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La reputazione. Siamo sicuri abbia un senso?
Concordo, nello specifico, con questa parte dell'intervento di Strike... ...e con queste di quello di Azar Pinkur Assodato questo, io faccio parte di una schiera (non so quanto larga) di reputati "ingiustamente" secondo le idee di KlunK. Perchè il mio punteggio di reputazione viene totalmente da punti reputa acquisiti al di fuori della sezione GdR (che per altro, nonostante sia l'aggregante della community, frequento marginalmente). Chiunque frequenti il forum, anche il più novello dei niubbi, molto probabilmente ne sa molto più di me in fatto di regole e, come KlunK, ritengo che la sua reputazione dovrebbe essere (sempre che usi le sue conoscenze a beneficio della comunità) largamente più ampia della mia, ma non per questo credo che la reputazione debba essere basata esclusivamente sulle conoscenze del GdR. Ha ragionissima Strike (IMHO) quando dice che la reputazione deve valutare l'apporto di un utente all'intera comunità in generale e, personalmente, non ci vedo niente di male ad attribuire un attestato di stima come la reputazione ad un disegno che mi ha particolarmente colpito o ad un racconto che ritengo molto ben scritto. Nell'attribuzione della reputazione che do in giro mi capita spessissimo di vedere la scritta "Devi dare un po' di reputazione in giro prima di poterla ridare all'utente X", vuoi per la parsimonia che ne faccio, vuoi perchè con taluni mi trovo più in sintonia di pensiero che con talaltri...quello che però mi fa pensare è che di una comunità con oltre 4000 utenti (ok, fai conto che ce ne siano un 350 attivi ed effettivi), trovi degni di reputazione gli interventi di meno di 12 di questi. Aggiungo una nota a margine. C'è da considerare il fatto che, dal punto di vista dei punti reputazione che uno attribuisce, quello che conta sono: - punteggio di reputazione dell'utente che da la reputa - tempo di iscrizione al forum - numero di post Se tieni conto che, con la reputa attribuita esclusivamente nella sezione GdR, uno si prende la maggior parte delle repute da niubbi neoiscritti, va per forza avanti di un punticino alla volta, quando invece una reputa positiva che posso dare io per una stupidaggine letta in off topic (piuttosto che per un disegno o un racconto) credo valga sui 3 o 4 punti. Aumentare i punteggi di reputazione attribuiti nella sezione GdR (e non confinare il punteggio a quella sola sezione) potrebbe essere, per me, la soluzione che salva capra e cavoli.
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E vai di Nonsense
Miei cari piccoli lettori, oggi vi racconterò la vera storia di Discolo. Discolo è, come tutti ben sanno, uno Scalmanano, ovverosia un piccolo individuo dall'irrefrenabile e prorompente vitalità. Suo padre (Pino Silvestre, da cui prese la prorompente vitalità) e sua madre (Diarrea Fulminante, che gli donò l'irrefrenabilità) capirono che il giovane Discolo sarebbe stato un personaggio importante fin dal suo primo vagito che, in effetti, fu intonato di prepotenza sulle note di "Gimme Some Lovin'" dei Blues Brothers. Già il parto stesso aveva proiettato Discolo ai vertici della Hit Parade fin da subito, il che gli fece montare la testa. Sua madre, che amorevolmente lo chiamava "Majonesina mia", in realtà ci prese alla grande perchè il giovane Discolo ben presto si montò troppo la testa, impazzendo. Pazzo come il pazzo cane (che a dirlo veloce può essere imbarazzante) il giovane Discolo intraprese la carriera di cantante, iniziando dall'Antoniano. A nove anni già era un tossicodipendente strettamente legato alle frappe di Mariele Ventre, o molto più probabilmente dell'altra vecchina che però non mi ricordo come si chiama. Se stasera la forza scorre potente in me quanto penso che faccia, probabilmente sulle note di Minnie The Moocher riuscirò a concludere la triste storia di Discolo che si vide lanciato alle olimpiadi, ma con gravi danni fisici, visto che proprio a lui venne l'Ernia. Ebbene, dopo l'Ernia Discolo decise di dedicarsi all'aviazione. Fu così che diventò pilota e, conseguentemente, Discolo Volante. Un giorno il nostro eroe volle provare la folle avventura di paracadutista, ma ovviamente il paracadute non gli si aprì e il povero Discolo (traumatizzato dall'evento) non fece altro che raccontare l'accaduto...come un Discolo Rotto. Tra le atroci sofferenze causate dall'incidente il povero Discolo morì, ma rimase impresso nel cuore di tutti per la sua durezza (per dirla all'inglese, per il suo HeartDisk) tanto che vollero erigergli un Discolo di Platino in piazza de' martiri. Ode a Discolo, hail pampero. AUGH Se domattina quando ti guardi allo specchio vedi uno sconosciuto, non preoccuparti, hanno solo sfondato la parete del bagno e stai sputando il colluttorio in faccia al tuo vicino...
