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Checco

Circolo degli Antichi
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  1. Di che gioco parliamo? Immagino D&D ... e allora, se possibile, sposterei la discussione nella sezione adatta.
  2. 1) Non c'era una data fissa: ogni sessione era programmata dai giocatori al volo. 2) Non c'era un gruppo regolare: ogni partita aveva giocatori diversi estratti da un pool di circa 10-14 persone. 3) Non c'era una trama regolare: i giocatori decidevano dove andare e cosa fare. Era un gioco sandbox inteso nel senso che ora viene utilizzato per descrivere videogiochi come Grand Theft Auto, senza però le missioni. Non c'era nessun vecchio misterioso che li mandava all'avventura. Nessuna trama principale, solo un ambiente principale. Io ho giocato con queste modalità diverse volte, ai tempi della scuola (fine '80-inizio '90). E spesso giocavano allo stesso modo tutte le persone appassionate dell'hobby che frequentavo. Mi fa strano pensare che fossimo un'eccezione e mi fa sorridere leggere che A metà degli anni 2000 Ben Robbins ideò un tipo di campagna assolutamente innovativo ... Davvero, non c'è nessun altro sul Forum che ha giocato in questo modo prima del 2000?
  3. Ho avuto un personaggio drow quando giocavo alla prima edizione dell'AD&D (presumo fosse verso la fine degli anni '80). Il manuale è Unearthed Arcana.
  4. Falso: sono giocabili dalla prima edizione dell'AD&D. Per il resto, concordo essenzialmente con quanto scritto qui da bobon123.
  5. Quindi si tratta di deduzione, null'altro. Da regole, il mio PG di 1° livello con 3 di INT potrebbe parlare, leggere e scrivere correttamente 4 lingue: il comune + 1 lingua extra + altre 2 lingue extra se gli metto come background Accolito o Saggio. E, se uso i talenti, gli piazzo pure Linguista: altre 3 lingue extra! Quindi: da regole, il mio PG parla, legge e scrive correttamente 7 lingue. Però, dato che ha 3 di INT, è stupido.
  6. Potresti dirmi in che parte di quale manuale è scritto? Come si stabilisce, da regole? Dove è scritto a quale punteggio di INT un PG è considerato stupido?
  7. Azz, quindi se gli metto 8 e poi viene colpito da un'Ombra, gli sparisce la tartaruga! 😱
  8. Chiedo scusa: qualcuno potrebbe dirmi, DA REGOLE, quanta FOR dovrei assegnare al mio PG per poter essere autorizzato a descriverlo con gli addominali a tartaruga?
  9. Per la cronaca, scrivi benissimo. E comunque, sono d'accordo con te. Tra l'altro, per fare l'ennesimo esempio, non capisco perché non potrei descrivere il mio personaggio come muscoloso e poi dire che non ha idea di come si possano usare i suoi muscoli. Però poi va bene se un Hexblade picchia la gente col carisma. 😀
  10. Wow, la prossima volta starò più attento alle descrizioni allora! 😄 Addirittura, starei mentendo?! Seriamente... Ho espresso la mia opinione e non credo possa dire molto altro di costruttivo. Inoltre, ripeto, questa stessa tematica è stata vivisezionata qui su D'L una moltitudine di volte e in molte discussioni si trovano soluzioni e riflessioni in tema. Buon gioco.
  11. Quindi non posso descrivere uno schiavo qualsiasi come muscoloso, perché sul manuale c'è scritto che ha 10 di forza. Oppure un eremita qualunque non può essere molto intelligente, perché sul manuale ha 10 di INT. Si tratta di numeri che vanno usati per uno scopo preciso. Non per altro. Sono indicatori matematici della propensione ad avere successo o a fallire quando si tirano i dadi. Comunque, il punto è semplice: interpretare le caratteristiche non aggiunge nulla, semmai può essere solo problematico. L'alternativa c'è. Ed è semplice e inclusiva.
  12. Gioco ininterrottamente ai giochi di ruolo da quasi 40 anni e, per quello che ho visto, interpretare obbligatoriamente le caratteristiche può solo creare problemi. Viceversa, prendere le caratteristiche per quello che sono, cioè numeri che servono per la task resolution, può solo apportare benefici. La questione è stata affrontata innumerevoli volte, anche qui su D'L, e la rete pullula di testimonianze di persone che si lamentano del problema di interpretare le caratteristiche. La stessa esistenza di questa discussione ne è la prova: se non fosse un problema, probabilmente non staremmo qui a discuterne.
  13. Le regole sul carico sono sulle regole base/nel manuale del giocatore. Le regole sul dormire in armatura sono sulla guida di Xanathar.
  14. Non ti seguo. In che senso sarebbe nulla? L'incantesimo è quello che è. Si tira, si vede chi o cosa è stato colpito (se il ladro o una delle sue immagini), nel caso si tira ancora per i danni (etc.) e poi, in base ai risultati, si procede con la narrazione. È narrazione. La regola non dice che le immagini debbano essere per forza distanti un quadretto, mentre, da regole, è possibile che stiano nello stesso spazio del ladro. Quindi il narrare che si sovrappongono è, onestamente, del tutto ammissibile.
