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Tayan Chingachgook

Circolo degli Antichi
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  1. Riesci a recuperare le mutandine, i tuoi pantaloni e la camicia di Elliot. Vedi le armi, tutte e tre sono in salotto, proprio dalla parte opposta della stanza rispetto a dove sei tu, sul divamo accanto alla porta. Vedi anche le due bottiglie di birra abbandonate a terra. Non si muove niente ma senti quel fastidioso prurito dietro la nuca che spesso ti ha salvata in passato.
  2. -Nessun problema, la metto in concontatto col Tenente Sigurdson. Mi raccomando faccia attenzione, i russi sono pericolosi, anche io sono sulla loro lista nera- Mallen chiude la chiamata mentre le risa femminili aumentano e tu vieni strappato vuia da quell'angolo di spensieratezza, sul cellulare un sms col numero di questo Tenente.
  3. Ti svegli di soprassalto. Sei ancora nuda nel letto, accanto a te Elliot russa sommessamente, mentre la luce che filtra dalle veneziane della finestra illumina i vostri vestiti, abbandonati lungo il corridoio che dalla sala porta verso la camera. Una scena di pace ed appagamento, sentimenti che provi anche tu. Eppure c'è qualcosa di sbagliato. Lo senti a pelle, è come un allarme nella tua testa. Forse è solo il disagio di essere così "nuda", la sera prima hai lasciato che lui ti spogliasse, non tanto delle tue mutandine, che pendono dal ventilatore strappandoti un sorriso, quanto delle tue pistole, che non sai neppure dove siano ora. In ogni caso ti senti a disagio.
  4. -Hadun? Ah certo! Come dice?! I russi?! Questo potrebbe essere un bel problema... comunque ho un amico nella polizia metropolitana di Night City, se vuole le passo il contatto! -
  5. Mallen risponde quando ormai disperavi che lo facesse. -Ace Mallen- Risponde asciutto. In sottofondo senti musica ad alto volume e delle risate femminili.
  6. -non abbastanza- risponde lui mentre i suoi occhi si accendono illuminandoti il viso. Elliot rotola di fianco in modo da essere sopra di te e tu capisci che non vi addormenterete molto presto. Inizi perfino ad abituarti alla sensazione del metallo sulla pelle, hai quasi l'impressione che siano le sue vere gambe quelle alle quali si intrecciano le tue.
  7. Le tue dita incontrano i tre sfregi fhe percorrono il fianco destro di Elliot. "Digitolame" ti trovi a pensare. Proprio mentre premi sulla cicatrice, i muscoli di Elliot si tendono e lui, in uno scatto d'ira, lancia via il telefono. Per un istante pensi sia colpa tua, ma poi lui impreca. -cavolo! Gli ho detto più di quanto sarei stato tenuto a fare e lui mi risponde "come.L solito l'indagine non procede"?!- per un aattimo sembra che la rabbia abbia la meglio sul suo naturale comportamento, ma poi ti senti stringere dal braccio che lui ha attorno al tuo corpo e vi calmate entrambi. -Mi dispiace- Dice baciandoti teneramente
  8. Il detective ti sbatte il telefono in faccia, probabilmente non è stata la cosa giusta da dire. È mezzanotte passata e tu hai il numero di Mallen che brilla sullo schermo del palmare.
