Ghal Maraz

Oilenos "Se c'è modo, va bene... Se c'è modo!", alzo le mani, arrendevole. Mi fido del giudizio dei miei compagni.

Lexander "Uhm... no. E, se anche lo avessi, dubito che lo userei come una cavia", rispondo, rimettendomi poi a guardarmi attorno e a studiare le emissioni e gli sfiatatoi. Magari ci capisco pure qualcosa.

Oilenos Dattilys "Boh. Però come facciamo a entrare con le armi? Non ci conosce nessuno e magari non è detto che si fidino proprio del tutto...", commento, decisamente incerto sul da farsi.

Ranesh "Sì. D'accordo. Va bene. Sta bene anche a me", dico, avendo ben poca altra scelta, a quanto pare. Tanto, dovremmo comunque procedere. Solo che ho ben poca voglia di lasciarci la pelle, onestamente.

Leonardo Pieri

Dieter Locanda

Lexander Artoris "Il mio nome è Lexander", dico, facendomi appena un poco più avanti. Di certo non mi aspettavo questa sorpresa, a impresa già iniziata, e mi lascia interdetto. Anche perché mi domando come abbiano capito dove fossimo esattamente... e non so se la risposta mi piacerà, in effetti. "Ciò che dice Braknak è sostanzialmente il succo di quanto. Dobbiamo entrare nella forgia dei giganti del fuoco, per cercare delle armi speciali, capaci di ingenerare una forte luce magica", spiego. "Questa luce ci servirà, poi, per affrontare un gigante delle ombre e le sue ombre asservite, in modo da liberare i figli di un paio di giganti delle tempeste, costretti loro malgrado, tramite ricatto, a collaborare con gli altri giganti: come forse saprete, in genere, i giganti delle tempeste sono onorevoli guardiani del mondo e collaborano malvolentieri con i loro simili più piccoli e più violenti. Il problema è trovare un modo sicuro per entrare: i cunicoli di sfiato sono abbastanza grandi per noi e vengono ritenuti innocui dai padroni di casa, perché troppo caldi e lunghi, nonché, ai loro occhi, perché troppo piccoli per essere utilizzati come vie d'accesso. Però le emissioni sono frequenti e terribili, in un ambiente già caldo: avevamo appena iniziato a studiare dimensioni e tempistiche, quando siete arrivati voi. Da parte nostra, non possediamo incanti protettivi che ci garantiscano l'incolumità, pertanto stavamo valutando le dinamiche di emissione e se ci fossero condotti inutilizzati". Faccio una pausa nel mio soliloquio. "D'altronde, nemmeno siamo sicuri della taglia di queste armi, né se saremo davvero in grado di recuperarle; tuttavia, allo stato attuale, appare la migliore opportunità: siamo un piccolo gruppetto di individui, abbastanza capaci e indipendenti, ma altresì sacrificabili e non, per forza, collegabili a Trunau stessa".

Mìa "E noi siamo qui ad accettare la vostra guida su quale scelta prendere", disse allora Mìa, dopo qualche istante di riflessione.

Io aspetterei. Nel frattempo, si comprano razioni da viaggio e si raccolgono altre informazioni sulle zone in cui viaggeremo.

Sturm Sturm decise di non intervenire: certo non gli piaceva essere visto come un oggetto di scambio, ma, al contempo, preferiva evitare di rovinare quella assurda "trattativa" con la sua cronica incapacità a distorcere la realtà con le parole.

Arn Arn decise di continuare a rimanere indietro: la situazione gli appariva ancora troppo incerta.

Talien "Aspettiamo di sentire se decidono qualcosa: evitiamo di apparire in fuga. Però, non vorrei avesse manipolato l'investigatore, per cui teniamoci comunque pronti a dover partire di tutta fretta, se le cose dovessero mettersi male", rifletto. "Anche a me piacerebbe beccarlo fuori di qua, ma non sarà solo... sempre che non abbia anche un congegno di trasporto magico o qualcosa del genere".

George "Amico mio, hai deciso di aggiungere un altro tassello alle mie scarse attitudini? George Drake, investigatore del paranormale!", scherzo con Merlino, mentre ripenso alle sue parole. "Per quel che ti conosco, non ci avresti convocato se non fosse, al contempo: davvero importante; al di fuori della tua sfera d'azione diretta; estremamente pericoloso. Per cui deduco che un rifiuto non sia contemplabile", concludo, nascondendo un sorriso inquieto sotto i baffi.

