Clint Draconis
Il dolore nel petto di Clint era come un lama di coltello spezzata a trafiggergli il cuore, arroventata, tagliente, silenziosa.
Un senso di oppressione. Fallimento. Angoscia. Solitudine.
Clint ripensó a quel momento, solo pochi minuti prima. Prima di tutto questo.
Pensó alla sua vita ed alle sue scelte, al mondo migliore che avrebbe dovuto lasciare ai suoi figli, alla speranza di poter trovare un amore assoluto.
Ripensò a quel matrimonio non voluto, ma necessario. Al bene che aveva trovato in quella moglie che sembrava incapace di affetto. A quanto tutto ciò, in fondo, volesse poi dire qualcosa.
Poi, la sua rabbia esplose in un rombo di tuono, un grido devastante che si riversò, quasi solido, sulle figure scolpite dei due draghi assassini. Prima le loro riproduzioni, poi loro stessi, in carne immonda ed oscene ossa.
Non avrebbe permesso che rimanesse nemmeno un simulacro di quei due mostri ancestrali.
"Andiamo a prenderli. Quello che dice Trull, per me va bene".