Mìa
La sacerdotessa, mestamente, esaminò gli ammalati. Le sue conoscenze di medicina non erano particolarmente approfondite, nè aveva certezza del fatto che i Nani condividessero le stesse condizioni degli esseri umani, ma prestò comunque la massima attenzione all'esame, cercando di identificare i morsi, nonchè eventuali altre ferite, e di capire le condizioni generali dei corpi: calore, battito cardiaco, salivazione, segni di piaghe, pustole, lesioni, ossa rotte...
AdG