Ottimo! Occhio però, che qualche fantasma di Manofredda ha il sonno leggero, e non apprezzano essere svegliati! così dicendo, Mirandolina si incammina lungo la palizzata, per poi scendere e cominciare a camminare per le strade di quello che, un tempo, deve essere stato un gran bel villaggio: le case sono molte, e tante hanno due piani; tutte mostrano che, prima di essere saccheggiate, all’interno doveva viverci gente non ricca, ma di sicuro non si trattava di contadinotti incapaci di mettere il pane in tavola
adesso il grosso dei muri sono o crollati o bruciati, le porta pendono tarlate dai cardini, i tetti sono caduti; qua e là intravedere anche ciò che resta di un carretto, una bancarella, il negozio di un fornaio, di un fabbro, perfino di un ceramico, tutti devastati dalla furia di qualche banda di saccheggiatori
Mirandolina prosegue spedita, rallentando solo davanti ad una casetta all’angolo di una via. Ad un solo piano, ha ancora qualche traccia di vernice rossa sulle pareti. La fantasmina singhiozza appena, e fa per riprendere il cammino, quando dei rumori arrivano dall’edificio di fronte. Mirandolina vi guarda, indicandovi frenetica la casa rossa Dentro! Dentro presto! Che se Zibaldo vi vede chiamerà tutti!