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Senza dubbio: ormai di indie non hanno nulla; che poi non sono stati i primi giochi indie, anzi. MAP era indie alle origini, ogni autoproduzione nostrana è indie, solo che non se la tirava. In due parole, i motivi per cui i giochi narrativi mi sembrano discutibili sono legati a come di fatto rendano possibile un power playing peggiore, permettendo a qualsiasi persona con un briciolo di conoscenze retoriche di sfruttare il regolamento per monopolizzare le sessioni; e nel contempo questi tratti li rendono impossibili da giocare in certe situazioni. Io ho avuto attorno al tavolo giocatori con ritardi mentali, giocatori timidissimi, giocatori con "disagio sociale" e scarsa educazione; con loro un gioco simile sarebbe inutilizzabile.
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Guarda, quel forum l'ho mollato da anni, e l'ho mollato proprio perché queste cose l'avevano reso invivibile; si era corsi ai ripari, sì, ma era stata una corsa tardiva e un po' sterile che non aveva impedito l'adunata dei testimoni di Gelliva. Comunque, di fatto i giochi forgiti in Italia NON sono più indie: è nata una bella discussione a riguardo su un gruppo facebook, e gelliani a parte si concorda sul fatto che un dungeon world (oltre a essere un sistema inserito in ogni dove a mo' di Carlo Conti, il che sputtana le premesse forgite sull'importanza del sistema, perché se un sistema va bene per mille ambientazioni diverse allora evidentemente non c'è questo legame così stretto) pubblicato e tradotto in Italia da terzi, così come qualsiasi GdR che venga distribuito da terzi e con artwork di terzi (qualsiasi gioco di Gelli?) smette di essere indie. Giochi che a me personalmente sembrano discutibili (per diversi motivi, se vuoi approfondisco), ma di cui non sopporto i piazzisti.