capo. E allora ti costringi a non andare a dormire nonostante il principio d'ulcera, nonostante ad ogni sbadiglio ci sia il rischio che ti cada il cranio staccato dalla mandibola, nonostante inizi a vederci doppio. Perchè almeno nel cesso butti una giornata intera...e tiri pure l'acqua...ma magari poi, speri ti passi...
-
Nel mirino...
Alcuni links a siti che frequento più o meno abitualmente e che potrebbero, forse, interessare anche a qualcun altro... Il sito della Lega di Fantacalcio di piri. Di base non ve ne fregherà nulla (visto che siamo anche parecchio scurrili), ma tutti i lunedì piri fa le primepagine... Anche se ultimamente in crisi un sito divertente, mologo dello statunitense filmwise. Un must per i cinefili... Feroci, Puntigliosi, Corrispondenti, Vili, Illuminati, Vani, e Faccendieri...guazzabuglio di elette menti che parlano di tuttunpo' e con alcuni dei quali ho intrattenuto lunghi discorsi alcoolici... Agenzia di ruoli interinali Personaggi Precari - agenzia di lavoro interinale per personaggi sprovvisti di storia...
-
Viaggio al centro della.........
Conoscere te dev'essere un viaggio davvero interessante... Ti sei guadagnato un affezionato lettore, mate (e poi, ti devo almeno una Guinness )
-
Draghi d'inchiostro – Gennaio: Il furto
"Scusi buon uomo, vorrei denunciare un furto" disse timidamente Odorico entrando nella caserma dei carabinieri. Un giovane in uniforme sulla ventina, capelli rasati e occhi accesi, lo accompagnò attraverso un lungo corridoio. Dalle porte aperte lungo i lati uscivano rumori da ufficio: telefoni e chiacchiericcio, ventole di computer sfarfallanti e rumori di passi in giro. Tenue nell'aria si espandeva l'odore di caffè appena fatto. "Si accomodi" lo invitò ad entrare il giovane ufficiale "il maresciallo sarà subito da lei". Odorico entrò cautamente. Un'unica lunghissima finestra occupava la parete di fronte a lui, ma l'abbagliante luce della calda mattinata di aprile era smorzata dalle tende tirate. Sulla parete alla sua sinistra una libreria di mogano sfoggiava le sue preziose copertine e un busto d'ottone di Garibaldi. Dall'altro lato i calendari dell'Arma sovrastavano un divano di pelle verde a tre posti. In mezzo alla stanza riposava una scrivania di legno scuro sulla quale l'unico oggetto riconoscibile era il monitor di un computer, di quelli piatti. Due sedie imbottite si frapponevano tra Odorico e la scrivania. Dall'altra parte una poltrona di pelle nera dallo schienale alto ammoniva chiunque entrasse in quella stanza: da li veniva comandata l'intera barca, l'uomo che vi si sarebbe seduto era abituato a navigare in burrasche tumultuose. Odorico provò un senso di sollievo al pensiero che il suo caso sarebbe stato seguito direttamente da lui. Si sedette sulla sedia alla sua destra, col cappello in mano e le mani appoggiate sulle gambe guardando fuori di finestra. L'attesa fu breve. Sentì la porta che dolcemente si chiudeva alle sue spalle "Quindi lei è qui per denunciare un furto, eh?" chiese un uomo alto, ben eretto nei suoi cinquant'anni. Con passo saldo l'uomo fece il giro della scrivania quasi senza guardare il vecchio che educatamente si era alzato. Appoggiò il cappello dell'uniforme sulla scrivania: "Si accomodi pure e mi dica, brevemente, cosa le hanno rubato e come si sono svolti i fatti" disse sedendosi il maresciallo. Lo fece con fare educato ma il tono di voce lasciava chiaramente trasparire l'impellenza di future e ben più complicate faccende. Il vecchio Odorico si concentrò un secondo, si schiarì la voce ed iniziò: "Mi hanno rubato...beh, le sembrerà strano, ma mi hanno rubato il cervello. Vede, ce l'avevo qui in tasca, insieme alle chiavi di casa, ma adesso