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Premio fedeltà di fine anno 2007
uno due tre prova...mi si sente?
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-Noi- (IV)
Genali...e definitivamente smarriti nei meandri delle vostre contortementi...
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Draghi d'inchiostro – Dicembre: Natale
A Scuola, la maestra: "Bambini, per le vacanze scrivete un pensierino sul Natale" Piero, anni 6 È Natale e io stimo tanto il mio papà. Mio papà ha investito col SUV una vecchia signora perchè quella tartaruga non si sbrigava ad attraversare la strada e lui stava facendo tardi perchè doveva portare la mia letterina a BabboNatale. Spero che quella signora non cammini più. A meno che non sia la Befana. Mario, anni 7 e quasi mezzo Per Natale mio nonno s'è vestito da Babbo Natale. La mamma gli ha detto più volte che non doveva fare certe cose alla sua età, ma lui non l'ha ascoltata ed è andato sul tetto perchè voleva scendere dal camino. Per fortuna che i pompieri non vanno in vacanza. Giovanna, anni 9 Quel deficiente di Babbo Natale non ha capito niente di quello che gli avevo chiesto! Io volevo le Winx con Cappello della Foglia Magica del Bosco di Quandamon e invece quel vecchio rincoglionito mi ha portato le Winx con Cappello della Foglia Magica del Bosco di Quindilan. Secondo me Babbo Natale dovrebbe andare in pensione e lasciare il posto a Justin Timberlake che è più bravo e non si sbaglia. Filippo, anni 4 A Gesù Bambino avevo chiesto di diventare un Gormita. Chebbello! Non sono proprio un Gormita, ma mia mamma dice che l'herpes che mi è venuto su tutto il labbro di sopra mi ci fa sembrare! Giacomo, anni 9, ma vissuti intensamente Io a Babbo Natale ho chiesto la Befana della pubblicità della TIM. Anche mio papà ha detto che l'avrebbe voluta volentieri al posto della mamma. La mamma ha bruciato l'arrosto e a preso papà a schiaffi parlando di una certa Troiadellavoro che però non ho capito che regalo sia. Assuntina, anni 7 Natale è la festa dei parenti. A pranzo eravamo trentadue. Mia mamma ha iniziato a cucinare il 17 dicembre. Mentre noi mangiavamo però, lei è svenuta sul divano con Pallino, il mio cane, che le leccava la faccia. Carlo, anni 8 e mezzo di militanza nel sociale Io per Natale vorrei che ci fosse la Pace nel Mondo, l'abolizione della pena di morte, il divieto mondiale di caccia alle balene e l'autofficina della Ferrari della Lego. Cosimo, anni 7 Secondo me Gesù lavora nello showbusiness perchè tutti gli anni si ripresenta il giorno dopo che su Italia 1 danno "Una poltrona per due". Daniele, anni 27 Qesto Natale vorrei passarlo con mio nonno. Vorrei un pranzo di Natale dei soliti, di quelli in cui mi chiedo che cavolo ci fa seduto alla mia tavola lo Zio Pino che vedo una volta all'anno, tutti i Natali e con cui non ho scambiato mai più di sei parole consecutive (Buon Natale E Felice Anno Nuovo). Vorrei un pranzo dove siamo tutti stanchi per l'anno appena trascorso, ma nonostante tutto ce la ridiamo sotto i baffi perchè siamo ancora qui pronti ad affrontare l'anno successivo... E invece mio nonno ovviamente non ci sarà, ma ci sarà quasi certamente quel rompicoglioni dello Zio Pino (e meno male che il bastardino isterico gli è morto due anni fa, altrimenti c'era pure lui). E forse, sotto sotto, non tutti saranno allegri come al solito. Io per lo meno. Questo Natale però, il primo senza il nonno, saremo comunque con una mezza persona in più che da settembre sarà intera. Meno male che a Natale a tirarmi su il morale ci pensa sempre mia sorella!
