Non capisco quale sia il sogno o la realtà, mi ritrovo seduto grondante di sudore toccandomi la faccia convinto che sia coperta di sangue.... nella mano destra la pistola ..... stretta così violentemente quasi da spezzarla.
Un sogno, uno strafottuto sogno, guardò le mie mani..... non si vede ma sono sporche di sangue, il sangue di Patrick di mia moglie e di moltissimi altri che hanno avuto la sfortuna di incontrarmi; ho la testa pesante non mi sento lucido la morsa allo stomaco che sento è sempre più forte, senso di colpa, mi sento in colpa per non essere stato in grado di salvarli.... li ho uccisi io.
Lentamente sollevò la pistola e me la infilo in bocca le mani tremano e inizio a piangere ed urlare, la pressione sul dito si fa sempre più forte......
Mi giro e mi ritrovo a incrociare il mio sguardo nello specchio, non riconosco quel uomo che sto guardando non ha nulla che vedere con me, odio quel uomo.
Tolgo la pistola dalla bocca e la lascio scivolare tra le mie gambe sul letto, ora la stretta allo stomaco è andata via, sono arrabbiato con me stesso questa situazione mi sta sfuggendo di mano.
Appena mi alzo da letto mi rendo conto che ho spinto la canna troppo a fondo in gola e col sapore metallico che non se ne va mi ritrovo a vomitare sul cesso.