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"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
piri ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
Basta che togli le virgolette dal puntevvirgola. Semmai prova a fare le cose con calma. Scrivi Sami e aspetta, ti appariranno i nickname che possono combaciare con quello che digiti, poi selezioni col mouse quello che ti interessa. Subito dopo fai altrettanto con Ae e dovresti essere a posto -
software Programmi bluetooth
piri ha risposto alla discussione di cosimo94 in Videogiochi e Informatica
Io ho un LG L343i e mi comprai apposta la pennetta bluetooth per sincronizzare il Content Bank col cellulare...ci ho smanettato per una settimana per poi desistere... al massimo sono riuscito a fare un backup della rubrica... -
Mi piacerebbe poterti dare qualche consiglio sull'orco, ma mi pare tu stia rasentando la perfezione...ti manca forse da aggiungerci delle cicatrici rituali (se proprio proprio lo spacco sul labbro non bastasse)...sono veramente ammirato...
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Quoto Sami in tutto e per tutto... e devo dire che non disdegno affatto lo stile un po' spigoloso che hai..
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Draghi d'inchiostro – Novembre: Rapsodia
piri ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
It's bugging me, grating me and twisting me around yeah I'm endlessly caving in and turning inside out 'cause I want it now I want it now give me your heart and your soul and I'm breaking out I'm breaking out last chance to lose control yeah it's holding me, morphing me and forcing me to strive to be endlessly cold within and dreaming I'm alive 'cause I want it now I want it now give me your heart and your soul I'm not breaking down I'm breaking out last chance to lose control and I want you now I want you now I feel my heart implode and I'm breaking out escaping now feeling my faith erode Spoiler: Traduzione per chi non ha voglia di sbattersi: Mi sta disturbando mi sta straziando e si sta insinuando intorno a me Si, io mi sto infinitamente scavando dentro e buttando tutto fuori Perché lo voglio ora lo voglio ora dammi il tuo cuore e la tua anima e mi sto sfogando io sto sfogando l'ulima possibilità di perdere il controllo Mi sta tenendo mi sta mutando e mi sta obbligando a lottare per poter essere infinitamente freddo e poter sognare che sono vivo Perché lo voglio ora lo voglio ora dammi il tuo cuore e la tua anima non sto collassando io sto sfogando l'ulima possibilità di perdere il controllo Perché ti voglio ora ti voglio ora sentirò il mio cuore implodere mi sto sfogando scappando ora sentendo la mia fede consumarsi HYSTERIA La luce dei fari sfiorava l’asfalto mentre gli alberi, a lato, scorrevano dritti come sbarre di una gabbia. Una lieve nebbia, intangibile come un sussurro, si alzava mollemente da terra mentre una pioggerellina impalpabile cercava timidamente di rintuzzarla da dove veniva. Qualche stella scampava alla censura delle nubi e la luna si mostrava cautamente, come una nobildonna ad un ballo in maschera che si cela a metà dietro il proprio ventaglio. L’autoradio gridava di disperazione e dolore, una canzone che rievocava un passato recente e che scottava ancora. E la strada serpeggiava rapida sotto l’auto. Aveva preso la decisione di tornare indietro che era quasi arrivato a casa, poi l’inizio di quella canzone l’aveva trasformato in una belva furibonda. Doveva esorcizzare, doveva riuscire a togliersela dalla testa. Doveva tornare in uno dei luoghi sacri del loro rapporto ed imbrattarlo con le sensazioni che erano venute dopo. Doveva togliere il ricordo di lei da ogni piccola cosa, da ogni paesaggio. Pensava solo a questo. A raggiungere il convento in cima alla collina davanti al quale avevano fatto l’amore chissà quante volte e profanare quel luogo inviolabile col proprio grido di dolore. Doveva disturbare i morti che, ormai da secoli, riposavano nel cimitero del convento fingendo di non vedere tutte le coppie che dell’amore per il divino se ne fregavano e sotto la protezione del Peccato celebravano riti sacri all’amore per il terreno. Premeva sull’acceleratore e guidava come un pilota di rally per quelle strade che conosceva a memoria. Offuscata da un velo di lacrime vedeva soltanto la sua meta, ad ogni colpo di grancassa sempre più vicina. Non si accorse di quell’ombra grigia che lo seguiva dal bosco. Come un bellicoso paciere i fari si facevano strada fendendo il duello elementale in cui la bruma lentamente soverchiava la pioggia, impadronendosi del paesaggio. Come un cancro famelico divorava metri di