non lo trovo più." Il maresciallo non fece una piega e chiese "E questo cervello, com'è fatto?" Orodico si voltò intorno, quasi a cercare qualcosa che potesse servirgli da termine di paragone: "È certamente verde. Si, è verde, ne sono certo perchè me lo ricordo. Già quando lo presi, durante la guerra - perchè io ho fatto la guerra, sa? - era verde. Ma non verde verde, più verde mare. Ha presente quando l'acqua del mare prende quei riflessi che sembra vetro come una bottiglia? Ecco, aveva un colore del genere. Poi, nell'invecchiare, s'è scurito. Adesso è molto più opaco e sembra come..." il maresciallo si accomodò meglio nella poltrona e interruppe Odorico "e che forma ha, questo cervello?". Il vecchio, preso alla sprovvista, sgranò gli occhi, ma riacquistata fiducia proseguì: "È tondo con due maniglie sopra. E poi ha dei pennacchi, che però son gialli e rossi, che gli svolazzano intorno quando lo tengo all'aria. Vedesse bello. Gli girano intorno come le pinne dei pesci di quegli acquari che si vedono nelle vetrine del centro, ha presente? E poi questi pennacchi lo avvolgono tutto, poi lo liberano e tutte le volte che lo fanno lui brilla e io mi ricordo di quando in guerra i tedeschi mi presero e mi volevano fucilare e allora mi portarono fuori città, adesso in quel posto ci hanno costruito una pizzeria, ma all'epoca era tutta campagna, e mi fecero voltare verso il muro del campo del Casotti, un fruttivendolo che aveva l'orto da quelle parti. Proprio mentre chiudevo gli occhi e aspettavo la fucilata invece sentii una gran confusione e questi tedeschi che scappavano di corsa. Uno mi sparò anche addosso, ma mi prese solo di striscio una spalla. Adesso ho la cicatrice che quando piove..." tornando eretto il maresciallo tentò di tagliare corto "ma dove e come gliel'hanno rubato?" Odorico fece un profondo respiro: "Ero sul diciannove, che dovevo andare dal dottore in piazza Mazzini. Avevo appena lasciato il posto ad una signora bionda, anziana, con le borse della spesa e poi tanto ero quasi arrivato e dovevo scendere e quindi mi sono avvicinato alla porta solo che l'autista ha inchiodato e qualcuno m'è venuto addosso e son quasi caduto però siccome quello per strada era caduto davvero mi son girato a vedere che succedeva e alla fine non era niente perchè s'era solo spaventato ed era finito in terra per quello. Quindi sono sceso e mi sono incamminato ma poi, ripensando a quello che era successo non l'ho trovato più." Il maresciallo appoggiò i gomiti sulla scrivania e guardò Odorico dritto negli occhi: "Ma lei è proprio sicuro che fosse il suo cervello quello che le hanno rubato?" Odorico abbassò lo sguardo e disse mestamente: "Beh, forse no, ha ragione. Però so che qualcosa mi hanno rubato..." restò un attimo in silenzio, pensieroso, quasi come un bambino messo in castigo per l'ennesima marachella. D'un tratto però il suo volto si illuminò: "Le parole! ecco cosa! mi hanno rubato le parole perchè io le cerco dentro di me e so che sono li però non le trovo e quindi vuol dire che qualcuno me le ha rubate. E infatti ecco - vede che torna tutto? - stavo andando proprio dal dottore perchè il dottore lo sa chi è stato! Me lo ricordo, me lo dice tutte le volte perchè mi conosce da una vita, abbiamo fatto la guerra insieme solo che io avevo vent'anni, lui era ancora un bambinetto...e me lo dice chi è stato, tutte le volte...mi pare che sia stato un giovanotto tedesco, ma non mi ricordo come si chiama, si è rubato anche il suo nome...eppure ce l'ho sulla punta della lingua..." Il maresciallo sorrise bonariamente "So io come si chiama" disse ad Odorico che fermò il suo sproloquio e lo guardò incuriosito. "Si chiama Alzheimer, papà."
