Beli
La situazione si fa sempre più grave. Wraith perde la calma, o meglio Arahel e sembra impegnarsi a non accomodare il nostro ospite. I suoi atteggiamenti poco cordiali, tipici dei dunedain, mi preoccupano.
Cerco di difendere il nostro onore in maniera più gentile, così da distogliere l'attenzione di Beorn dalle parole scortesi di Arahel.
Mio signore, la mia compagna di viaggio è schietta e le mancano le maniere ma è onesta. Dal mio canto non vi mancherei mai di rispetto, so delle vostre gesta alla battaglia dei cinque eserciti e per questo vi sono grato. Senza di voi non avrei una casa dove dimorare, ne sono certo.
Ed è con il mio profondo rispetto che vi dico questo. Le parole dei miei compagni sono veritiere, abbiamo trovato i corpi così come sono e subito abbiamo deciso di portarli a voi per mettervi al corrente di questa faccenda. Non abbiamo preso l'argento e la spada e non nascondiamo altro. Che i servi dell'ombra possano prenderci e torturarci se non dico il vero! Esclamo esagerando per mettere in chiaro quanto io creda siamo nel giusto.
Forse abbiamo mancato di esplorare il fiume, ma avevamo le nostre ragioni come la saggia dama Caranthiel ha esposto. Ma se davvero crediate che abbiamo fallito la vostra gente, vi prego, non puniteci, invece dateci una possibilità di aiutare a portare giustizia a chiunque abbia fatto questo.
Le miei ultime parole suonano più servili di quanto non avessi voluto. Seppure so che non si può palare male ad un re e bisogna sottostare alla sua legge finché si è sotto il suo tetto, condivido il fastidio di Wraith e non avrei voluto far sembrare che il nostro aiuto sia per riparare qualche torno come le mie ultime parole sembrano alludere.
Quel che è fatto è fatto, non posso correggere ciò che ho ormai detto.