visuale, come un’impietosa cimosa annullava tutto nel bianco sporco dell’indeterminazione. Piccoli vortici inglobavano cespugli che magicamente svanivano. Un occhio indagatore scrutava dall’alto della sua impassibilità il limbo lattiginoso, come spinto da un’annoiata curiosità piuttosto che da vivo interesse. All’interno dell’auto il riscaldamento aveva portato il clima a livelli tropicali. Mangrovie di rimorso si distendevano in un oceano di angoscia. I loro rami lasciavano pendere dolcissimi frutti velenosi, nettare e ambrosia dei fantasmi del passato e offrivano rifugio a colorati pensieri dolorosi. Spense il motore lasciando accesa l’autoradio. Scese lasciando la portiera aperta e barcollando si appoggiò al parapetto che si affacciava sul nulla. Lasciò andare il suo urlo muto che, senza eco, si fece strada nel bianco vuoto. In lontananza le luci della città mandavano uno sbiadito messaggio di solidarietà. Gli piombò addosso dall’alto, forse da un albero o dal muro di cinta del cimitero, schiacciandolo a terra. Sentiva il peso enorme di quell’essere togliergli il respiro e una stretta morsa lo inchiodava al suolo. Non riusciva a muoversi, era inebetito e privo di forze, come se dopo millenni di lotte e combattimenti si fosse deciso a prendersi una pausa. Aveva deciso per la rassegnazione. Era troppo ubriaco e troppo triste per potersi ribellare. Anche il suo istinto di sopravvivenza era andato in vacanza. Non aveva più nulla da perdere dopo che aveva perso lei, morire non gli sarebbe stato difficile. Evidentemente scossa dal movimento anomalo, la luna si scoprì delle nubi, per vedere meglio quel che accadeva ed illuminò la scena. Un ragazzo dagli occhi spenti giaceva a terra ed un essere informe, per metà umano per metà belva, lo sovrastava. Ad un tratto realizzò. Per quale motivo darle anche quella soddisfazione? Perché doveva soffrire per cose di cui non aveva colpa e che non sarebbe stato in grado di cambiare nemmeno con tutta la buona volontà di questo mondo? Decise che no, non era giusto morire in questo modo. Non poteva farsi fregare da qualcosa che non conosceva. Se avesse dovuto morire sarebbe stato un suicidio o una lenta agonia di ottuagenario. Non il primo mostro spuntato dagli alberi che aveva voglia di fare del male ad uno qualsiasi. Soprattutto perché lui non era uno qualsiasi. Una forza nuova, incredibile e di origine ignota, si impossessò di lui. Riuscì a sbalzare la belva e a rialzarsi in piedi. Si voltò di scatto, in preda all’ira più profonda che avesse mai provato, pronto ad uccidere, lui, che a parole aveva spaccato culi, mentre in pratica non era mai stato capace di alzare le mani su nessuno. E di fronte a se la vide. La pioggia si fece forza ed iniziò a combattere con più vigore; la nebbia, sorpresa, non poté far altro che abbassarsi a pochi centimetri da terra. Un enorme faro argenteo dall’alto rischiarava l’ambiente. Le luci cittadine prima timorose inneggiavano slogan al proprio paladino. Dal bosco cori di uccelli notturni si unirono al tifo. Ogni sua cellula era tesa, allarmata, pronta all'azione. Il suo cervello invece era in tilt. La pallina dei suoi pensieri turbinava in un flipper di supposizioni, rimbalzando da un dubbio ad un altro e annodando la propria traiettoria in un intricato gomitolo. La pioggia ormai marciava trionfalmente su macerie di nebbia che batteva in ritirata. La luna, gradendo lo spettacolo, si accese partecipe ma permise ad alcuni brandelli di nuvola di passarle davanti, come un bambino che guarda un film dell'orrore protetto dalla palizzata di dita davanti agli occhi. Il bosco fece la "ola" per dare più enfasi al supporto di gufi e lampioni. Accadde tutto in un istante, un battito di ciglia, un impulso nervoso. Lei scattò, lui pure. All'unisono si gettarono l'uno sull'altra. Ad occhi chiusi. Lotta, violenza, poi studio dell'avversario e ancora violenza. L'autoradio proseguiva nel suo grido ormai senza auditorio. Il sapore di sangue misto a pioggia riempiva le loro bocche. Sollevandolo di peso da terra lo lanciò sul muro che custodiva salme di frati. Il tonfo fu coperto da un fragoroso tuono, inno vittorioso di un elemento e segnale di inizio di un nuovo conflitto. In un delirio di onnipotenza la pioggia si frappose ai due, imitando la dittatura che aveva appena soverchiato. l bosco tacque, le nubi mandarono la luna a dormire e, forse impaurite, le luci cittadine smisero di vegliare sulla città. Era tornato, trionfalmente fulmineo e sommario, il vero padrone della notte. Il buio. Anche la pioggia smise di fare rumore. In questa cortina insonorizzata avvenne il secondo assalto. Frontale. Diretto. L'acqua