Dopo esservi riforniti di quanto ancora mancava, partite alla volta della vostra destinazione. Il viaggio è lungo, due intere settimane a cavallo sulle sterrate strade dell’est, le stazioni di sosta sono un miraggio, la maggior parte dei villaggi vi guarda con sospetto, e più di una volta siete in serio dubbio se gli altri viaggiatori che incontrate siano samurai, banditi o un misto tra i due
Alla fine entrare nelle terre della famiglia Itadori, superando un piccolo corso d’acqua che fa da, teorico, confine con gli altri proprietari terrieri. Ad un incrocio, vedete subito un paio di cartelli scritti in malo modo, appena leggibili. A destra, inerpicandovi verso dei colli boscosi, dovrebbe esserci un villaggio, ed a giudicare dal simbolo accanto al nome deve esserci almeno un fabbro; a sinistra, invece, scendendo verso l’alveo del fiume, c’è la residenza degli Itadori