-
Salumi e caci a tutti
Eccolo qui. Neosocio, neoblogger, neo... Ovverosia il piccolo melanoma cutaneo di DL, quello che per le primedonne è un vezzo, ma da tener sott'occhio perchè se s'incattivisce son quarzi...quello che se s'allarga troppo diventa fonte di imbarazzo e che certa gente nasconde... Ad ogni modo, son qui, appena arrivato e subito un po' espanso. Ho messo qualche riempitivo, giusto per cominciare...due soprammobili per riscaldare l'ambiente e un piccolo vasettino di fiori...e adesso mi piazzo a guardare la TV...il telecomando, ovviamente lo tengo io.
-
La storia del Sor Gino
Girava una voce nello spazio: i rave sul buco dell'ozono erano i migliori. Orge intergalattiche di corpi ed entità aliene si fondevano in un unico immenso groviglio di tentacoli e antenne, di arti e pseudopodi, di gocce di sudore di Antharesiani che venendo a contatto col muco traspirato dai pori Batelgeuseiani davano luogo a reazioni chimiche che creavano nebulose luminescenti di notevole effetto artistico. Gli immensi Alphacentauri arrivavano sulle loro motonavi con le frangette di cuoio alle manopole e la birra sul fanale, dietro, incollate al sedile, stavano inguainate in minicompleti di pelle le Alphapuledre. I piccoli Kabooz (ammassi di pallottoline assomiglianti a grumi di polistirolo espanso) galleggiavano nei drink, già ubriachi fin dall'inizio della festa. Non era infrequente che uno di questi venisse ingurgitato assieme a cubetti di ghiaccio e noccioline da qualche incauto festaiolo. Il Kabooz ingerito allora si espandeva all'interno del malcapitato fino a farlo esplodere in lapilli che andavano a condire i drink altrui nel raggio di seicento metri. Ad un tratto, quando il rave era all'apice, giungevano i Venusiani, già ciucchi duri dopo aver bevuto la grappa di more saturnie alla luce di Bellatrix. Parcheggiavano in doppia fila sulla luna e barcollanti raggiungevano il rave. Ivi iniziavano a spintonare creando risse in tutta la festa. Quindi, iniziavano a ballare. Alieni d'ogni angolo dell'universo venivano a sballarsi sul buco dell'ozono. La festa andava avanti per giorni. La fine del party era sancita nel momento in cui il groviglio alieno multietnico si incastrava nel buco dell'ozono tappandolo. Rimossi i corpi dei festanti iniziava il lavoro del Sor Gino, Spazzino spaziale. Il suo compito era quello di ripulire il luogo della festa. Lavorava alacremente e con una velocità notevole acquisita con l'esperienza. Appena finito riscuoteva e si recava immediatamente su Plutone, al Black Hole, il nait più rinomato del sistema solare, per vedere lo show di Lady Marbella. Aveva conosciuto quel nait ai tempi in cui ancora faceva il lavavetri per i satelliti che si fermavano agli incroci con le comete che, si sa, hanno diritto di precedenza da qualsiasi parte arrivino. Già dalla prima volta aveva notato Lady Marbella ed era rimasto subito affascinato dai suoi quindici splendidi occhi azzurri. Da quel giorno appena poteva andava al Black Hole a vederla e spendeva la quasi totalità dei suoi risparmi in immensi mazzi di fiori. Oramai era conosciuto all'interno del locale ed era riuscito a guadagnarsi l'accesso al backstage, da dove si raggiungevano i camerini. Ogni volta, dopo lo show di