Scansati i due, entrate in quella che si rivela essere la madre di tutte le bettole: assi di legno inchiodati alla meno peggio, in una parodia di tavoli, sono assediati da gentaglia dall’odore “rustico”, che chiaramente vede il bagno ancora meno di tutti voi messi assieme
Cameriere, ognuna armata di vassoi carichi di boccali, attraversano la stanza schiavando con eleganza ed esperienza manate e occhiatacce
da qualche parte un gruppo di persone meno ubriache pare giocare a carte; mentre nel camino un ragazzo gira un pezzo di carne di cui non capite la provenienza; in piedi su una sedia, in un angolo, un tizio dal costume variopinto, con vari gradi di marron fango, violenta un mandolino tirando fuori ululati degni d’un gatto addolorato (Fernando può confermare)
nessuno pare far caso a voi, almeno fino a quando l’unica cameriera carina, con una massa di capelli rossi sul visino da ventenne, non vi fa cenno di entrare, sorridendovi. Ecco, adesso avete tutta l’attenzione della clientela
E state sulle p***e a tutti