Ce dovrebbe sta’ un borgomastro, forse. O un balivo o ‘na roba simile, ‘nsomma, uno che comanna ce sta pe forza. Alle brutte metteteve in piazza e urlate Urpieorbe. Nun c’annate troppo pesanti, nun date foco a tutto e nun ammazzate troppa gente; vojiamo i sordi, no tutti i birri del circondario fori dalla porta
Dopo aver risposto alle vostre domande, con l’euforia di un maiale che deve farsi il bagno, Manesco attende che voi vi leviate dai… partiate per la vostra gloriosa impresa. Ma la discussione tra Fernando e Gasparino dura abbastanza perché voi assistiate ad una dimostrazione della “diplomazia Maneschiana”: Gasparino si trova il sedere ripetutamente percosso dallo stivale del capobanda, abbastanza forte da farlo volare dritto fuori dalla porta; Fernando viene acchiappato per la coda, fatto roteare un paio di volte ed infine lanciato con eleganza dritto sul capo del compagno
Annate a vede sorci e sorce ‘ndo ve dico io! Voi c’havete le gambe, o ve serve ‘n’aiutino? commenta soddisfatto Manesco, facendo uscire anche Prosciutto e Guriut. Poco dopo, accompagnati dalle urla e dagli incitamenti della banda, partite a cavallo verso la vostra destinazione
Peccato che le indicazioni di Manesco siano precise quanto quelle di un ubriaco cieco, ed in capo a due giorni siete belli e che a corto di indicazioni, visto che Borgoratto non si trova su nessun cartello, e che nessuno pare lo abbia mai sentito nominare. Un pelo affranti dalla cosa, e temendo le manate che vi aspettano a tornare a mani vuote, arrivate all’ennesimo paesino (quattro case, un pozzo, un “coso con campanile” che potrebbe essere la chiesa), dove un’insegna logora a forma di cappio ha scarabocchiato sopra “Al Paiolo dell’Impiccato”. Potrebbe essere una locanda, almeno a giudicare dai due uomini che stanno vomitando e bevendo davanti alla porta