Guarda a me sembra che nel tuo ragionamento ci sia un errore di fondo, a parità di forma due oggetti cadono con la stessa accelerazione e quindi toccano terra alla stessa velocità. L'esempio dell'insetto è sbagliato perchè non è il suo esoscheletro ad assorbire il colpo ma semplicemente il fatto che la forma che hanno in rapporto al peso gli permette praticamente di planare (oltre al fatto che hanno le ali). Poi certo il fatto che il carapace, sempre in rapporto al peso che hanno, è molto più resistente delle nostre ossa è ovvio, ma non è quello che li salva. Mai sentito parlare di Galileo Galilei e delle sfere che ha fatto cadere dalla torre di Pisa?
PS: faccio un esempio che penso sia più chiaro:
Un corpo lasciato cadere (e quindi senza velocità iniziale) da una certa altezza (consideriamola nota e chiamiamola S=spazio percorso) arriva a terra con velocità V=a*t dove a è l'accelerazione gravitazionale (che è indipendente dal peso del corpo...) e t è ricavabile dalla formula S=1/2*a*(t^2) -> t=radice(2S/a) e di conseguenza V=a*radice(2S/a) e quindi come vedi un qualsiasi corpo (a parità di forma che modifica l'aereodinamicità e quindi l'attrito con l'elemento aria) tocca terra sempre con una velocità che è funzione dell'altezza da cui cade essendo a=g=costante=9,81 m/(s^2).