Caranthiel
L'alba, infine, è arrivata e, con essa, è giunta la salvezza per le Terre Selvagge.
Ma non c'è il sole per i caduti di questo orribile assedio. Persone che non avuto altra scelta, tranne quella di combattere, disperare, soffrire e morire.
Il pensiero che il Re delle Forche possa, un giorno, ancora ritornare è terribile. Persino la vittoria è dimezzata, oltre il suo stesso insostenibile peso.
Mi immagino le trombe dei rinforzi di re Bard e capisco che per l'esercito delle tenebre è crollata ogni possibilità di ripresa, ma il mio cuore è gravido di dolore.
Sebbene già altre volte, negli ultimi anni, le nostre avventure ci abbiano posto di fronte a scelte terribili e immensi dolori, stamane sento il desiderio di cancellare ogni ricordo e ricominciare da capo.
Rimpiango, per qualche istante, i miei giorni solitari, nella penombra delle Sale di Thranduil, le mie letture infinite rischiarate dalle luci perenni della corte sotterranea.
E mentre controllo i respiri infranti e i cuori spenti degli uomini di Celduin, tardiva e impotente, soffoco a fatica un fiume di lacrime, ben più violento e selvaggio persino di quel fiume che scorre sotto il ponte dell'ultima resistenza, latore di una tardiva vittoria.
Eppure...
Eppure, sapere che il fiume, sulle cui rive sono cresciuta, ora ha salvato la vita a molte più persone di quelle qui cadute, tracciando un filo azzurro lungo il percorso della mia esistenza, risveglia infine in me la consapevolezza che il dolore di oggi si trasformerà in un futuro più radioso.
E che se, allora, non avessi abbandonato i miei studi, ora non potrei rammentare tutte le cose buone che sono successe. Intorno a noi e grazie a noi.
In fondo, il valore dell'esistenza di una persona si può misurare con una semplice bilancia: se il Bene fatto supera le cattive azioni e il dolore attraversato, allora il giudizio è positivo.
E sotto questa alba di speranza, voglio credere che il nostro, personale giudizio sia - infine, ancora, con incredulità - positivo.