Deyana
Lo slittamento dimensionale è apparso come un sogno. Il senso di straniamento è stato fugace, quasi impercettibile.
Scruto in silenzio il paesaggio alieno che si estende all'infinito tutto attorno a noi. Poi passo ad osservarmi le mani. Le braccia. Le gambe. Sembra non mancare nulla.
Muovo gli arti con cautela, facendoli scorrere e scivolare attraverso e al di sopra l'impossibile liquido vischioso.
Faccio leva sull'asta della mia arma per rimettermi in equilibrio. Quasi istintivamente, lo faccio accennando un passo di danza.
Infine, metto alla prova la voce. Gorgheggio un melodioso, fugace trillo. Sento la nota risuonare in un vibrato attraverso l'aria.
'Va tutto bene', mi dico, 'tutto bene'. Ma i miei pensieri non riescono ad essere ingannevoli nei miei confronti.
Osservo infine la sedicente Custode. Tulkas è più rapido, precedendomi nel porre la domanda che mi è balenata in mente: 'Custode... di cosa, esattamente?'.
Faccio comunque un inchino, abbozzando un sorriso, dietro cui nascondo il disagio che provo. 'Che punizione è mai questa? Punizione per cosa, poi, esattamente?
E... considerando che siamo finiti chissà dove... come mai questa donna parla la nostra lingua franca? Che capacità possiede realmente?'.