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Nomi assurdi
Beh...io ho interpretato il ladro giapponese Salgo Sumuri detto Geko dagli amici e che aveva non so quantimila gradi in scalare... Poi ho cavato dal cappello il barbaro Pisenlov (dev'esserci pure il suo BG da qualche parte qui su DL) che si accompagnava al chierico/bardo Jimihendrìx (con l'accento sulla ì, come i Galli) famoso erborista, peraltro. Il mio primo PG che era guerriero/barbaro si chiamava Ugh, da cui si evincono l'intenso carisma e la spiccata intelligenza, mentr tra le tante cose che ho fatto c'era l'orchetto Gnarf che, giungendo da un altro semipiano, parlava un orchesco e un comune diversi da quello degli altri PG e sono quindi andato avanti sette sessioni (finchè non mi è morto) a parlare a versi e rutti. Ah...mi dimenticavo di Thangu Madara (che in swahili vuol dire "Grosso Danno") guerriero dalla pelle d'ebano e accento anconetano...
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E vai di Nonsense
Sinuosa ti insinui tra i miei pensieri lasciandomi preda di un insulso magone che mi assale e mi appende per l'ombelico ad un gancio aggrappato al soffitto e sorretto da rampicanti di budella annaspo. Improvvisamente. Dal nulla compari come lampo accecante stordendomi ancora nonostante il tempo e rapida così come arrivi vorrei svanissi dissolta in sbuffi di pressante ansia. Invano. E allora mi attanagli, mi pigli, mi scompigli le entraglie intrecciandole in maglie indissolubili, in dolorose morse che avvolgono il gancio e mi impediscono di franare al suolo. Inerme. E nel dilemma tra il vuoto e il magone io scelgo il secondo, magari sbagliando, ma lo faccio credendo che tutto sommato sia un qualcosa di positivo. Per lo meno l'entropia ci ha guadagnato.
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"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
Essendo il "concorso" basato su composizioni "a tema" mi pare un discorso un po' fuori luogo. Nel senso che l'argomento di cui scrivere è ben preciso e designato di partenza, quindi non vedo dove tu possa andare a cercare di inserire temi differenti o di attualità. Ok, siamo d'accordo che l'argomento proposto è di amplissimo respiro e permette approcci dalle più svariate angolature, ma penso che sia difficile (a prescindere dall'angolatura scelta) andare fuori tema usando uno stile personale. Oltretutto essendo il concorso a giudizio popolare, con votazione aperta a tutt,i nulla vieta che i votanti del prossimo contest siano differenti da quelli del precedente se non totalmente almeno in parte...e magari con gusti totalmente differenti. È ovvio che una parola di apprezzamento fa sempre piacere, così come è importante riuscire a trarre insegnamenti da una critica costruttiva, ma sapere chi ha votato per chi non credo che aggiungerebbe valore all'iniziativa nata, se non sbaglio, da gente a cui piace scrivere e rivolta ad altra gente a cui piace scrivere (oltre che a gente a cui piace leggere). Quindi scrivi, come ti senti, come ti viene e come ti riesce. Se qualcuno sentirà l'esigenza di lodarti lo farà, se vorrà cercare di aiutarti dandoti delle dritte su quelli che ritiene i tuoi errori lo farà, ma non prendertela se così non sarà. E soprattutto tira fuori quello che hai dentro tu, non cercare ispirazione negli scritti degli altri partecipanti al concorso, ma in quello che ti circonda e magari, se proprio vuoi, da gente che per lavoro scrive e pubblica libri. Eccetera eccetera
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Draghi d'inchiostro – Novembre: Rapsodia
Fa piacere essere stato l'escluso con remora di molti (Ah...e non sperate di sapere per chi ho votato io! )
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Draghi d'inchiostro – Novembre: Rapsodia
Viva viva il Selvaggio... Si sapeva che sarebbe stata sua la vittoria...d'altronde EGLI è il Profeta (e Oracolo) del Cungi!! Bravo Saky!
