Vai al contenuto

Ghal Maraz

Circolo degli Antichi
  • Conteggio contenuto

    14.927
  • Registrato

  • Ultima attività

  • Giorni vinti

    33

Tutti i contenuti di Ghal Maraz

  1. Sturm "Credo sia meglio per tutti riposare. A lungo. E senza turni di guardia. Temo che otterrebbe solo il risultato di offendere i nostri ospiti", suggerì Sturm ai compagni riuniti, il suo corpo che cominciava a reclamare il giusto, e spesso troppo insistentemente negato, riposo.
  2. Sandrine Alamaire "È sempre divertente navigare con voi come capitano, Fortunale!", esclamo, per poi mettermi a fissare il cielo che si colora di impossibile. Osservo fugacemente Tamara, cercando di decodificare il senso del suo operato, mentre resto in attesa delle indicazioni di Besnik.
  3. Mogmurch "Bene. Quando torniamo, saremo gli ancora-più-fighi e, dopo, tutti i Goblin si faranno la pipì nei pantaloni! E stabiliremo nuove prove adatte alla tribù!", grido, tutto allegro. Tempo di fare i Goblin professionali!
  4. Carter "Mi sembra tutto a posto, professore"", rispose Carter, provando a fare mente locale di quali difficoltà potesse comportare una simile spedizione: egli era, infatti, molto più uso a viaggi in terre poco civilizzate e nelle quali si facevano rare difficoltà sull'utilizzo delle armi. "Magari, pensavo... dovessimo affrontare delle spese particolari, come dovremmo muoverci? Sperando di non avere delle resistenze sulla diversità di valuta...".
  5. Arthas Vaneer "Sarenrae sia lodata!", esclama, quando finalmente riesco a superare le difese sorprendentemente agili della pianta senziente. Subito, però, mi rendo conto delle condizioni di Gobnait, che è stato più volte flagellato dalla impossibile creatura. "Le tue ferite sembrano richiedere attenzioni, amico mio. Come ti senti?", chiedo, osservandolo per capire se siano solo lacerazioni superficiali o danni ben più gravi.
  6. Jasmine Al-Alrae Il mio sguardo scatta, furioso, su Juliano, prima di tornare a concentrarsi sulla situazione circostante. E sulla minaccia attuale. Accarezzo il pelo di Rajah, mentre, mentalmente, invoco una nuova benedizione su di lei: ''Muovi con la grazia che ti contraddistingue'. Mormoro poi una sequenza mistica di sillabe, stringendo saldo innanzi a me il simbolo del Fiore dell'Alba. Infine, la mano nuovamente libera, combino un movimento concordato con una serie di suoni, per indicare a Rajah come comportarsi. Siamo pronte. DM
  7. Clint Draconis "Certo che non mi fido, decisamente a buona ragione"", rispose Clint, la cui predisposizione d'animo era tutt'altro che positiva. "E, a meno che voi non siate una perfetta idiota, fareste lo stesso, donna Lucrecia... Perché dovrei ciecamente fidarmi di una che, come maggiore elemento identificativo di sé stessa, ha il fatto di professarsi "ex adoratrice di Tharizdun", attualmente in contrapposizione con il suo passato culto? Una donna, casualmente incontrata nell'Abisso, a Shendilavri, nel palazzo demoniaco di Malcanthet stessa? Con la conoscenza di chi fossimo noi e del perché ci trovassimo lì? Voi dite che ci state aiutando. Che ci avete aiutato. Bene. Allora abbiate la pazienza ed il buon senso di capire che non c'è nulla di strano, nella nostra ritrosia: assicurarci della schiettezza e della affidabilità di un gruppo di sconosciuti, possibili cospiratori nichilisti, incontrati casualmente a Miomanta, è ben più che un obbligo. Esattamente come è un obbligo ancora maggiore, per noi, fermare quella creatura. Faremo tutti i sacrifici del caso, se e quando dovremo. Ma, sempre e comunque, i minori possibili".
  8. Sandrine Alamaire Mentre siamo in viaggio, ripenso al testamento di Kiltus. Sorrido tristemente, per poi recarmi in cabina e stringere, finalmente con consapevolezza, il tricorno che lui avrebbe voluto tramandarmi. Lo rigiro più volte tra le mani, sillabando una nenia malinconica, poi decido di calarmelo sulla testa. Una piccola maschera da vera marinaia, sulla testa di chi è cresciuta sulla terraferma. Primo Ufficiale Sandrine. E chi lo avrebbe detto? Ma, in fondo, mio padre aveva guidato una lunga spedizione attraverso tutti e sette i mari, alla gloria imperitura di Vaudemont, e si era nuovamente perso tra gli oceani, quando si era trattato di cercare il suo tesoro perduto. Finirà mai, mi chiedo, questa impresa impossibile?
  9. @Pippomaster92 Ho fatto un edit nell'ultimo post, ché avevo scritto due volte Sekota (la quale è, comunque, la prima tappa della spedizione).
