Sandrine Alamaire
"La mia risposta - e sarebbe onesta; e corretta - è che dall'isola non mi aspetto nulla", sorrido, mentre Randal pensa.
"Se vogliamo dare un senso alla domanda, tuttavia, la risposta, non vera, ma sensata, è: nessuna cosa e tante cose, tutte assieme.
La pace sarebbe un bel premio. Non per me, ma un buon - anzi, un ottimo - premio, comunque.
Una casa per Sigbjorn e la sua gente: gliel'ho già eretta, in effetti, a ben vedere. Forse un po' piccola, ma un palazzo necessità di fondamenta: un molo è un approdo migliore e più sicuro di altri, per sbarcare in una nuova casa, in fondo.
Per me? Promesse e speranze che non potete darmi: il mio futuro ed il mio passato. Barusha è un passo sul sentiero, una sontuosa e fugace quadriglia durante la festa da ballo in cui si fidanza il figlio dell'imperatore. Tante teste coronate ed il ballo focalizza l'attenzione, facendo vorticare trini e merletti, i potenti del mondo a calibrare i giochi politici nel tempo di una danza. Ma il ricevimento si esaurisce altrove.
Non è un segreto che io stia cercando di dare forma alla mia origine e canovaccio al mio domani: si chiama Genevieve Lòreman, la mia ricompensa. Nessun segreto, davvero.
Ma ella non è la giusta risposta, quella che voi domandate, perché, come ho detto, dall'isola, non mi aspetto nulla".