Angelica, figlia di Raimondo
Angelica si trattenne a stento dallo sbuffare. Se questa donna li voleva ingaggiare, allora che venissero compensati coi soldi che ella mai si era sudati.
"Chiedo perdono, madame, se userò la mia lingua per parlare ai miei signori, ma la mia conoscenza del Reikspiel è poca", provò a scusarsi la pastorella, con tono ben poco, in realtà, contrito.
Poi: "Mio signore, se posso...", ma non esitò a parlare. "Con quali mezzi intendiamo sopravvivere in una città avida come questa, se rifiutiamo i soldi che ci vengono offerti generosamente, senza pretesa da parte nostra? Avete forse intenzione di divorare le vostre cavalcature, una volta terminato il denaro? O di vendere l'armatura dei vostri padri? O di morire non per le ferite e la gloria, ma per la fame, la sete e le malattie portate dalle pulci che infestano i pagliericci?".