Dopo oltre un mese dalla morte di Claudio, la mia vita è agli antipodi, completamente stravolta. Ho messo una frase in firma: "Grazie, Claudio, per il tuo ultimo, splendido disegno". Non mi riferisco ad un'illustrazione sulla carta, bensì all'affresco di vita che Gid è riuscito a "provocare" in me.
Gid amava ridere. Amava scherzare fino a diventare molesto. Non l'ho mai visto nè sentito incapace di ironizzare.
Oggi, dopo più di un mese, ancora sono riuscito a piangere per lui. Era dal giorno del funerale che non succedeva. Ed è successo la notte del mio compleanno, assieme a quella parte dell'ultimo, splendido disegno di Gid per il quale lo ringrazio nella mia firma.
La mia vita è cambiata e credo che ciò che è successo a Claudio sia stato, in qualche modo, la chiave di volta di questo cambiamento. Anzi, lo sento. Lo so.
Non mi si fraintenda: non sto trovando un significato alla disgrazia, bensì ho deciso di prendere in mano la mia vita e dargliene uno, di significato.
Perchè ciò che voglio, soprattutto, è che ora la mia vita sia dedicata a lui. Fermarsi, indugiare, tornare indietro... questo sarebbe il rispetto da portare a chi è andato sempre avanti? A chi quando le forze venivano meno, mi chiamava per farsi spronare a continuare, e mai per piangersi semplicemente addosso?
No, mi dispiace. Dolore e tristezza possono andare di pari passo per un po', dopodichè il primo dovrà sempre essere il motore, il pungolo bruciante della ricerca di una gioia profonda e sincera.
Quella gioia che Gid ha provato, ci ha regalato e di cui si è nutrito.
Non ha senso parlare di lui E noi. Di lui E me.
Ci siamo solo noi: noi tutti, anche se una parte di noi ora è altrove. Ma è compito nostro far vivere e fiorire questa parte di noi dentro le nostre azioni, le nostre scelte, le nostre giornate ed i nostri sorrisi.
Il cuore di Gid può battere nel nostro, assieme al nostro. Se impediamo al nostro di battere forte, di pomparci avanti, passo dopo passo, stiamo impedendo alla gioia che Gid ci ha lasciato, di vivere dentro di noi.
E questo non dobbiamo permetterlo!
A Claudio...
Per tutto ciò che è stato: grazie.
A tutto ciò che sarà: sì.