esplose al contatto dei corpi. Un violento, innaturale, perverso abbraccio li racchiudeva. Le braccia di entrambi immobilizzate da quelle dell'avversario, nel disperato tentativo di mantenere il già precario equilibrio. Si morsero al collo contemporaneamente. Uniti a quello della pioggia, i sapori di due tipi diversi di sangue si mischiarono in un cocktail afrodisiaco. La bocca di lui si fuse ai lembi della ferita, tanto saldamente che il sangue quasi lo soffocò. Complice il buio non era più possibile distinguere le due figure che ormai si muovevano come seguendo i passi di un'articolata coreografia. Accusavano il graduale esaurimento delle forze e lentamente, come ballerini di un carillon cui vada girata nuovamente la manovella, si fermarono. Il bagliore fu visto a chilometri di distanza, tanto che i lampioni cittadini, increduli, riaprirono gli occhi. Dal canto suo la luna, tra spintoni e male parole, si era riaperta uno spiraglio tra le nubi da cui poter sbirciare. Credendo che quella volta l'alba fosse stata fulminea gli uccelli intonarono il rituale buongiorno. Illuminato da un raggio lunare, dritto in piedi contro l'acqua scrosciante, come un attore in mezzo al palco, stava lui. Immobile. Conquistata l'attenzione del pubblico, levando le braccia al cielo, il suo monologo fu una risata liberatoria. -
Questa è la tua canzone... tu non lo sai...
piri ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Cinema, TV e musica
Autodedica, che ce n'è bisogno... Spoiler: SubsOnicA - Terrestre - Corpo a Corpo Stanco di vedere le parole che muoiono stanco di vedere che le cose non cambiano stanco di dover restare all’erta ancora respirare l’aria come lama alla gola. Stanco di vedere le parole che muoiono stanco di vedere che le cose non cambiano stanco di dover restare all’erta ancora respirare l’aria come lama alla gola. Andare a piedi fino a dove non senti dolore solo per capire se sai ancora camminare. Il mondo è un corpo coperto di lividi, i miei pensieri sempre più vividi. Corpi sulla strada che si lasciano affittare, tavole anatomiche da saccheggiare. Corpo perfetto, corpo immortale. Il corpo è la frontiera che si può violare. SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO D’UN GRIGIO INFINITO. Andare a piedi fino a dove non senti dolore solo per capire se sai ancora camminare. Sono le gambe piene di lividi, sono pensieri sempre più ruvidi. Corpi di macerie da telegiornale, corpi diplomatici in diretta a conquistare. Suona la marcia suonala ancora, la morte veste bene quando scatta l’ora. Cristi che piangono per troppo dolore, l’angoscia di un pianeta che puoi sezionare. Taglia la torta, tagliala ancora: chi è ricco resta vivo mentre il povero muore. Corpi e macerie da conquistare per un corpo d’armata sotto le fanfare. Corpo straziato, corpo a corpo, il corpo è l’innocenza che si può spezzare. SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO. SANTI BUROCRATI SEME D’IPOCRITI LA VITA È SCRITTA SOPRA UN CUMULO DI SOGNI COME IN UN FILM DOVE TUTTO È DECISO SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO. -
No no...tutt'altro... Sampei mi ci han sempre chiamato quando giravo con una canna da pesca in mano, dall'età di 8 anni... Era giusto per completare l'opera
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E io che speravo di vedere una foto di Chand con la camicia nuova... Vabbeh, per non fare puro Spam...a chi diceva che nella (molto) precedente mia foto sembravo Sampei e che mi mancava solo il cappello... Spoiler: ...e giusto per far vedere che ogni tanto mi maschero da gentleman pure io Spoiler:
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Aid20: software per il DM (sviluppo)
piri ha risposto alla discussione di DTL in House rules e progetti
Non so, Dusdan può essere più esauriente di me Credo perchè non di solo windows vive l'uomo e con l'installazione dei pacchetti delle Qt e Python Aid20 è multipiattaforma e gira sia su linux che su mac che (accidentalmente) su windows. Inolte ci son meno problemi di librerie (anche se di preciso non so che siano . Almeno credo. -
videogiochi Sam&Max (Telltale Games)
piri ha risposto alla discussione di Jade Silvershine in Videogiochi e Informatica
Se per prima stagione intendi l'avventura 2D della LucasArts comprensiva di bigfoot...ok, fatto... Se oltre a quello che intendo io c'è altro indicami, ti prego. Era dai tempi di Day of The Tentacle che un'avventura Lucas non era così fuori di testa... -
videogiochi Dundjinni
piri ha risposto alla discussione di nox draconis in Videogiochi e Informatica