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La Gallery di _Akéiron_
Non oso pensare a cosa ci sarebbe stato se il risultato della scansione fosse stato buono... È inutile che lo nasconda...la mia non è semplice ammirazione per i tuoi lavori...è vera e propria invidia, hai un talento enorme e almeno il 90% delle tue cose che ho visto mi piacciono smodatamente...il restante 10% mi piacciono solamente parecchio...
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"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
Basta che togli le virgolette dal puntevvirgola. Semmai prova a fare le cose con calma. Scrivi Sami e aspetta, ti appariranno i nickname che possono combaciare con quello che digiti, poi selezioni col mouse quello che ti interessa. Subito dopo fai altrettanto con Ae e dovresti essere a posto
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Programmi bluetooth
Io ho un LG L343i e mi comprai apposta la pennetta bluetooth per sincronizzare il Content Bank col cellulare...ci ho smanettato per una settimana per poi desistere... al massimo sono riuscito a fare un backup della rubrica...
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Le sculture di _Akeiron_
Mi piacerebbe poterti dare qualche consiglio sull'orco, ma mi pare tu stia rasentando la perfezione...ti manca forse da aggiungerci delle cicatrici rituali (se proprio proprio lo spacco sul labbro non bastasse)...sono veramente ammirato...
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Wild Saky's drawing
Quoto Sami in tutto e per tutto... e devo dire che non disdegno affatto lo stile un po' spigoloso che hai..
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Draghi d'inchiostro – Novembre: Rapsodia
It's bugging me, grating me and twisting me around yeah I'm endlessly caving in and turning inside out 'cause I want it now I want it now give me your heart and your soul and I'm breaking out I'm breaking out last chance to lose control yeah it's holding me, morphing me and forcing me to strive to be endlessly cold within and dreaming I'm alive 'cause I want it now I want it now give me your heart and your soul I'm not breaking down I'm breaking out last chance to lose control and I want you now I want you now I feel my heart implode and I'm breaking out escaping now feeling my faith erode Spoiler: Traduzione per chi non ha voglia di sbattersi: Mi sta disturbando mi sta straziando e si sta insinuando intorno a me Si, io mi sto infinitamente scavando dentro e buttando tutto fuori Perché lo voglio ora lo voglio ora dammi il tuo cuore e la tua anima e mi sto sfogando io sto sfogando l'ulima possibilità di perdere il controllo Mi sta tenendo mi sta mutando e mi sta obbligando a lottare per poter essere infinitamente freddo e poter sognare che sono vivo Perché lo voglio ora lo voglio ora dammi il tuo cuore e la tua anima non sto collassando io sto sfogando l'ulima possibilità di perdere il controllo Perché ti voglio ora ti voglio ora sentirò il mio cuore implodere mi sto sfogando scappando ora sentendo la mia fede consumarsi HYSTERIA La luce dei fari sfiorava l’asfalto mentre gli alberi, a lato, scorrevano dritti come sbarre di una gabbia. Una lieve nebbia, intangibile come un sussurro, si alzava mollemente da terra mentre una pioggerellina impalpabile cercava timidamente di rintuzzarla da dove veniva. Qualche stella scampava alla censura delle nubi e la luna si mostrava cautamente, come una nobildonna ad un ballo in maschera che si cela a metà dietro il proprio ventaglio. L’autoradio gridava di disperazione e dolore, una canzone che rievocava un passato recente e che scottava ancora. E la strada serpeggiava rapida sotto l’auto. Aveva preso la decisione di tornare indietro che era quasi arrivato a casa, poi l’inizio di quella canzone l’aveva trasformato in una belva furibonda. Doveva esorcizzare, doveva riuscire a togliersela dalla testa. Doveva tornare in uno dei luoghi sacri del loro rapporto ed imbrattarlo con le sensazioni che erano venute dopo. Doveva togliere il ricordo di lei da ogni piccola cosa, da ogni paesaggio. Pensava solo a questo. A raggiungere il convento in cima alla collina davanti al quale avevano fatto l’amore chissà quante volte e profanare quel