Sandrine Alamaire
"È peggio di quello che potessimo temere. Il suo sangue scorre ancora potente, gli anni passati non lo hanno intaccato: difficile dire se sia un lascito della benedizione paterna... o altro. In fondo, da questa parte del mare, il tempo pare scorrere in maniera inusuale", inizio a spiegare, cercando inevitabilmente di narrare un racconto, oltre che una storia.
"In fondo, anche per Blake dovevano essere già passati diversi anni: ma lo erano davvero? Comunque sia, Kilagas era pronto. Più pronto a noi, di quanto noi lo fossimo a lui. Nonostante il nostro precedente capitano non stesse, in fondo, attendendo altro. Kilagas sembrava sapere di noi. Che noi eravamo arrivati e che fossimo al comando di un suo... fratello minore.
La Zephiro Nihil è stata il nostro primo incontro con una qualche parvenza di civiltà, al di qua del confine salmastro. Una nave orribile e perversa, oscena ed unica, che sembrava incanalare potere come in un vortice. Intrisa di un verde quasi malato, i suoi fianchi vomitavano colpi di cannoni non forgiati da semplici mani umane. E pareva scivolare tra le onde nebbiose, silenziosa e predatrice, come uno sparvieri in planata controsole. Sì, sapevano di noi, Kilagas ed i suoi due mostri personali.
Kilagas, ancora apparentemente un ragazzo, lo stesso sguardo infido di cui si narra, terribile e maestoso, degno Arconte del suo Spirito eponimo.
Al suo fianco, una donna-medusa, i cui capelli serpentini non sono che un pallido riflesso del suo essere Arconte del Terrore, capace com'è di sconvolgere i cuori e gli animi.
All'altro lato, un goliath dalla pelle incisa, Arconte degli Oceani, in grado di reclamare potere sulle creature marine.
In tre erano, su una nave da incubo, coi loro poteri, i loro incanti e le loro conoscenze; e, per poco, non ci hanno uccisi tutti. Non sono nemici di scarso valore, ma una tenebra litania di morte sui flutti: Kilagas sta radunando un equipaggio di Arconti dalle anime corrotte".