Samuel
La festa di inizio primavera è stata fantastica come ogni anno, e non ho perso occasione per passare quanto più tempo possibile con gli amici, anche annaffiando il tutto con un paio di birre. Ho pure preso un momento di follia, e mi sono slanciato a chiedere a Celine di guardare i fuochi d’artificio insieme, condividendo la stessa coperta (aggiunta tanto per, se poi vuoi farci un flashback ben venga)
Risveglirmi dopo una festa è sempre un trauma, cosa che non viene mitigata affatto dai membri presenti della mia famiglia. Nonno passa lungo il corridoio un’ora prima dell’alba, cosa che già mina il mio sonno; alle 06.00, precisa come solo un ex marine può essere, mia madre mi chiama, urlando a squarciagola e, probabilmente, facendosi sentire in tutto il vicinato, alle 06.30, dopo i numerosi richiami, entra e mi posiziona in verticale, cosa che mi sveglia abbastanza da raggiungere il bagno
Arrivo a scuola in orario, pedalando con la voglia di un condannato a morte. L’insieme di “lunedì”, “post festa” e “lezione di matematica” mi fanno camminare con la stessa grazia di uno zombie zoppo. Alle parole della Fleur rispondo con un “yeeeeee” così credibile da non ingannare nemmeno un sordo, e passo gloriosamente il tempo a fissare il vuoto cosmico, alternando occhiate al quaderno e alla lavagna appena sufficienti per non beccarmi un colpo, prendendo qualche appunto svogliato
Borbotto qualcosa quando vedo la Fleur colpire Celine, ma mi limito a rimanere fermo, ben sapendo che la ragazza si sarà già dimenticata tutto in poco tempo. A fine dell’ora, mi avvicino a lei, dicendo Ehi, tutto bene? Un bel lunedì mattina, no? Se ti serve una mano, posso provare a passarti gli appunti
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