Capisco il tuo punto di vista, Merin, tuttavia c'è ancora qualcosa su cui non mi trovo d'accordo.
1)Relativismo: sono uno strenuo difensore del relativismo, io, e divento intransigente semplicemente in caso di rischi per l'uguaglianza e i diritti fondamentali che tutti dovrebbero avere. Per il resto, viva la relatività dei punti di vista e delle opinioni, culture, religioni.
2)Decontestualizzazione: qui bisogna stare molto attenti, e anche io personalmente non so bene come bilanciare il mio punto di vista. Infatti se posso concordare con te sul fatto che decontestualizzare e destoricizzare una qualsiasi questione porta alla non possibilità di comprendere il vero valore della stessa ed è dunque un male, c'è un'insidia anche nella contestualizzazione cieca: il vedere le cose solamente da un punto di vista, contestualizzato e storicizzato inevitabilmente da una corrente, potrebbe facilmente appannare altri e differenti significati. Con questo intendo dire che non esiste una contestualizzazione super-partes, ma comunque ogni situazione e contesto possono avere differente interpretazioni: dunque come si fa a non mettere in gioco la propria posizione, se si tende a contestualizzare ogni cosa subendo le influenze della propria cultura?
3)Politically correct: qui tengo ancora a sottolineare come la mia dedizione al politically correct non è motivata da un'apologia dell'ipocrisia. L'utilizzare termini adeguati e il rappresentare alcune situazioni facendo sì che non si facciano differenziazioni qualitative e quantitative fra esponenti di etnie/culture diverse dovrebbe semplicemente essere un passo verso un modello egualitario che io auspico per il futuro dell'umanità. Non per questo bisognerebbe piazzare inutilmente e in maniera assolutamente non idonea il politicamente corretto. Esempio: le quote rosa sono per me una boiata. Sono una boiata perchè non si dovrebbe mettere un numero fisso di donne in posizioni istituzionali solo in quanto donne. Invece sono molto speranzoso che il maschilismo di cui la nostra società è zeppa abbia fine, e le donne potranno essere elette regolarmente e conquistarsi le loro posizioni in parlamento non perchè donne, ma perchè brave. Quindi sono contro il maschilismo vero, non la propaganda ipocrita, come sono per uno spirito multiculturale e multietnico sostanziale, e non solo formale.
Ripeto però che la rappresentazione di ogni cosa che ci viene mostrata dai produttori di cultura ha un effetto molto importante e più potente di quello che normalmente si pensi, e può plasmare, modificare, o ribadire lo status quo di costumi, abitudini e cultura popolare. Per questo non sono favorevole a libri, telegiornali, spettacoli e film monoetnici, in quanto per me sedimentano una visione monocentrica, ingiusta e irreale.
@Merin: Riguardo il fututo, hai esattamente ragione. Per questo, forse, è ancora più importante sensibilizzare riguardo alla questione della "cultura dominante ingiusta". Domani saremo noi, probabilmente, a guardare la tv e non vedere niente che ci riguardi culturalmente ed etnicamente e a non ritrovare i nostri modelli. Quello sarà il momento in cui ci farà forse piacere vedere l'unico italiano caucasico in una serie tv per poter avere conferma di esistere anche noi, e non essere minoranza in un mondo di Indiani e Cinesi.