Clint Connor
"Grazie per le spiegazioni, Havard. Ci avete dato informazioni certo preziose!", fece poi Clint, alzandosi per andare a stringere la mano dell'uomo. "Non ho mai battuto i Fiordi o le Terre Settentrionali in genere, ma spero che potremo dimostrarci tutti utili.
Metteremo a profitto queste ore, per stabilire una linea d'azione condivisa".
Si avvicinò quindi ad Emercuryadar: "Non temere, nobile figlio delle nuvole. Conosco il dolore della perdita di una madre, ma sono certo che la Protettrice del Nord tornerà presto a proiettare la sua ombra alata sulle lande ghiacciate. Il mio istinto e la mia stessa storia mi spingerebbero a seguire il tuo viaggio, ma la ragione mi suggerisce che potrò forse essere più utile altrove. Riuscite quindi al più presto nell'impresa, dacché non desidero altro che di ammirare la gloria di una argentea leggendaria!".
Non aveva necessità particolari di un giaciglio comodo, quindi lasciò che gli capitasse ciò che era disponibile. Piuttosto, andò finalmente a stringere il braccio destro di Trull con la sua mano, guardandolo negli occhi, sussurrandogli, nella lingua del Popolo Sotto la Montagna:
In un momento di quiete, scivoló poi, solitario, all'esterno. Il sole faceva faticosamente capolino tra le nubi del Nord, spargendo qualche riflesso sulla neve e sulle scaglie di Clint. L'adepto inspiró a pieno polmoni quell'aria tanto nuova, eppure già così familiare, mentre il retaggio del drago scalpitava dentro di lui. Sì guardò attorno, osservando, in silenzio, la vita del villaggio ed il curioso girovagare dei suoi compagni.