Lady Marbella, andava a piantonarne il camerino, sperando finalmente di poterla conoscere di persona. Ma non era così facile. Il vecchio Brugus, impresario di Lady Marbella, la teneva praticamente segregata in quel camerino. Effettivamente nessuno aveva mai visto entrare Lady Marbella prima dello spettacolo e uscirne dopo. C'era chi diceva che Brugus aveva fatto costruire un passaggio segreto che collegava il camerino con la camera d'albergo di Lady Marbella e che quindi lui, entrato nel camerino, aprisse il passaggio, la facesse arrivare in tutta segretezza e la preparasse personalmente allo spettacolo. Tuttavia al povero Sor Gino non era mai capitato di vedere Lady Marbella ad una distanza inferiore a quella del palco. Tutti i suoi regali venivano accettati, le lettere d'amore che scriveva sulla carta intinta di profumo erano state tutte recapitate, ma non aveva mai ricevuto risposta. Ed era per questo che continuava a sperare. La ritrosia di Lady Marbella nei suoi confronti lo faceva eccitare ancora di più perché dal palco gli aveva fatto capire che i doni erano stati graditi. Dopo l'ennesimo rave il Sor Gino tornò a casa per darsi l'ultima rinfrescata prima di partire per Plutone, ma trovò una sorpresa. Sdraiati sul vialetto di casa trovò due Venusiani ancora in preda ai postumi della sbronza. La pacatezza e la tranquillità usuali del Sor Gino svanirono di un colpo e, nonostante fosse alto solo un terzo dei due Venusiani e avesse la metà della forza, riuscì a cacciarli di casa a pedate. Quindi, sempre in preda alla foga, senza nemmeno darsi la rinfrescata che avrebbe voluto (e di cui avrebbe senza dubbio avuto bisogno), andò al Black Hole. Tutti erano al loro posto, e Lady Marbella sul palco. Senza riflettere troppo (non si fermò neanche a salutare il barista) salì diretto sul palco, prese Lady Marbella sotto il braccio, la coprì col proprio pastrano, e scappò. Da quel giorno Lady Marbella non si trova più. Anche il suo perfido impresario Brugus è sparito la stessa notte e non se ne è saputo più niente. Voci dicono che Brugus, avendo assistito da dietro al palco a tutta la scena, abbia avuto un colpo e si sia disintegrato come tutti quelli del suo pianeta quando hanno un infarto, altri, i più maligni, dicono che in realtà Lady Marbella era una delle trasformazioni meglio riuscite dall'impresario Brugus che poteva trasformarsi come tutti quelli del suo pianeta quando hanno bisogno di arrotondare il salario. Tuttavia i rave del buco dell'ozono sono sempre i migliori, adesso pare che ci siano due nuovi digeis molto bravi che lavorano sempre in coppia e si alternano ai piatti e sul cubo. Qualcuno fra i più mondani festaioli ha notato una certa somiglianza fra uno di questi digeis e la scomparsa Lady Marbella, ma non ci fa caso. Gli Alphacentauri continuano a scarrozzare le Alphapuledre. I Kabooz continuano ad ubriacarsi. Betelgeuseiani e Antharesiani hanno messo su un'impresa di effetti speciali per party. Al Black Hole adesso si esibisce Paloma, un transex di Giove che riscuote molto successo, anche se la clientela adesso è un po' più di nicchia. I due venusiani, stupiti dalla reazione del Sor Gino, rifletterono sulle loro azioni e si pentirono, diventando testimoni di Geova.