Leonardo Pieri "Bene, allora. Abbiamo il verdetto di un tribunale e questa accusa non c'entra nulla con la nostra situazione attuale", invertengo, scambiando un ultimo sguardo di intesa con De Luca. "Vicequestore, avete i miei dati, no? Queste persone sono rimaste loro malgrado coinvolte nella faccenda e penso che collaboreranno con le forze dell'ordine per chiarire la loro posizione: se serve una deposizione adesso, bene; altrimenti, credo che siamo tutti stanchi... Nessuno di noi ha praticamente chiuso occhio", faccio presente poi, raggiungendo il gruppetto di improvvisati cacciatori di cultisti.

Yskandr "Ebbene, che cosa consigliate di fare, mia signora? Cosa pensate sia un buon suggerimento per la coppia regale?", provo a riprendere in mano il discorso.

Dieter Con Octo

Korshek "Va bene. Vai", rispondo alla ragazza. "Ma fai in fretta".

Leonardo Pieri Rissa Capisco meno della metà delle cose che questi tizi dicono, ma riescono comunque a sembrarmi tutti più fuori di testa del prete: se non fosse che qualcuno rischia di farsi accoppare da un proiettile vagante, sarebbe quasi una scena comica, a metà tra una smargiassata di Pippo e Franco e una rissa da spaghetti western. Mi tengo lontano dalle canne di pistola sventolate come se fossero ventagli, ma intervengo comunque prima che Palma si vada a schiantare di testa contro un muro. Povero bast*rdo, sta messo peggio di me. Quando infine arriva la "cavalleria", ho già visto la mia vita scorrermi davanti agli occhi almeno sette volte. Sette volte di troppo. Con De Luca E adesso?

Dieter Dieter lanciò un'occhiataccia a Gruttag, ma poi mosse appreso all'uomo misterioso, fermandosi solo momentaneamente per fare cenno a Octo di muoversi.

Sì, la situazione è disperata e si fanno alleanze. Però, ecco, è chiaro che si tratta di un party buono, quindi ci si aspetta un poco di morigeratezza!🤣

Il grosso problema potrebbe in realtà essere che il mio PC è una specie di enciclopedia ambulante, quindi potrebbe trarre dei collegamenti. Però anche questo non è detto, dipende quanto lei riesce a dissimulare dei legami innegabilmente malvagi.

Leonardo Pieri "Sono stato io a sparare, agenti, perché questo "prete" è un uomo pericoloso, colpevole di parecchi reati", mi faccio avanti, a mani alzate. "La mia pistola, attualmente disarmata, è sotto la giacca, a sinistra. Prendetela pure voi, così non farò movimenti strani. Nella tasca interna della giacca, a destra, invece, c'è un tesserino, che mi identifica. Prendete anche quello. Vi suggerisco di contattare il Vicequestore De Luca, che vi confermerà chi sono. Anzi, se potreste poi mettermi direttamente in contatto con lui, ve ne sarò grato", spiego, ringraziando mentalmente la mia proverbiale lucidità e freddezza, che in questo particolare contesto si sta dimostrando utile. I poliziotti di provincia non sono certo abituati ad atteggiamenti del genere in individui potenzialmente sospetti.

Talien "Ben gentile!", ringrazio il Nano, pagandogli un'altra pinta. "Informazioni preziose per il nostro viaggio... e per le mie storie! Un intrepido Nano che caccia da solo una leggendaria chimera e poi viene minacciato da una simile creatura di tenebra: è materiale ottimo! Anzi, se ti venisse in mente altro, amico mio, sarò sempre pronto a sentirlo, finché siamo ancora qui", provo a incoraggiare la memoria del Nano, stimolandola con parole di incoraggiamento. È probabile non serva a nulla, ma chi può mai saperlo?

Korshek "Lirilien, vieni. Probabilmente verrà qui comunque, ma è meglio se intanto andiamo a cercare il Visone: la situazione non è certo ancora risolta", dico, preparandomi a uscire. Joshlin e Millan saranno più che sufficienti per rimanere qui.

Carter Grant "Per quanto assurda, non mi pare granché più improbabile di quanto capitato a noi stessi, nelle ultime occasioni", Carter fece presente, riguardando gli appunti che aveva tratto. "E questa storia della tratta verso Costantinopoli... che sgradevole combinazione".