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Ghal Maraz

Circolo degli Antichi
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  1. Quindi, per brevità, le Mosse le chiamiamo noi, non tu, @MrDeath?
  2. Mìa "Dieci corone? Potete scordarvelo", disse Mía, con sdegno, sentendosi terribilmente insultata per via della fede a cui aveva dedicato la sua vita. Senza muoversi, guardò gli uomini con una fiamma negli occhi: l'Impero del nord stava veramente decadendo, se una delle sue maggiori città poneva blocchi e tasse per uomini di fede e Nani.
  3. Sì, ci sono, scusate la sparizione. Gli alti e bassi di DL di quest'ultimo periodo mi hanno messo in difficoltà. Ora studio meglio i personaggi già pensati e propongo un PG.
  4. Leonardo Pieri "Avete tutti il diritto di alzarvi e andare via. Ma la vostra vita non sarà mai più completamente vostra, che decidiate di collaborare o meno. I diritti non esistono, Chiara, quando sei ritenuta un pericolo soprannaturale", chiarisco il concetto. "Potete decidere di rendervi utile in maniera semi-ufficale, accettando che io vi accompagni e vi tenga anche sotto controllo, oppure potete cercare di tornare alle vostre vite precedenti, qualunque valore esse avessero, con il dubbio costante che il vostro nuovo vicino sia un agente sotto copertura o che il barista sotto casa sua un cultista folle. In questo caso, avreste, in media, esistenze più tranquille, certo, ma vi assicuro che non potrete mai sentirvi al sicuro: una volta spalancate, queste porte non si richiudono. Per me è successo così, e io ero solo un ricercatore universitario senza poteri magici, studi specifici sulľocculto o strani congegni perduti: sono capitato nel mezzo di qualcosa che non avrei dovuto incontrare e sono stato reputato utile. Alla fine, non è che avessi grande scelta; poiché le tecniche di lavaggio del cervello tendono ancora alla lobotomia, si trattava di essere arruolato, essere arrestato o essere ammazzato. Nel vostro caso, poiché ho coperto la realtà del vostro coinvolgimento nelle cosiddette "pratiche di confine", avete più scelta. Ed è per questo che siamo qui a parlarne".
  5. Leonardo Pieri "Questo lo sanno. Perché pensi, altrimenti, che avrei fatto chiamare De Luca? A cosa pensi che servisse quella telefonata che ho fatto? I poliziotti non hanno capito nulla e continueranno a non saperlo. Tutto qui. Molto semplice. Tu e Palma siete finiti in mezzo a storie più grosse di voi, ma lui si è dato all'alcol, tu alla macchia", spiego a Lorenzo. "Molte di queste vicende finiscono in fumo... o in qualche omicidio inspiegabile. Altre volte finiscono come in quella chiesa. E altre volte ancora... finiscono come a Krakatoa, Tunguska o Three Mile Island: disastri solo apparentemente naturali o dovuti all'errore umano". Bevo un sorso d'acqua, allontanando la calura. "Io sono quello che non vi ha fatti finire in galera, tanto per cominciare", rispondo poi a Chiara: "Pensi davvero che avrebbero creduto a voi, invece che al prete locale e alla sua perpetua? L'unica persona credibile, agli occhi della legge, tra voi, è il professore. Tu, ragazza, perdonami, ma sembri una tossica delirante e non si sa da dove spunti. Bernardi è un paria, ritenuto da molti un uxoricida, che vive in un furgone puzzolente. Lorenzo, beh... è un ragazzotto che non ha mai combinato nulla nella vita e che sembra più interessato a bere, che ad altro. E, a proposito, sarà meglio che tu ti dia davvero una calmata: ti sei già sbronzato abbastanza ieri sera, prima che Guerra stesse male".
  6. Leonardo Pieri "Il mio lavoro consiste nel sopprimere le cose legate alľocculto. Proprio come voi. È più chiaro, adesso?", spiego, in maniera più diretta. "E, se vuoi saperlo, Bernardi, ho evitato di dire ai miei superiori che avete sventolato un artefatto arcano, dopo aver recitato formule mistiche. Altrimenti, vi avrebbero arrestati tutti subito. Io sono la vostra unica condizionale, attualmente, perché De Luca ti ha puntato gli occhi addosso. E questo vale, di conseguenza, per anche voi altri tre. E no, non provate a fare casino, o finite sepolti in una fossa comune: non si passa dai tribunali, per queste questioni. Siete automaticamente considerati una minaccia, quando si pensa che sappiate troppo o siate troppo coinvolti". Mangio un altro boccone: "Per la cronaca, Guerra non ne sapeva niente e io ero davvero in vacanza...".
  7. Talien Myrrin "Sono d'accordo con te. I Deeprak mi sono sembrati anche molto più propensi a intervenire senza tante storie", faccio eco a Gottri.
  8. Lexander Artoris "Sicuro, amico mio? Magari è meglio tentare prima una semplice sortita esplorativa...", suggerisco a Braknak, ignorando l'ennesima battuta pungente di Mevrah. Ho sentito di peggio, nei miei viaggi.
  9. Leonardo Pieri "Non me ne frega un c@zzo se non ti piaccio. Non è il mio lavoro, risultare simpatico", addento un poco di cibo. "Fai così: vai là fuori, senza di me, e vedrai quanto duri. Ti hanno puntato gli occhi addosso e non pensare che te li leveranno tanto facilmente. Sei un sopravvissuto e forse pensi di essere un duro. O forse sei solo inc@zzato col mondo: è uguale. Adesso sei nei radar dei miei capi... e probabilmente anche della gente legata al prete. Quelli non vanno mai da soli, anche se magari non lo sanno. I miei segreti che non ti posso dire, beh... quelli invece non te li posso dire, perché conoscerli ti farebbe solo ammazzare, nel giro di ben poco tempo. Forse prima non mi sono spiegato per bene, mi sa: già vi ho raccontato molto più di quel che avrei dovuto. Sto rischiando il posto a dirvi queste cose: il posto... e il mio collo. E io sono considerato una specie di risorsa almeno un poco utile. A voi non devono niente, tranne capire se e quando farvi sparire".