-
Voli pindarici
Condurre timide esistenze Ad inseguir cliché Cercando le chimere Nei disegni di un parquet Scomponi il tuo avvenire, Le molecole di te Sperando di scoprire Qualcosa che non c'è La voglia di fuggire Rimane sempre grande Perché non vuoi sparire Sommerso di domande Ti chiedi donde vieni Ti chiedi dove vai Se avrai giorni sereni Se invece mai li avrai Ti chiedi cosa cerchi Ti chiedi cosa vuoi Sfuggendo dagli alterchi Per farti i fatti tuoi Poi scopri cosa brami: Vuoi solo star con te Lontano dai problemi Lontano dai cliché Lontano dalla gente Che invece vuole te Che solo raramente Sta fuori dei cliché Vuoi essere sincero Saper la verità Vuoi essere davvero E vuoi sincerità Vorresti un paio d'ali Per scappar dal mondo Ma ovunque vada voli Costantemente in tondo Mai giungi ad una meta Mai scopri un perché Vaghi solo nel pianeta Fuggendo dai cliché Decidi allora adesso Che speranze più non hai Di vivere lo stesso In mezzo a questi guai Capisci finalmente Che scappando dove vuoi Mai giungerai a niente Se non a nuovi guai
-
Il punto e la sua situazione
Nacque fra due parentesi quadre, con altri due fratelli. Era quello di mezzo, il più coccolato, tuttavia era ancora considerato poco (lo chiamavano puntino) e non capiva ancora bene cosa ci stesse a fare in mezzo a tutte quelle Lettere importanti. Man mano che cresceva rimaneva sempre più abbagliato ed ammirava molto le Signore Lettere perchè erano capaci, quando si riunivano, di creare queste associazioni, queste combriccole che avevano un senso, un significato. Signore e Signori, formavano le PAROLE. Si sentiva triste, il puntino, perchè pensava di non aver nulla da dare. In mezzo ai suoi fratelli pensava di essere una bestia da circo, il sostituto di parole troppo poco importanti per essere citate, imprigionato fra le due parentesi quadre. Tutto ciò lo depresse molto, al punto che si sciolse un po' e divenne un virgolo. La sua depressione e la sua prima metamorfosi furono quello che credette la sua salvezza, venne fatto uscire dalle parentesi perchè così conciato non era un belvedere. Venne sostituito da un suo fratello, un altro punto che con lo sguardo inebetito di un fiero eroe scelse di venire imprigionato al posto suo. Il Signor Virgolo (adesso si dava delle arie) faceva di tutto per restare il più depresso e il più musone possibile, cercava di mantenersi "in forma" per svolgere al meglio la sua mansione. Ma qual'era la sua mansione? Il suo unico scopo era quello di far prendere fiato al lettore, era un intermezzo, un diversivo, un breve spot pubblicitario. Ancora una volta uno schiavo della tirannia delle parole, a volte messo a caso, così, in mezzo ad una frase e sapeva di non avere un senso o, spesso, solitario in mezzo a centinaia di lettere che lo guardavano torve. Solitario e solo in mezzo alla moltitudine. Iniziò quindi a chiedersi, nonostante la sua giovane età, la sua ragion d'essere, il suo PERCHÈ. Si chiese se il Grande Scrittore lo avesse veramente voluto in mezzo a quelle frasi o se fosse solo un piccolo frego scaturito dalla sua penna. Iniziò così una lunga e travagliata trasformazione che lo portò ad essere dapprima punto di domanda, sempre storto e appollaiato ai suoi contorti pensieri, in seguito, esaurite le domande e trovate da solo le risposte ai suoi quesiti sul Grande Scrittore si calmò, torvò un equilibrio e divenne un ben più sicuro punto e a capo. Adesso sentiva di essere veramente diventato importante. Era assurto al ruolo di gendarme e le lettere lo temevano. Ove era lui quelle letterucole, impaurite, erano