QUI c'è scritto passo passo quello che devi fare. È lunghetto da leggere, ma nelle prime tre pagine sono esposti il 95% dei problemi. Magari se hai bisogno di aiuto posta in quel thread che viene seguito anche dai tecnici che possono essere più esaurienti di me nelle spiegazioni. -
videogiochi Dundjinni
piri ha risposto alla discussione di nox draconis in Videogiochi e Informatica
di preciso non ricordo, ma mi ricordo che nella cartella user ci devono stare miriadi di altre cartelle... Detto papale papale, Dundjinni è stràfico per le immagini, ma piuttosto complicato per l'esecuzione delle mappe. Aid20 è forse un po' meno versatile, ma di gran lunga più veloce da usare...e teoricamente si possono usare tutte le immagini di dundjinni... -
videogiochi Dundjinni
piri ha risposto alla discussione di nox draconis in Videogiochi e Informatica
Devi essere sicuro di aver messo i texture nella cartella giusta. Ci smadonnai non poco dietro prima di capirlo. Controlla quello magari... Oppure rimpiangi i soldi spesi e guarda QUI per quello che è stato partorito e QUI per la risoluzione di eventuali problemi. -
Vorrei esser Papa con nome Etilio Primo, che nell'omelia preferisce la parte del vino a quella del pane e che della Trinità adora lo Spirito più che il resto. Vorrei esser Pupa con nome GrigioPurla, che acquattato nel bozzolo attende e che col precedente individuo condivide la peculiarità di aver sempre sete. Vorrei esser Pupo con nome Enzo Ghinazzi, che ci piace il gelato al cioccolato dolce un po' salato mentre su di noi nemmeno una nuvola. Vorrei esser Pepo con nome Cucurbita, che ama i climi temperati e i terreni ricchi di humus...ma se su di lei nemmeno una nuvola tende a non crescere e ad appassire. Vorrei esser Pepe con nome Piper nigrum, che se tanto mi da tanto allora poco mi da poco e tutto questo per rendere la conversazione piccante. Vorrei esser Pope con nome Alexander, perchè oltre al prestigioso vantaggio di essere famoso e massone ha anche la non trascurabile particolarità di essere defunto. Vorrei esser Popeye con nome Diferro Braccio, giusto per allungare il brodo che a me piace con gli spinaci. Vorrei esser Bruto con nome Marco Giunio, per essere famoso per avere il nome che rispecchia un aspetto dell'atto che mi ha reso famoso. Vorrei esser Dolce, ma senza Gabbana. Mai vorrei esser VoltaGabbana, perchè Dolce alle spalle non si sa cosa può fare. A volte vorrei esser Volta di nome Alessandro, per potermi dire un soggetto elettrizzante. E a volte vorrei essere viceversa, perchè versa a pieno titolo ancora non me la sento.
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"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
piri ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
Forse ho capito male...ma credo che le prime due settimane del mese siano necessarie alla stesura e pubblicazione dei racconti, le seconde due alla votazione... -
"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
piri ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
A quanto ho capito dovresti poter intervenire quando meglio ti piace...nonostante appartengano tutti alla stessa iniziativa, credo che ogni singolo contest sia indipendente in quanto ad "iscrizioni" e votazioni. Anche a me personalmente il tema proposto non ispira granchè così di primo acchito...vedremo se una volta maturato e rimuginato un po' porterà i suoi frutti...a limite aspetterò un giro -
Cercasi link di disegni e userbar
piri ha risposto alla discussione di chozzo in Disegni e Illustrazioni
Hai già provato QUI? -
"Draghi d'inchiostro - Concorso Racconti e Poesie DL 2007-2008"
piri ha risposto alla discussione di Samirah in Prosa e Poesia
Non credo di averne mai messi in fila così tanti...ma nei 20,000 caratteri immagino siano compresi gli spazi, no? L'idea mi sconfinfera molto... -
Afflitto mi fletto nei flutti che a fiotti mi fottono nel senso di sbattono ma non mi infrangono anche se mi affrangono. Il Fato è un chiwawa impazzito che latrando si accanisce, e per quanto rumoroso e minaccioso possa apparire non riesce ad incutermi timore. Porgo l'altra guancia mentre (porco chi lo fece) gli eventi cercano di impedirmi di andare avanti o di costringermi a procedere a stenti oppure a fermarmi sui miei rimpianti ma io li frego e a botte e a schianti mi faccio largo incurante di quel che vien da tergo, forte delle lacrime con cui mi aspergo e del motivo per cui dando ragione a Newton mi piovono in bocca parole cattive di rabbia e ribellione al Chiwawa che forse tanto di razza non è e che con poco timore e altrettanto rispetto mi vien voglia di chiamar, nuovamente, bastardo. E mio nonno, come il vecchio Sojilkovicz, non muore. Arrocca.