  9. Sei sul divano che osservi il muro di nudo cemento, senza riuscire a prendere sonno, quando il cellulare squilla. -Signor Hadun? Sono Elliot Price, il Detective recentemente assegnato al caso di sua moglie. Volevo informarla che i due sospettati, le cui identità non posso rivelare per ovvie ragioni, risultano essersi trasferiti a Night City. Quindi d'ora in poi può fare riferimento al NCPD per informazioni sulle indagini. -
  10. -Ho deciso, avviso il tizio- La voce di Elliot nel buio sembra cercare la tua approvazione. Sei nuda, abbracciata ad Elliot in una posa fin troppo femminile per i tuoi gusti e ti rendi conto che state inconsapevolmente facendo la stessa cosa. Mentre percorri con le dita le cicatrici del tuo amante, senti la sua mano correre lungo le tue. Due guerrieri in un momento di pace assoluta, che non sognavate nemmeno. Questa volta non è stato come alla fine della tua convalescenza, questa volta è stata una cosa pensata, voluta, e di sicuro se te ne pentirai non sarà ora. Il profondo torpore in cui è sprofondato il tuo corpo ne è la prova. Senti Elliot digitare un numero al cellulare. -Pronto signor Hadun? Mi chiamo Elliot Price, sono il detective recentemente assegnato al caso di sua moglie. Volevo informarla che i due sospettati, le cui identità non posso rivelare per ovvie ragioni, risultano essersi trasferiti a Night City. Quindi d'ora in poi può fare riferimento al NCPD per informazioni sulle indagini.-
  11. Elliot sbuffa -Non lo so... Forse dovrei avvisare il marito della vittima. .. ma sarebbe un po' come invitarlo a farsi giustizia da solo... Se passo il caso al NCPD sicuramente sarà archiviato, hanno già abbastanza gatte da pelare da quelle parti. Ho un amico nella SWAT di Night City, ma non credo mi possa aiutare in questo caso. Davvero non so cosa fare. Tu cosa ne pensi? In un altro momento sarei partito personalmente, dopo aver preso ferie... ma adesso ho qualcosa che mi interessa qui.- Ti sorride. -Dimmi tu dove vuoi andare, sai benissimo dove vorrei portarti io-
  12. Esci appena in tempo per vedere l'uomo scomparire in direzione della stazione. Elliot ti rivolge uno sguardo interrogativo dal finestrino, sembra sul punto di chiederti qualcosa, ma poi improvvisamente vedi il suo corpo afflosciarsi un po', come se tutta la stanchezza del mondo gli pesasse sulle spalle. La sua voce è leggermente contraffatta da un respiro affannoso quando ti chiede: - Dove la porto signorina?- Finalmente capisci cosa c'era di diverso in lui. Elliot è amplificato, non sai quale acceleratore abbia, ma di sicuro è roba parecchio efficace. Ma come tutti gli amplificati, anche lui deve pagare la sua innaturale velocità con il rovescio della medaglia. Ad apparato spento la stanchezza ti assale e poi non puoi rimanere troppo tempo senza la tua dose di adrenalina. Devi vivere sul filo del rasoio per non impazzire. L'auto si mette lentamente in movimento.
  13. Non vieni molestato e sali tranquillamente sul treno diretto a casa tua. Nella stazione del tuo quartiere riconosci i soliti boosters dei warriors, che ti salutano da lontano.
  14. Nessuno ti risponde, tutti stanno parlando assieme, sovrapponendosi. A quanto pare Gagarin sta piuttosto bene. Non ha segni evidenti, e sta riprendendo conoscenza, anche se pare che sia un po confuso. Sospetti che il colpo di Elliot sia stato più volto a lanciarlo lontano piuttosto che a ferirlo.
  15. La donna sbircia all'interno del locale, poi rinfodera le armi, confabula brevemente con l'uomo ed entra. L'uomo si stringe nelle spalle, come a dirle "fai come vuoi" e poi ti guarda incuriosito dalla tua presenza. Prima che lo spolverino dell'uomo lo copra, noti qualcosa di metallico alla sua cintura, qualcosa che riconosci subito. Un distintivo da detective della polizia metropolitana.
  16. Quando ti volti noti che l'uomo si è portato all'angolo dell'edificio e ti guarda con insistenza. Elliot ti sorride mentre esce dal locale. -Ovvio che no, questo si chiama appellarsi al senso civico dei cittadini. ... Posso offrirti un'altra birra a casa?-
  17. I due discutono brevemente, poi lui entra nel locale con tutta calma. La donna appare preoccupata e, quando dall'interno si sentela raffica di un'arma automatica, lei estrae due pistole e, dopo averti lanciato un'occhiata preoccupata, socchiude la porta.