costrette a fermarsi e a cambiare rigo. E stava quindi lì, impettito e con lo sguardo in cagnesco a squadrare le ultime lettere della frase che impaurite stavano. Lì. Dove Lui voleva. Ancora una volta però la sua condizione, dopo un breve iniziale entusiasmo, iniziava a stargli stretta. Questa volta cercò però di dimenticare, non aveva più voglia di fare il bullo e lasciò che alcune lettere (ma solo quelle grosse e importanti, le Signore Maiuscole) gli passassero oltre. Tuttavia non era ancora soddisfatto e iniziò a bere, a presentarsi con la barba lunga (ormai non era più un puntino) e a lasciarsi andare. Era ogni giorno più sconvolto, ogni giorno più ubriaco e più trasandato. Ormai era un asterisco...e gli asterischi, si sa, non sono ben visti nella bella società delle lettere. Iniziò così a frequentare posti strani come liste della spesa e affini: Proseguì per un po' nel suo periodo autodistruttivo ed era sempre più asterisco, finchè un bel giorno decise di uscire da quel brutto giro. Andò in una comunità dove lo rasarono e lo misero insieme ad altri due suoi compagni di sventure coi quali confrontarsi e sostenersi, in questo loro periodo transitorio, da punto di sospensione. Ebbe modo quindi di riflettere sulla sua vita, sul suo passato, sull'utilità che aveva avuto fino ad allora e, nuovamente, si chiese se esistesse o meno il Grande Scrittore. Ne trasse la conclusione che magari il Grande Scrittore esisteva davvero, ma una volta impresso su quel foglio stropicciato che si chiama vita lo aveva lasciato li, disinteressandosi di lui e occupandosi di altri fogli, di altri racconti, di altri libri. Allo stesso tempo però capì di avere un grande significato e un grande scopo: quello di dare un senso alle frasi. Capì che senza di lui tutte quelle lettere snob avevano meno significato, o, se lui lo avesse voluto, avrebbero potuto avere significati diversi. Si prefisse così di portare gioia ed allegria, di diventare un animatore, di essere quel qualcosa che cambiava la vita delle lettere che lo incontravano. E stava bene. Signore e Signori, era nato un punto esclamativo!
-
Nuovi moderatori
Adesso capisco il perchè del post sulla reputazione... Congratulazioni...e Buon Lavoro!
-
Premio fedeltà di fine anno 2007 - I Vincitori
Oggi è il mio giorno fortunato...il Draghi d'Inchiostro e questo. Che dire... "Son contento di essere arrivato uno!" (Chiavix avrà presto mie notizie!)
-
Draghi d'inchiostro – Dicembre: Natale
Arringranzie tutto quest'amate pubblici che con il loro cenerosità et buon animo (in uni parola "animosità") hanno contributto al'eleggimento di me medesime. *inchini a profusione* Scherzi e italiese a parte. Grazie. Non pensavo che avrei potuto essere competitivo...più che altro per la forma un po' strana del componimento. Beh...spero di essere all'altezza anche per gennaio.
-
La reputazione. Siamo sicuri abbia un senso?
Io l'ho data a Klunk a pagina 3 o 4 (non ricordo)...non vedo perchè non dovresti darla tu ad Airon...
-
"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
Entro la fine del mese specificato nel titolo del thread scrivi un racconto che abbia il tema specificato. A quel punto sei iscritta in piena regola. Finito il mese si chiude il topic e si ha una settimana per leggere i racconti di tutti e votarli (tramite MP doppio a Sami e Aerys). Qualche giorno dopo la chiusura delle votazioni riapertura del topic per commenti e proclamazione del vincitore mensile. Se sbaglio correggetemi EDIT: Dannata connessione lenta!
-
La reputazione. Siamo sicuri abbia un senso?
