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Ghal Maraz

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Ghal Maraz

  1. Deyana "L'isola della mancanza di buon gusto...", sospiro, mentre la ragazza si allontana. Al suo ritorno, faccio un cenno d'intesa verso i miei compagni, invitandoli ad andarcene di qui prima che veniamo considerati degli scrocconi perdigiorno.
  2. Deyana "Dormiremmo anche, tesoro, se la cosa non reca troppo disturbo ad alcuno", rispondo prontamente. "Ed ora dimmi, te ne prego... quanto tempo è passato dall'ultima volta in cui una musica, una voce ed uno spettacolo- spero! - decenti hanno allietato gli avventori ed il personale di questo grazioso luogo di ristoro?".
  3. Arn "Allora spostiamoci in fretta e troviamo un riparo per la notte", disse secco Arn.
  4. Avrei detto "The Restless Dead", se non fosse per il fatto che hanno specificato che è una campagna a più moduli. A questo punto, voto "The Doomstones".
  5. Knochen Johann si gustò il piacere del pasto in silenzio, mangiando con gusto, masticando ogni boccone ed assaporando ogni sapore. Lasciò che fossero gli altri a parlare. Era un bel momento e non voleva rovinarlo.
  6. Carter Carter condivise il piacere di una sigaretta in compagnia di Von Weber, trovandosi oltremodo in sintonia con le riflessioni dell'uomo. Una volta conclusa la fumata, raccolse nuovamente le sue cose e si accinse a muoversi.
  7. Angelica Angelica sospirò, sconsolata. Uscivano da quella fogna di città solo per andare ad impantanarsi in uno schifo di mefitica palude dimenticata dagli dei.... e per giunta, in compagnia di un tizio che sembrava essere entusiasta della cosa! La pastorella gemette. Cominciava a pentirsi di aver dato una ginocchiata tanto forte nei testicoli a quel disgustoso, villano, rozzo e codardo cavaliere. O, meglio, si stava pentendo di non avergliela data esageratamente forte. E soltanto una. Almeno dopo avrebbe potuto giocare a farlo rotolare giù dalle dolci colline di Carcassone come una palla di stracci malmessi e dolorante. Sentiva la mancanza delle sue dolci terre, dei declivi ricolmi di erba verdeggiante, delle nebbie misteriose che si emanavano dal Bosco Fatato, delle noiose giornate passate a pascolare il gregge, pattugliare i confini e prendere a calci i corteggiatori.
  8. Wilhelm L'Imperiale lasciò andare l'uomo. Non provava nessun piacere nel trucidare la gente, nemmeno se si trattava di vigliacchi. O di senza speranze. Pulì invece la lama dal sangue e prese a guardarsi attorno con attenzione, per quanto la poca luce lo consentisse. Le uniche fonti di potenziale pericolo parevano già essersi estinte. Con una facilità quasi umiliante. Quella non si era dimostrata una vera prova. Gli dei non avrebbero loro sorriso granchè, una volta tanto.
  9. Deyana "Auffff....", sospiro."E' durata meno del previsto", aggiungo, in un sussurro. "Signore mio", dico al alta voce, alzandomi, "vogliate scusare l'incapacità della testa del mio amico di starsene lontana dai corpi altrui. Deve essere la sua naturale simpatia e confortante gentilezza, a fargli perdere il controllo di quella sua brutta zucca! Nemmeno si accorge se si fa male". DM
  10. E lo chiedi anche? Adesso gli butto in acqua anche il Bastone e vediamo che è la volta buona che si tuffa!
  11. Deyana "Quello che la casa offre da mangiare, andrà benissimo. Da bere, vino o, in sua mancanza, birra per me. E sicuramente birra per il Nano. Non so cosa voglia lui", dico, concludendo con il dito che indica verso Tulkas.
  12. Perché era la Regina Vergine (non si sposò mai).
  13. Sapevate che la Virginia deve il suo nome alla regina Elisabetta I? Sapevatelo!
  14. Victor Victor si caricò in spalla le sue poche cose, per poi fare un cenno di saluto a Patricia, mentre la ringraziava. Prese a fissare ľoscena costruzione, una certa inquietudine nel cuore. "Solomon... tieni d'occhio questo posto e la zona circostante, per favore. Ludovicus... te la senti? Sai qualcosa di questo posto? Sorella Judith... come vogliamo procedere?". Victor aveva parlato secondo la logica che gli era propria, come da addestramento ricevuto. Il cecchino. Il sapiente. La leader.
  15. Arn Arn guardò Vassillij con un chiaro tono di rimprovero negli occhi. L'approvazione per la trovata dello schiaffo sul volto di Kalanos era svanita come neve al sole di fronte alla inutile ed incomprensibile sfuriata. Lasciò dunque che Gregor confortasse l'uomo, poi si avvicinò a Vel e le sussurró: DM, Vel
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