  18. Ti ritrovi a puntare le armi contro la schiena di Elliot, il quale è ben piantato a gambe larghe nel centro della stanza. HA le mani sui fianchi, e non ha estratto la pistola. In fondo al locale, a cinque metri almeno da lui, c'è Gagarin. Il russo è steso a terra in modo scomposto, con la schiena appoggiata al muro ed un mitra Kurtz nella destra. Non fosse per la totale assenza di sangue, diresti che è morto. Nelle stesse condizioni vedi i suoi tre compari, due stesi vicino al poliziotto, sempre con le pistole in mano, e l'ultimo che scivola via dal bancone sul quale è stato sbalzato da qualcosa e si accascia a terra proprio davanti ai tuoi occhi. Nel locale ci sono altre quattro persone, tutte con le mani bene in vista ed un'espressione basita. È un tipo pieno di tatuaggi e dal muso duro che parla, con una voce decisamente non ingimidatoria. -I gemelli sono andato a Night City, adesso lavorano per un'organizzazione di li, so che avevano un grosso lavoro ma non hanno parlato con nessuno dei dettagli, davvero non sappiamo altro signore- Elliot si abbassa la falda del cappello in un gesto di anacronistico commiato. -Signori miei vi sono oltremodo grato, con la vostra testimonianza avete agevolato il corso di un'indagine di polizia, il vostro senso civico andrebbe preso ad esempio!-
  19. -Come sei dolce- La battuta è sottolineata da un lampo azzurro dei suoi occhi. Elliot si avvia verso la porta ed entra come se fosse a casa propria. Il matrioska è una struttura di cemento, senza finestre (per lo meno su questo lato) ma con la porta di ferro. Ti sistemi proprio di fianco alla porta, in modo da sentire cosa succede all'interno. Nel muoverti noti un uomo alle tue spalle. È ad un centinaio di metri, poggiato ad un container ed intento a fumare una sigaretta. Sembra hguardare verso di te e giureresti che è lo stesso uomo che avevi incontrato sul treno e poi nel locale. Il tipo che sembrava in caccia. Dall'interno giunge una voce che ti fa mancare un battito del cuore. -Buonasera a tutti! Qualcuno mi sa dire dove posso trovare i distinti signori Domovoj e Sergey Lobanov, noti anche col pittoresco soprannome di "gemelli inchiostro"?- Ti domandi che razza di poliziotto entri in un locale pieno di criminali baltici e speri di mantenere la copertura agendo in questo modo. Stai pensando a questo quando senti la minacciosa voce di Gagarin. -Ma che cavolo volete tutti da loro?! E tu chi saresti?!- Gli occhi ti si sgranano per lo stupore quando senti la candida risposta. -Polizia di New York, i signori Lobanov sono sospettati di omicidio, è dovere di ogni cittadino collaborare con la giustizia- Poi senti solo la raffica di un'arma automatica
  20. Nessuno sembra seguirti e raggiungi la stazione proprIo mentre un'indegna bagnarola ti passa accanto per fermarsi davanti al locale. Ne esce un tizio vestito come un investigatore anni '50 di Hollywood e poi una donna, che ha tutta l'aria di essere la stessa che hai visto uscire con Gagarin. I due vanno verso il locale.
  21. -confido nel loro senso civico- Risponde serio. In effetti tu non conosci davvero bene Elliot, ma quel poco che conosci ti fa pensare che sarebbe capacissimo di dirlo in faccia a Gagarin e gli altri. È fatto così, forse sono gli impianti, forse lo shock post traumatico, forse era già pazzo prima o forse tutte e tre le cose, ma di sicuro non sarà una serata noiosa. L'auto si ferma proprio davanti al locale, Elliot non ci prova neanche a nascondere la propria visita. Con aria allegra apre lo sportello e si stiracchia prima dk avviarsi a passi misurati verso l'entrata del matrioska, ad una quarantina di metri da voi.
  22. I russi ti guardano diffidenti mentre esci dal locale, sorseggiando la vodka che tu gli hai pagato. Nessuno ti molesta.
  23. -Beh, pensavo al treno però non ho contanti per il biglietto, quindi prenderemo la bagnarola- Scherza lui. Beh, scherza su quasi tutto perché in effetti la sua macchina fa veramente schifo, ti trovi a cconstatare. Forse se fosse ben tenuta potrebbe essere un pezzo d'epoca, una Peugeot 206 dei primi anni del secolo, ma ridotta nello stato attuale è solamente un catorcio riconvertito a cooh con un impianto straordinariamente rumoroso. Ti ritrovi a calciare resti di confezioni dei più svariati fast food, memorie di decine di appostamenti, supponi. -Cosa vuoi dire? Sai qualcosa che io non so su quel posto? -
  24. Elliot ride alla tua battuta mentre scende le scale. Ti sta dando le spalle, una dimostrazione di fiducia alla quale non sei abituata. -Andiamo giù al porto. La persona che cerco, o meglio le persone, perché spero di trovarle tutte e due, dovrebbero essere frequentatori abituali di un locale del Molo 16, il Matrioska, sai dov'è? -
  25. -Spero di non dover sparare a nessuno, non mi piace farlo. Ma quando si ha a che fare coi russi non si sa mai... senza offesa, s'intende. Comunque se sei preoccupata per la potenza di fuoco tienilo tu questo- Così dicendo ti passa il fucile a pompa. Vedi Elliot indossare il metal gear e coprirlo con una camicia, sulla quale annoda la cravatta. Con gesto fluido indossa la fondina ascellare e copre tutto col suo spolverino anni '50. Porta la camicia infilata nei pantaloni e lo vedi sospendere alla cintura di vero cuoio il suo lucido distintivo. L'uomo indossa un pio di guanti tattici che tutto sommato non stonano troppo con la figura e poi calza teatralmente il cappello, prima di aprirti la porta con una certa galanteria. -Ma questo conta come appuntamento? - Domanda strizzandoti l'occhio
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