  10. Sandrine Alamaire "Mi siete sembrati entrambi dell'idea di saggiare il terreno a Sekota... Ma la nostra meta principale e successiva è, comunque, Corissa, Capitano", rispondo, tanto a Fortunale quanto a Ventura, prima di dare disposizione dell'equipaggio per la sistemazione temporanea delle cabine.
  11. Mía "Facciamo attenzione, signori. Non è detto che gli orrori di questo luogo sacrilego siano già stati tutti sconfitti", consigliò Mía, mettendo in guardia i suoi compagni, mentre guardava con malcelato disgusto quel bastone che ancora si portava dietro. Avrebbero trovato qualche risposta?
  12. Caranthiel Sebbene io abbia trascorso decenni nelle Sale di Thranduil, non riesco a non rimanere colpita ed ammirata dalle meraviglie di questa singolare corte, la cui inspiegabile natura riflette quella del suo signore. Faccio un cenno alle parole di Beorn e mi lascio coinvolgere dalla celebrazione del lutto, senza mai assumere una posizione da protagonista, morigerata nel bere e nel mangiare, seppur partecipe, stupita dalla bontà di cibo e vivande e celere a rispondere a qualsiasi domanda mi venga posta, che essa giunga da Beorn o da uno del suo popolo.
  13. Victor Victor, il cuore in gola, iniziò subito a scorrere i tomi proibiti freneticamente, certo di stare rischiando ulteriormente la sua già provata stabilità mentale, ma anche, al contempo, consapevole che il servizio all'Imperatore richiede sacrifici e sofferenze. "Sacra Terra, proteggimi!", invocò ľArbitrator, le mani tremanti e la fronte sudata. AdG
  14. Mogmurch Dall'alto della mia superba suprema super-intelligenza e delle mie giustissime e finalmente riconosciute capacità di capo, subito indosso con la dovuta eleganza (insomma: emetto una puzzetta mentre lo faccio) il copricapo fighissimo. Poi, mi ingollo tre degli intrugli portati dalla vecchia (intrugli che identifico con somma perizia ed impareggiabile rapidità), per poi procedere alla spartizione. "Per quell'infame di Poog, il mantello - così non mi tocca sempre vedermelo davanti- ed il bastoncino magico. Che è bene anche mi usa subito addosso, altrimenti vediamo se funziona anche da tappo per il sedere", inizio a dividere. "Al mio amico Chuffy, ľAffettacani sbrilluccicosa, a vedere se, almeno con quella, riesce a tagliare qualcosa di meglio del suo dito. A Reta, la collana, che ha il colore giusto per il suo collo. E poi dopo fa esplodere e bruciare le cose. Io mi prendo la collaccia e la perlina, perché le so usare bene, mica come voi. Una boccetta della ciofeca che chiude i buchi in pancia a testa, più altre due a Reta, che prende anche quella che non fa bruciare; e che può essere riconoscente con me quando vuole".
  15. Jasmine Al-Alrae "Affascinante...", rimugino, in un filo di voce, prima di spiegare anche ai miei compagni, facendo eco alle spiegazioni dello Pseudodrago, che: "Scavano tunnel sotterranei. Forse tane. Addirittura, probabilmente, secernendo una qualche sostanza acida. Ho percepito un forte, pungente odore nell'aria". Carezzo il pelo di Rajah, mentre i miei occhi sbiancano momentaneamente. 'Osserva il mondo con gli occhi della colomba, amica mia', penso, invocando la benedizione della dea. DM Mi rivolgo poi alla povera anima che abbiamo trovato, tendendogli la mano: "Purtroppo non sappiamo il vostro nome, messere, e non possiamo granché aiutarvi sulla vostra identità. Davvero non ricordate niente? Ma alzatevi, intanto, ve ne prego".
  16. Clint Draconis Firedrakes non sarebbe mai stata casa sua. Clint lo sapeva. Nonostante tutto il tempo trascorso tra le sue mura, i ricordi felici legati alla capitale di Glantria erano troppo pochi, soprattutto se confrontati coi momenti bui. Ma, in quel momento, nessun'altra meta sarebbe stata, forse, maggiormente benvenuta. Quando sentì la neve dei Fiordi sotto i suoi piedi, seppe che il grosso di quell'orrore, strisciante e sotteso, che li aveva ottenebrati negli ultimi giorni, era ormai alle loro spalle. C'era ancora qualche questione irrisolta, ma avrebbe dovuto attendere. Il gelo nell'aria lo accolse a braccia aperte, come una madre amorevole. L'aria del palazzo, infine, lo investí con un malcelato senso del sublime. Sgranellò le sensazioni familiari tra le dita della mente, un rosario di pentimenti e remissioni, augurandosi la salvezza per i tormenti dei suoi compagni. E, inaspettatamente, il più