Caranthiel
"Vattene, servo dell'Ombra! Vattene e lascia in pace i vivi, perché non c'è posto per te, qui!", dico, con voce piena, facendomi avanti e estraendo Maegalad, la cui lama rifulge, davanti alla tenebra di tali abomini.
"Quest'arma è stata forgiata per creature come te e aspetta solo di affondare nel tuo cuore nero: sappiamo chi sei e cosa sei, perciò non ti temiamo. Hai fallito a Valle e ti sei lasciato sfuggire Irimë", continuo, calcando sul nome della Noldor, sapendo quanto gli appellativi degli Eldar siano carichi di potere, "e fallirai ancora. Una volta per tutte".
Concludo, quindi, pur evitando di fare riferimento alla nostra impresa tra le montagne e le paludi, poiché è stata solo un parziale successo e vorrei evitare di scoprire troppo le nostre carte.
"Per Eru, abbandona questo corpo e torna alla tua disperazione!".