  10. Leonardo Pieri "Innanzitutto, lui è un problema", spiego, indicando Bernardi: "Verrai tenuto d'occhio, d'ora in poi. Posso farlo io... o può farlo qualcun altro. Sta a te scegliere, Matteo. Ma io sono la tua - anzi, la vostra - opzione migliore. Sì, ci hanno fatti estrarre, ma non crediate senza conseguenze. Ho anche visto cosa potete fare e ho deciso di coprirvi, almeno in parte, ma mi sono assunto un rischio e ora vi metto davanti a un bivio", metto le carte sul tavolo: "O facciamo tutti finta di niente, permettendo che questa storia torni a saltar fuori all'improvviso in futuro, con peggiori conseguenze, oppure accettate che io vi tenga ufficialmente sotto osservazione e voi collaborate con me. Avrei potuto raccontarvela in maniera più discreta e indorata, ma non siete degli idioti e preferisco siate consapevoli della scelta", faccio presente. "Inoltre", concludo, "le alternative sarebbero una prigione o una bara, temo". Li guardo tutti ancora un attimo: "Non so perché, ma mi piacete e sono convinto abbiate il cuore al posto giusto. Vi siete trovati catapultati in una situazione di me*da e, per qualche motivo, avete deciso di agire, salvando delle vite e svelando un antico, orribile segreto. Ora dovete scegliere, ma tenete anche presente che, comunque, le vostre vite non saranno mai più solo vostre. E che certi miei segreti resteranno, per voi, sempre tali. Su questo non avete diritto di preferenza".
  11. Korshek "Sei proprio un povero idiot@, Letun", intervengo: "Visto che lei non era d'accordo con te, hai ben pensato di fregartene della sua stessa volontà e la hai rapita, facendole del male. Tu sei il primo ipocrita, qua in mezzo, e accusi gli altri, per non vedere che razza di rifiuto sei".
  12. Mìa Nonostante la confusione, Mìa decise di assecondare la guardia, ma sfruttando il tempo della fila per capire cosa volessero realmente da lei.
  13. Victor "Inutile farsi ammazzare!", Victor gridò ai compagni, invitandoli a ritirarsi. "Guardie, arretrate e formate un perimetro difensivo!", provò poi a ordinare, sostituendosi al prevosto ormai morto, mentre lui stesso restava presso l'uscita, con la pistola in mano.
  14. Forse però, così, rischiamo di indispettire i padroni di casa, che mi sono sembrati molto rigidi sulle regole. Potremmo magari contattare il clan che era maggiormente dalla nostra parte e provare a spingerli a fare qualcosa.
  15. Oilenos Guardo i miei compagni, incerto. Non sono mai stato uno per le sottigliezze. O per le decisioni complesse. E qui mi sembra proprio che ci siamo andati a cacciare in un bel problema. Dovremmo intervenire o aspettare ancora?
  16. Leonardo Pieri "Chiedo scusa, professore. Ma temo ci sia ben poco da brindare. Questa storia puzza di marcio, da capo a piedi, e il fatto che ci siamo finiti dentro significa problemi. Soprattutto considerando che diversi di voi hanno segreti piuttosto pericolosi", dico, con ben poca voglia di festeggiare. "Quel poveraccio di Palma avrà forse trovato una conferma alle sue dichiarazioni, ma non ne trarrà certo grande conforto. Il professor Guerra è morto. Il prete e la sua perpetua ci diranno, temo, assai poco. E adesso voi vi siete fatti notare: non pensiate che la vostra vita abbia improvvisamente preso una piega meravigliosa", concludo, guardando i miei commensali.
  17. Ciao. Visto che le candidature latitano, ne approfitto ben volentieri e mi propongo. Bene, ovviamente, per il fantasy classico, perché DW è nato proprio per "emulare", in chiave narrativa, un certo modo di giocare à la D&D e quindi non ne vedo un impiego migliore!
  18. Carter "Dobbiamo accedere a quell'appartamento. Ed a quei vagoni giocattolo", commentò allora Carter.
  19. Carter Grant "Mi sembra quasi assurdo faticare nei reperire delle carrozze. Delle carrozze, per Giove!", fece Carter, infastidito. "Eppure, ora che abbiamo terminato il diario e nell'attesa della partenza, ritengo sia la traccia più interessante da percorrere".
  20. Ranesh "Io non sono convinto si tratti di denaro. Ho già visto cose simili. Cose terrificanti. A volte vogliono soldi, certo. Ma altre volte... il pedaggio è un sacrificio. Una rinuncia. Una scelta", racconto, sopprimendo un brivido. "Possiamo solo avvicinarci, tentare e sperare. Forse dovremmo chiamare, anche, prima".
  21. Arn "Riesci ad andar loro dietro, senza farti vedere?", sussurrò allora Arn a Vass.
  22. Mìa "Non ho mai smesso di seguire la mia fede, signore. Sono sacerdotessa di Myrmidia e spero che la dea sia contenta delle mie azioni", rispose Mìa, senza esitazioni. Avrebbe lasciato alľulricano la responsabilità delle sue stesse parole.
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