luogo inviolabile col proprio grido di dolore. Doveva disturbare i morti che, ormai da secoli, riposavano nel cimitero del convento fingendo di non vedere tutte le coppie che dell’amore per il divino se ne fregavano e sotto la protezione del Peccato celebravano riti sacri all’amore per il terreno. Premeva sull’acceleratore e guidava come un pilota di rally per quelle strade che conosceva a memoria. Offuscata da un velo di lacrime vedeva soltanto la sua meta, ad ogni colpo di grancassa sempre più vicina. Non si accorse di quell’ombra grigia che lo seguiva dal bosco. Come un bellicoso paciere i fari si facevano strada fendendo il duello elementale in cui la bruma lentamente soverchiava la pioggia, impadronendosi del paesaggio. Come un cancro famelico divorava metri di visuale, come un’impietosa cimosa annullava tutto nel bianco sporco dell’indeterminazione. Piccoli vortici inglobavano cespugli che magicamente svanivano. Un occhio indagatore scrutava dall’alto della sua impassibilità il limbo lattiginoso, come spinto da un’annoiata curiosità piuttosto che da vivo interesse. All’interno dell’auto il riscaldamento aveva portato il clima a livelli tropicali. Mangrovie di rimorso si distendevano in un oceano di angoscia. I loro rami lasciavano pendere dolcissimi frutti velenosi, nettare e ambrosia dei fantasmi del passato e offrivano rifugio a colorati pensieri dolorosi. Spense il motore lasciando accesa l’autoradio. Scese lasciando la portiera aperta e barcollando si appoggiò al parapetto che si affacciava sul nulla. Lasciò andare il suo urlo muto che, senza eco, si fece strada nel bianco vuoto. In lontananza le luci della città mandavano uno sbiadito messaggio di solidarietà. Gli piombò addosso dall’alto, forse da un albero o dal muro di cinta del cimitero, schiacciandolo a terra. Sentiva il peso enorme di quell’essere togliergli il respiro e una stretta morsa lo inchiodava al suolo. Non riusciva a muoversi, era inebetito e privo di forze, come se dopo millenni di lotte e combattimenti si fosse deciso a prendersi una pausa. Aveva deciso per la rassegnazione. Era troppo ubriaco e troppo triste per potersi ribellare. Anche il suo istinto di sopravvivenza era andato in vacanza. Non aveva più nulla da perdere dopo che aveva perso lei, morire non gli sarebbe stato difficile. Evidentemente scossa dal movimento anomalo, la luna si scoprì delle nubi, per vedere meglio quel che accadeva ed illuminò la scena. Un ragazzo dagli occhi spenti giaceva a terra ed un essere informe, per metà umano per metà belva, lo sovrastava. Ad un tratto realizzò. Per quale motivo darle anche quella soddisfazione? Perché doveva soffrire per cose di cui non aveva colpa e che non sarebbe stato in grado di cambiare nemmeno con tutta la buona volontà di questo mondo? Decise che no, non era giusto morire in questo modo. Non poteva farsi fregare da qualcosa che non conosceva. Se avesse dovuto morire sarebbe stato un suicidio o una lenta agonia di ottuagenario. Non il primo mostro spuntato dagli alberi che aveva voglia di fare del male ad uno qualsiasi. Soprattutto perché lui non era uno qualsiasi. Una forza nuova, incredibile e di origine ignota, si impossessò di lui. Riuscì a sbalzare la belva e a rialzarsi in piedi. Si voltò di scatto, in preda all’ira più profonda che avesse mai provato, pronto ad uccidere, lui, che a parole aveva spaccato culi, mentre in pratica non era mai stato capace di alzare le mani su nessuno. E di fronte a se la vide. La pioggia si fece forza ed iniziò a combattere con più vigore; la nebbia, sorpresa, non poté far altro che abbassarsi a pochi centimetri da terra. Un enorme faro argenteo dall’alto rischiarava l’ambiente. Le luci cittadine prima timorose inneggiavano slogan al proprio paladino. Dal bosco cori di uccelli notturni si unirono al tifo. Ogni sua cellula era tesa, allarmata, pronta all'azione. Il suo cervello invece era in tilt. La pallina dei suoi pensieri turbinava in un flipper di supposizioni, rimbalzando da un dubbio ad un altro e annodando la propria traiettoria in un intricato gomitolo. La pioggia ormai marciava trionfalmente su macerie di nebbia che batteva in ritirata. La luna, gradendo lo spettacolo, si accese partecipe ma permise ad alcuni