Nonostante il crepuscolo vi avviate nelle strade piene di vita, dove lampade e torce affisse a terra vengono accese appena le ombre delle case e delle mura impediscono agli umani di vedere le merci ed agli elfi di godersi i colori dei lavori di tutti gli artigiani ed i mercanti della città della città e delle loro bancarelle più svariate, con le bancarelle dei venditori di tessuti che paiono quasi arcobaleni nell'oscurità e quelle degli intagliatori con monili, semplici gioielli e statuette di legno ed avorio che brillano rossicce al fuoco delle torce.
Le bancarelle più affollate, però, sono quelle dei viticoltori: cariche di otri, barilotti, qualche anfora per i meno abbienti e bottiglie di vetro per i vini più pregiati c'è fila costante per assaggiare i nuovi vini fermentati lungo l'inverno, con il vino "peggiore" versato in calderoni, riscaldato, dolcificato con miele e speziato per la vendita in strada in bicchieri di terracotta da due soldi.
La taverna consigliata da Armòs è nel cuore della parte borghese della città, una ex caserma di epoca bassomedioevale riadattata a taverna che prende il suo nome "pittoresco" di Caverna Diabolica dal fatto che sia il locandiere che le cameriere sono tiefling... cosa che pare non scoraggiare affatto gli avventori, anzi, giurereste di aver visto più guardie qui che in strada, apprendisti maghi gareggiano tra loro in piccoli trucchi di prodezza arcana scommettendo tra loro in bicchieri di vino e molti elfi benestanti stanno cenando e chiacchierando tranquillamente tra loro godendosi il calore del camino e dei bracieri e l'atmosfera calorosa e rilassata.
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