Quarzo, ci hai scoperti! Avevamo l'intenzione di costituire la Lobby degli Over200...quelli con meno di tre pallini di reputazione fustigarli in pubblica piazza e snobbarli in quanto nerd dei nerd...pensavamo di essere riusciti finalmente a costituire la nostra casta chiusa...per presentarci alle prossime elezioni (e prossimamente alla conquista del mondo) col sovversivo nome di ZECCA: "Zuzzurelloni Uniti e Chiusi nei Confronti di Altri"... Sarcasmo a parte, io non ho mai sostenuto (e mai lo farò) che il punteggio di reputa (e mi accodo a chi sostiene che il termine sia infelice in sè) sia una discriminante che mi fa individuare l'affidabilità o la veridicità di qualcuno sul forum. Son dei pallini sotto un'immaginina che mi danno (o per lo meno è come interpreto io la reputazione) la popolarità di un utente all'interno del forum, ma non sono certo garanzia che sia vate di chissà che verità. Il carissimo Dusdan qui sopra (così come il buon Aerys) hanno un collier di diamantini sotto il proprio nick. Ed effettivamente sono entrambe persone che per certe cose reputo estremamente intelligenti e preparate. Ma i loro diamantini non mi fanno certo credere che tutto ciò che dicono sia la via per la Luce...anzi... Paura di togliere le repute? Non penso che togliere il sistema delle repute sia la pugnalata che ucciderà la comunità DL...e fondamentalmente non sono le repute a quarzodicane che la gente che ha postato fin qui sostiene. Mi pare tu abbia travisato le parole di tutti e soprattutto tu non abbia ben chiaro il problema. Non è la reputa in sè ad essere sbagliata, ma l'uso che ne vien fatto. Il clou della questione è "responsabilizzare" gli utenti in modo che usino la reputazione con criterio in modo che diventi effettivamente strumento attendibile di qualcosa ed è sul modo di farlo che IMHO si dovrebbe discutere, non stare qui a polemizzare sull'uso a cuor leggero che alcuni ne fanno. RI-AUGH
-
Wild Saky's drawing
Go on this way mate! Sembra un altro disegno da quello che mi hai mosrtato in anteprima. Ribadisco i complimenti (anche se resto tutt'ora convinto che le proporzioni sian tutte sballate anche se in qualche modo armoniche).
-
La reputazione. Siamo sicuri abbia un senso?
Piccolo pensiero a corollario di quello detto finora e del tutto personale. Non ho dati precisi alla mano, ma penso che i 4/5 (probabilmente anche di più) degli utenti che sono intervenuti in questo topic (a prescindere dalle idee proposte) non siano persone che spammano repute a caso. Ok, può essere capitato a qualcuno di fare un "girolurido" di repute per poter ri-reputare qualcuno (), ma penso anche che possa considerarsi un episodio isolato. E sempre così a naso mi pare che più o meno la stessa percentuale sia gente sufficientemente "matura" (o se vogliamo dirla come la voglio dire "anziana in senso anagrafico") da poter usare con criterio e con due dita di cervello uno strumento come la reputa. Semplicemente per il fatto che è gente un po' cresciuta e che si rende perfettamente conto che è inutile reputare uno per un "Buon Natale". (piccolo inciso nello spoiler) Spoiler: Pensavo che comunque visto così al di fuori del contesto può non aver senso affatto, ma magari dopo un lunghissimo scambio di MP tra due utenti il reputante ha preferito scrivere una baggianata come "Buon Natale", magari addirittura riferendosi a cose dette negli MP, piuttosto che un "grazie per il lungo scambio di MP" come motivazione di una reputa che ha tutt'altro valore (fine piccolo inciso) Sono altresì convinto (se mi sbaglio che aza mi contraddica) che un'ottima parte della paginata di motivazioni apparentemente futili delle repute postata precedentemente sia stata data dalla gente un po' più gggiovane...(a parte il secondo commento che è stato dato da uno gggiovane dentro ) Ecco. Fondamentalmente penso che il nocciolo della questione resti in questo...per parafrasare una metafora già fatta: se la patente te la danno dopo i 18 anni vuol dire che si suppone che prima tu, più che le capacità fisiche, non abbia la maturità per una responsabilità come quella di guidare la macchina e allora te ne vai bel bello in MB (Mountain Bike). AUGH
-
Dragons' Lair presenta: Il manuale dei Livelli Infimi
Non vedo l'ora di vedere il manuale. Potrebbe essere il primo che mi leggo per intero...le preview mi hanno già messo l'acquolina in bocca...