brandelli di nuvola di passarle davanti, come un bambino che guarda un film dell'orrore protetto dalla palizzata di dita davanti agli occhi. Il bosco fece la "ola" per dare più enfasi al supporto di gufi e lampioni. Accadde tutto in un istante, un battito di ciglia, un impulso nervoso. Lei scattò, lui pure. All'unisono si gettarono l'uno sull'altra. Ad occhi chiusi. Lotta, violenza, poi studio dell'avversario e ancora violenza. L'autoradio proseguiva nel suo grido ormai senza auditorio. Il sapore di sangue misto a pioggia riempiva le loro bocche. Sollevandolo di peso da terra lo lanciò sul muro che custodiva salme di frati. Il tonfo fu coperto da un fragoroso tuono, inno vittorioso di un elemento e segnale di inizio di un nuovo conflitto. In un delirio di onnipotenza la pioggia si frappose ai due, imitando la dittatura che aveva appena soverchiato. l bosco tacque, le nubi mandarono la luna a dormire e, forse impaurite, le luci cittadine smisero di vegliare sulla città. Era tornato, trionfalmente fulmineo e sommario, il vero padrone della notte. Il buio. Anche la pioggia smise di fare rumore. In questa cortina insonorizzata avvenne il secondo assalto. Frontale. Diretto. L'acqua esplose al contatto dei corpi. Un violento, innaturale, perverso abbraccio li racchiudeva. Le braccia di entrambi immobilizzate da quelle dell'avversario, nel disperato tentativo di mantenere il già precario equilibrio. Si morsero al collo contemporaneamente. Uniti a quello della pioggia, i sapori di due tipi diversi di sangue si mischiarono in un cocktail afrodisiaco. La bocca di lui si fuse ai lembi della ferita, tanto saldamente che il sangue quasi lo soffocò. Complice il buio non era più possibile distinguere le due figure che ormai si muovevano come seguendo i passi di un'articolata coreografia. Accusavano il graduale esaurimento delle forze e lentamente, come ballerini di un carillon cui vada girata nuovamente la manovella, si fermarono. Il bagliore fu visto a chilometri di distanza, tanto che i lampioni cittadini, increduli, riaprirono gli occhi. Dal canto suo la luna, tra spintoni e male parole, si era riaperta uno spiraglio tra le nubi da cui poter sbirciare. Credendo che quella volta l'alba fosse stata fulminea gli uccelli intonarono il rituale buongiorno. Illuminato da un raggio lunare, dritto in piedi contro l'acqua scrosciante, come un attore in mezzo al palco, stava lui. Immobile. Conquistata l'attenzione del pubblico, levando le braccia al cielo, il suo monologo fu una risata liberatoria.
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Questa è la tua canzone... tu non lo sai...
Autodedica, che ce n'è bisogno... Spoiler: SubsOnicA - Terrestre - Corpo a Corpo Stanco di vedere le parole che muoiono stanco di vedere che le cose non cambiano stanco di dover restare all’erta ancora respirare l’aria come lama alla gola. Stanco di vedere le parole che muoiono stanco di vedere che le cose non cambiano stanco di dover restare all’erta ancora respirare l’aria come lama alla gola. Andare a piedi fino a dove non senti dolore solo per capire se sai ancora camminare. Il mondo è un corpo coperto di lividi, i miei pensieri sempre più vividi. Corpi sulla strada che si lasciano affittare, tavole anatomiche da saccheggiare. Corpo perfetto, corpo immortale. Il corpo è la frontiera che si può violare. SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO D’UN GRIGIO INFINITO. Andare a piedi fino a dove non senti dolore solo per capire se sai ancora camminare. Sono le gambe piene di lividi, sono pensieri sempre più ruvidi. Corpi di macerie da telegiornale, corpi diplomatici in diretta a conquistare. Suona la marcia suonala ancora, la morte veste bene quando scatta l’ora. Cristi che piangono per troppo dolore, l’angoscia di un pianeta che puoi sezionare. Taglia la torta, tagliala ancora: chi è ricco resta vivo mentre il povero muore. Corpi e macerie da conquistare per un corpo d’armata sotto le fanfare. Corpo straziato, corpo a corpo, il corpo è l’innocenza che si può spezzare. SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO. SANTI BUROCRATI SEME D’IPOCRITI LA VITA È SCRITTA SOPRA UN CUMULO DI SOGNI COME IN UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO.
