-
Conteggio contenuto
3.964 -
Registrato
-
Ultima attività
-
Giorni vinti
18
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Blog
Download
Gallery
Calendario
Articoli
Regolamento e FAQ
Tutti i contenuti di FeAnPi
-
E' dimostrato (da me che mi ero preso la briga di incrociare dati e date di un vecchio forum): in Italia i giochi vanno pubblicizzati solo quando vengono pubblicati. E vanno pubblicizzati non per quel che sono, ma come se fossero la nuova rivoluzione ludica imperdibile che ogni problema risolve.
-
Beh, deve essere buono per la propria autostima: pare che i dittatori di mezzo mondo lo leggano per sentirsi liberali. E comunque io al masterless preferisco il "non giocare con certa gente", perché siano giocatori o siano master certi individui ti rovinano la partita, a prescindere.
-
Mah, è che io sono malizioso, ma di quella malizia che mi porta a poter far da veggente in parecchie situazioni, di quella malizia che si chiama anche "guardare con occhi disillusi". Noto anche come, mentre in tanti casi la moderazione accorpa i thread simili onde evitare lo spam, per i diversi interventi di Gelli o chi per lui volti a pubblicizzare dungeon world la cosa non è stata fatta (e gli interventi avvenivano in una sezione moderata da indovina chi?).
-
Dico questo infatti: non interverrei come moderatore, e chiederei di restar fuori anche dalle decisioni relative a sanzioni maturate per quella discussione. Ma dopotutto siamo nel paese in cui il conflitto di interessi è uno stile di vita. :/ E sì, l'ultimo gesto di Fenna è quello; ma in generale vedi come divide sempre le discussioni in maniera molto "tattica".
-
Ma sicuramente: la questione è vecchia e millenaria, ma sostanzialmente la stessa propaganda che fa presa su certe persone ne allontana altre. Se solo presentassero i loro giochi per quel che sono non ci sarebbero di questi problemi; ma se presentassero i loro gioci per quel che sono non potrebbero fare i prezzi che fanno. Peraltro, dopo il suo ultimo gesto io Fenna lo trovo indifendibile; più "gentile", certo, meno diretto di un Domon che ha la delicatezza di un troll con i bruciori di stomaco, ma comunque sempre pronto a fare interventi non di certo imparziali; sarò io, ma probabilmente se fossi moderatore cercherei di tenermi lontano da una discussione che mi interessi e vi farei intervenire solo i "colleghi", perché so che non potrei essere imparziale.
-
O magari sarà che davanti a certi personaggi non c'è disaccordo che tenga, l'unica è brasarli.
-
Non dico che non abbiano inventato nulla, dico solo che spesso hanno cercato di mettere il proprio cappello su certe cose già esistenti per definirle proprie, come se io chiamassi monossido di diidrogeno termicizzato l'acqua calda e pretendessi di esserne considerato lo scopritore. Il problema sta tutto nei metodi, che caratterizzano molto i forgiti nostrani ma in effetti anche la teoria e la promozione originaria. Non si definiscono alternativi, si definiscono superiori; e visto che comunque tutta questa superiorità non c'è l'unico modo che hanno è spalare ***** sul resto.
-
Che poi in verità i giochi "indie" esistevano anche prima dei forgiti: un Maschiacce Armate Pesantemente, che alla sua prima edizione è stato uno spillato autoprodotto e spacciato in fiera, era un gioco indie. I forgiti non hanno inventato nulla, anche se cercano di farsi passare per inventori di molto. Anche l'aver cercato di inserire nella diatriba quelli che della diatriba se ne fregavano (i primi "gamists") ne è la prova. Comunque, secondo me alcune idee attirano gli integralisti più di quanto non facciano altre. E spesso c'è chi gli integralisti li cerca e li sfrutta per il proprio tornaconto monetario.
-
No beh, più che altro è stata una nobilitazione dei propri giochi, secondo me anche da parte di giocatori che avevano bisogno di essere "qualcuno" nell'hobby: se un ricercatore scientifico, che ha studiato per anni le leggi dei vari Kepler, Newton e affini ti battezza una supposizione come "legge di [nome proprio/del suo amico]" secondo te che cos'è? Siamo giocatori di ruolo, di persone che sentono il bisogno di affermarsi coi giochi perché nella vita non ci riescono come vorrebbero ne abbiamo incontrato tutti; perché negare che negli USA sia diverso? Comunque, il concetto dei giochi "gamisti" in origine era nato all'infuori del forgitismo, era piuttosto un "non rompete le balle con la storia delle distinzioni, a noi interessa giocare", che venne etichettata dai primi contendenti come "terza fazione" gamista (gamist, ovvero chi si interessa al game e ciccia), poi ridefinita (e, oserei dire, "svilita") dai forgiti come quella di chi gioca a un GdR come fosse un gioco d'altro tipo.
