Vlad Temnota
Era ormai da molo tempo che non tornavo nell'Ustalav, e ancora di più dall'ultima volta che sono stato a Ravengro. Sicuramente, non avrei mai pensato che sarebbe stato per un motivo simile. Il volto imperscrutabile non lascia trasparire alcuna emozione, ma mi sorprendo nel provare un dolore nell'animo così forte, come non ne provavo da quando ero bambino.
Per molti anni il professore è stato per me quanto di più simile ci fosse ad un parente, sebbene non abbia mai saputo se il sentimento fosse reciproco; allo stesso modo non ho mai saputo se la figlia abbia mai apprezzato o meno la mia saltuaria presenza nella loro dimora e nella loro vita, ciononostante non posso fare a meno di porgerle le mie condoglianze.
"Kendra, è bello rivederti, anche se purtroppo in una simile occasione" cerco di essere il più gentile possibile, mantenendo un po' di distanza da lei per non intimidirla "Non credo di poter esprimere a parole quanto sia addolorato per la scomparsa del professore. So che non significherà molto, ma volevo solo dirti che era una delle persone che stimavo di più al mondo." Abbasso lo sguardo e faccio per andarmene via, ma mi fermo ancora un attimo per porle un'altra domanda: "Se posso domandarlo, di cosa è morto il professore?"
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