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Ghal Maraz

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Ghal Maraz

  1. Carter Grant "Ci interessa... ma solo se la polizia non la ha già svuotata. Non abbiamo motivo di vedere una stanza vuota", fece presente Carter, cercando di nascondere il loro reale interesse.
  2. Perfetto. Ho editato il post, includendo le Mosse e i link ai tiri di dado. Dimmi se va bene così.
  3. Valerion "Codardo!", dico, mentre compio uno scatto all'indietro per cercare di evitare il terribile colpo, roteando su me stesso mentre mi allontano. Sfidare il Pericolo. "Scarlett. Cavagli gli occhi", sibilo, estraendo la spada per sfruttare l'impeto e menando un fendente. Assalire. Infliggo danno senza espormi: 1d8+2.
  4. Mìa "No, siamo qui per altre questioni, ma il carnevale potrebbe essere un diversivo gradevole. Nonostante l'evidente clima oppressivo", Mìa rispose al sacerdote. "Qual è il motivo di questa tassazione speciale?".
  5. Ranesh Allo sguardo di Anaytim, mi limito ad allargare le braccia, incerto.
  6. Oilenos Dattilys "Sono d'accordo con Lerna. Non c'è nessuna prova di quel che vogliono fare e, se interveniamo adesso, sembriamo i cattivi!", annuisco, convinto.
  7. Victor "A livello pratico, che differenza fa? Se ci garantisce più tempo e siamo sicuri che non è il sangue di Haarlock, ben venga che faccia da bersaglio", Victor rispose, intuendo cosa potesse suggerire Dop e chiarendo che non gli importava.
  8. Victor "Allora, se hai ragione, sarà meglio sfruttare la confusione del momento e la copertura data dagli altri astanti", Victor replicò a Dop.
  9. Valerion "Il ponte è tuo? Lo hai costruito tu? Io non credo e non credo nemmeno che tu sia stato incaricato dal signore di qui, quindi non ho nemmeno intenzione di pagare", rispondo, in maniera schietta come sono solito fare. Tendo a guadagnarmi poche amicizie, ma la cosa non mi interessa neppure. Osservo l'uomo e cerco di valutare che tipo di minaccia possa costituire: la forza bruta certo ce ľha, ma in una lotta serve anche altro.
  10. Ranesh "Bene, allora andiamo noi", dico, colto da un sospetto. E faccio come per muovermi in avanti.
  11. Bene. Per il legame, visto il pg di re, direi che ci potrebbe stare: "Seylas non sa cosa sia la vita all’aperto, perciò sarò il suo maestro". Mettendo insieme la tendenza alla scoperta e all'apprendimento di Seylas e il fatto che, pur vagando alla ventura, è un uomo da biblioteche, non da vita all'aria aperta. Il fatto che Valerion sia disposto a fargli da guida, mostra la buona impressione suscitata e il legame istintivo.
  12. Ranesh "Mi unisco all'invito del mio compagno. Noi non abbiamo urgenza", faccio eco alle parole di Anaytim. Non sia mai!
  13. Lexander Artoris "Potrebbero anche essere semplicemente accatastate altrove. Armi che interessano poco ai giganti padroni di casa, adatte solo, forse, ai loro servi. Ma a noi interessa anche solo conquistare un accesso al complesso", commento a mia volta, sottovoce.
  14. George "Non ho grande dimestichezza con la giustizia moderna, ma ho comunque presieduto a diversi tribunali. Temo che la situazione possa apparire fin troppo ovvia, a chi giudicherà quel ragazzo", commento, preoccupato. "Sarà necessario trovare qualcosa che possa valere di fronte alla Legge, se così decidiamo di procedere...".
  15. Oilenos Dattilys All'improvviso, i dubbi spariscono e sento la furia montare. Ripenso alla mia scuola, andata distrutta, e vorrei intervenire subito. Ma anch'io capisco che non è ancora il momento, per cui attendo un cenno dei miei compagni più saggi.
