Clint Draconis
"Cugina", rispose Clint, con una nota di tenerezza nella voce, "sebbene non sia in mio potere assicurarvi un matrimonio col principe Derbel, una cosa ve la posso invece confermare: egli è un uomo lento all'ira, premuroso, buono e protettivo. Dovreste vedere l'affetto che prova per la sorella e come ne cerchi costantemente salute e salvezza. Certo, come tutte le persone così, può conservare un rancore giustificato a lungo, ma non sarà mai uomo vendicativo, incurante della legge.
E, qualora voi abbiate la sorte di andargli in moglie, non vi giudicherà per il vostro aspetto, che vi assicuro, peraltro, essere splendido. Sua sorella è sposata con una Stirpedidrago consacrata a Bahamut, con enormi ali membranacee intrise d'argento. Come potete vedere, tra i suoi campioni spicca una ragazza dai palesi tratti demoniaci, ma stemperati da coraggio e buon cuore.
È un sovrano che giudica la fedeltà e la lealtà, non le percezioni. Detto ciò, non dubito che possa trovarvi bella anche nella presenza, come certamente siete! Restate fedele alla vostra dolce innocenza sognatrice, cugina. Non siano delle scaglie nere a determinare il vostro sentire. O il vostro fato.
E non abbiate timore di parlare con me, qualunque cosa accada e ogniqualvolta lo desideriate: troverete sempre in me un ascoltatore".
Alla chiamata del Principe, Clint si congedó con un inchino, andandosi poi a scusare con Constantin e Calixtria, cui rivolse un ulteriore baciamano. Calixtria sembrava tenere ad essere considerata "migliore" della sorella e ad essere trattata di conseguenza: Clint avrebbe retto il gioco, almeno finché la trama dei giochi non si fosse definita.
Alla divisione dei ruoli, Clint indossò finalmente, di nuovo, quella maschera che non poteva tenere, interagendo coi parenti: aggiornato dai compagni, si propose di andare presso gli appartamenti degli Ivarstill, la cui scarsa attitudine alla magia pareva suggerire la possibilità di impiegare al meglio gli incanti messi in atto alla preparazione per la serata. Anche perché non poteva rischiare di essere malamente identificato ed additato dai servi dei Draconis.
Auguró buona fortuna ai compagni e si apprestò a muoversi.
DM