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-Noi- (IV)
No no...tutt'altro... Sampei mi ci han sempre chiamato quando giravo con una canna da pesca in mano, dall'età di 8 anni... Era giusto per completare l'opera
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-Noi- (IV)
E io che speravo di vedere una foto di Chand con la camicia nuova... Vabbeh, per non fare puro Spam...a chi diceva che nella (molto) precedente mia foto sembravo Sampei e che mi mancava solo il cappello... Spoiler: ...e giusto per far vedere che ogni tanto mi maschero da gentleman pure io Spoiler:
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Aid20: software per il DM (sviluppo)
Non so, Dusdan può essere più esauriente di me Credo perchè non di solo windows vive l'uomo e con l'installazione dei pacchetti delle Qt e Python Aid20 è multipiattaforma e gira sia su linux che su mac che (accidentalmente) su windows. Inolte ci son meno problemi di librerie (anche se di preciso non so che siano . Almeno credo.
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Sam&Max (Telltale Games)
Se per prima stagione intendi l'avventura 2D della LucasArts comprensiva di bigfoot...ok, fatto... Se oltre a quello che intendo io c'è altro indicami, ti prego. Era dai tempi di Day of The Tentacle che un'avventura Lucas non era così fuori di testa...
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Dundjinni
QUI c'è scritto passo passo quello che devi fare. È lunghetto da leggere, ma nelle prime tre pagine sono esposti il 95% dei problemi. Magari se hai bisogno di aiuto posta in quel thread che viene seguito anche dai tecnici che possono essere più esaurienti di me nelle spiegazioni.
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Dundjinni
di preciso non ricordo, ma mi ricordo che nella cartella user ci devono stare miriadi di altre cartelle... Detto papale papale, Dundjinni è stràfico per le immagini, ma piuttosto complicato per l'esecuzione delle mappe. Aid20 è forse un po' meno versatile, ma di gran lunga più veloce da usare...e teoricamente si possono usare tutte le immagini di dundjinni...
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Dundjinni
Devi essere sicuro di aver messo i texture nella cartella giusta. Ci smadonnai non poco dietro prima di capirlo. Controlla quello magari... Oppure rimpiangi i soldi spesi e guarda QUI per quello che è stato partorito e QUI per la risoluzione di eventuali problemi.
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E vai di Nonsense
Vorrei esser Papa con nome Etilio Primo, che nell'omelia preferisce la parte del vino a quella del pane e che della Trinità adora lo Spirito più che il resto. Vorrei esser Pupa con nome GrigioPurla, che acquattato nel bozzolo attende e che col precedente individuo condivide la peculiarità di aver sempre sete. Vorrei esser Pupo con nome Enzo Ghinazzi, che ci piace il gelato al cioccolato dolce un po' salato mentre su di noi nemmeno una nuvola. Vorrei esser Pepo con nome Cucurbita, che ama i climi temperati e i terreni ricchi di humus...ma se su di lei nemmeno una nuvola tende a non crescere e ad appassire. Vorrei esser Pepe con nome Piper nigrum, che se tanto mi da tanto allora poco mi da poco e tutto questo per rendere la conversazione piccante. Vorrei esser Pope con nome Alexander, perchè oltre al prestigioso vantaggio di essere famoso e massone ha anche la non trascurabile particolarità di essere defunto. Vorrei esser Popeye con nome Diferro Braccio, giusto per allungare il brodo che a me piace con gli spinaci. Vorrei esser Bruto con nome Marco Giunio, per essere famoso per avere il nome che rispecchia un aspetto dell'atto che mi ha reso famoso. Vorrei esser Dolce, ma senza Gabbana. Mai vorrei esser VoltaGabbana, perchè Dolce alle spalle non si sa cosa può fare. A volte vorrei esser Volta di nome Alessandro, per potermi dire un soggetto elettrizzante. E a volte vorrei essere viceversa, perchè versa a pieno titolo ancora non me la sento.