AAngelica
Angelica quasi sorrise alla domanda di Aigulf; le cortesie del cavaliere la divertivano sempre. Non riusciva a capire se l'errante lo facesse per ostinazione o se fosse davvero così cavalleresco nel profondo, ma il fatto che continuasse a trattarla come una gran dama - cosa che lei, come qualsiasi altra pastorella di Carcassonne, certo non era - ingenerava nella bella popolana un certo qual compiacimento ilare. Riusciva quasi a metterla di buonumore.
Non che lo avrebbe mai ammesso.
Fece quindi un secco cenno d'assenso, soffocando l'abbozzo di sorriso - anche perché aveva imparato a non sorridere di fronte agli uomini - e si sedette, con lo stomaco che borbottava, solleticato dal pensiero e dal profumo della colazione imminente.
Si riservò soltanto di chiedere a Baliano, in disparte: "Come sta Martèns? Lo trattano bene? Lo stanno nutrendo a dovere?".
Separarsi dal suo fido cane era stato difficile, sia per Angelica, che per l'animale. Ma non avrebbe potuto gironzolare in tranquillità per Marienburg , con quel latrante sacco di pulci al suo fianco...
AdG, Pentolino