Il Vagabondo
'Feccia della feccia, sopravvissuta per un qualche miracolo. Forse, non troppo tempo fa, sarei anche stato a casa, qui. Solitario tra i solitari', penso, istintivamente. E rabbrividisco.
Tengo i lineamenti celati, il cappuccio calato, il volto sempre in ombra: la maggior parte di loro non rappresenta un grosso pericolo.
Ma sono tanti; stanchi, tesi, spaventati e preoccupati.
Mi aggiro al limite del loro perimetro visivo, percorrendo i loro volti ed i loro corpi con lo sguardo di un cercatore di tesori, sforzandomi di distinguere i dettagli su quei visi tutti così uguali, ai miei occhi: simmetrie sfalsate, forme sgraziate, dettagli imprecisi.
Ci sarà pure qualcuno o qualcosa che stona più del resto, in questo coacervo di scimmie?
Tengo la sinistra sulla impugnatura della spada, il resto delle armi nascoste sotto il mantello: è la loro foggia a preoccuparmi. Attirerebbero troppe attenzioni indesiderate.