Clint Connor
"Ah, milady...", Clint fece un cenno di rispetto col capo verso Chandra.
"No, io... no, non direi buono, mia Signora. Onesto, forse... anzi, magari! Ultimamente mi è stata detta spesso, questa cosa... che io sarei buono. No, non credo.
Onesto sarebbe già qualcosa. Mi basterebbe", Clint esitò, guardando la Barda negli occhi con fare incerto. Da parecchio era ormai passato il tempo in cui la presenza di Chandra lo metteva in soggezione e lo faceva balbettare. Le cose erano cambiate.
"Se provassi a tendere una corda d'arco, rischierei di infilzare l'arbitro di gara, probabilmente! E lascio volentieri salsicce e ricompensa monetaria a Thorlum: non sia mai che un po' di oro i più non gli migliori l'umore...
Gradirei parlare ancora con Emercuryadar, certamente... ci vede abbastanza agevolmente, da lassù, direi. Magari posso fare una fiammata, per attirarlo, quando saremo fuori dal paese.
Però, prima devo sentire da Dame Ariabel se gradisce che la accompagni o se posso congedarmi dal suo servizio; oppure, se, diversamente, ha piacere di seguirci... in effetti, non mi è ben chiaro se io mi debba ancora considerare come suo protettore: gliel'ho chiesto ieri, ma non mi ha ancora dato risposta...
In ogni caso, preferirei prima fermare le vostre stanze. Rechiamoci alla Piuma del Re: se c'è una cosa che la missione di salvataggio della Contessa mi ha insegnato, è la necessità di essere veloci a fermare i posti letto...".
Condusse quindi il suo cavallo alle stalle e pagò la notte per le due singole, fermandole per Chandra ed Ariabel.
"In base ai desiderata di Dame Ariabel, vedrò dove alloggiare. Non mi dispiacerebbe lasciare le stanze migliori alle coppiette di innamorati, ma mi adeguerò alle richieste della Fidanzata Reale... anzi, è ora il caso di interpellarla, così possiamo metterci, eventualmente, a cercare di contattare il Drago!".