-
Beh, sostanzialmente la celebre teoria che tripartisce i giochi nacque da discussioni degli anni '90 fra chi poneva il focus su giochi realistici ("simulazionisti"), su chi giocava per la trama ("narrativisti") e su chi pensava che l'importante fosse giocare ("gamisti"); in seguito quando il forum Forgia di Efesto o come si chiamava venne preso in gestione e trasformato in the forge, attraverso una libera discussione pilotata (sostanzialmente: libera discussione ma con moderazione nazista... moooolto libera) si elaborò la teoria da cui poi saltaron fuori i giochi forgiti; è importante sottolineare come la tripartizione dei giochi (già di per sé indice di schema mentale applicato al reale più che di analisi del reale) sia stata fatta appiccicando significati diversi a etichette già esistenti, più per "render propria" la discussione che per altri motivi. La teoria, di fatto, è stato lo strumento ideologico che i suoi creatori si sono dati per vendere i loro giochi.
-
Il problema, appunto, che dicevo: discussioni master-giocatore su diversi punti in cui si ritiene che il regolamento sia in bilico o in cui il regolamento fa a pugni col senso comune. Poi diciamocelo: risalendo un po' alla storia di come sono nate le teorie da cui sono nati questi giochi si capiscono e spiegano molte cose sui loro sostenitori...
-
Di discussioni di questo tipo ne ho avuto molte anche io, e penso tutti; come anche ho avuto i giocatori calcolatori i cui calcoli funzionavano male e che se la prendevano con me per questo (tipo: "creo acqua sul mostro e tu la congeli facendolo restare paralizzato" mentre si combatte su un terreno in discesa e mentre l'incantesimo crea pochi litri d'acqua). E oserei dire che sono questi i veri problemi del GdR; ma che dei giochi promossi come la soluzione a questi problemi tirino fuori gli stessi problemi, soltanto ampliati, mi fa decisamente ridere.
-
Due tipi di paradosso, giusto. Ma col paradosso dei giochi più "parlantinocentrici" si arriva a un paradosso peggiore, perché le regole non sono oggettive. Il gioco cambia a seconda del gruppo: in un gruppo di esperti di scherma storica le cose andranno in un modo, in un gruppo di appassionati del wuxia lo stesso gioco funzionerà diversamente. Addirittura, col regolamento di dungeon world io potrei far fuori un nemico a suon di peti con un gruppo compiacente. E c'è di peggio: che succede quando al tavolo ci sono giocatori con pareri diversi? Chi ha ragione? Si va a maggioranza anche se l'opinione dei più è sbagliata? Si va su internet a controllare bloccando a metà la sessione? Ci si basa solo su quel che è figo anche a costo di partorire aborti narrativi che stabiliscono precedenti per future giocate a ramengo? Se non altro, una regola oggettiva quella è e quella rimane.
-
Infatti; questo senza considerare le "trappole logiche" che qualche retore potrebbe creare senza troppe difficoltà. Semplicemente, in un gioco di narrazione non devi essere un matematico ma un affabulatore per essere un power player, ma puoi fare porcate anche peggiori. Il problema è che alcuni (spesso gli autori stessi oltreoceano, che se ne uscivano fuori con sparate deliranti sui "danni cerebrali" provocati dai giochi di ruolo classici, ma qui da noi molto i testimoni di Gelliva) questi giochi dovevano essere la panacea per ogni problema di gioco... solo che non lo sono: talvolta risolvono dei problemi, talaltra li evitano senza affrontarli, altre volte ancora ne creano di nuovi. Come è normale, eh. Ma il fanatismo poco ha da spartire con la normalità. PS: comunque un post che aveva scritto lollapalooza per invitare i vari spammer (Domon, Hasimir) a chetarsi è stato cancellato. La moderazione di Fenna non è diversa da quella di Hasimir, ma Fenna è più bravo a dissimulare.