  16. Carter Grant "Penso anch'io. Il padrone (o la padrona) di casa ha deciso di arrotondare i guadagni dagli affitti...", concordò Carter, apprestandosi a entrare.
  17. Il nonno sembrava molto preoccupato per qualcosa: non lo avevo mai visto così. Osservava Scarlett con grande preoccupazione e temo che lo spaventasse, anche se non saprei bene spiegare il perché. Certo, non è un'aquila comune, con quel suo piumaggio incredibile e con la sua intelligenza feroce, ma il nonno pareva vedere in lei qualcosa d'altro, come se gli ricordasse qualcosa o qualcuno. Non ha voluto darmi spiegazioni e si è comportato in maniera del tutto diversa dal solito, evitando di fornirmi un vero motivo. L'estrema urgenza nei suoi modi mi ha impedito di provare a indagare e, del resto, lui stesso mi aveva insegnato a non obiettare. Che era quanto avveniva quando accennavo ai miei genitori: non è che sentissi la loro mancanza, io e il nonno siamo vissuti isolati e, senza tanti riferimenti esterni, lui mi bastava come famiglia. Però, mi dava l'impressione che attribuisse loro qualche imperdonabile colpa, soprattutto a mio padre, suo figlio. Ma non era la colpa di avermi abbandonato, questo è certo, perché ho capito che non sono spariti per colpa loro. È semplicemente accaduto qualcosa che li ha allontanati all'improvviso. E per sempre. Io credo che qualcuno abbia fatto loro del male, magari una vecchia conoscenza, di cui il nonno ha preferito non parlarmi mai, magari per superstizione. Quell'uomo non mai mostrato paura per gli avvenimenti terreni, però è sempre stato molto scaramantico verso il soprannaturale. E infatti ho proprio l'impressione che lui abbia visto del soprannaturale, in Scarlett. Da cui, tuttavia, non ha provato, stranamente, a separarmi! E per fortuna, devo dire. Perché, fin da quando ľho incontrata, mi ha fatto sentire diverso. Quasi... più completo. Più intero, se ha senso. È un rapace, nobile e terribile, ma la nostra comunicazione è inspiegabile. Io capisco lei, lei capisce me. E mi sta portando verso una migliore consapevolezza di me stesso, sebbene mi abbia costretto a interagire con ľinsensato mondo "civilizzato". La Foresta è a circa 150 km a sud-est di Sarrico, i suoi confini quasi lambiscono le coste del Grande Mare, anche se io sono cresciuto nella parte più interna, verso le montagne. Due mesi fa, mentre vagavo lungo la costa del golfo tra Ecetra e Sarrico, ho incontrato questo strano tizio, Seylas. Sebbene non avesse grande esperienza del mondo, viaggiava da solo; ci siamo incrociati al tavolo comune di una taverna, mentre mi godevo uno dei miei rari pasti al caldo, con qualche moneta che avevo rimediato. Non avevamo nulla in comune, apparentemente, però la sua aria aveva qualcosa di familiare, che mi risultava, allo stesso tempo, indecifrabile. Ci siamo scambiati, a dire il vero, poche chiacchiere, che hanno evidenziato quanto fossimo diversi, ma è stato comunque un incontro che mi ha lasciato una strana sensazione, come se avessi appena ricordato qualcosa di dimenticato. Inoltre, lui non mostrava soggezione verso Scarlett, ma solo curiosità e interesse: un evento più unico che raro. Una rissa improvvisa e l'intervento delle guardie ci hanno separati e non lo ho più rivisto, eppure ancora ho l'impressione che avremmo potuto condividere della strada assieme. E io tendo a fidarmi del mio istinto.
