Crini dell'impiccato
Rarità: 1 (ma l'ambiente è particolare)
Ambiente: Sulle forche e sulle corde dove è stato impiccato ingiustamente un innocente.
Fonte: divina/naturale
Descrizione: Sebbene vengano definiti "crini", questa pianta è un vischio vermiglio che cresce dove è stato impiccato un innocente. Le foglie, attaccate a un sottile filamento, sono a punta di feccia e durante la notte sbocciano piccoli fiori bianchi profumatissimi.
Effetto: I filamenti essiccati con il rito specifico diventano perfetti come corde da strumenti a corda (nel caso degli strumenti con archetto sia l'archetto che le corde devono essere composte da questa pianta). Il suono di questi strumenti ha due effetti opposti: se udito da un uomo giusto egli viene pervaso da nuova forza e la sua volontà diventa più dura del ferro. Se il suono di questi strumenti viene udito da una persona dall'animo malvagio egli verrà pervaso dalla paura.
E' singolare il fato del colpevole e/o del mandante dell'ingiusta impiccagione se sente il suono di uno strumento nato dalla morte di una delle sue vittime: dal terreno crescono rapidamente migliaia di filamenti rossi che si attorcigliano al suo collo e lo soffocano.
Trattamento: Questo lichene va' colto al tramonto cantando inni sull'ingiustizia o sulla vendetta degli impiccati (il bardo Dè Andrè ha composto "La ballata degli impiccati" adatta per questo compito) e il lichene va' spogliato dalle sue foglie e messo ad essiccare in un ambiente chiuso con i fiori sparsi sul pavimento e, nel mentre, continuare a cantare canzoni meste sulla morte per tutta la notte. Alle prime luci dell'alba i filamenti saranno secchi e i fiori non emaneranno più profumo. I filamenti sono pronti per essere intrecciati in corde.
Dose: variabile dal numero di corde e dalla lunghezza delle stesse, in genere il vischio che cresce su un cappio basta per un violino (corde+archetto) o per una cetra. Una chitarra o un liuto necessitano del raccolto di due cappi, mentre un'arpa addirittura di cinque.