  15. Non credo si tratti neanche di più o meno approssimazione. Da un punto di vista "meccanico" sono a posto, le immagini occupano il mio stesso spazio: perché dovrei avere una penalità al tiro basata sullo spazio? Peraltro, non penso che delle immagini illusorie, che non sono solide, occupino di per sé del volume (non sono soggette nemmeno ai danni ad area): potrebbero tranquillamente sovrapporsi al ladro accovacciato dietro al masso.
  16. Anche in questo caso, non vedo perché dovrebbero essere attribuite penalità: le immagini occupano lo stesso spazio del ladro (fonte).
  17. Le immagini illusorie di un personaggio fanno quello che fa quel personaggio e allo stesso modo di quel personaggio. Se il ladro diventasse invisibile, lo sarebbero anche le sue immagini illusorie. Pertanto, se il ladro si nasconde, si nascondono anche le sue immagini illusorie.
  18. Più che altro, in 5e non esiste il round di sorpresa.
  19. Scusa la franchezza, ma personalmente mi fa infinitamente più tristezza pensare che sia sbagliato guardare a priori una scheda altrui (peraltro, non credo che un PG possa guardare una scheda, al massimo possono farlo le persone al tavolo, ma sono sicuro intendessi questo). Sul cercare di superare gli altri anche solo di un +1, non c'è nulla di male se si è scelto di giocare in maniera competitiva e se si è scelto un gioco che supporti uno stile di gioco simile. Non penso che generalizzare il discorso in questo modo possa essere costruttivo.
  20. Se non li espliciti di proposito (perché vuoi fare il furbo o quant'altro, conta poco) vuol dire di fatto che non sei disposto a confrontarti e, quindi, che non sei disposto a trovare magari un compromesso. Ergo, la sostanza resta la stessa: dipende dalle persone. Sulla seconda parte del tuo discorso, mi sento di dissentire su alcuni punti, ma comunque sarebbe una question off-topic, quindi mi fermo decisamente qui. 🙂
  21. Come peraltro già fatto notare, il punto è che se si usa un regolamento che incentiva l'ottimizzazione è evidente che chi impiegherà del tempo a ottimizzare si troverà molto probabilmente tra le mani un personaggio più performante rispetto a chi invece non ottimizza. Questo è un problema? Dipende dalle persone con cui giochi. Quindi non è un male di per sé e di fatto non c'entra veramente una mazza con l'interpretare correttamente o meno il proprio personaggio. Diventa problematico se le persone che giocano assieme hanno "appetiti" differenti l'una dall'altra o non sono disposte a un compromesso costruttivo. Oramai c'è una tale offerta di GdR che ce n'è davvero per tutti i gusti, compresi giochi senza GM e addirittura senza personaggi-giocanti. Il problema, di fatto, non c'è: basta prendere un gioco che sazi quegli "appettiti" e trovare persone che abbiano le nostre stesse priorità o che siano al limite disposte positivamente a provare qualcosa di diverso rispetto a quanto sono abituate. Riguardo all'approccio "gamista". Non amo particolarmente le etichette, ma tant'è. Se vogliamo dirla tutta, il primo D&D era/è proprio adatto (pur con tutte le sue carenze) a soddisfare esigenze "gamiste": in parole molto povere, il desiderio di affrontare sfide e di risolverle (da giocatrici/giocatori) per il tramite del proprio personaggio. E non lo sostengo io: basta leggersi qualche testimonianza di Mike Morand (che giocò sia con Arneson che con Gygax e ben prima della pubblicazione di D&D) per rendersene conto. Quel gioco nasce senza avere come obiettivo il raccontare una storia e, anche oggigiorno, non tutti i giochi di ruolo hanno questo obiettivo. Quindi, no: non è detto che il regolamento di un gioco di ruolo debba essere uno strumento per raccontare una storia.
  22. Boh…presumo che forza e salute possano avere due valori diversi perché il designer di turno lo ha reputato funzionale all’impianto delle sue regole. In certi casi si potrebbe trattare di una ricerca di simulazione della realtà, (che poi sia più o meno riuscita è un altro discorso), in altri casi si tratta semplicemente di numeri su di una scheda che vanno utilizzati per la risoluzione di alcune situazioni. Poi, ovviamente, ci sono giochi dove il problema non te lo poni proprio perché non ci sono caratteristiche o punteggi di caratteristica.
  23. Non mi è chiara una cosa. Partendo dalla dicitura "multi-regolamento" presente nel titolo, non sarebbe meglio usare direttamente un gioco basato sul fictional positioning, tipo un PbtA, o almeno partire da lì? In questo modo sfrutteresti concretamente gli elementi narrativi tipo il polverone alzato dalla carica o il disturbo arrecato dal corvo. Se invece il fine è proprio l'esercizio in sé di creare una meccanica di gioco, allora è un altro discorso. Non credo però che il framework di D&D e simili (perché mi sembra che la base su cui si stanno orientando i ragionamenti sia quella) si presti adeguatamente a cose del genere.
  24. Non ci trovo nulla di male. Io non pagherei mai per un DM, ma questo è un altro discorso. Peraltro, la stessa WotC ha annunciato (qui) week-ends di gioco con DM a pagamento.
  25. Credo che il target di un articolo come questo siano i giocatori neofiti o comunque quelli non molto esperti dell'argomento. Vale comunque la pena ricordare che praticamente tutti i consigli che vengono dati sono presenti nell'edizione del 1974 dove, peraltro, viene anche spiegato il concetto di Underworld, che dà una risposta alla sensazione di "innaturalezza" di cui parlava Hero81.
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