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videogiochi Hex-a-pop...ci sto perdendo la testa...
piri ha risposto alla discussione di piri in Videogiochi e Informatica
Per passare quel livello...ricordati che c'è un laser... -
Aggrappato come una pera Williams Dentro lo scudo di una bolla di sapone Mangio metri a coppie come patatine Sperando di separarci quel tanto che basta A non sentire il nostro odore A non essere assordati Dal rumore in un cuore che batte Con borsetta e tacchi a spillo Pronto a darsi anche gratis Per forza non si fa nemmeno l'aceto diceva mia nonna Ma a far le cose "giuste" l'acidità di stomaco vien lo stesso Spoiler: Se per voi non ha senso è più che logico, è nonsense...
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ma se ti scappa anche da Stand Up...
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videogiochi Hex-a-pop...ci sto perdendo la testa...
piri ha risposto alla discussione di piri in Videogiochi e Informatica
Fetch Quest non mi ricordo come l'ho passato, ma Rental Boat si passa in 31 mosse... Spoiler: Devi salire sui builder tre volte per risolvere il livello Spoiler: Per prima cosa porta la barchetta in alto a sinistra Spoiler: Per portare la barchetta in alto a sinistra devi salire su un builder Spoiler: Prima di andare in alto a destra devi costruirti un punto di bocco Spoiler: Creare un muro nuovo non costa nulla Spoiler: Nel prosimo spoiler la soluzione completa Spoiler: AD-BD-A-BD-B-BS-BD-BD-AS-B-BD-BD-BD-BD-AS-BD-BS-AS-A-AS-BS-AS-A-AD-AD-A-AS-B-B-B-AS -
Mi sento bene disse il sordo con l'apparecchio acustico nuovo. Infatti ti vedo meglio rispose il cieco con gli occhiali appena presi. Si ma mi puzza disse l'olfattoleso in un momento di lucidità. Effettivamente mi ha lasciato l'amaro in bocca aggiunse un buzzurro privo di gusto. Per non saper nè leggere nè scrivere io mi tocco concluse un tizio senza un minimo di tatto. Ma questi sono i discorsi sconnessi come un sentiero di montagna su cui mi inerpico tasto dopo tasto cercando la via per raggiungere la vetta perchè da lassù mi han detto che c'è un bel panorama che pare che chi nella vita arriva in alto si può permettere un sacco di cose e quindi io mi chiedo Messner quanti sfizi sia riuscito a togliersi fino ad ora perchè di sfizi quanti se ne è tolti non lo so ma di dita dei piedi per lo meno tre o quattro ha deciso di lasciarli sui monti con annette dove il cielo è sempre blu oppure blue per dirlo in modo esotico o all'inglese che vuol dir malinconia e allora se tutta questa fatica deve portarmi a malinconia chi me lo fa fare di affaticarmi per salire però ormai sono a metà strada e sarebbe un insulto alla strada fatta finora il non raggiungere la vetta anche se a sto punto mi chiedo ma a me della strada che mi frega nel senso che la strada non sono mica io perchè se fossi strada sarei stato forse intrapreso da alcuni ma certamente calpestato da molti quindi forse è meglio proseguire ma son discorsi fatti coi piedi piuttosto qualunquisti che però conquistano me che sono il mio auditorio preferito e come auditorio sono molto capiente ma soprattutto comprensivo talvolta empatico talvolta anti-empatico a seconda di come mi tira il vento che dicono talvolta che sospinga o che soffi ma a volte tira e non si fa scrupoli nemmeno se è il rigore decisivo della finale che sarebbe il caso di raggiungere altrimenti qui io non vado più a letto e voi impazzite alla ricerca dell'unica virgola dell'intero testo. Ecco.
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videogiochi Hex-a-pop...ci sto perdendo la testa...
piri ha risposto alla discussione di piri in Videogiochi e Informatica
Ehm...io quei tre li credo di essere riuscito a passarli grazie alle indicazioni di QUESTO SITO: http://www.aceinternet.co.uk/~mokona/hex_hints.html È fatto molto bene perchè ti spoilera più indizi e, se proprio non c'è verso, ti da la soluzione di alcuni livelli...