orgoglioso di tutti loro lo prese da parte, assieme a Bjorn. Thorlum e Bjorn L'udienza si prospettó subito come l'ennesima battaglia delle parole. Marie Antoinette, per prima, mise in campo la sua disgustosa pochezza umana, che Clint avrebbe preferito scongiurare dal trono di Glantria: il Draconis era certo, fin dalla sera del ballo, che quella donna sarebbe stata un problema e la sua mancanza di stima in lei aveva già avuto ragione di rafforzarsi. L'adepto mosse due passi avanti e fece una elegante riverenza, mano al cuore, ma ben si guardò dall'inginocchiarsi: non a Derbel, che non era il suo re, né, soprattutto, ad una strega manipolatrice, che si arrogava, senza umiltà, il diritto di imporre condizioni che il suo stesso marito, erede legittimo al trono, non pretendeva. La riverenza la sarebbe dovuta bastare. Ma la guerra della sala del trono non era ancora terminata. Anzi. Le parole di Lucrecia furono una martellata sulla incudine della loro missione, a cui si frapposero, in una strana, convergente dicotomia, i pensieri normalmente contrapposti di Oceiros e Thorlum. Clint sorrise. "Mi compiace sapervi tanto sicura della vostre possibilità, donna Lucrecia, al punto da essere certa che avreste potuto facilmente sopraffare me e Bjorn, quando ci siamo incontrati, sebbene voi foste già, a vostro dire, indeboliti e stanchi. Non dubitiate: me ne ricorderò...", intervenne, poi, l'adepto. "Ma concordo, invece, nel dubitare che risvegliare un Tarrasque, per combattere una Dracolich, possa costituire la soluzione più ottimale. Non è forse come soggiogare una colata di lava - per dare eco al pensiero di Thorlum - travolgendola con un maremoto? Non dubito che un Tarrasque possa stritolare quasi qualsiasi cosa: si parla, in effetti, di una bestia di dimensioni impossibili da quantificare, Thorlum: una creatura la cui stessa esistenza deride le leggi della natura. Ma davvero dovremmo risvegliare un araldo insensato della distruzione, per domare un nemico? Chi potrà controllarlo, poi? Chi lo fermerà, quando inizierà a devastare i villaggi degli abitanti della Savana, prima di decidere che è più interessante avanzare verso Nord? Chi gli impedirà di devastare Acquastrino prima, e poi Garnia tutta? Chi trarrebbe vantaggio da una mutua distruzione reciproca delle parti in causa? Magari... un dio primordiale e folle dell'entropia senza requie? Può darsi che abbiate ragione, mia signora... Ma permettete che io esprima le mie congetture e rimostranze, adesso". DM
  17. Sandrine Alamaire Guardo perplessa prima Tamara, poi Fortunale. Il concetto di "buona idea" mi accarezza la mente come un pensiero fuggiasco. Su questa nave c'è ora troppo potere. E troppa energia. Sorrido, lasciando che la reggente di Lalibela mi preceda, poi accenno una risposta a Fortunale: "Qualche fortuna credo che l'abbiamo avuta, ma ancora non è tempo di giubilare, Capitano. Ne parleremo più compiutamente a tre voci, con Randal, durante il viaggio. Vi prego, chiedete agli uomini di spostare un letto dall'altra cabina alla mia, in modo che io possa dormire con le mie lady e Tamara possa avere l'altra stanza. Per quanto cortese come gesto, la cabina del capitano non può essere liberamente assegnata ad altri, giacché essa non contiene solo un giaciglio e qualche suppellettile".
  18. Arn "Vediamo se da qualche parte c'è il vostro equipaggiamento, poi andiamo a cercare gli altri prigionieri. Non dovrebbero avere portato la roba di Vass altrove, comunque: non ne avevano il tempo...", ragionó Arn.
  19. Clint Draconis "Nessuno può vincere una battaglia del genere, in cui la morte stessa potrebbe essere una ricompensa impossibile. Siamo nel cuore di un piano dell'Abisso, sotto lo sguardo stesso della sua oscura signora. L'unica speranza che possiamo dare a qualcuno è quella di svolgere il nostro compito fino alla sua conclusione. Ed occhi ben attenti", aggiunse Clint. DM
  20. @dalamar78 Non ero riuscito a riposizionarmi per attaccare sul fianco?
  21. Jasmine Al-Alrae Faccio cenno a Rajah di venire con me e procedo qualche passo verso il sottobosco in cui si è fatta largo quella creatura, per cercare, almeno, di coglierne le tracce. DM
  22. Jasmine Al-Alrae Impugno la lama più saldamente, mentre chiamo Rajah al mio fianco, iniziando a scrutare assieme a lei tutt'attorno, per coprire le spalle della mia compagna già intenta ad occuparsi di quel poveretto. DM
×
×
  • Crea nuovo...