  18. Valerion è un vero figlio della foresta. Da che ne abbia memoria, ha sempre vissuto nel verde e il verde lo ha protetto. Avendo perso i genitori in tenera età, Valerion è stato cresciuto dal nonno, Aydan il cacciatore, che lo ha istruito sulla via del bosco. Aydan, seppur abbia cresciuto il ragazzo quasi come se fosse un figlio, si è sempre rifiutato di parlare dei veri genitori di Valerion, che, a sua volta, non ricorda nulla di loro, tranne il colore ambra degli occhi della madre e le grandi mani callose del padre. Alla età di tredici anni, Valerion si smarrì nella zona più profonda della Foresta di Oillande, che pur pensava di conoscere come le sue tasche. Dopo aver vagato per ore tra gli alberi, sentì il richiamo di un rapace: era, per essere precisi, un'aquila dalle piume argento. Affascinato, Valerion tentò di avvicinarsi al nobile volatile, che però si scansò, con aria di scherno, all'ultimo. Non potendo resistere alla sfida, il ragazzo prese allora a inseguire il rapace, che continuava a sfuggirgli; il loro divenne quasi una sfida, un gioco che, in breve, all'insaputa del giovane, lo condusse al sicuro, su un sentiero conosciuto. L'aquila, tuttavia, continuò a volteggiare sopra Valerion, finché egli non giunse a casa. Aydan non fece in tempo a sentirsi sollevato, che notò l'uccello: improvvisamente cupo in volto, spiegò, senza motivazioni, che era giunto il momento per lui di partire e cercare la sua strada nel mondo oltre la foresta. A malincuore il ragazzo decise di assecondare l'improvvisa decisione del nonno e, raccolte le sue poche cose, prese a vagare per il mondo, sempre seguendo la rotta tracciata dalla sua compagna alata. Da allora, Scarlett guida i passi incerti di Valerion, spingendolo anche a entrare dentro e a mischiarsi col mondo civilizzato. Un mondo che il ragazzo, anche se ormai cresciuto, non si stanca mai di definire "goffo, sciocco e incapace".
  19. Leonardo Pieri "Non pensarci troppo", mi alzo in piedi e guardo fuori. "È molto più spaventoso, se ci pensi".
  20. Ed eccomi, finalmente. Qui in spoiler l'ipotesi di scheda: Dopo scrivo i dettagli di background e caratteriali!
  21. Leonardi Pieri "Voi siete convinti che io vi stia minacciando. E' qui che vi confondete: io vi dico solo le cose come stanno. Se voi uscite da quella porta, io non vi rivedrò mai più. Saranno altre persone a seguirvi e non saranno certo accomodanti come me. Se io avessi fatto il mio dovere in pieno, avrei dovuto, in teoria, raccontare cosa vi ho visto fare e adesso sareste assieme a don Nicola. Tenete presente che lui dirà quello che è successo, perciò, anche se magari non gli crederanno del tutto, i controlli su di voi si infittiranno immediatamente", spiego. "E non pensate nemmeno che io vi stia insultando; ma fa parte del mio lavoro valutare, anche in fretta, i miei interlocutori. E, al momento, questi sono: uno stimato professore, un reietto senza famiglia, una scappata di casa e un ragazzo sfaccendato. Cosa sarete in futuro non dipende da me, ma se vi avessi considerati delle minacce potenziali vi avrei già denunciati o vi avrei piantato una pallottola nel cranio. Vi assicuro che non mi avete per niente visto arrabbiato. O, meglio, lo ero stamattina, certo non qui e non ora".
  22. Lexander Artoris Stringo i pugni preoccupati, mentre osservo Brak scendere, senza mostrare alcuna esitazione, seguito dal nuovo arrivato, che si dimostra subito amichevole. La strega, poi, impiega i suoi poteri per affrontare la discesa senza difficoltà. Tocca quindi a me e non posso certo esibire strane qualità. Aspetto una fiammata e poi scendo a mia volta.
  23. Korshek "Bene. La cosa incredibile è che ti sei fidato di loro, perché te lo hanno assicurato. Allora io ti assicuro che non capisci niente, per cui mi devi credere", dico, cercando di contenere la rabbia. "Continuate voi, vi prego. Ho bisogno di smetterla di sentire cose del genere!", aggiungo, per poi uscire dalla stanza, a sbollire l'arrabbiatura.
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