Sandrine Alamaire
'Sembra quasi... a disagio?'.
Mi muovo alle spalle del cuoco, scivolando sul pavimento in maniera appena un poco più rumorosa del necessario. L'esigenza di uscire dall'ombra di una situazione a volte richiede quel minimo di teatralità.
Che io ovviamente adoro.
"Mio signore. Il nostro impagabile chef, qui, sta cercando di dire, ovviamente, che la nostra spedizione non ha alcuna possibilità di affrontare una sfida come quella che ci attende senza una guida spirituale adeguata. Ed in questa casa divina, unica nel suo genere, siamo sicuri di trovarne.
Cerchiamo conforto. Guida. Benedizione. Cerchiamo la Vista Sacra sul futuro, nei limiti che la benemeranza superna riterrà adeguato fornirci.
E cerchiamo anche, nella speranza di ricevere risposta a questo nostro indegno desiderio, anche chi possa desiderare di incidere - volontariamente, seppur nei vincoli antichi della consuetudine marittima - il suo nome nelle pagine della storia di questa splendente istituzione; nella storia di Capo Ventura, perla del continente conosciuto; nella storia, intrepida e drammatica, della navigazione.
Perché noi non possiamo partire senza il soffio del sacro su di noi.
Confortateci, padre. E concedeteci quanto meno il prodigio della vista oltre le ombre.
Ma permettetemi anche di sperare in altro.
Perché, sebbene noi non saremo i primi a salpare, noi intendiamo appieno di essere i primi a tornare.
E non crediate sia supponenza, o ingenuità, la mia.
Io sono una Alamaire, padre. E mio padre mi ha insegnato che una Alamaire non deve parlare, se non ne è convinta.
Aiutateci, padre. Vergate con noi lo scorrere della Storia".
DM