Clint Connor
Clint serrò i pugni, abbassando istintivamente il capo e sbuffando fumo. Il drago aveva ragione. Avrebbe potuto scegliere un altro modo, certo. Ma aveva ragione.
Che cosa era diventato? Che cosa si era illuso di ottenere?
Si inchinò davanti ad Ariabel, ponendo fine ad una illusione che aveva coltivato fin da quando l'aveva vista, così bella, due sere prima, sotto i riflessi delle torce: "Kir... No. No.
Dame Ariabel.
Dame Ariabel, vi prego di perdonarmi. So che ho ben poco motivo di chiedervelo. Ne ho ben poco merito. Avrei dovuto vegliare su di voi, sulla vostra incolumità, ma non ho vegliato sulla persona che maggiormente poteva danneggiarvi. Non ho vegliato su me stesso.
Vi domando scusa, per quel poco che vale, e mi assumo la piena responsabilità della cosa. Perché ho mancato a voi ed ai miei giuramenti. Ho creduto che avrei potuto... no.
Non ha importanza cosa io pensassi. Ho sbagliato. E tanto basta.
Sebbene mi renda conto di non averne più diritto, se voi me lo chiederete, io continuerò a pensare alla vostra incolumità, durate il cammino e la guerra. Lo farò, anche se non me lo chiederete. Nei limiti del giusto. E del lecito.
Sempre ammesso che io porti ancora la testa sulle spalle".
Clint mosse verso Bjorn, gettando solo uno sguardo fugace a Seline. Ciò che doveva dirle, glielo aveva già riferito, la sera prima. Quello era stato il primo passo. Era giunto il momento del successivo.
Si fermò davanti al gigante del Nord: "Bjorn Skaldsson, sei un uomo di azione, perciò non ci girerò attorno. Ciò che ha detto Emercuryadar è vero. Ho giaciuto con Seline, con la tua donna, mentre eri a Firedrakes. La cosa non mi fa vanto, né onore. Te lo avrei confessato comunque, ma tanto vale farlo ora. La mia fedeltà al principe è dovuta solo alla lotta contro la Xorvintaal. Ma con te ho condiviso il campo di battaglia. Ben più grave la mia colpa, dunque.
Ho sbagliato, uomo del Nord, pertanto, nelle usanze del tuo popolo, ti offro la mia testa.
Recate il mio saluto a Trull, per favore", concluse, chinando il capo ed inginocchiandosi di fronte a lui, il collo completamente scoperto ed alla sua mercé. Perlomeno, sapeva che sarebbe stato veloce.
Quel falchion era veramente affilato.