Clint Connor
Clint intraprese la lunga cavalcata con somma pazienza. Sapeva che sarebbe stata impegnativa.
Sentiva su di sé, talvolta, lo sguardo di Celeste. Rincuorato dall'impegno accollatosi dal Drago e spronato dalle parole gentili del buon Trull, provò a riflettere su quel poco, confuso, che aveva potuto capire nel fiume confuso di parole della giovane Elocatrice. E decise che, in fondo, non c'era nulla di male a tentare.
Ricambiò il suo sguardo, infine, e le sorrise, avvicinandosi a lei, per sussurrarle:
Celeste
Pur se lontani dai pericoli della civiltà e degli assassini prezzolati, Clint rimaneva comunque, tendenzialmente, fedele al suo impegno, cavalcando a fianco di Ariabel, con cui intratteneva conversazioni sulla vita di corte, la politica, la natura degli Elfi, tenendo anche allenato il suo Elfico, uno dei linguaggi che aveva appreso da minor tempo.
Si premurava però anche, sempre, di controllare Chandra, che sentiva come una sua seconda, anche se formalmente non precisata, responsabilità.
Quando Emercuryadar si avvicinò a loro per parlare, per l'ennesima volta, Clint gli fece una proposta: "Nobile Emercuryadar, perché non assumi la forma di un Avariel? La tua velocità in volo sarebbe comunque discreta, la tua vista eccellente e non saresti un bersaglio tanto evidenziato dai bagliori del sole... potresti non dovere restare sempre così tanto in quota, perlomeno!".
Come che fosse, in ogni caso, Clint si manteneva sempre bene allerta, consapevole dei rischi connessi ad una cavalcata tanto esposta...
DM